Regione. "Nomina Carpentieri perla di arroganza del PD che predica bene e razzola male"

"E’ davvero singolare (per usare un eufemismo) la gestione delle risorse umane e dei consulenti alla Regione Calabria ed alle Asp". A dichiararlo è il consigliere regionale Fausto Orsomarso. "Senza girarci attorno, diciamo che la nomina di Carpentieri che per i prossimi tre anni sarà il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, nominato dal Direttore Generale, è - secondo il portavoce nazionale di Azione Nazionale - un atto di arroganza del PD. Un’altra perla di quel Partito Democratico che predica bene (quando è di lotta) e razzola male (quando è di governo). Tutte le nomine effettuate nella passata legislatura sono state criticate, analizzate e denunciate. Cosa normale per un partito che era all’opposizione (PDdi lotta) e che giustamente doveva essere la sentinella della democrazia, controllando ogni atto della maggioranza. Peccato, però, che quando i criticoni di ieri sono diventati maggioranza (PD di governo) tutto svanisce. Così come è passata in sordina l’iniziativa politica (guarda caso del PD) spacciata per istituzionale, ma di fatto di partito, avente per tema 'Istituzioni e Reti dei Servizi a tutela dei minori e degli adolescenti'. Che, per usare le parole del comunista Michelangelo Tripodi è 'perseguibile anche sul piano penale l’uso e l’abuso perpetrati quando si utilizzano strumenti, apparecchiature e uffici pubblici per fini privati, così come avviene in questa circostanza con la diffusione e la pubblicizzazione di un invito ad un convegno del Partito Democratico da parte di un’istituzione regionale'". "Per tornare alla nomina del pensionato Carpentieri, evidentemente, (anche) per lui la legge Madia - tuona Orsomarso - è carta straccia. Ma anche in questo caso il PD (di governo), siamo convinti, farà orecchio da mercate. Le istituzioni 'sono cosa loro'. La Calabria attende, da un anno e mezzo, di essere governata". "Ancora oggi - conclude l'esponente dell'opposizione - è tutto fermo, nomine a parte".

Piattaforma informatica segnalazioni, AN: "Giunta Falcomatà senza onestà intellettuale"

"Era il 27 febbraio 2012 quando il sindaco Demetrio Arena con gli assessori Pasquale Morisani,  Peppe Martorano, Tilde Minasi e l'allora presidente della RECASI Franco Germanò, in conferenza stampa presentarono alla città, il nuovo Sistema di raccolta e gestione delle segnalazioni totalmente automatizzato e realizzato - ricorda Azione Nazionale Reggio Calabria - su una piattaforma informatica pensata e realizzata dalla partecipata società comunale. Il sistema nasceva con lo scopo di supportare il lavoro degli uffici comunali al fine di ottimizzare la gestione delle richieste di intervento sul territorio relativamente a rete idrica, fognaria, manutenzione strade, illuminazione, patrimonio edilizio ed istituzionale, edilizia scolastica, impianti sportivi. La piattaforma era stata concepita per monitorare e tracciare qualsiasi disservizio sin dalla segnalazione e sino alla realizzazione dell’intervento, registrandone la tempistica e consentendo di acquisire dati utili per valutare efficacia ed efficienza degli uffici comunali e rendendo controllabile e trasparente l'azione amministrativa". "La prima fase sperimentale - sottolineano gli esponenti reggini di AN - prevedeva la raccolta ed il coinvolgimento delle Circoscrizioni, allora esistenti, per veicolare il passaggio alle segnalazioni dirette da parte del cittadino attraverso semplici procedure di implementazione ed accesso. Una piattaforma già attiva e lasciata in eredità alla gestione commissariale prima e successivamente all’Amministrazione Falcomatà. Sorprende, ancora una volta, che la temeraria assessora Agata Quattrone ed il suo degno tutore sindaco Falcomatà, facendo finta di nulla rispetto all'affaire UIRNET contestato e denunciato all'anticorruzione, tentino con la solita tattica supponente e millantatoria di spacciare come nuovo ciò che invece è nella disponibilità dell’amministrazione da 4 anni, concedendosi stamane una conferenza stampa in pompa magna per dimostrare, ancora una volta, che quando seguono il lavoro già messo in campo negli anni recenti riescono a produrre qualcosa di buono per la città". "Ammetterlo - è la conclusione di Azione Nazionale - non sarebbe troppo ma, è notorio, la coerenza e l'onestà intellettuale sono merce rara di questi tempi a Palazzo san Giorgio".

