Mongiana: gli studenti dell’istituto comprensivo di Fabrizia hanno incontrato il magistrato Anna Maria Frustaci

Si è svolto venerdì scorso presso il museo della Reale fabbrica d’armi di Mongiana, un incontro di studio e approfondimento organizzato nell’ambito della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Ospite dell’iniziativa organizzata dall’istituto comprensivo di Fabrizia, Anna Mari Frustaci, pubblico ministero presso la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

Dopo le relazioni introduttive di don Ferdinando Fodaro e della dirigente scolastica Maria Carmen Aloi, il pm ha dialogato con la giornalista Maria Chiara Caruso, parlando della sua infanzia, degli studi e del suo lavoro.

Il magistrato ha quindi ricevuto il premio “Uomini e donne di Calabria”, realizzato dagli alunni della classe 3 A della scuola secondaria di Fabrizia seguiti dalla docente Monica La Malfa.

Dal canto loro, gli studenti dell’intero istituto hanno partecipato attivamente alla giornata con cartelloni  e video.

L’iniziativa ha ricevuto il plauso del sindaco di Mongiana Francesco Angilletta, il quale ha ringraziato l’istituto comprensivo di Fabrizia “per averci dato la possibilità di assistere ad una manifestazione cosi straordinaria e mi auguro che ce ne possano essere ancora tante per trattare i temi sociali ed ambientali fondamentali per la rinascita della nostra bellissima terra”.

Vibo, il Convitto ‘Filangieri’ in prima linea contro la violenza sulle donne

Stamattina, 25 novembre, i passanti su corso Umberto I di Vibo Valentia sono stati sicuramente incuriositi dall’allestimento realizzato sui gradini che portano al Convitto nazionale ‘Gaetano Filangieri’. Un tappeto rosso, tulle laterale impreziosito con gerbere, scarpe rosse e la presenza simbolica di Cappuccetto Rosso che ha scelto di non ascoltare il lupo travestito da agnello. Che ha scelto di non essere salvata dal cacciatore e di salvarsi da sola. Cappuccetto che con il suo essere, fa capire al lupo che gentilezza e amore non sono segni di debolezza ma di coraggio.  Il lupo che sceglie di non essere debole ma sceglie il coraggio di amare.

Alle ore 10 nel chiostro del Convitto il rettore Filippo Capria, gli alunni, il corpo docente e tutto il personale scolastico hanno inaugurato una panchina rossa realizzata dagli alunni della scuola, simbolo di un percorso di sensibilizzazione contro il femminicidio e la violenza maschile sulle donne. La panchina rossa, colore del sangue, è il simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza che lascia un vuoto che non può essere dimenticato. Collocata in una piazza, in un giardino pubblico, in una scuola, in un luogo pubblico mantiene viva una presenza. Il dirigente rivolgendosi agli alunni ha voluto sottolineare che “non è normale che sia normale”. E soprattutto alle ragazze ha lanciato un accorato appello: “Abbiate il coraggio di reagire, di non accettare che qualcuno anche scherzosamente faccia violenza su di voi, di qualunque genere: fisica, verbale, psicologica ma anche tramite i social”.

Il corpo docente ha voluto, con la manifestazione, sottolineare che nessuno può pensare di risolvere il problema in solitudine. Senza dubbio la violenza si combatte con la prevenzione, per affrontare una vera e propria cultura che la giustifica e la normalizza. Informare e sensibilizzare i ragazzi è fondamentale affinché in futuro i rapporti possano essere liberi da pregiudizi, e in questo la scuola ha un ruolo fondamentale.

Con la speranza che un giorno non servirà più celebrare il 25 novembre. 

Serra: “L’amore è un’altra cosa”, a Palazzo Chimirri l’iniziativa sulla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Sabato prossimo, 1 dicembre, all’interno del salone di palazzo Chimirri a Serra San Bruno, si svolgerà un importante iniziativa, organizzata dalla componente femminile dell’amministrazione comunale e incentrata sulla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. 

All’evento, dal titolo “L’amore è un’altra cosa”, saranno presenti il sindaco della Città, Luigi Tassone; il presidente del consiglio comunale, Maria Rosaria Franzè; l’assistente sociale, Antonella Dominello; il vicario dell’Istituto comprensivo di Fabrizia, Maria Carmen Aloi; il presidente dell’associazione “Le foglie di Dafnè”, Maria Teresa D’Amato; il presidente dell’associazione “Sulle note del tempo” e un rappresentante del locale Commissariato della Polizia di Stato. L’iniziativa sarà moderata da Angela Bruna Tassone. 

A seguire, ci sarà una Santa Messa in suffragio delle donne vittime di violenza e, subito dopo, è in programma una fiaccolata, che terminerà in piazza Municipio, dove nei giorni scorsi è stata posta simbolicamente una panchina rossa.

Violenza contro le donne, il 25 novembre manifestazione a Soverato 

"Violenza contro le donne: uniti per affrontarla”. Questo il titolo della manifestazione in programma domenica 25 novembre alle ore 10.00 presso il Teatro Comunale di Soverato,  in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.  Una denuncia corale, ricca di simboli e di concretezza, che termina con la consapevolezza che dal tunnel della violenza si può uscire.

Cinque le associazioni organizzatrici: l’Associazione Mogli Medici - Sezione di Soverato, rappresentata dalla presidente Rita Palermo; la Fidapa - Sezione di Soverato, rappresentata dalla vicepresidente Laura Fondacaro; il Rotary Club di Soverato, rappresentato dalla presidente Francesca Catogno; il Soroptimist di Soverato, rappresentato dalla presidente Gabriella  Maida; la Fondazione Scopelliti, rappresentata dalla presidente Rosanna Scopelliti.

