L'ecologia ai tempi dell'Europa, a Reggio si è discusso di ambientalismo responsabile

“Non nel mio giardino” è il titolo del libro presentato a Reggio Calabria, sulla “Terrazza futurista”, la location della sede per “La ricostruzione del centrodestra”. Ospite della serata è stato il professore Vincenzo Pepe, che insegna  “Diritto costituzionale comparato e Diritto dell’ambiente italiano e comparato”,  presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e ha fondato il Movimento Ecologista Europeo “FareAmbiente”.  Pepe è autore di numerose pubblicazioni tradotte in diverse lingue a sostegno dell’ambientalismo realista e responsabile di tipo europeo. L’altro giorno a presentare l’opera a Reggio, oltre all’autore, sono stati i giornalisti:  Andreana Illiano e Peppe Malara (Rai). Pepe ha stimolato il dibattito sulla questione ambientalista, dissertando di filosofia e raccontando della sua esperienza come fondatore dell’associazione FareAmbiente che ha tentato, negli anni, di stimolare il dibattito su un’ecologia controcorrente che punti alle energie rinnovabili senza chiudere la porta al nucleare. Per Pepe l’identità è ricchezza, ed è sapere spesso dimenticato. Da qui l’idea di una società che difenda il proprio essere, che non chiuda gli occhi di fronte alla ricerca, anzi che la stimoli, senza pregiudizi.  Si è partiti dall’ambiente per aprire il dibattito su  temi più ampi come la politica, il sud, troppo prono alle logiche dettate da Roma. In fondo il principio della sussidarietà è una delle tematiche del libro di Pepe divenuto tema attualissimo in questi ultimi anni, specie in una nuova visione dell’Italia che va avanti a due velocità e che vede il meridione troppo spesso succube delle politiche centrali.

 

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