 

Regolamento Polizia Municipale. AN tuona: "Sintomo di crassa ignoranza della Giunta Falcomatà"

"Da oltre  tre anni il Corpo di Polizia municipale è costretto ad operare in uno stato di totale anarchia con evidenti disservizi per la cittadinanza dovuti, non certo all’incapacità del personale che si fa in quattro per assicurare alla città un minimo di servizio, ma alla totale incapacità politica - sottolineata in una nota da Azione Nazionale Reggio Calabria - di dotare  di una guida adeguata un settore strategico, principale strumento di cui dispone l’Amministrazione per garantire la sicurezza, la difesa del territorio e il rispetto delle regole. Fino ad oggi abbiamo assistito infatti ad uno stucchevole alternarsi di decreti sindacali che conferiscono e revocano incarichi, più o meno legittimi. Sintomo di un’attività amministrativa svolta con crassa ignoranza della normativa che regola il settore. Il conferimento dell’incarico dirigenziale al segretario generale rappresenta una soluzione creativa adottata dall’Amministrazione per procrastinare sine die l’adozione di una soluzione seria e responsabile per l’affidamento della direzione del Corpo ad un dirigente avente titoli e requisiti professionali.  Ma, in ordine di tempo, l’ultimo obbrobrio giuridico che ha partorito la Giunta Municipale è rappresentato - rimarca AN - dalla delibera n. 12 datata 08/02/2016, con la quale è stato proposto al Consiglio Comunale l’approvazione di un nuovo regolamento della Polizia Municipale. Con tale atto la Giunta,  ha formulato una proposta indecente, piena di incongruenze e illegittimità, priva delle più elementari basi giuridiche. Di certo non degna di chi predica legalità e trasparenza tutti i giorni: non bisogna essere avvocati, infatti, per evidenziare le macroscopiche irregolarità, gli errori e le illegittimità. Sarebbe interessante conoscere il grande esperto cui si è rivolta la Giunta per l’elaborazione di tale documento e se, e in che misura, sia stato remunerato. Considerato che sono state violate elementari norme  (legge n. 65/86, legge regionale n. 24/90, d.lgs 165/01, d.lgs 267/00, delibera di G.M. n. 125 del 31.07/2015 e CCNL Enti Locali) e, viste le ultime attività amministrative che hanno riguardato il Corpo, viene da pensare che il nuovo regolamento sia strumentale a  garantire posizioni di privilegio a personale dipendente senza titolo, a discapito di coloro che i titoli li hanno e non sono nelle grazie dell’Amministrazione. L'azione amministrativa posta in essere è ispirata dalla cultura politica della sinistra che quando, per mera casualità o grazie all’utilizzo di armi improprie, assume  funzioni di governo antepone  agli interessi della città, quelli personali e familistici prima ancora che di parte. Azione Nazionale ritiene che anche in questo caso la cittadinanza debba sapere come questa Amministrazione continui ad agire in spregio ai fondamentali principi di legalità e trasparenza. In quanto al concetto di legalità si attende di sapere se anche in questo caso, come per le vicende dell’assessore Quattrone, il sindaco rimarrà in colpevole silenzio o se procederà alla sostituzione dell’assessore alla Legalità Giovanni Muraca che, proponendo un tale documento, ha dimostrato sul campo di non avere le competenze necessarie a svolgere la delega assegnata. In ordine al concetto di trasparenza si osserva come in qualsiasi campo operi questa Amministrazione riesca ad essere talmente trasparente da diventare invisibile Alla luce delle considerazioni esposte, sarebbe auspicabile che il sindaco e l’assessore alla Legalità, anziché trincerarsi dietro il solito atteggiamento di sufficienza e di noncuranza rispetto alle critiche che vengono loro mosse pubblicamente, affrontassero democraticamente le questioni, spiegando ai dipendenti e alla cittadinanza i motivi delle loro scelte, soprattutto - è la conclusione di Azione Nazionale - quando riguardano settori nevralgici dell’azione amministrativa".

