Vibo, la CISAL aderisce alla giornata dei diritti sulla sanità

«La proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera che il Direttore Generale dell’Asp di Vibo Valentia ha presentato  al Commissario regionale per l’emergenza sanitaria è un film già visto per Vibo Valentia e dintorni. Per chi non lo ricorda è, più o meno,  la copia autentica delle proposte presentate, a piè sospinto, da chi si è succeduto, nella carica di massimo responsabile della sanità pubblica, a Palazzo ex Inam negli ultimi vent’anni». Lo Afferma Franco Cavallaro, segretario generale della CISAL in una nota. «Una istanza che ripercorre i soliti e antichi percorsi di criticità che hanno sempre investito  tutto il sistema sanitario pubblico vibonese e che non hanno mai trovato accoglienza e sensibilità nelle classi dirigenti regionali e soprattutto locali, rei, fino ad oggi, di aver speso, promesse,   chiacchiere e  delusioni. D’altra parte chi conosce il rapporto politico che intercorre tra Il Presidente della Regione ed il Dg dell’Asp di Vibo Vibo Valentia, sa bene che alla stessa, oggi, non è consentito di derogare di un solo millimetro dagli ordini di scuderia imposti da Mario Oliverio, perché rischia anche il posto. Probabilmente il suo appello a Massimo Scura rimarrà solo tale visto che la guerra tra lo stesso e il Presidente Oliverio sembra inarrestabile e quindi lontano da ogni ipotesi di accordo sulla gestione della politica del contenimento della spesa che coinvolge, purtroppo,  anche la disperata  sanità vibonese». «Angela Caligiuri – prosegue Cavallaro - non si è ancora accorta, perché nessuno glielo avrà detto, che l’opinione pubblica vibonese ne ha piene le tasche di tutte queste messe in scena che fino ad oggi hanno provocato soltanto amarezze e delusioni. In quanto avrebbe fatto bene sopratutto ad indicare le priorità degli interventi che urgono in tutto il sistema, ascoltando tutte le voci che concorrono alla erogazione di un buon servizio sanitario pubblico. Forse non sa e potrà accorgersene nel momento in cui va a leggere i dati sull’emigrazione dell’ammalato che non pochi  vibonesi, spesso alle prese con le più disparate emergenze sanitarie, sono costretti a cercare aiuto fuori confine per superare ogni tipo di difficoltà. Anche se in questa direzione è il caso di spendere qualche parola per medici, infermieri, tecnici, ausiliari, personale amministrativo e per quanti si sono amabilmente, coraggiosamente e competentemente prodigati per evitare che lo “Jazzolino”, nel tempo, chiudesse i battenti .Soprattutto per i medici che hanno sopperito alle gravi carenze organiche con enormi sacrifici, adeguando le unità operative ed i servizi, con forte e riconosciuta professionalità, ai nuovi e più avanzati sistemi di fare sanità.   La Cisal, intanto, aderisce, convinta del forte segnale popolare dato all’iniziativa assunta dal collegio dei primari dell’Azienda sanitaria provinciale, con in testa Michele Soriano e Mimmo Consoli,   in programma il prossimo 4 aprile, condividendone la ferma, responsabile  e concreta presa di posizione rispetto agli assurdi contenuti del decreto Scura ed ai tagli previsti nei presidi ospedalieri sul territorio. La Cisal crede negli effetti positivi che la  silenziosa ed eloquente marcia di protesta  sui diritti per la sanità può propiziare sullo stato di crisi della sanità pubblica vibonese. Il generale coinvolgimento dell’opinione pubblica vibonese, con la Chiesa, in particolare, che decide di stare sempre più vicina alle legittime istanze dei cittadini ammalati e non, è un fatto inedito per cui bisogna dare atto ai primari dell’Asp che questa circostanza è una grande  scommessa per capire se questa iniziativa è la più ideale per scuotere la sensibilità e l’animo di chi fino a questo momento ha disatteso, puntualmente, gli impegni assunti anche in tempi non vicini».    

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