Strade dissestate: Alleanza Calabrese e Destra Popolare "inaugurano" la Taverna "Le Buche"

Alla presenza delle autorità cittadine - è il sarcastico annuncio di Enzo Vacalebre e Giuseppe Guarnaccia, in rappresentanza, rispettivamente, di Alleanza Calabrese e Destra Popolare - è stato inaugurato il circolo culturale eno-gastronomico 'Le Buche', nuovo centro di aggregazione che opera tra San Sperato e Modena. Esattamente la location rimane sulla rotatoria esistente all’altezza dello svincolo di Modena nord, zona interessata quotidianamente dal passaggio di migliaia e migliaia di studenti del liceo A. Volta e dei loro genitori, di residenti dei quartieri periferici di Mosorrofa, Cataforio, San Salvatore e di Cardeto, di viaggiatori che entrano ed escono dallo stesso. Tutti si ritrovano su questa rotonda dissestata, che, soprattutto, nelle ore serali e per i centauri, diventa una trappola mortale".  Hanno partecipato all’evento centinaia di automobilisti, camionisti e motociclisti.  "La nuova start up, nata grazie alla lungimiranza della nuova Amministrazione e che ha ricevuto - prosegue con amara ironia la nota di Vacalebre e Guarnaccia -il contributo dell’assessorato alle Attività produttive ed alla Viabilità, mira alla conservazione della tradizione calabrese e delle buche della città di Reggio Calabria, facenti parte del patrimonio storico culturale del territorio. Un sentito ringraziamento al sindaco Falcomatà che nelle sue linee programmatiche esposte durante il primo Consiglio comunale, ormai risalente al 24 novembre 2014 , che, scalzo e senza scorta, recitava: 'Non vanno coperte le buche, vanno rifatte le strade'. Non ha pensato l’amministratore che, nel frattempo forse, prima di rifare le strade, qualche buca si potrebbe ricoprire, ma tant’è. Il Sindaco f.f., delegato all’evento, Enzo Vacalebre ed il responsabile f.f. alla viabilità ed alla manutenzione, Giuseppe Guarnaccia, si sono intrattenuti con i cittadini per portare il messaggio del futuro senatore:  'State sereni'. " Alla partecipata manifestazione sono intervenuti, in ordine di apparizione, la Polizia di Stato, i Vigili Urbani e la Digos, che dopo aver chiesto i documenti agli organizzatori hanno constatato - riferiscono Vacalebre e Guarnaccia - che la stessa era pacifica ed atta alla crescita di nuove aziende. Dimenticavamo. se entro tre giorni tre, tutte le buche, che gravitano sulla rotatoria, non saranno coperte, i soci della Taverna provvederanno da soli, in modo tale da eliminare questa situazione di elevata pericolosità". Reggini, oggi noi abbiamo festeggiato le buchette - terminano i due esponenti di Alleanza Calabrese e Destra Popolare - alla nostra ed alla vostra salute. Buon pro ci faccia".

                                                                                                

 

 

  • Published in Politica

I movimenti del centrodestra reggino denunciano "allarmanti anomalie" nel Bilancio comunale

