Regione e Calabria Verde “si fumano” 33 milioni di euro: addio ai mezzi antincendio

Come aver bisogno, in un territorio esposto a molteplici rischi, dei mezzi necessari per fronteggiare le emergenze e riuscire a perdere le risorse per i soliti allungamenti dei tempi e per il rimpallo di responsabilità di cui i calabresi sono diventati maestri. Non dovrebbe succedere, eppure l’ennesimo caso che si tinge di giallo si concretizza con la deliberazione del direttore generale di Calabria Verde n. 226 di ieri recante “Annullamento in autotutela della deliberazione dg n. 181 del 07.072015”. Veniamo ai fatti. Dovendo attuare il “Piano regionale antincendi boschivi”, Calabria Verde elabora e trasmette alla Regione “Il Piano di potenziamento del parco autoveicoli destinato a funzioni di antincendio boschivo” con il dettaglio delle relative caratteristiche, valore economico, tempistica di acquisizione e di messa in esercizio per un importo complessivo di 33.615.000 euro. Il tutto va fatto “entro i termini di eleggibilità della spesa del POR Calabria FESR 2007/2013 per la valutazione dell’ammissione e finanziamento nell’ambito della linea di intervento 3.2.3.2 del POR” e considerando che occorre potenziare la “struttura operativa di Protezione civile tramite acquisizione di attrezzature e mezzi per la Colonna Mobile regionale Vigli del fuoco e Protezione civile”.  La fornitura degli automezzi sarebbe dovuta avvenire “tramite procedura aperta, al fine di garantire la massima partecipazione alla stessa, da ultimare entro e non oltre il 28.12.2015”. E qui si ha la plastica dimostrazione di cosa sia la burocrazia. Perché la Protezione civile invia una nota alla direzione generale di Calabria Verde e quest’ultima chiede ed ottiene dal dirigente del servizio 2 – settore 1 un parere al quale viene aggiunta la proposta di “adozione di adempimenti e provvedimenti ritenuti opportuni”. La direzione generale a questo punto sospende la deliberazione n. 181 e dispone l’invio degli atti all’Anac, al Rup ed alla Regione Calabria alla quale poi sollecita “l’emissione di un atto formale” contenente “indicazioni risolutive dell’intera corrispondenza”. Il direttore generale riceve, però, nuove osservazioni dal dipartimento Agricoltura e decide di chiedere un parere “in ordine alla legittimità dell’espletamento delle procedure di gara” ad un legale che esprime “parere positivo in relazione all’iter giuridico percorso dall’Azienda, senza entrare nel merito di altri aspetti riguardanti la procedura”. Ieri il dirigente del servizio 2 – settore 3 comunica al direttore generale che “ad oggi non è ancora intervenuto alcun provvedimento da parte della Regione Calabria attestante la disponibilità delle risorse a beneficio dell’Azienda per la fornitura”. La direzione generale si accorge così – ieri, 26 novembre 2015 - che non ci sono più i tempi. In particolare, nota che “anche qualora pervenissero i riscontri da parte dell’Anac”, essi “risulterebbero tardivi ai fini del rispetto dell’inderogabile termine del 31.12.2015, attesi i tempi di espletamento, perfezionamento e conclusione dell’iter di gara, l’attuazione della fornitura, il collaudo, la liquidazione ai fini della rendicontazione ed il numero dei soggetti coinvolti nel rilascio dei provvedimenti da acquisire”. Rileva soprattutto che “il mancato rispetto del termine del 31.12.2015 e la conseguente impossibilità di rendicontazione per non rispetto del termine comporterebbe, nell’ipotesi di espletamento delle attività di gara, un pregiudizio economico rilevante a causa della mancanza di risorse a disposizione di Azienda Calabria Verde”. Quindi procedura annullata in autotutela con tanti saluti agli oltre 33 milioni di euro. Alle emergenze, magari, ci penseremo dopo.

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.