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Rubavano legna in un bosco, misura cautelare per due persone

I carabinieri forestali della Stazione di Rossano, Spezzano Sila e Corigliano hanno eseguito due misure cautelari con obbligo di presentazione alla p.g. al 45enne G.T ed al 30enne G.R., entrambi già noti alle forze dell’ordine.

Ai due, originari di Rossano, è stato contestato il reato di furto di legna aggravato e continuato in concorso.

L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip del tribunale di Castrovillari, Teresa Reggio su richiesta del pubblico ministero Angela Continisio.

In diverse occasioni, G.T. e G.R. sono stati immortalati nei video girati dalle telecamere dei militarti, mentre, in un bosco di proprietà della Regione Calabria ubicato in località “Patire – Campì” di Rossano, erano intenti a tagliare e caricare legna su furistrada.

La tecnica era piuttosto collaudata e consisteva nel taglio abusivo di uno o più alberi e nel successivo depezzamento sul posto. La legna veniva caricata su un fuoristrada e quindi trafugata.

Latitante da un anno sorpreso a coltivare marijuana

È stato arrestato all’alba di oggi il latitante Antonino Romeo, 37 anni, di Sinopoli.

L'uomo, che si era dato alla macchia da poco meno di un anno, è stato catturato, durante un blitz congiunto condotto da carabinieri e polizia, in contrada Zoccalì, a Sinopoli, mentre insieme ad un 20enne di Taurianova, Antonino Forgione, si prendeva cura di una piantagione di marijuana nascosta in un’area impervia.

La coltivazione, composta da un centinaio di piante di canapa indiana, avrebbe permesso di produrre circa sessanta chili di stupefacente, assicurando un guadagno quantificato in poco più di 100 mila euro.

Romeo era ricercato perchè raggiunto da uno dei nove fermi eseguiti nel settembre scorso dalla polizia - con le accuse, a vario titolo, di traffico di armi e stupefacenti, estorsione, ricettazione e furto, con l’aggravante dell’aver agevolato le cosche di ‘ndrangheta della piana di Gioia Tauro.

Un anno fa, inoltre, era stato sorpreso a Bagnara Calabra, insieme ad un complice, mentre si prendeva cura di un centinaio di piante di marijuana.

La Procura di Palmi ha disposto il carcere per entrambe gli arrestati.

Le accuse, questa volta, sono diproduzione, coltivazione e traffico di stupefacente in concorso. Forgione dovrà rispondere anche di favoreggiamento personale, avendo aiutato il 37enne a sottrarsi alle ricerche.

 

"Diffondere la cultura dell'intelligence". Commento di Mario Caligiuri su "Formiche.net"

"La circostanza che ieri il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, responsabile istituzionale dell’intelligence nazionale, abbia diffuso la sua opinione sui dieci anni dalla riforma del settore è molto indicativo. Cominciano, quindi, concretamente a diluirsi le ombre che hanno avvolto per decenni questo settore fondamentale dello Stato, osservato a volte con sospetto anche da quelli che avrebbero dovuto dirigerlo.

Su questo argomento, l’Università della Calabria ha promosso nel giugno scorso un convegno scientifico alla presenza del ministro dell’Interno Marco Minniti e con esperti di vari ambiti da Carlo Mosca a Roberto Baldoni, da Paolo Scotto di Castelbianco a Lorenzo Vidino, da Carlo Jean ad Antonio Rinaldi. I relatori si sono confrontati sul tema del convegno “A dieci anni dalla riforma: risultati, questioni aperte, prospettive”. Dalle relazioni sono emerse numerose indicazioni.

Probabilmente come risultati si può annoverare l’apertura alla società e al mondo accademico, con le prime assunzioni avvenute nelle università. Le questioni aperte riguardano gli effettivi risultati conseguiti dalla nuova architettura organizzativa incentrata sul Dis, dalla conseguente capacità di elaborare un’analisi strategica, dall’utilizzo delle garanzie funzionali e delle intercettazioni preventive, dalle nuove procedure di selezione per verificare se abbiano poi sostanzialmente mantenuto un circuito di reclutamento interno alle Forze dell’ordine. Infine, le prospettive riguardano preliminarmente l’identificazione dell’interesse nazionale e a seguire la selezione e formazione degli operatori, lo scontro drammatico contro il crimine e il terrore, le collaborazioni istituzionali all’interno degli Stati e poi fra di loro, la centralità del web nell’attività di intelligence.

