Querelle debiti acqua a Chiaravalle, Tino attacca Foti: “Stop a doppiezza morale”

Il caso acqua occupa la scena politica nel principale paese delle Preserre. A intervenire è l’ex sindaco Gregorio Tino che racconta la sua verità ed attacca la controparte. “La Commissione di liquidazione – specifica - certifica debiti per acqua potabile nei confronti di Regione Calabria a far data dal 1981 per un importo di 1.474.553,48 euro ma Foti, maldestramente, arriva a qualificarlo ‘importo pagato’. Certo! Ma vediamo come e da chi:

a) Con Delibera di Consiglio n. 11 del 1989 è stata proposta istanza di rateizzazione (5 rate) per il periodo 1981 – 1987 per un importo di 503.352 euro così regolarizzata: rata n° 1 di 100.670 euro nel 1990; rata n° 2 di 100.670 euro nel 1991; rata n° 3 di 100.670 euro nel 1993; la IV e V rata per un ammontare di 201.342 euro sono state pagate nel 2014.

b) L’annualità 1988 per 118.356 euro è stata pagata nel 1994 con mandato n° 797;

c) L’annualità 1989 per 133.297 euro è stata pagata nel 1995 con mandato n° 803;

d) L’annualità 1990 per 157.268 euro è stata pagata nel 1996 con mandato n° 420;

e) L’annualità 1991 per 181.282 euro è stata pagata nel 1997 con mandato n° 298.

Perché – si domanda Tino - fa finta di non sapere? Forse perché in quel periodo le amministrazioni erano infarcite di personaggi molto vicini o contigui alla sua cordata politica ed il sindaco, guarda caso, era tale Santo Sestito? Tenta, invece, di girare la frittata chiedendo che fine hanno fatto i soldi pagati dai cittadini facendo finta di ignorare o dimenticare la vicenda degli ammanchi di tesoreria, 1.400.000.000 lire, anno 1991; in questo caso si che sarebbe opportuno chiedere a lui che fine hanno fatto quei soldi spariti dalle casse comunali; noi, per la nostra parte, potremmo rispondere su come abbiamo dovuto impiegare i sacrifici dei chiaravallesi per ripianare quel disastro. Non parla – aggiunge - ovviamente, dei debiti verso Sorical generati nel periodo 2006/2010, pagati dall’amministrazione Tino e precisamente:

• 280.808,22 euro con mandato n° 985 del 05/07/2013 a saldo forniture IV semestre 2006 – I, II, III e IV trimestre 2007;

• 316.244,20 euro con mandato n° 1343 del 30/08/2013 a saldo forniture di tutto il 2008;

• 359.489,70 euro con mandato n° 1350 del 05/09/2013 a saldo forniture di tutto il 2009;

• 249.759,89 euro con mandato n° 1099 del 29/05/2014 a saldo forniture del 2010.

Nel periodo in esame – rileva ancora Tino - sindaco era tale Antonio Bruno e assessore Domenico Donato, ma su questo omette e possiamo anche capire perché. La doppiezza morale di questo personaggio sta nel fatto che l’esposizione debitoria maturata nel tempo dalle varie amministrazioni ha garantito, anche a lui, il conferimento di incarichi per centinaia di migliaia di euro ed ora, satollo, lancia accuse nei confronti di tutti e si erge a moralizzatore, e, ancora non del tutto sazio, si insinua nella massa passiva del dissesto chiedendo il pagamento degli interessi sul ritardato pagamento di una delle tante parcelle. Attenzione a correre sull’acqua ad alta velocità – è l’ironico avvertimento finale – perchè l’effetto acquaplaning potrebbe causare seri incidenti!”.

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