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Campagna pubblicitaria Regione. "Dal 'Mediterraneo da scoprire' alle 'natiche da scoprire'"

"Chi non ricorda, con nostalgia e ammirazione, la stupenda campagna promozionale della Calabria del 1996 ideata dall’allora assessore al turismo Michele Traversa? Ancora oggi, lo slogan 'Calabria, Mediterraneo da scoprire', ispirato ad una delle più belle canzoni di Mango, viene usato - ricorda Wanda Ferro, vice coordinatrice regionale di Forza Italia - per gli eventi più significativi. E poi il bellissimo spot televisivo, 29" di incredibile suggestione, le immagini della Calabria sulle fiancate dei treni in partenza da Milano, le gigantografie negli aeroporti con la magia di Le Castella che affonda nel mare. Qualcuno dirà: c’erano i soldi. E’ vero, ma i soldi bisogna usarli bene, non gettarli dalla finestra. E poi quei soldi ritornarono, moltiplicati, grazie alle migliaia di presenze straniere che quella pubblicità riuscì a generare. Che tristezza, a distanza di vent’anni, assistere alla tragicomica vicenda della pubblicità 'perecottara' commissionata dalla Regione Calabria alla rivista della Ryanair. Una vicenda che denota la sciatteria, l’insufficienza, l’inadeguatezza di questo Governo regionale. Inutile prendersela con i burocrati". "Siamo passati - ironizza l'esponente 'azurra' dal 'Mediterraneo da scoprire' alle 'natiche da scoprire'! Una Regione che è già scivolata mille volte, in appena un anno e mezzo, sui temi del turismo e della cultura. Ricordate il fiasco dello stand della Calabria all’Expo di Milano, deriso da tutti? E le  colpevoli 'dimenticanze' sulle celebrazioni murattiane e sul centenario della nascita di Raf Vallone? E ancora non sappiamo bene cosa si intende fare – e siamo già quasi a metà anno – per celebrare i sei secoli della nascita di San Francesco di Paola, il Patrono della Calabria. La Film Commission, che in Puglia genera produzioni, occupazione e immagine, qui da noi è tristemente commissariata e non ha nemmeno un telefono". "Un Governo regionale - è la conclusione della dirigente di Forza Italia - privo dell’assessore alla Cultura, sostituito da improbabili commissioni, la dice tutta sulla considerazione che Oliverio ha del mondo del sapere, delle arti, della comunicazione. Siamo piombati, senza accorgercene, nel Medioevo".

 

Monteleone (FIG): "Ryanair, operazione di marketing indecorosa. Reazioni di circostanza"

"Una brutta pagina, l’ennesima, quella subita dalla nostra sfortunata regione in merito alla promozione delle meraviglie calabresi da parte della compagnia aerea Rynair". E' quanto dichiara Marta Monteleone, vicecoordinatore regionale dei giovani di Forza Italia, che continua: "Lo sdegno per quanto successo è inevitabile. E’ una chiara offesa per la Calabria che anziché essere valorizzata per le innumerevoli risorse di carattere geografico, climatico, turistico e non solo, viene ancora una volta umiliata di fronte all’impassibilità di tutti. E’ indicativo che la contestazione parta da una showgirl, ottenendo sui social network centinaia di condivisioni, me compresa". "Nutro un profondo rispetto verso la mia terra - insiste la giovane esponente 'azzurra' - - fatta di profumi, colori, sapori, eccellenze che mi hanno spinto a restare e lottare per un futuro migliore. La politica deve fare un mea culpa, impreparata a salvaguardare il buon nome e l’immagine di una Calabria stupenda, accogliente e piena di potenzialità: mi sembra assurdo il fatto di aver finanziato una campagna pubblicitaria che ci ridicolizza, che vuole trasmettere l’idea di un degrado che non ci appartiene, che ci umilia". "Tuttavia, io non sono, purtroppo, affatto stupita – conclude- perché questa brutta vicenda è il riflesso di quanto la politica poco sta facendo. Se poca attenzione viene rivolta all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ai provvedimenti urgenti da assumere in campo sanitario, ai servizi di varia natura, all’aiuto per le imprese, per le famiglie, per i pensionati, al ricorso dei finanziamenti europei rispetto ai quali questa Regione è sempre l’ultima della fila, come può stupire una mediocre pagina pubblicitaria fatta di errori grossolani, imprecisioni, di particolari trascurati, di noncuranza professionale ? Anche l’opposizione potrebbe fare molto di più, spesso silenziosa o poco combattiva. Perciò, accogliendo le parole del presidente Silvio Berlusconi, auspico che l’indignazione parta dal cuore di ognuno di noi affinché non rimaniamo piccole voci inascoltate ma un insieme di melodie capaci di essere ascoltate in questo caso, in modo forte e chiaro, fino all’Irlanda".

