Soldi di un'associazione sindacale per fini personali, beni per 3 milioni di euro sequestrati nel vibonese

I finanzieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione ad una misura cautelare patrimoniale emessa dal Gip del locale Tribunale, che, su richiesta della Procura della Repubblica,ha disposto il sequestro di appartamenti, case al mare, autovetture, conti correnti bancari e postali, depositi di risparmio, polizze assicurative, fondi pensione e conti deposito titoli, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro.

Destinatari del provvedimento, sono due persone responsabili di un’associazione sindacale operante nel vibonese.

 In particolare, nel corso dell’indagine i militari avrebbero scoperto che il denaro riscosso negli anni dall’associazione, anziché essere impiegato per il perseguimento delle finalità statutarie, veniva distratto ed utilizzato dagli indagati per fini squisitamente personali.

Secondo le contestazioni mosse dalla Procura, i soldi distratti sarebbero stati impiegati per finanziare l’acquisto di appartamenti in città d’arte, case in rinomate località balneari, o per comprare elettrodomestici, articoli di ottica, calzature etc..

 Al termine dell’attività investigativa, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Benedetta Callea, il giudice del Tribunale di Vibo Valentia, ha ritenuto la sussistenza in capo agli indagati, non solo del reato di appropriazione indebita aggravata, ma anche quello (di recente introduzione) di autoriciclaggio, avendo gli indagati reimpiegato le somme di denaro sottratte in attività economiche, finanziarie o speculative in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

'Ndrangheta: tre arresti per estorsione

I finanzieri del Comando provinciale di Bologna e dello Scico (Servizio centrale investigazione criminalità organizzata) di Roma hanno dato esecuzione, in Emilia Romagna, Lazio e Calabria, ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre pregiudicati ritenuti affiliati alla ‘ndrina dei Bellocco di Rosarno (RC), responsabili di un episodio di estorsione ai danni dei familiari di un collaboratore di giustizia in provincia di Ravenna.

Contemporaneamente all’esecuzione del provvedimento cautelare sono state eseguite numerose perquisizioni.

 

Contrabbando di prodotti petroliferi: eseguite 11 misure cautelari, frode oltre 1 milione euro

Sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e 5 misure coercitive di obbligo di dimora, ventuno persone indagate e diverse perquisizioni effettuate.

È questo l’esito di un’operazione che le fiamme gialle crotonesi, coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito questa mattina nei confronti di alcune persone, ritenute componenti di un’organizzazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di prodotti petroliferi ed all’evasione d’imposta, per una frode, all’Iva e alle accise, per oltre 1 milione di euro, con conseguente immissione illegale di 1 milione e 400 mila litri di pseudo gasolio.

I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10,30, presso la sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Crotone.

 

Peculato, falsità in atti e truffa. Sequestrati beni ad un funzionario pubblico

La guardia di finanza di Sibari ha dato esecuzione ad un nuovo decreto di sequestro di una somma di poco superiore ai 35 mila Euro emesso dal Tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di V.A. di anni 66, in qualità di dipendente pubblico del Comune di San Lorenzo Bellizzi (CS).

L’ordinanza è il risultato della prosecuzione di una complessa attività d’indagine espletata dalle fiamme gialle del Gruppo Sibari, che si è conclusa con la denuncia a piede libero del funzionario pubblico, in pensione dal novembre scorso, per i reati di peculato, falsità in atti e truffa.

L'uomo sfruttando gli incarichi rivestiti si sarebbe appropriato illecitamente di oltre 14 mila euro presso il Comune di Trebisacce (CS) e di poco più di 35 mila euro presso il Comune di San Lorenzo Bellizzi.

A giugno del 2017 era stato raggiunto dalla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio cui sono seguiti sequestri di beni fino alla concorrenza di  14.541 euro sottratti alle casse del Comune di Trebisacce.

Le prime indagini avrebbero evidenziato che il funzionario, sfruttando la sua carica di responsabile dell’ufficio Ragioneria presso il Comune di Trebisacce, dopo aver contratto dei finanziamenti personali con istituti di credito avrebbe operato solo formalmente la decurtazione sulla propria busta paga della ritenuta mensile del quinto della retribuzione.

Analoga attività sarebbe stata effettuata nel Comune di San Lorenzo Bellizzi dove, mediante appositi aggiustamenti e quadrature dei conti, l'uomo avrebbe sottratto più di 35.278 euro alle casse dell’Ente, per pagare, tra l’altro, un finanziamento contratto con una società finanziaria, a fronte della cessione del quinto dello stipendio.

Al fine di raggiungere lo scopo, il 66enne avrebbe posto in essere un articolato artifizio contabile che sarebbe sfuggito all’esame generale dei conti da parte degli organi di controllo interni.

Tuttavia, la ricostruzione operata dalla guardia di finanza, mediante l’esame di ogni singola movimentazione di somme tra i vari capitoli di spesa, avrebbe permesso di evidenziare e quantificare i reali ammanchi di cassa, consentendo la pronta applicazione del provvedimento di sequestro anche per equivalente, della somma di  35.278 euro tra beni immobili e saldi attivi di conti correnti bancari. 

Calabria: fermata barca a vela con a bordo 31 curdi

I mezzi navali del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia, in pattugliamento nelle acque antistanti la Calabria Ionica, nelle prime ore della mattinata di ieri, hanno intercettato e controllato un natante sospettato di trasportare illegalmente migranti.