 

Caso Quattrone. AN: "Città attonita davanti all'inquietante silenzio di Falcomatà"

"Avevamo sperato che alcuni giorni di riflessione avessero potuto consigliare al Sindaco Falcomatà di esprimere, finalmente, il proprio pensiero in merito alle vicende legate agli atti prodotti dalla sua Giunta e riferite al Piano della Mobilità. Avevamo sperato - è Azione Nazionale Reggo Calabria ad esprimersi - che finalmente una parola di verità sulla evidente dubbia legittimità della delibera di incarico alla UIRNET e sull’incompatibilità dell’Assessore Quattrone venisse pronunciata da Falcomatà. Speranza vana, silenzio assoluto, omertà inquietante, la città attonita si domanda cosa effettivamente si nasconda dietro queste scelte dell’amministrazione comunale. Ha finalmente parlato l’Assessore Quattrone la quale, con un’affannosa difesa del posto su base narcisistica e dopo essersi avventurata nella solita partigiana rielaborazione del recente trascorso storico della nostra città, nulla dice e nulla chiarisce nel merito dell’affaire che la vede protagonista limitandosi a lodare, palesemente fuori luogo e fuori tema, il suo referente politico (senza mai citare il Sindaco che l’ha nominata…); una ingenua esternazione, quest’ultima, che stride anche con il suo ruolo di assessore, ancor più se tecnico prestato alla politica, che dimostra di non aver chiaro come il primo obbligo di interlocuzione istituzionale lo abbia nei confronti della comunità cittadina che è chiamata a governare". "Un passo avanti l’Assessore Quattrone, finalmente, lo ha fatto ammettendo i suoi rapporti professionali con UIRNET e VITROCISET, confermando quindi - è il rilievo mosso da AN - la sua incompatibilità, prima ancora che “in punta di diritto”, per motivi etici, di trasparenza e per evidente conflitto di interesse. Il tutto, oltre che dalle norme civili e penali, è chiaramente previsto da quella Carta di Avviso Pubblico, vero e proprio decalogo etico e comportamentale, al quale il Sindaco e la Giunta hanno volontariamente deciso di aderire, soprattutto per un fatto di “onore”, termine che se avesse voluto significare coerenza politica e rispetto delle regole, con l’affaire Quattrone è, abbondantemente, un onore perso.Ma davvero si vuole far credere che tutto sia normale, che tutto si sia svolto nel pieno rispetto delle procedure? Ad oggi rimangono senza risposte alcuni interrogativi che da settimane inquietano i cittadini. E’ alla città che devono essere forniti i chiarimenti necessari, è alla città che il Sindaco deve spiegare perché ancora non ha revocato l’Assessore Quattrone, perché non ha annullato la delibera contestata, o ,ancor più importante, se ha letto la delibera che ha approvato la sua Giunta e quindi ne abbia condiviso metodo e finalità. E’ la città ad interrogarsi se dietro questi fatti si nasconda un sistema che, dal livello nazionale, si cerca di mutuare nella nostra città". "La metodologia adottata con quegli atti deliberativi, infatti, è identica, nella forma e nella sostanza, con quanto avvenuto - sottolinea Azione Nazionale - nell’ambito della procedura per l’affidamento della gestione della Piattaforma Logistica Nazionale. Utilizzo della finanza di progetto, individuazione del soggetto Promotore, sottoscrizione della Concessione pluriennale. Facciamo riferimento alla procedura già conclusa e gestita dalla UIRNET che ha individuato in una ATI costituita da tre società, una delle quali è la VITROCISET, il soggetto cui affidare la gestione di tutta la piattaforma, che vale, in venti anni, un giro di affari pari a circa 1 miliardo e 200 milioni di euro. A parte la presenza in questa ATI della Vitrociset, che ricopre il duplice ambiguo ruolo di socio della società che bandisce la gara e di soggetto facente parte dell’Associazione di Imprese che si aggiudica la gara stessa (materia evidentemente di possibile interesse di altre Istituzioni…), ciò che più ci inquieta è il constatare che le delibere della Giunta Falcomatà attivino procedure identiche, con gli stessi soggetti, con le stesse finalità. Il rischio concreto è che si assista a un ritorno agli anni bui nei quali a farla da padrone erano le società di servizi e di progettazione, con viaggio di sola andata Reggio-Roma delle risorse della città, in cambio di garanzie di carriere politiche a favore di qualcuno, a scapito delle professionalità presenti in città, sia in termini di progettisti che di imprese qualificate". "Anche su questo - avverte AN - pretendiamo risposte chiare ed inequivocabili da parte del Sindaco. Il suo ulteriore silenzio non potrebbe che provocare maggiore sconcerto e far aumentare il dubbio che tutta questa operazione sia stata condotta con l’assenso e in assoluta consapevolezza sia del primo cittadino che dell’intera Giunta".

