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Crisi nel Vibonese, Cavallaro ai 4 consiglieri regionali del territorio: "Basta tentennamenti"

“L’avvilente vicenda che ha messo in crisi il sistema occupazionale dei  lavoratori del territorio vibonese con i  380 dipendenti della  Provincia senza stipendi da 4 mesi, cui si aggiungono le ormai storiche difficoltà dei lavoratori di  Italcementi e Nostromo e le intervenute batoste accusate dai lavoratori   di  Infocontact e  Gam, e chi più ne ha più ne metta,  passa soprattutto sulla inderogabile necessità di mettere in piedi progetti di interventi risolutivi”. Lo afferma il segretario generale della Cisal Franco Cavallaro secondo il quale “il sindacato non può essere più lasciato solo nella vibrante protesta a tutela dei legittimi interessi dei lavoratori che continuano ad incassare la sempre più crescente solidarietà delle popolazioni in tutte le sue articolazioni”. Il leader sindacale è convinto che la politica debba  “farsi carico del pesante fardello di responsabilità  ereditate dall’incapacità, dall’incuria e dalla indifferenza di ieri che oggi si ripercuote in termini disastrosi sulla pelle dei lavoratori”. La sensibilità dei vertici regionali e, soprattutto, l’opera di mediazione del prefetto Giovanni Bruno, ad avviso di Cavallaro, potrebbero però non essere sufficienti in questo frangente temporale caratterizzato da una crisi acuta e, quindi, sarebbe “giunto il momento che i nuovi rappresentanti della classe politica vibonese  a palazzo Campanella  assumano la determinazione  di mettere insieme un tavolo di lavoro, prescindendo da ogni ideologia politica, esaminando, almeno per il momento, tutte le più serie problematiche occupazionali proponendo all’esecutivo regionale, e di conseguenza anche al governo centrale, nuove e opportune soluzioni per ridare la più giusta  speranza alle attese dei lavoratori. Ecco perché – puntualizza l’ex sindaco di Dinami - occorre, tutti insieme, fare quadrato attorno alle criticità emerse di recente e che hanno messo al tappeto l’occupazione, la più complessiva economia e creato, conseguentemente, gravi disagi sociali alle famiglie dei lavoratori interessati”. Da questo ragionamento nasce il pressante richiamo ai consiglieri regionali Giuseppe Mangialavori, Michele Mirabello, Nazzareno Salerno e Vincenzo Pasqua che devono “mettersi alla guida di un progetto di compartecipazione  che aiuti il Vibonese  ad uscire fuori dal preoccupante ed inarrestabile degrado che continua a colpire, in via prioritaria, il territorio in devastanti termini occupazionali. Non è un invito alla pratica della cultura del campanilismo più spietato  - precisa Cavallaro - ma una presa di coscienza che deve maturare in termini brevi e concretamente, ponendosi alla testa della lotta e spendendo ogni sinergia per dare risposte immediate alle esigenze di chi oggi soffre la più avvilente disperazione familiare”. Qui arriva un perentorio monito finale ai 4 politici, ai quali “non sono consentiti ritardi e tentennamenti di sorta” e, anzi, “la popolazione ha bisogno di vederli in prima linea, quotidianamente, fino a quando non saranno individuati i più positivi strumenti atti a superare una crisi economica ed occupazionale senza precedenti”.

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