L’iniziativa verrà realizzata in collaborazione con l'amministrazione comunale di Soverato e il sindaco Ernesto Alecci porgerà i suoi saluti.  Professionisti, politici e operatori del settore  si alterneranno per cercare di fornire gli elementi utili a contrastare il fenomeno, sensibilizzare e sottolineare quanto sia importante mettere da parte l’indifferenza. Offriranno il loro contributo e la loro esperienza: il senatore Andrea Ostellari, presidente della  Commissione Giustizia del Senato; la  senatrice Gelsomina Silvia Vono, componente della Prima Commissione Affari Costituzionali e della Commissione Monocamerale d’inchiesta sul Femminicidio ed ogni forma  di violenza di genere; la dott.ssa Rosaria Lucia Altilia, criminologa; il dott. Michele Curcio, psichiatra psicoterapeuta; la dott.ssa Maria Grazia Muri, vicepresidente Ordine regionale  Calabria degli Assistenti Sociali; ed infine la testimonianza di una donna vittima di violenza.   A moderare l’incontro, l’avv. Maria Anita Chiefari, in una duplice veste, ossia quella di  Consigliera di Parità Supplente della Provincia di Catanzaro, nonché  quella di  giornalista.

Al termine dell’incontro, proprio dinanzi al teatro, verrà svelata una panchina rossa, realizzata grazie all’impegno e alla sensibilità  dell’assessore ai Lavori Pubblici, Daniele Vacca.  Una donna uccisa lascia un vuoto che non può essere dimenticato. La "Panchina Rossa", come il colore del sangue, è diventata il simbolo del “posto occupato”, quello dove si sono sedute tante volte l'amica, la mamma, la moglie, la fidanzata, la compagna portate via dalla violenza. Diversamente dalle altre iniziative estemporanee, la “Panchina Rossa” sarà  un'installazione permanente che rimarrà nell’arredo cittadino come promemoria per dire “No” alla violenza di genere.

Vibo: le riflessioni di Annalisa Insardà alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

“Che la rivoluzione culturale abbia inizio per porre fine alla mattanza delle donne che, solo perché donne, diventano vittime del malato diritto di possesso di quegli uomini, mai diventati veramente uomini”.

Con queste parole Annalisa Insardà ha aperto il suo intervento, presso l'auditorium Santa Chiara di Vibo Valentia, nel corso della manifestazione dedicata alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L’iniziativa è stata organizzata da ViboInsieme, in collaborazione con il Centro Antiviolenza Donne ViVa, l'associazione Isola che non c'è e il Sistema bibliotecario vibonese.

 “Ognuno secondo il proprio ruolo deve contribuire a rendere la società sana – ha incalzato l'attrice di fiction Rai impegnate quali “Lea” e “Questo è il mio paese” – ma la grande opportunità di fare cambiare i costumi più beceri del maschilismo ce l'hanno le donne, specie le mamme di figli maschi, perché possono crescere insegnando loro ad amare e rispettare una donna”.

L'incontro è stato moderato da Michele La Rocca, presidente di ViboInsieme, il quale ha ricordato l’impegno profuso dalla sua associazione per organizzare, per il secondo anno consecutivo, la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Ad introdurre i lavori è stato Gilberto Floriani, mentre Raimondo Bellantoni, assessore alla cultura, ha portato i saluti istituzionali.

A seguire la scrittrice Teresa Averta e il poeta Pippo Prestia hanno recitato alcuni brani delle loro composizioni poetiche, mentre Titti Marzano ha aggiunto alcune importanti riflessioni sul ruolo svolto dalle madri nella crescita dei figli maschi. Carmen Muzzì ha, poi, illustrato i termini giuridici del cosiddetto “femminicidio” e le possibilità per le donne oggetto di violenza di rivolgersi alla giustizia usufruendo del gratuito patrocinio.

La psicologa Caterina Patania ha snocciolato numeri e statistiche, (sono quasi settemila le donne che hanno denunciato), spiegando l'impegno costante del Centro Antioviolenza, invitando pertanto le donne che subiscono atti di violenza a non tacere, a parlare, a difendersi, portando anche l'esempio di una donna di ottant’anni che soltanto dopo sessanta e più anni di sofferenze, ha trovato la forza di ribellarsi ed adesso si sente rinata.

Vincenzo Chindamo, fratello della imprenditrice Maria scomparsa misteriosamente a Limbadi qualche mese fa, ha voluto richiamare le istituzioni alla soluzione del caso della sorella, ma ha anche letto alcuni pensieri dei suoi studenti del Liceo Scientifico di Laureana di Borrello, sulla violenza contro le donne. “Ebbene, molti ne hanno coscienza e conoscenza – ha spiegato Chindamo – ma non sanno cosa fare e a chi rivolgersi, credo che anche in questa direzione le istituzioni debbano fare qualcosa in più e non solo delegare alle associazioni di volontari il compito arduo di scoprire episodi drammatici prima che diventino episodi di cronaca nera”.

A questo punto Annalisa Insardà è salita sul palcoscenico improvvisato per regalare emozioni con un monologo drammatico e commovente dal titolo “Sette porte”, scritto da un giovane autore siciliano Federico Mosca.

I lavori sono stati conclusi dalliintervenuto di don Giuseppe Fiorillo. Il presidente di Libera ha chiesto a tutti di collaborare per dare una mano alle donne ad uscire dal tunnel della violenza e dello sfruttamento da parte degli uomini - carnefici.

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