 

Caso Quattrone, Azione Nazionale alza il tiro: "Silenzio connivente di Falcomatà"

"Ormai da troppo tempo rigore e certezze vengono sistematicamente negati nella disamina di eventi della vita pubblica cittadina per drogare la pubblica opinione - asserisce Azione Nazionale Reggio Calabria - con il panem et circenses rappresentato dal fallace teorema 'non poteva non sapere'. Avere conferito dignità di sistema a questo ignobile artificio di pensiero, ha prodotto nella nostra città conseguenze devastanti che non si riducono soltanto ad un anno e mezzo di vacui slogan o di tagli di nastri di opere concepite e realizzate da chi sapeva davvero ciò che immaginava e voleva per la città operando alacremente. Non è un caso, infatti, che il degrado cittadino sia fotografato dall’ultimo posto occupato tra le smart cities e dal subitaneo crollo verticale cui è andata incontro la cosiddetta 'svolta' nelle classifiche di gradimento". A rendere ancor più spessa la coltre medioevale che ha ripreso a soffocare Reggio Calabria, ci hanno pensato, dopo l’intollerabile sconcio della vicenda Miramare, dapprima la smart assessore Agata Quattrone, richiamata in città dalla sua residenza romana, quindi la collega Patrizia Nardi, importata dalla ridente Piana di Gioia Tauro, forte di un plurichilometrico curriculum al quale attingere - ironizza AN - per spargere cultura in riva allo Stretto ed a beneficio degli 'Amici (i suoi e) della MUSICA'. Sono stati proprio i curricula a rivelare il palese conflitto d’interessi delle due wonder women rispetto ad atti amministrativi a dir poco discutibili ed, in quanto tali, idonei a meritare l’immediato interesse dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione e della stessa Magistratura verso l’intera Giunta Comunale, che è un organo collegiale. La città ha così appreso di vicende dai contorni opachi, nelle quali, di trasparente, c’è solo la connivenza dell’imbarazzante silenzio del Sindaco che ha scelto entrambe le signore su base fiduciaria e che sin qui ha ritenuto di potersi concedere, a dispetto dei suoi concittadini, il privilegio tipico di chi, per definizione, può non sapere. Ma l’inammissibile atteggiamento dell’inquilino di Palazzo San Giorgio, con la sua imperscrutabile sicurezza della impunità, una 'base' ce l’ha, ed è l’indifferente silenzio, complice al limite dell'omertà, dei maitres a penser che ci si ritrova nel perimetro urbano. Certa intellighenzia reggina ha smesso di strillare, perché, oggi, salvo rare eccezioni, non si lanciano più all’intero pianeta appelli alla legalità, quella parolaia e “forte” dell’arbitrario e inaffidabile convincimento che qualcuno “sapeva” in quanto “non poteva non sapere”. Fino a non molto tempo fa, lo scenario cittadino era, infatti, ben diverso da quello attuale: si strillava (eccome!) ed il delirio era funzionale alla 'logica', preventivamente pianificata, che riduceva l’analisi delle dinamiche politico-sociali della città all’alternativa manichea che sacrifica la forza dei fatti per privilegiare la pregiudiziale dell’identità di chi i fatti ha prodotto, nonostante i fatti siano ancora lì a dimostrare opere pubbliche realizzate e qualità della vita che oggi non sono più alla nostra portata. E’ questa la misura della deriva culturale della città voluta dalla partigianeria di chi, oggi, ipocritamente tace davanti ai misfatti, fa finta di nulla davanti agli illeciti e non si indigna più, consolandosi con la scrivania conquistata grazie a qualche scenografica marcia di protesta di cui non si ha più traccia". "Sono spente - è l'amara constatazione di Azione Nazionale - le fiaccole dell’indignazione 'a comando', ma le tenebre che avvolgono la città non impediscono di vedere che è questa, solo questa, la gente a cui evidentemente sta bene che a Reggio 'il re non fa corna'. E questo il Sindaco lo sa!"

