Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Tina De Raffele ed il male del secolo: mai più soli contro il tumore

È un nemico oscuro che ci priva dei nostri affetti, che ci porta via quelle persone che rappresentano un pezzo della nostra stessa vita, che va sconfitto sul piano dell’emotività ancor prima che su quello materiale. Di seguito, vi proponiamo l’esperienza di Tina De Raffele, raccontata attraverso la sua stessa penna:

Sono Tina de Raffele, ho 49 anni e sono malata di cancro. L’ho scoperto ad aprile 2013, la mia vita improvvisamente devastata, disperazione, rabbia, paura, per me e per i miei cari. Costretta ad operarmi lontano da casa, sola, nel momento in cui avrei voluto tutti accanto a sostenermi. Ma in verità un malato di cancro comunque si sente solo. Ho cominciato un percorso chemioterapico, devastante per il corpo e per la mente. Non ti riconosci più e ti chiudi sempre più in te stesso. Ad un certo punto è arrivata la rabbia, la voglia di combattere la malattie ed il sistema che non funziona, per me, per i miei figli e per tutti i malati di cancro. Una sera mi sono ritrovata sola con il mio mostro e presa dalla rabbia ho deciso con un autoscatto di fotografarmi con la mia bandana, cosa che non avrei mai pensato di fare senza la mia compagna di viaggio, la parrucca, con un biglietto in mano con su scritto: “sono Tina ho 47 anni e sto lottando e non voglio che i miei figli si ammalino di tumore”. Immediatamente ho creato una pagina su fb “Crotone ci mette la faccia” con un messaggio: la pagina nasce in virtù dei troppi casi di tumore nella nostra città, chiunque può postare foto o raccontare la propria storia o più semplicemente scrivere e postare  foto con un biglietto “non voglio morire di cancro”. Dopo soli 3 giorni la pagina aveva 9000 mi piace e non solo, centinaia e centinaia di persone che postavano la loro foto ed il proprio messaggio dove raccontavano la loro esperienza diretta o indiretta con il cancro, facendo emergere quanto già si sapeva sull’inquinamento ambientale e l’elevata incidenza tumorale nella nostra terra. La gente è arrabbiata ed aveva bisogno di un input e grazie a questa pagina finalmente abbiamo ritrovato il coraggio di lottare. Da qui abbiamo dedotto che Crotone non è altro che un cimitero a 5 stelle dove ormai lavorano soltanto le pompe funebri. Crotone è uno dei 57 SIN, sito di interesse nazionale ma nel nostro caso è diventato un sito di disinteresse prima locale e poi nazionale. Le vecchie fabbriche ormai dismesse, quelle che prima avevano contribuito al benessere della città ci hanno lasciato 350 mila tonnellate di rifiuti tossici!!! Discariche a mare adiacenti alle vecchie fabbriche, semplicemente coperte o usate per costruire scuole, strade, edifici ed anche il piazzale della questura. Ferriti dì  zinco, antimonio, arsenico, berillio, cadmio, mercurio, nichel, cobalto, cromo totale, cromo esavalente, cromo sesto, piombo, rame, per non parlare della fibretta d’amianto che provoca soprattutto negli operai dell’ex Enichem e Pertusola sud il mesotelioma pleurico che non dà scampo. E’ stato riscontrato un caso di mesotelioma in una ragazza che non aveva niente a che fare con le fabbriche che, ahimè, non c’è più. Abbiamo deciso di uscire dal web e siamo scesi in piazza e tutto quello che era una pagina fb si è trasformato in corteo vero, sceso per manifestare per il nostro diritto alla salute (art. 32 della Costituzione italiana) e per reclamare una bonifica totale  e non parziale. Ma dalle istituzioni locali non abbiamo avuto alcun riscontro, per questo abbiamo deciso di rivolgerci alle “Iene”, per far sì  che il nostro urlo arrivasse a livello nazionale e per dimostrare che la Calabria è la nuova terra dei veleni. Dopo il servizio i nostri amministratori ci hanno accusato di aver rovinato  l’immagine della città, ma della nostra  immagine? Di noi che perdiamo i capelli, che veniamo mutilati, di tutti i bambini e del fatto che improvvisamente da essere umani diventiamo solo dei numeri? CHI si preoccupa? Diversamente da come si pensava, la pagina oggi conta quasi 29 mila I LIKE. Siamo stati a Rosarno, siamo saliti sul palco del 1^ maggio a Taranto, all’università” A. Moro” di Taranto per denunciare, ma soprattutto per far conoscere a tutta l’Italia la nostra triste realtà. Ho scritto decine e decine di email al presidente della Repubblica, a Napolitano che non ci ha dimostrato interesse, poi a Renzi, idem con patate, e poi finalmente a Mattarella che, attraverso il segretariato, della Repubblica ci ha invitati a recarci in prefettura ma ahimè senza riscontri positivi (ci hanno risposto che non è di loro competenza). Abbiamo allora deciso di contattare i vari personaggi del mondo dello spettacolo e, finalmente, iniziando dalla grande Fiorella Mannoia hanno cominciato ad aiutarci: Pelù, 99 posse, Roy Paci, Valentina Petrini, Gianpaolo Mazzoleni, Francesc Cayenne e Etatni e tanti altri. Con il mio gruppo di “Crotone ci mette la faccia”, Francesca; Saverio; Loredana Benny, Marina, Simona, Davide, Luca; Mary, Ilaria, Benedetta, Carmelo e Domenica, tutti ragazzi che lottano al mio fianco terrorizzati dall’idea di  potersi ammalare, ce la stiamo mettendo tutta ma, siamo pesci piccoli piccoli e, sicuramente faremo fatica a farci sentire. Ma “Crotone ci mette la faccia” non è soltanto questo, è anche solidarietà, infatti per due anni consecutivi, facendo delle raccolte in piazza, siamo riusciti a regalare sorrisi ai bambini dell’oncoematologia del Ciaccio a Catanzaro! L’anno scorso in occasione della commemorazione dei defunti abbiamo deciso di liberare nel cielo le lanterne cinesi, invitando i cittadini a voler accenderne una per i loro morti di cancro. Ahimè, è stato un successo e dico ahimè perché purtroppo il cielo si era illuminato! Troppi morti, troppa omertà, troppa indifferenza. Purtroppo la bonifica viaggia a rilento ed intanto la gente continua ad ammalarsi ed anche a morire, è qui il “danno ma anche la beffa”. Non abbiamo macchine per la diagnostica abbastanza moderne per cui ci si ammala e succede troppo spesso che non si rileva il problema. Lo chiamano margine di errore, ma per noi ogni margine ha un nome, una famiglia e ha diritto alla salute. Li dove questo diritto ci viene negato abbiamo diritto a curarci ma dove? Non abbiamo un polo oncologico e per curarci dobbiamo spostarci per centinaia di km. L’Eni ha dato alla città di Crotone come risarcimento al danno ambientale 56 milioni di euro e noi stiamo ripetutamente chiedendo un polo oncologico d’eccellenza. Basta con i viaggi della speranza, vogliamo curarci a casa nostra, con il supporto dei nostri cari e senza doversi massacrare con delle spese insostenibili. Vogliamo un centro radioterapico (io ho fatto 40 sedute di radioterapia e tutte le mattine mi sono dovuta recare a Catanzaro per una seduta di due minuti e lo stress psicofisico è stato tanto, per non parlare dei costi. Echi non ha la possibilità di fare 20 euro di benzina al giorno? Vogliamo una dignità anche e soprattutto nel momento in cui ci ammaliamo. 

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.