Serra San Bruno: uffici comunali senza riscaldamento

Continuando di questo passo, saranno costretti a presentarsi a lavoro in tenuta da sci. Per sfuggire alle temperature polari di questi giorni, non sanno più cosa inventarsi.

 Allo stato, però, le sole alleate sembrano essere le stufette elettriche. Sono le uniche che, con le loro minuscole resistenze energivore, riescono ad offrire un effimero conforto. Le piccole stufe, però, sono più adatte a far girare a mille il contatore della corrente che a stemperare l’aria ghiacciata. Nonostante la loro presenza, la temperatura degli ambienti somiglia, infatti, a quella degli igloo.

A sobbarcarsi ore di lavoro in ambienti gelati non è però una comunità di eschimesi, ma i dipendenti del comune di Serra San Bruno.

Lavoratori e impiegati stanno provando sulla loro pelle i rigori di questo rigidissimo inverno. La causa è tanto banale, quanto paradossale. Negli uffici del palazzo di piazza Tucci, i riscaldamenti non funzionano.

Con le temperature abbondantemente sotto lo zero, la situazione è facilmente immaginabile. Le condizioni lavorative sono, ovviamente, tutt’altro che invidiabili.

Con la caldaia mestamente spenta ed i caloriferi algidi l’unica speranza che rimane ai dipendenti è che l’estate arrivi presto.

Serra, ancora problemi di riscaldamento alla scuola elementare “Nazzareno Carchidi”: saltano le lezioni

Aule vuote o semivuote stamattina nella scuola elementare “Nazzareno Carchidi” posta nel quartiere di Spinetto: un problema al sistema di riscaldamento ha impedito ai termosifoni di partire e così quasi tutti i genitori hanno deciso di fare tornare i propri figli a casa. Di conseguenza, le lezioni sono di fatto saltate in molte classi. Già nei giorni scorsi erano sorte delle discussioni poggiate sul fatto che i riscaldamenti venivano spenti a mezzogiorno, lasciando scoperta la fascia oraria che arriva fino alle 13.20. Oggi, invece, le aule erano fredde sin dall’ipotetico inizio delle lezioni.

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Serra, alla scuola “N. Carchidi” bimbi lasciati senza riscaldamento dopo le 12

Alla scuola elementare "Nazzareno Carchidi" del popoloso quartiere di Spinetto a Serra San Bruno i riscaldamenti funzionano “a tempo”. A denunciarlo in una nota l’avvocato Michele Ciconte in qualità di componente del consiglio di istituto della scuola "Azaria Tedeschi". «Il sistema di riscaldamento presente nella scuola primaria "Nazzareno Carchidi" di Spinetto viene regolarmente spento durante i giorni di attività scolastica alle ore 12 con conseguente raffreddamento degli ambienti scolastici». Il tutto senza contare che «l’orario delle lezioni e quindi la presenza dei bambini è prevista fino alle ore 13.20». A ciò si aggiunga che «la temperatura impostata è sicuramente non sufficiente a riscaldare l’intero complesso non  dotato di un sistema di coibentazione e che l’esposizione della struttura rende l’edificio difficilmente riscaldabile e rapidamente raffreddabile già in condizioni normali». Tali circostanze «sono più volte state rappresentate direttamente al sindaco sia dal sottoscritto (nella qualità di genitore e di componente del consiglio d’istituto) sia dal dirigente scolastico il quale in più occasioni ha inoltrato formale comunicazione tesa a rappresentare il problema ed a chiederne una pronta soluzione». Per amor di verità, sottolinea Michele Ciconte «corre l’obbligo di evidenziare come in un occasione il sindaco abbia effettivamente contattato il tecnico addetto alla manutenzione chiedendo che l‘orario di spegnimento dei termosifoni fosse spostato alle ore 13. Evidentemente però tale interessamento non è stato sufficiente a far sì che il problema si risolvesse. È di tutta evidenza infatti come, nonostante le tempestive segnalazioni, ad oggi nessun provvedimento sia stato adottato atteso che, a dispetto dell’ulteriore abbassamento delle temperature, nulla  è cambiato e che anche nella giornata odierna (7 gennaio 2016) i termosifoni sono stati spenti alle ore 12». Si comprendono le difficoltà «di gestione di un ente e le difficoltà nel reperire risorse economiche, ma. di contro, non si riesce a comprendere una gestione che tenti di razionalizzare le spese andando ad incidere sulla salute dei bambini di una scuola elementare (incapaci, per di più, di lamentarsi e di autodeterminarsi)». L’auspicio di Ciconte, ma più in generale di tutti i genitori interessati, è «che l’Amministrazione comunale – preposta alla gestione degli edifici scolastici - (che certamente non può dire di non essere stata portata a conoscenza del problema) si determini per una celere risoluzione del problema predisponendo il prolungamento dell’orario di accensione dei termosifoni e l’innalzamento della potenza degli stessi e, soprattutto, vigilando -utilizzando le prerogative ad essa concesse - che tali disposizioni vengano effettivamente rispettate».

 

 

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