 

Caso Quattrone, AN: "Sconcertante mancanza di rispetto dalla raffazzonata squadra Falcomatà"

"Sollecitata in Consiglio Comunale da un consigliere di opposizione a dare risposte sulle serie perplessità evidenziate in relazione all'incarico professionale commissionato ad UIRNET con la delibera di Giunta n. 212 del 30 dicembre 2015, l'assessora Quattrone - rimarca Azione Nazione Nazionale Reggio Calabria - ha evitato il confronto ripromettendosi di fornire risposte per iscritto. Una scelta senza precedenti nel pur variegato ventaglio di condotte che negli anni ci hanno saputo riservare gli impuniti! Nonostante la Carta di Pisa (oggi codice etico di Avviso Pubblico) per la reggina di ritorno Agata Quattrone ed i suoi colleghi di Giunta sia solo carta straccia, un dato può dirsi acquisito nella sua desolante, drammatica evidenza: desta sconcerto, infatti, il dover prendere atto della assoluta mancanza di rispetto che i nostri amministratori, non la sola assessora, hanno manifestato per la sacralità dell'aula consiliare, luogo in cui dovrebbe assistersi al trionfo del confronto democratico". "È un serio vulnus per la democrazia cittadina - tuona AN - il fatto che la scelta elusiva della Quattrone sia stata avallata da tutti i suoi colleghi di Giunta, a partire dal giovane Sindaco, essendo ormai chiaro a tutti che il timone della città è affidato ad una squadra raffazzonata, i cui deficit strutturali sono palesi nel momento in cui è impietosa la necessità di ricorrere all'aiutino esterno per spiegare fuori dal Palazzo cosa sia successo nella vicenda UIRNET". "Il che, non v'è chi non veda, consegna all'intelligenza dei reggini una amara realtà: il disastroso periodo di commissariamento della trimurti prefettizia ha lasciato il passo, dall'autunno del 2014, al commissariamento di quei soggetti che restano nell'ombra e senza alcuna investitura popolare - è la chiosa finale di Azione Nazionale - decidono il tracollo della città, depredandone ogni risorsa e mortificandone l'ansia di riprendere un processo di crescita.

 

Bufera Quattrone. Azione Nazionale avverte: "Saranno i giudici ad interessarsi del caso"

"Prosegue il silenzio del Sindaco Falcomatà sull'affaire Quattrone, mentre la città è attonita per il goffo tentativo dell'assessora di far rientrare il conferimento di un incarico professionale (alla società di cui è socia altra società legata alla stessa amministratrice da un rapporto di consulenza) nella ben diversa fattispecie - spiega Azione Nazionale Reggio Calabria - di partenariato pubblico privato. Una scelta poco smart, quella della Quattrone, la quale non può sperare di cambiare le carte in tavola: perché si possa puntualmente parlare di partenariato pubblico-privato, è necessario il contributo economico-finanziario del privato che invece non si coglie affatto in questa opaca vicenda. Sembra evidente la violazione di precisi divieti di legge a fronte dell'autorizzazione di una attività di consulenza di 190.000 euro mediante un affidamento diretto, cioè in assenza di altri elementi di comparazione". Di ciò dovrebbe beneficiare una società della quale - rileva AN - l'assessora Quattrone era consulente libero-professionale, ed appare inevitabile che la delibera di Giunta del 30 dicembre 2015 sia destinata a suscitare l'interesse del giudice penale, sotto il profilo del possibile abuso d'ufficio che sanziona anche le ipotesi commesse ad eventuale interesse privato, e della stessa magistratura contabile, non potendosi affatto escludere un danno erariale di rilevante entità. E, piaccia o no, a nulla vale che l'assessora e qualche idiota, davvero poco 'utile', si producano nella stucchevole rievocazione del passato. Sia ben chiaro a tutti che i fari sulla vicenda UIRNET - VITROCISET sono stati accesi e non si spegneranno fino a quando non saranno assicurate le risposte che la gente attende, cioè la revoca dell'affidamento e la destinazione della Quattrone alle sue dorate vacanze romane. La gente esige anche precise risposte che non si limitino solo alla sanzione di una indiscutibile infrazione della normativa in tema di inconferibilità di incarichi ed incompatibilità dei pubblici amministratori. Alquanto modesta, infatti, è stata la considerazione manifestata da una componente (esterna in tutti i sensi) della giunta comunale per l'ateneo reggino: il suo saccente e tronfio richiamo al Politecnico di Milano ed all'Universitá di Napoli è una bella e buona delegittimazione della fucina del sapere cittadino! Senza contare il distacco, quasi il disprezzo, per i reggini iscritti al locale Ordine professionale degli ingegneri e degli architetti che continuano a vivere ed operare in città e non possono tollerare di essere sacrificati a chi può contare su amici extra moenia grazie ai quali conseguire succulente prebende da furbetti quali credono di essere". "Signor Sindaco, se Lei tace, Azione Nazionale - è la rassicurazione conclusiva - la voce la alza per gridare che Reggio non è terra di conquista ed i reggini non sono carne da macello dei Suoi "amici di fuori".

