Tagli nella Sanità, in Calabria solo una struttura con meno di 500 parti all’anno

Un progressivo miglioramento della qualità delle cure, in particolare nell’area ortopedica e chirurgica, una riduzione di ricoveri e interventi ad alto rischio di inappropriatezza per condizioni come la broncopneumopatia cronica, le complicanze del diabete negli adulti, asma e gastroenterite nei bambini e interventi di tonsillectomia. Resistono, tuttavia, disomogeneità nell’efficacia e nell’appropriatezza delle cure tra Regioni e tra aree geografiche e ospedali. È quanto risulta dal Piano Nazionale Esiti 2015, presentato oggi a Roma presso il Ministero della Salute. “Il divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud per quanto riguarda la sanità  è ancora troppo forte – ha detto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, commentando i dati del programma nazionale Esiti – e dobbiamo focalizzare il nostro lavoro sul rispetto dei Livelli essenziali di assistenza nel Centro Sud”. Il Programma Nazionale Esiti è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del SSN. PNE è sviluppato da Agenas per conto del Ministero della Salute e non produce classifiche, graduatorie o giudizi, ma rappresenta un prezioso strumento operativo a disposizione delle regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di audit. Fra i diversi parametri, uno presenta aspetti apparentemente sorprendenti: in Calabria solo una struttura ha effettuato meno di 500 parti all’anno (soglia minima di sicurezza per la salute della mamma e del bebè), quindi ben al di sotto (anche se va tenuto conto della differenza numerica della popolazione) non solo di regioni come la Campania (19) o la Sicilia (17), ma anche di Lombardia (9) e Veneto (10). È un aspetto che le testate nazionali considerano come positivo per la Punta dello Stivale, ma a queste latitudini sappiamo che tale risultato deriva dalla chiusura o riconversione di diversi ospedali. Decisioni che hanno inciso sulla possibilità di usufruire pienamente dei servizi sanitari. E che forse inducono la popolazione a ritenere che la cinghia è stata tirata oltremisura.

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