Delegazione rumena di professionisti e personalità della cultura in Calabria

Una delegazione formata da professionisti e personalità della cultura rumena accompagnata dal professor Saverio Orfanò noto oncologo di origine calabrese (Direttore dell’Euroistituto di Ricerca Scientifica Biomedica, nonché Centro Internazionale di Formazione e Aggiornamento Medico-Professionale "Humanitas" di Torino), si è portata in visita in Italia con tappa in Calabria. La visita, organizzata dal Circolo culturale "Valle dell’Ancinale" di Soverato con la collaborazione dello stesso professor Orfanò, ha avuto luogo nei giorni scorsi per uno scambio culturale con personalità della cultura e dell’arte della nostra regione.  Domenica 12 giugno la delegazione ha visitato Serra San Bruno accompagnata, oltre che dal professor Orfanò, dal dottor Domenico Scarfone, che ha anche collaborato per la fattiva riuscita dell’evento, dal presidente del Circolo culturale "Valle dell’Ancinale" Alessandro Carellario, da alcuni soci dello stesso Circolo, tra i quali il dottor Giuseppe Messina, l’avvocato Gianfranco Procopio, gli artisti Marco Carellario, Anna Manna. Nel Centro serrese la delegazione ha visitato il Museo della Certosa di San Bruno, soffermandosi in colloquio con il Priore Padre Basilio Trivellato, che ha fatto omaggio agli amici rumeni di un libricino sulla storia del convento e dei monaci certosini. Nella tarda mattinata la delegazione è stata ricevuta nel palazzo comunale dal neo sindaco Luigi Tassone, per un breve saluto rivolto all’intera comunità serrese, tramite il suo Primo cittadino. Durante l’incontro è stata espressa una reciproca dichiarazione d’intenti per eventuali futuri scambi culturali. Gli amici rumeni, oltre a fare omaggio al sindaco di un libro sulla storia e leggende di alcune città della Romania, hanno espresso apprezzamento per la ricchezza culturale, religiosa, architettonica e storica di Serra San Bruno, ringraziando l’intera comunità serrese per l’accoglienza dimostrata verso la comunità rumena che risiede e lavora nella cittadina della Certosa. Dopo aver consumato il pranzo in un noto ristorante locale, manifestando gradimento per i sapori della cucina calabrese, gli amici rumeni, si sono portati nella cittadina turistica di Tropea, dove sono stati accolti dai responsabili della Pro Loco e dall’assessore alla Cultura, per una escursione turistica con visita al centro storico, al Museo diocesano, alla Cattedrale. Il giorno prima la delegazione ha partecipato, nei locali del Circolo "Valle dell’Ancinale" a Soverato, con diversi interventi ad un convegno sulla libertà, considerata "il dono più prezioso che l’uomo possiede, un raggio così luminoso che nessun potere ha il diritto di spegnere o di offuscare», «dono intangibile e sacrosanto» . Lo aveva scritto già il sommo poeta Dante Alighieri (1265-1321): «Lo maggior don che Dio per sua larghezza/ Fesse creando, ed alla sua bontate/ Più conformato, e quel ch'Ei più apprezza/ Fu della volontà la libertate/ Di che le creature intelligenti/ E tutte e sole, fuoro e son dotate» («Il più grande dono che Dio, per sua generosità, fece creando l'uomo, e quello più conforme alla sua bontà, e quello che Lui più apprezza, fu la libera volontà; di essa tutte le creature intelligenti, e solo loro, sono dotate.).  Nel prosieguo del dibattito si è posto l’accento sulla crescita culturale, anche attraverso il dialogo e lo scambio tra i popoli, "che costituisce l’obiettivo primario per l’acquisizione di una libertà interiore, prima ancora che sociale e politica, per il riscatto sociale e morale”. La conoscenza del valore della “libertà dell’individuo eleva la propria coscienza, rinsalda i principi morali, e abitua l’uomo progressivamente alla tolleranza, al rispetto degli altri, all’ascolto delle opinioni altrui, con piena disponibilità a rivedere le proprie, all’accettazione delle diversità, nel rispetto della vera uguaglianza tra i popoli". In tale prospettiva l’uomo si adopera per “diffondere nel mondo principi di tolleranza, di libertà, di uguaglianza, di collaborazione, che debbono essere alla base della convivenza civile e democratica".                                                            

 

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