Occasione di sviluppo per le Serre: l’Accademia italiana di Scienze forestali classificherà l’abete bianco
- Written by
- Published in Cronaca
- 0 comments
Importante novità per la crescita economica delle zone interne del Vibonese. L’associazione temporanea di scopo - composta dall’Accademia italiana di Scienze forestali di Firenze, i Comuni di Serra San Bruno, Spadola e Brognaturo, le aziende agricole “La foresta” e “Ferdinandea” – sta per raggiungere l’obiettivo: la classificazione dell’abete bianco, tipico delle Serre (ad oggi risulta classificato solo l’abete alpino). L’operazione, concretizzata secondo quanto ha spiegato il sindaco Bruno Rosi anche grazie ad “un finanziamento di circa 180mila euro da parte della Regione Calabria (fondi Por)”, consentirà l’utilizzo di questo tipo di legno nell’edilizia, con benefiche ricadute economiche per il comprensorio montano. “L’Accademia – ha precisato il primo cittadino – sta effettuando dei test per verificare la resistenza e i risultati sembrano essere ottimi. Il limite europeo è infatti di 240 kg per centimetro quadrato, mentre l’abete bianco si attesta fra i 360 e i 540 kg per centimetro quadrato. Quindi, ampiamente sopra la soglia e questo lascia intendere che l’abete bianco sarà classificato nella posizione più alta (S1). L’intesa pubblico-privata – ha concluso Rosi – sta portando a risultati tangibili. La certificazione scientifica dell’abete bianco, che ne permetterà l’impiego nelle progettazioni per l’edilizia, farà incrementare in maniera significativa il suo valore”.
Related items
- Serra, valorizzazione abete bianco: concluso il soggiorno di studio dei ricercatori dell’Università di Firenze
- Coronavirus, Rosi: "Si potenzia l'ospedale di Vibo e si chiude quello di Serra"
- Serra, la maggioranza replica a FdI: “Con Rosi la città era devastata, finalmente vediamo ordine e risultati”
- Crisi al Comune di Serra, Rosi (FdI): "Il sindaco faccia approvare il bilancio e si dimetta"
- Serra, Tassone attacca Rosi: “Inconcludente e pretestuoso, dà l’idea di una politica degradata”