 

Bufera Quattrone. "La misura è colma e Falcomatà continua a tacere"

"Al netto delle bugie raccontate da certa sinistra in merito alla perdita di ben 84 milioni di euro destinati al Piano della mobilità che le amministrazioni di centro-sinistra hanno prima tentato di scippare, nel 2009, alla nostra città e poi, per incapacità gestionale nel 2014 e 2015, fatto perdere definitivamente e su cui i documenti, gli atti, l’excursus politico-amministrativo parlano chiaro, è necessario - rimarcano Azione Nazionale, Reggio Futura, Destra per Reggio e Alleanza Calabrese - fare alcune puntualizzazioni. Gli atti sono peraltro pubblici e a disposizione di chiunque, anche dei distratti Quattrone e Castorina, ai quali evidentemente il loro sponsor politico, già assessore regionale ai tempi in cui il misfatto stava maturando, omette di raccontare la verità. Come nella migliore tradizione dell’agorà, siamo sempre disponibili al confronto pubblico dove esibire tutta la documentazione. Veniamo alla questione sollevata. Riproponiamo alcune domande, rispetto a cui chi riveste ruoli istituzionali, invece di cianciare scomposte argomentazioni, non dovrebbe sottrarsi ma viceversa dovrebbe sentire l’obbligo e il dovere di fornire chiarimenti alla città. Nell’ordine.

1. E’ vero che la UIRNET è stata individuata tra le 6 milioni di imprese che operano in Italia senza alcuna procedura di evidenza pubblica e senza alcuna comparazione?

2. Chi ha presentato le credenziali di tale società all’Amministrazione Comunale, atteso che non vi è traccia di alcuna attività in tal senso?

3. E’ plausibile che per rapporti di tale natura il tutto si definisca e si concluda con scambi di corrispondenza in appena quattro giorni (dal 24 al 27 novembre 2015)? E’ verosimile la circostanza che si possa immaginare che sia stata l’Assessore Quattrone a perorare la causa della URINET proprio in virtù della sua diretta conoscenza di tale realtà imprenditoriale avendo avuto rapporti di lavoro sia con la società madre sia con uno dei soci (la VITROCISET)?

4. E’ amministrativamente corretto togliere soldi da quelli destinati alla realizzazione del parcheggio del Palazzo di Giustizia per usarli per la consulenza alla UIRNET?

5. E’ vero o no che l’Assessore Quattrone, dunque, ha avuto rapporti di lavoro sia con la UIRNET che con la VITROCISET?

6. Per come si sono realmente svolti i fatti, si ritiene ancora compatibile l’Ingegner Quattrone con il ruolo di Assessore?

La misura è colma. Non è consentito, peraltro, che l’Assessore di una Giunta che ha fatto della trasparenza e legalità la propria bandiera, possa beffardamente liquidare gli interrogativi che si pone il cittadino comune alla stregua di barzellette". "Il Sindaco - incalzano gli estensori della nota - deve con immediatezza, senza perseverare nel suo assordante silenzio, assumere esclusivamente due provvedimenti: revocare in autotela la delibera incriminata e sollevare l’Ingegner Quattrone dalla sua Giunta, restituendola alla sua pregevole residenza romana".

 

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