Sequestrata discarica abusiva contenente oltre 6 tonnellate di rifiuti speciali, denunciate 2 persone

I finanzieri del Comando provinciale di Cosenza hanno scoperto e sottoposto a sequestro una discarica abusiva di pneumatici.

Una “montagna” di circa 6,5 tonnellate di rifiuti speciali, abbandonati in un terreno situato in un Comune montano del Cosentino, noto per le bellezze ed attrazioni turistiche.

Le attività investigative, effettuate dai finanzieri della Compagnia di Paola, hanno consentito d'individuare i responsabili della raccolta, del trasporto e del deposito illecito di rifiuti.

Si tratta di due persone, denunciate all’Autorità giudiziaria per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

 

I responsabili, oltre a dover bonificare il sito, rischiano ora, anche, una sanzione da un minimo di euro 2.600 ad un massimo di euro 26 mila.

 

 

Carenza idrica a Lamezia, la guardia di finanza sequestra i serbatori

I finanzieri del locale Gruppo hanno eseguito il sequestro dei serbatoi di compensazione di Lamezia Terme.

Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica lametina.

La misura è stata assunta in seguito alle carenze idriche registrate fino a ieri, nella fascia oraria compresa tra le 20 e le 5.

Il sequestro, che si è reso necessario in ragione del perdurare della carenza idrica nella maggior parte della città, ha lo scopo di prevenire la reiterazione dell’ipotizzato reato di interruzione di pubblico servizio e dell’aggravamento delle relative conseguenze.

Sorpresi in auto con oltre 200 grammi d'hashish, arrestati

I finanzieri della Tenenza di Montegiordano (CS) hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due quarantenni originari di Corigliano Calabro, sorpresi a bordo della loro autovettura con oltre 200 grammi d'hashish.

L'arresto è avvenuto al termine di un inseguimento, conclusosi all’altezza del Comune di Roseto Capo Spulico con l'uscita di strada dell'auto dei fuggitivi.

La vettura con a bordo gli arrestati, non si era fermata all'alt intimato ad un posto di controllo effettuato dalle fiamme gialle e dall'unità cinofila, nell'abitato di Montegiordano.

Una volta raggiunto il veicolo con a bordo i due uomini, i finanzieri hanno effettuato una perquisizione che, grazie al fiuto del pastore tedesco “Mac”, ha portato al rinvenimento di 2 panetti d'hashish per un peso complessivo di oltre 200 grammi, occultati in una intercapedine ricavata nel paraurti posteriore.

I due quarantenni, peraltro già noti alle forze dell'ordine, sono stati tratti in arresto ed associati alla casa circondariale di Castrovillari.

Entrambi rischiano la reclusione da sei mesi a cinque anni per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e la reclusione da sei a vent'anni, nonché una multa da 26 mila euro a 260 mila euro per traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Importavano tonnellate di marijuana dall'Albania, 25 persone in manette

I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, in collaborazione con il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma, hanno eseguito in tutta Italia 25 arresti.

Tra le persone interessate dal provvedimento, figurano anche tre capi cosca, responsabili dell’importazione di circa 5 tonnellate di marijuana dall’Albania.

I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa, in programma alle 9,45 di oggi, presso la caserma “Soveria Mannelli”, alla quale prenderanno parte: il Procuratore della Repubblica di Catanzaro,  Nicola Gratteri, il Procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, il Comandante provinciale ed il Comandante dello Scico della guardia di finanza.

 

Sequestrate slot machine illegali, sanzioni per 60 mila euro

In un bar di Altomonte ( Cs), i finanzieri della Compagnia di Castrovillari hanno sequestrato tre Slot Machine non collegate al sistema di controllo delle delle giocate e quindi totalmente illegali.

Le fiamme gialle hanno rinvenuto, in una sala interna del locale, appositamente adibita al gioco, tre apparecchi privi dei certificati di conformità, nonché del collegamento alla rete telematica di controllo delle giocate. La rispondenza delle Slot a precise e necessarie prescrizioni tecniche per la relativa distribuzione sul mercato garantisce infatti le probabilità di vincita stabilite dalla legge, nonché il versamento, da parte, del gestore, delle relative imposte all'erario. L’assenza di tali requisiti impedisce, pertanto di ottenere le percentuali di vincita previste dalla legge a tutto vantaggio dell’esercente che consegue un maggior vantaggio economico esente da ogni imposta.

Al momento dell'ispezione dei dispositivi è stata rilevata, anche, l’alterazione delle ordinarie caratteristiche di giuoco, sia in termini di durata temporale della singola partita, sia in riferimento alla quota di giocata massima possibile.

