Crepe nei muri dell’ospedale di Vibo: attualmente inaccessibile parte della struttura

L’emergere di crepe nelle pareti dell’area B dell’ospedale di Vibo Valentia ha causato preoccupazione inducendo l’Asp a prendere provvedimenti che si sono concretizzati nella riduzione dei posti letto di due reparti (Ortopedia e Servizi immunotrasfusionale). I sopralluoghi, effettuati dai vigili del fuoco unitamente al direttore sanitario dell’Asp Michelangelo Miceli, hanno riguardato i reparti di Ortopedia, Sit, Pediatria e Neurologia. In particolare, l’Ortopedia dello “Jazzolino” è attualmente inaccessibile: i pazienti sono così stati spostati in altre aree del nosocomio. Non sembrano esserci pericoli imminenti, ma la precauzione è d’obbligo.

Cisal scrive alla dg dell'Asp: "Al Pronto Soccorso di Vibo è sempre allarme rosso"

La Cisal ha scritto una lettera aperta al direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Angela Caligiuri, in merito alla situazione in cui versa il Pronto Soccorso dell'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia.  "Nelle scorse settimane - sono le prime parole della missiva - la segreteria provinciale della Cisal nel formularle gli auguri di buon lavoro per il nuovo incarico alla guida dell’Asp di Vibo Valentia ha colto la circostanza per chiederle un incontro, da tenersi possibilmente nei suoi uffici, per conoscerla ma soprattutto per discutere sulle problematiche più importanti che affliggono l’erogazione dell’ attività sanitaria su ospedali e  territorio. Nell’attesa ci pregiamo porre alla sua cortese ed autorevole attenzione un primo problema riguardante uno dei settori più delicati e nevralgici del presidio ospedaliero 'G. Jazzolino' di Vibo Valentia. Da tempo la Cisal continua a ricordare all’Asp, ma sempre senza la fortuna di costatarne alcun effetto positivo, la critica condizione del servizio nell’Unità Operativa di Pronto Soccorso  che rappresenta un vero e proprio allarme rosso. Certamente c’è chi ricorderà che la riorganizzazione strutturale del servizio di qualche anno fa è valsa, grazie, soprattutto al concreto impegno e alla intelligenza di un manager come il dottor Rubens Curia che ne ha seguito i lavori fino alla scadenza del suo mandato, riuscendo, come si suol dire, a 'tagliare il nastro', del servizio e a propiziare le condizioni per renderlo più funzionale e accogliente. Un’opera anche di immagine che non basta per rendere funzionale il sistema di emergenza che per poter dare certamente risposte adeguate alla forte domanda di assistenza e salute dei cittadini, che a Vibo Valentia è sempre in salita,  deve essere dotata di una struttura organica più rispondente alla pressante richiesta di chi si rivolge all’emergenza ospedaliera in caso di urgente bisogno di intervento e cure. Pochi, insufficienti e valorosi  i medici, scarso ed inadeguato, ma ugualmente valoroso, il personale infermieristico e  ausiliario". A lottare da anni con coraggio, competenza, professionalità e grande passione - si legge nel documento - è sempre il dottor Vincenzo Natale -  un medico di frontiera che si è assunto il gravoso incarico di rispondere con enormi sacrifici personali e organizzativi alla inesorabile mannaia della spending  review, dei  tagli, sopportando, ed proprio il caso di dirlo, la cattiva politica, in questa direzione, della Regione Calabria  che continua a guardare con occhio e interesse  sempre più sbagliati quanto accade a Vibo Valentia e con sempre più attenta concretezza e  simpatia alle Aziende ospedaliere e alle Asp di Reggio, Cosenza e Catanzaro. Mettendo, conseguentemente, in seria difficoltà tutti i lavoratori dell’unità operativa: dai medici agli infermieri, agli ausiliari, pretendendone, spesso,  il massimo sforzo e sacrifico, senza tener conto che durante il servizio si corre sempre il rischio di imbattersi in situazioni di forte disagio dovuti spesso alla intemperanza di qualche congiunto dell’ammalato. E’ il caso di chi presta la propria opera in impegno e talvolta mansioni sempre più defatiganti, senza poter avere un minimo e legittimo riconoscimento. Quel che succede all’Unità Operativa del Pronto Soccorso non può più essere più tollerato, sia nell’interesse dei pazienti, momento centrale per una assistenza adeguata, sia per il personale che per l’Azienda. Siamo convinti che soltanto attraverso una inderogabile ed urgente rivisitazione del servizio con interventi immediati ed imprescindibili  diventerà possibile garantire il miglior diritto alla salute dei cittadini". "Un obiettivo - garantisce l'organizzazione sindacale - al quale la Cisal non ha mai rinunciato, ne ha fatto una bandiera anche a livello nazionale con il suo segretario generale Franco Cavallaro,  e che a partire da questo momento ritiene giusto e sacrosanto sostenere con più vigore per evitare ulteriori delusioni e sensi di sfiducia, soprattutto da parte dei cittadini, nei confronti dell’Asp". 

 

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Incidente alle porte di Vibo: 17enne in ospedale, feriti anche una donna e il figlio

Un impatto frontale fra due vetture, verificatosi per cause in corso d’accertamento, ha avuto luogo a Piscopio: nell'incidente sono rimasti feriti una donna ed il figlio, ma soprattutto un 17enne che è stato portato presso l’ospedale “Jazzolino”. Sul posto sono giunti anche i Vigili del fuoco e gli agenti della Polizia municipale.