Gentiloni ieri ha provato a fare un bilancio ed ha messo giustamente in evidenza la creazione di un sistema che dialoga con il mondo istituzionale e produttivo, ribadendo il responsabile impegno nella guerra cibernetica e nel contrasto al terrorismo. Secondo il premier, la filiera di comando si è accorciata facendo emergere i concetti di responsabilità (riferiti al Gabinetto di sicurezza nazionale e al Comitato parlamentare di controllo), efficienza (una comunità di intelligence coesa che dialoga con magistratura, forze armate e di polizia), legalità (il perimetro operativo delimitato dalle garanzie funzionali) e trasparenza (gestione del segreto di Stato e desecretazione di numerosi atti).

Gentiloni ha poi fatto riferimento al patto con l’accademia e alla diffusione della cultura della sicurezza. Su questi ultimi temi vorrei soffermare particolarmente la mia attenzione. Per quanto attiene i rapporti con le università, nel novembre del 2016 è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica per promuovere lo studio scientifico della disciplina. In questo momento, esistono una decina di master negli atenei italiani orientati soprattutto sul versante cibernetico. Il tema, ovviamente, è ben più ampio e queste iniziative accademiche coinvolgono in Italia qualche centinaio di studenti. Occorre quindi sviluppare ulteriormente questi studi con l’istituzione di specifici corsi di laurea che possono di gran lunga ampliare la platea di chi che possa approfondire questi argomenti. Alcuni di questi studenti potrebbero probabilmente essere molto utili nel settore della intelligence sia pubblica che privata, tenendo conto che la formazione deve riguardare non solo gli aspetti tecnici ma soprattutto quelli etici e dell’interesse nazionale. Aspetto, questo, non secondario, poiché il tema della formazione e selezione degli operatori costituisce da sempre un punto nevralgico del sistema, finora occupato in prevalenza dagli operatori delle forze di polizia, il che da un lato è certamente un bene ma dall’altro certamente un limite.

Il secondo ambito, riguarda la diffusione della cultura dell’intelligence. Su questo tema, pure nel novembre del 2016 è stata sottoscritta un’intesa tra l’allora sottosegretario Marco Minniti e l’allora ministro Stefania Giannini. L’accordo prevedeva nelle scuole una serie di azioni sulla diffusione della cultura della sicurezza, ambito quanto mai necessario. In definitiva, passi avanti significativi sono stati compiuti e quindi occorre proseguire su questa strada con iniziative concrete, puntuali e costanti nel tempo".

Serra San Bruno. Tutto pronto per "La notte della pitta Chiina" organizzata dalla Pro Loco

Tutto pronto per “la notte della pitta Chiina”. Mancano poche ore, oramai, all'appuntamento annuale organizzato dalla Pro Loco di Serra San Bruno con il patrocinio dell'amministrazione comunale.

La manifestazione, in programma a partire dalle ore 19 di oggi (sabato 5 agosto) si svolgerà lungo corso Umberto I e sarà scandita dalla classica sagra della pitta chiina curata direttamente dalla Pro Loco, dal raduno delle harley davidson (terzo biker fest), dal concerto degli Stone Plain live e dalla discodance in piazza San Giovanni.

Diversi esercizi commerciali rimarrano aperti, anche, durante le ore notturne per dare ulteriore lustro ad un serata che si preannuncia scoppiettante.

Le parole d'ordine dell'iniziativa sono: gusto, divertimento e buona musica.

Uno degli scopi perseguiti dall'associzione di promozione turistica è la valorizzare della pitta chiina, ovvero la tipica focaccia serrese farcita con fiori di sambuco, acciughe, olive e cipolla.

L'iniziativa è stata presentata da Franco Giancotti. Per  il presidente della Pro loco: “Anche quest'anno abbiamo deciso di organizzare la classica Sagra della Pitta Chiina Serrese, per far assaggiare ai turisti, e anche agli stessi serresi, uno dei piatti tipici della nostra cittadina. Ci tengo a precisare che l'organizzazione della Sagra è partita addirittura nel mese di maggio, quando io e i ragazzi della Pro Loco siamo andati a raccogliere il classico fiore di sambuco per poi prepararlo mediante essiccazione. Tuttavia la sagra sarà anche l'occasione per valorizzare il dolce tipico serrese, lo nzullo, che farà parte del menù, insieme al trancio di pitta e alle frittelle di fiori. Insomma una occasione per ripercorrere la tradizione gastronomica della nostra zona.”

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