Irregolarità che, di fatto, riducevano ulteriormente al minimo le possibilità di vincita dei giocatori.

Al termine dell’attività ispettiva i finanzieri hanno sottoposto a sequestro le Slot machine ed hanno provveduto ad irrogare al gestore del bar, nonché al proprietario degli apparecchi, una multa di 20 mila euro per ciascun apparato irregolare.

Per il titolare del locale è prevista, anche, la sospensione da uno a trenta giorni della licenza per l’esercizio dell’attività.

 

Evasione fiscale di circa 350 mila euro: sequestrati bene ad un imprenditore vibonese

Sono stati sequestrati oggi dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Vibo Valentia , beni per un valore pari a circa 350 mila euro, nei confronti di un imprenditore del luogo.

La disposizione è stata condotta dalla Procura della Repubblica al termine di una verifica fiscale effettuata nei confronti di una società operante nel settore del noleggio di automezzi, mezzi d’opera e di movimento terra: è emerso ed è stato accertato un particolare sistema di frode, messo in atto  negli anni d’imposta dal 2012 al 2016, consistente nel fraudolento abbattimento dei redditi e dell’iva mediante il ricorso alla contabilizzazione di costi riferiti ad operazioni commerciali inesistenti, da parte dello stesso responsabile.

Il sistema, negli anni, ha fruttato un illegittimo risparmio d’imposta: il rappresentante della società è stato segnalato alla Procura della Repubblica.

  • Published in Cronaca

Racket degli ambulanti: due marocchini e un italiano arrestati per estorsione aggravata dal metodo mafioso

I carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, con il supporto in fase esecutiva dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia reggina, a carico di:

  1. Anouar Azzazi, di 34 anni, nato in Marocco e residente a Reggio Calabria;
  2. Abderrazak Azzazi, di 59 anni, nato in Marocco e residente a Reggio Calabria, padre d'Anouar;
  3. Gabriele Foti, di 26 anni, di Reggio Calabria,

tutti ambulanti mercatali residenti nel capoluogo, accusati dei reati estorsione, lesioni personali e illecita concorrenza con violenza e minacce, aggravati dalle modalità mafiose.

Gli arresti giungono al termine di un’articolata attività d’indagine avviata a partire dal mese di ottobre 2017 sotto il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, che ha consentito di documentare ripetuti episodi di minacce, danneggiamenti e percosse perpetrati dagli arrestati ai danni di un altro ambulante, allo scopo di costringerlo ad interrompere la vendita di scarpe all’interno dei mercati rionali di Largo Botteghelle e Piazza del Popolo, nel capoluogo.

In particolare, i tre arrestati, presentandosi come unici detentori del potere di “concedere” la possibilità di operare nell’area mercatale, in quattro occasioni avrebbero aggredito fisicamente l’ambulante, minacciandolo di morte e danneggiandone il banco vendita, giungendo addirittura, nell’ultimo episodio, a investirne la bancarella con un furgone.

In relazione alle modalità esecutive della condotta contestata, ai tre destinatari della misura è stata imputata l’aggravante del metodo mafioso.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti presso la Casa Circondariale “Panzera-San Pietro”.

Scoperto medico che non ha dichiarato redditi per oltre 150 mila euro

I finanzieri della Compagnia di Rossano hanno scoperto un professionista che avrebbe esercitato l’attività medica senza dichiarare al fisco i propri redditi.

Le fiamme gialle hanno effettuato una verifica fiscale nei confronti del titolare di due studi medici aperti al pubblico, che avrebbe omesso di presentare la dichiarazione dei redditi nelle annualità 2014 e 2015.

I militari hanno, quindi, ricostruito i compensi percepiti dal professionista.

Al termine degli accertamenti i finanzieri hanno scoperto, che il medico avrebbe occultato compensi relativi a redditi da lavoro dipendente per un valore pari a circa 90 mila euro e compensi professionali per ulteriori 66 mila euro.

Complessivamente non sarebbero stati dichiarati al fisco oltre 150 mila euro di compensi, con un'evasione delle imposte per un importo complessivo superiore a 52 mila euro.

Il professionista è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate al fine dell’applicazione delle sanzioni previste, che vanno dal 120 al 240 % dell’ammontare delle imposte dovute, nonché dell’adozione delle misure cautelari fiscali, che prevedono il sequestro conservativo di beni o somme nella disponibilità del contribuente per un valore pari a quanto dovuto.

 

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