 

Beato quel popolo che non ha bisogno di Selvaggia Lucarelli per ribellarsi alla mediocrità

Che sia stato un post pubblicato su Facebook da Selvaggia Lucarelli a fare aprire gli occhi ai calabresi non depone bene. Al contrario di quanto scritto nella serata di ieri dalla stessa opinionista a commento di una giornata segnata dalle infuocate polemiche divampate a causa del suo giudizio sferzante, non è un segnale che lascia ben sperare per il futuro di questa regione. Perché, se per smuovere le coscienze indignate, è necessario il richiamo pubblico proveniente dall'esterno, la conclusione non può che essere una ed una sola: il popolo calabrese è anestetizzato anche al più orrido degli spettacoli offerti dai suoi rappresentanti politici. Chiunque sia dotato delle basi elementari di buonsenso e spirito critico sarebbe nelle condizioni ideali per rendersi conto dello scempio quotidiano che della "cosa pubblica" viene fatto in Calabria da un'amministrazione regionale che ha fatto dell'incompetenza e dell'impreparazione autentici totem inviolabili. In realtà, questa è una verità di cui ciascuno di noi è ben consapevole e molto meglio sarebbe stato se ad accorgersi dello squallore della campagna pubblicitaria (?) apparsa sulla rivista della Ryanair non fosse stata l'attenta Lucarelli, ma uno qualsiasi fra i quasi due milioni di residenti in questa terra affamata, di lavoro e speranze, di futuro e normalità. A pesare come un macigno sull'anelito di riscatto della popolazione calabrese, in realtà,è molto di più la reazione, comica, patetica e ben oltre i confini del ridicolo, del presidente della Regione, Mario Oliverio, responsabile massimo di questa ennesima figuraccia. Non fosse altro perché, fino a prova del contrario, è lui ad avere trattenuto la delega al Turismo ed è quindi sulla sua persona che ricade la colpa della sciatteria conclamata nella brochure. Scaricare le colpe sulla burocrazia, che pure non rappresenta un modello da esportazione, costituisce una ulteriore prova a carico della viltà di un presunto leader che, evidentemente, tale non è. In verità, questa occasione potrebbe essere quella giusta per abbandonare, una volta e per sempre, l'ipocrisia imperante: continuare a crogiolarsi nelle magnificenze naturali che baciano la Calabria contribuisce a blindare gli alibi dietro cui ci nascondiamo. In fondo, peraltro a pagamento, cosa ci sarebbe da pubblicizzare? Forse il mare inquinato da offrire a turisti che, prima, si ritroverebbero a dover fare i conti con offerte poco concorrenziali sul mercato globale, per poi dover maledire la scelta a causa della presenza di acqua (nel migliore dei casi), non potabile? O magari, volgendo lo sguardo, potremmo pensare di propagandare in giro per il mondo le montagne di spazzatura che fanno da indecente contraltare alla straordinarietà di quelle meravigliosamente verdi della Sila, delle Serre o dell'Aspromonte? No, il sentiero dell'onestà intellettuale impone che non si coltivino illusioni truffaldine perché la regola aurea nel mercato turistico è quella di non ingannare gli ospiti e non sarà sicuramente la Commissione d'inchiesta (sic!) vigliaccamente ordinata dal buon Oliverio per fare luce sulla vicenda a rimetterci sulla strada giusta dell'orgoglio e della bellezza. 

  • Published in Diorama
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