Durante le verifiche, i militari hanno constatato che a bordo dell’imbarcazione erano presenti 33 persone, la maggior parte delle quali di nazionalità curda.

L’attività ha preso l’abbrivio dopo che un Atr42 del Gruppo esplorazione aeromarittima della guardia di finanza, impiegato nello Ionio nell’ambito della missione “Triton 2017” sotto l’egida dell’Agenzia europea Frontex, ha avvistato  una barca a vela bialbero, battente bandiera americana.

Una volta abbordata l’imbarcazione, i finanzieri hanno proceduto con le operazioni di trasbordo con le quali sulle unità navali del Corpo sono stati portati 31 curdi e 2 ucraini, i quali sono stati portati presso il porto di Crotone per gli ulteriori approfondimenti.

Al termine delle indagini condotte dai finanzieri della Sezione operativa navale di Crotone e dagli agenti della locale Squadra Mobile, i due ucraini sono stati arrestati e tradotti in carcere, con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

I 31 curdi, che si sarebbero imbarcati sulla costa greca, avrebbero navigato per diversi giorni prima di raggiungere le coste calabresi.

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Sequestrati 4 quintali di "botti" illegali

I finanzieri del Comando provinciale di Crotone, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, tesi, tra l’altro, a contrastare il fenomeno della commercializzazione di artifici pirotecnici, hanno effettuato diverse perquisizioni finalizzate ad individuare la detenzione di materiale esplodente destinato alla vendita abusiva.

Le fiamme gialle pitagoriche hanno, quindi, proceduto al sequestro di oltre 4 quintali di fuochi d’artificio detenuti in parte in vari magazzini della città od occultati sotto le bancherelle spuntate ovunque.

La sinergia tra i vari reparti del Corpo ed il numeroso dispiegamento di forze ha portato al sequestro di numerosissimi prodotti pericolosi, tra i quali erano presenti anche quelli artigianali, i cosiddetti missili di “Kim ‘o coreano” e, quindi, particolarmente pericolosi, non riportando, in quanto del tutto “clandestini”, alcuna etichetta circa la loro pericolosità e le precauzioni da utilizzare nel maneggio. 

Evasione fiscale, sequestrati beni per un valore di oltre 22 milioni di euro

I finanzieri del Comando provinciale di Cosenza, delegati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un provvedimento di sequestro di prevenzione emesso dal Tribunale Ordinario di Cosenza per un importo oltre 22 milioni di euro.

I destinatari della misura sono quattro persone, ritenute socialmente pericolose perché accusate di ripetuta evasione fiscale realizzata attraverso la gestione di società operanti nel settore immobiliare e del commercio di autoveicoli.

Gli accertamenti patrimoniali avrebbero dimostrato la disponibilità di complessi aziendali, capannoni industriali, villa di pregio e terreni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e formalmente intestati ai componenti di un unico nucleo familiare.

In particolare, il principale destinatario della misura di prevenzione è ritenuto resonsabile dei reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di bancarotta fraudolenta, per aver sottratto illecitamente al fisco i proventi destinati alla tassazione, reimpiegandoli nella realizzazione di altre attività commerciali facenti capo ai sodali ovvero investendoli nell’acquisto di beni immobiliari.
 
Partendo dall’esame dei ripetuti reati fiscali, fallimentari e societari commessi e già oggetto di indagini e culminate nell’anno 2016 con l’arresto e la condanna alla pena di tre anni di reclusione del principale responsabile, i finanzieri hanno operato una puntuale ricostruzione dei redditi e delle disponibilità economico-finanziarie maturati in un arco temporale di oltre 20 anni in capo ai diversi appartenenti al un medesimo nucleo familiare.
 
Gli approfondimenti investigativi hanno portato alla luce una netta sproporzione del patrimonio disponibile rispetto ai redditi dichiarati, peraltro insufficienti a soddisfare anche primarie esigenze di vita.
 
L’esecuzione del provvedimento di sequestro ha consentito di sottrarre ai soggetti per poi farli acquisire al patrimonio dello Stato i seguenti beni:
  • 3 complessi aziendali; 
  • 19 fabbricati; 
  • 1 villa di prestigio; 
  • 2 capannoni industriali di rilevanti dimensioni;
  • 3 appezzamenti di terreno.

Il tutto per un valore stimato di oltre 22 milioni di euro.

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Calabria: sequestrati 700 Kg di fuochi pirotecnici, un arresto

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, tesi, tra l’altro, a contrastare il fenomeno della commercializzazione di artifici pirotecnici, hanno tratto in arresto una persona, in flagranza di reato, per detenzione abusiva di materiale esplodente destinato alla vendita abusiva, in quanto privo della licenza commerciale e autorizzazione di polizia.

Le fiamme gialle hanno, inoltre, proceduto al sequestro di quasi sette quintali di fuochi d’artificio detenuti in parte all’interno di un furgone e in parte presso l’abitazione dell’arrestato.

Tra i prodotti sequestrati, erano presenti, anche quelli, classificati come appartenenti alla  categoria F4 nonché fuochi del tutto artigianali e, quindi, particolarmente pericolosi, non riportando, in quanto del tutto “clandestini”, alcuna etichetta circa la loro pericolosità e le precauzioni da utilizzare nel maneggio.

 

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