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Mascherine non sicure, i finanzieri di Soverato ne sequestrano 125 mila

I finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione denominata “Polish Masks”, hanno sequestrato 125 mila mascherine di provenienza cinese, pronte per essere immesse in commercio nonostante fossero prive dei requisiti di sicurezza richiesti.

L’attività, condotta dai militari della Tenenza di Soverato sotto la direzione della Procura della Repubblica di Catanzaro, partita da controlli di routine presso operatori commerciali della località costiera, ha permesso di risalire l’intera filiera, fino ad arrivare ad una società distributrice con sede nel napoletano, specializzata nel commercio e nel confezionamento di abiti di carnevale, che, in periodo di piena emergenza da coronavirus, aveva dirottato il suo core business nella vendita dei dispositivi di protezione individuale.

Tuttavia, la ricostruzione effettuata dalle fiamme gialle ha evidenziato la mancanza della documentazione attestante la conformità agli standard sanitari richiesti.

Il meccanismo di frode, realizzato anche con l’ausilio di un rappresentante che contattava i potenziali acquirenti, veniva posto in essere presentando certificati di conformità falsi, rilasciati da un organismo polacco non notificato e recante un marchio “Ce” contraffatto, apposto illegalmente.

Un mercato, quello dei dispositivi non sicuri, incurante addirittura della salute dei più piccoli, dal momento che sono state sequestrate anche 17 mila mascherine per bambini.

Gli accertamenti hanno portato alla denuncia della rappresentante legale della società distributrice, una 47enne residente in provincia di Napoli e del rappresentante, un 53enne residente in provincia di Foggia, in concorso per i reati di frode in commercio e di contraffazione, oltre che del marchio “Ce”, anche di pubblica certificazione.

Terreni occupati abusivamente, sequestrati ettari di agrumeti

I carabinieri forestale della Stazione di Corigliano (Cs) hanno sequestrato diversi ettari di agrumeti a carico di 5 persone.

In particolare, i destinatari della misura, nel corso degli anni, avrebbero occupato abusivamente alcuni terreni demaniali lungo le sponde del fiume Crati, impiantando coltivazioni di agrumi e trasformando in maniera permanente il corso d’acqua, il tutto in una zona individuata come ad alto rischio inondazione.

Abusa di una bambina di 7 anni, 62enne finisce in manette

 I poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del locale Tribunale, nei confronti di un uomo di 62 anni ritenuto responsabile di aver abusato, nell’ambito familiare, di una bambina di sette anni.

Il provvedimento giunge al termine delle indagini, grazie alle quali, gli agenti, dopo aver raccolto la testimonianza della presunta vittima, hanno acquisito elementi tali da indurre il gip, su richiesta della Procura della Repubblica, ad emettere la misura cautelare della custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato.

L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di Reggio Calabria Arghillà. 

Bloccato dopo un inseguimento, viene trovato in possesso di marijuana: 18enne in manette

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato, con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, un 18enne del posto.

In particolare, la notte scorsa, durante un servizio di controllo, i militari hanno notato due ragazzi sul lungomare della frazione Schiavonea, uno dei quali alla loro vista si è dato alla fuga.

 Dopo essere stato inseguito e bloccato da uno dei carabinieri, il giovane è stato trovato in possesso di tre dosi di marijuana, due trita-erba ed oltre 500 euro in contanti.

Una volta sequestrato quanto rinvenuto, gli uomini dell'Arma hanno arrestato il ragazzo, il quale, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto ai domiciliari.

L’altro giovane, che dopo l'iniziale collaborazione ha cercato di darsi alla fuga per i vicoli di Schiavonea, è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale.

 

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