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Bimbo nato morto a Vibo, l’avvocato del ginecologo: “Ricostruzione dei querelanti non vera”

In merito alle notizie relative all’indagine in corso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia per risalire alle cause della morte del bimbo, l’avvocato Raimondo Paparatti, nella qualità di difensore di fiducia del dottor Rocco Fiaschè, precisa quanto segue:

“Fermo restando il rispetto dovuto ai genitori per la sofferta perdita del loro piccolo, nonché la piena fiducia nell’operato della magistratura chiamata a fare piena luce sul caso, tuttavia non ci si può esimere dall’evidenziare come la ricostruzione effettuata dai querelanti non corrisponde a verità allorché viene riferito che all’atto della visita effettuata dal mio assistito all’alba del giorno 26/12/2015, la signora Marturano non sia stata ricoverata benché presentasse segni di sofferenza fetale. Tale ricostruzione è palesemente falsa perché la visita ed il successivo tracciato cui è stata sottoposta la signora Marturano non hanno evidenziato alcuna anomalia e/o segni di sofferenza fetale, ma solo modeste contrazioni uterine del tutto normali vista l’epoca della gestazione. Pertanto, in assenza di indicazioni cliniche che rendessero necessario il suo immediato ricovero, la signora veniva invitata a ritornare a casa con la raccomandazione di un successivo monitoraggio e controllo ospedaliero laddove le contrazioni uterine dovessero risultare più intense, regolari e ravvicinate nel tempo. Questi sono stati i fatti alla data del 26/12/2015; le evoluzioni successive e purtroppo infauste della gravidanza saranno oggetto di valutazione dei periti nominati dalla Procura di cui si attenderà fiduciosi la relazione finale”.

Nel frattempo, l’avvocato Paparatti diffida chicchessia dal “diffondere notizie false e tendenziose sull’operato del mio assistito perché saranno perseguite nelle opportune sedi civili e penali”.

Feto nato morto: indagati tre medici dell'ospedale di Vibo

Tre medici sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia che sta cercando di fare luce sul decesso del feto portato in grembo da una donna di 28 anni. La giovane, sebbene avvertisse un forte e persistente dolore all'addome, sarebbe stata invitata a lasciare l'ospedale "Jazzolino" per fare rientro presso la propria abitazione. Nel frattempo è stato fissato per sabato l'esame autoptico ordinato dai magistrati. Secondo quanto ricostruito fino al momento dagli inquirenti, nel giorno di Santo Stefano, la giovane di San Calogero avrebbe raggiunto la struttura sanitaria perché sofferente all'addome. I controlli effettuati avrebbero fatto emergere che il feto accusava alcuni problemi. Qualche giorno più tardi, con la giovane rispedita a casa dai sanitari del nosocomio vibonese, si è registrato il decesso del feto in seguito al quale le è stato praticato il parto cesareo. L'inchiesta è stata avviata dalla Procura della Repubblica dopo che la coppia ha denunciato l'accaduto. Sotto indagine sono due medici del Pronto Soccorso ed un ginecologo: si tratta di un atto dovuto che permetterà ai tre professionisti di nominare esperti di parte già prima dell'esecuzione dell'autopsia. Il reato ipotizzato è procurato aborto.

 

Morte neonato a Vibo, Dipartimento Tutela della Salute: “Gruppo di esperti per verifica procedure”

“In riferimento all’evento sentinella occorso presso il P.O. Jazzolino di Vibo Valentia, relativo al decesso di un neonato nell’utero materno, il Dipartimento ‘Tutela della Salute’ ha immediatamente attivato il gruppo di esperti per la valutazione e verifica delle procedure messe in atto relativamente al percorso nascita. Esprimo cordoglio a nome personale e di tutti i dipendenti del Dipartimento alla giovane mamma ed alla famiglia colpita dalla grave perdita del figlioletto”. È quanto ha affermato in una nota il dirigente regionale del Dipartimento “Tutela della salute” Riccardo Fatarella.

Scontro fra auto e trattore: donna ferita in un incidente stradale

Una trentenne è rimasta ferita in seguito ad un incidente stradale che stamattina ha coinvolto un'automobile ed un trattore. Lo scontro è avvenuto all'altezza di Pizzo Calabro sulla Strada Statale 18 nel tratto che porta Lamezia Terme. Nell'abitacolo della vettura stavano viaggiando un 55enne, F.P. e una  bordo un uomo di 55 anni, F.P., ed una donna di origini romene, A.C.V., che è stata estratta dall'interno del veicolo solo grazie all'impegno dei Vigili del Fuoco. Un'eliambulanza l'ha accompagnata all'ospedale "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro. I due vivono a Briatico. Sulla scorta dei primi rilievi effettuati dagli agenti della Polizia Stradale di Vibo Valentia intervenuti sul posto, l'auto ha tamponato il trattore che sava trasportando materiale per la fresatura su incarico di un'azienda di Candidoni, in provincia di Reggio Calabria. Il 55enne è stato trasportato all'ospedale vibonese "Jazzolino".

Morte di Federica Monteleone all'ospedale "Jazzolino": confermate 4 assoluzioni

Sono state assolte anche in Appello quattro persone imputate nel processo avviato per fare luce sul decesso di Federica Monteleone, la sedicenne morta all'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia nel gennaio di otto anni fa. Il verdetto ha interessato due chirurghi che sottoposero ad intervento la giovane, Giovambattista De Iorgi e Benito Gradia, l'infermiere Mario Silvestri e Filomena Panno, all'epoca dei fatti direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria locale di Vibo Valentia. Lo scorso anni,i magistrati della Procura generale di Catanzaro avevano sancito l'inammissibilità dell’appello in virtù della circostanza che nel luglio del 2014 era intervenuta la prescrizione dei reati addebitati. 

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