"I partiti ed i Movimenti del centro-destra reggino - si legge in una nota firmata da Reggio Futura, Destra Per Reggio, Patto Cristiano Esteso Italia (PACE), Destra Popolare, Alleanza Calabrese, Dialogo Civile, Alleanza Cristiano Popolare, Centro Studi Tradizione e Partecipazione, AN-Fratelli d'Italia, Comitato per la ricostruzione del Centro Destra - continuano l’azione di vigilanza e controllo sull’operato della 'Falcomatà & C. SpA', denunciando alla pubblica opinione le malefatte perpetrate ai danni della città. Noi crediamo nella politica con la P maiuscola, quella che non rincorre disperatamente un posto al sole, ma lavora quotidianamente al servizio della gente, a difesa della trasparenza e della verità. Noi riteniamo la politica partecipata uno strumento imprescindibile delle moderne democrazie e, pertanto, affermiamo che sia dovere di ogni cittadino, più che un diritto, interessarsi alla res publica. Noi siamo fermamente convinti, infine, che la 'legalità' e la 'trasparenza' non siano prerogative esclusive di alcuno e che le 'buone pratiche' amministrative non si annuncino soltanto, ma vadano quotidianamente poste in essere nell’esercizio dell’azione amministrativa. Abbiamo deciso, pertanto, di dare un’occhiata al 'Conto Consuntivo 2014' del Comune di Reggio Calabria riscontrando 'anomalie' a dir poco allarmanti e che, appunto, ci accingiamo a descrivere". L'articolo 228 - spiegano i rappresentanti dei Movimenti di centrodestra - del D.Lgs. n. 267/2000 prevede, al comma 5 e seguenti, che 'al Conto del bilancio sono annesse la tabella dei parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale". Si tratta di una disposizione che assume una valenza informativa di particolare rilevanza, finalizzata a mettere in luce gravi condizioni di squilibrio. Ora, dalla 'Tabella' elaborata dal Comune di Reggio Calabria risulta che ad essere violati sono solo quattro parametri (su di dieci) di deficitarietà strutturale: il n.2, il n.3, il n. 4 ed il n. 5. Se ne fossero stati violati cinque l’Ente si sarebbe trovato in condizioni di 'deficitarietà strutturale'. Risulta, viceversa, rispettato il parametro n. 8   relativo alla consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti  nel corso dell’esercizio 2014 rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti. Precisamente, ai sensi della vigente normativa, il parametro è rispettato quando la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio  non supera l’1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti, fermo restando che il parametro si considera in ogni caso violato quando la soglia suddetta dell’ 1% sia stata superata in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari. Esaminando attentamente tale parametro, emerge una prima “anomalia”: l’apposizione in capo allo stesso di una nota 'chiarificatrice' che non è prevista nello schema di tabella approvato con D.M. 18/02/2013, la quale si basa esclusivamente su rapporti numerici di valori precisamente indicati dalla legge, non suscettibili di interpretazioni soggettive o  specificazioni,  tanto che nei dati ufficiali pubblicati sul sito della Finanza Locale la stessa nota non compare. Il contenuto, poi, della nota è assolutamente fuorviante in quanto nella stessa si afferma testualmente che 'a riguardo del parametro n. 8 la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio è superiore all’1% rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti; tuttavia il medesimo parametro calcolato nell’anno 2012 avuto riguardo ai debiti fuori bilancio riconosciuti nel predetto esercizio dal competente organo consiliare, risulta inferiore alla suddetta soglia'. Tale nota di lettura del parametro n. 8  travisa il contenuto del parametro stesso il quale  chiaramente stabilisce che l’obiettivo è violato quando l’ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio sia superiore  all’1% rispetto ai valori di accertamento  delle entrate correnti (Titoli I-II e III dell’entrata). In seconda battuta la norma prevede che qualora il sopra indicato rapporto percentuale risulti inferiore all’ 1%, ma l’Ente abbia violato il parametro in tutti e tre gli esercizi del precedente triennio, il parametro si intende ugualmente violato! Quindi la legge prevede che il riferimento al triennio precedente entri in gioco solo ed esclusivamente in presenza di un rapporto percentuale inferiore all’1%, contrariamente  a quanto è stato specificato nella nota anzidetta. Nel caso del consuntivo 2014, stando ai dati ufficiali pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, l’ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio 2014 ( pari a 5.300.899,19 euro) risulta di gran lunga superiore all’1% delle entrate correnti che, complessivamente, assommano ad € 228.537.411,26. Dall’esame dei dati delle certificazioni ai conti consuntivi relativi agli anni precedenti e pubblicati sul sito della Finanza locale si evince, poi, come  il suddetto parametro n. 8, sia stato violato anche nell’esercizio 2012 contrariamente a quanto affermato nella sopra richiamata nota di specificazione.  Come agevolmente si rileva dal sito del Ministero degli Interni,  infatti, le entrate correnti complessive dell’Ente nell’anno 2014 sono state pari a 228.537.411,26 euro mentre i debiti fuori bilancio riconosciuti ammontano ad 5.300.899,19 euro. Ne deriva che il rapporto tra gli stessi è pari al 2,32%, cioè superiore alla soglia dell’ 1% stabilita dalla legge(ripetizione). Nell’anno 2013 le entrate complessive dell’Ente sono state pari ad 232.612.356,52 euro ed i debiti fuori bilancio riconosciuti pari a 32.211.712,45 euro. Il rapporto tra gli stessi è dunque pari al  13,8%, cioè superiore all’ 1% previsto dalla legge. Le entrate correnti complessive dell’Ente nell’anno 2012 sono state pari a 202.265.960,24 euro mentre i debiti fuori bilancio riconosciuti ammontano ad  4.710.807 euro. Il rapporto tra gli stessi è pari al 2,33%, cioè superiore all’ 1% previsto dalla legge". "E’ chiaro a questo punto - è scritto nel documento trasmesso - come, stando ai dati ufficiali, il parametro n. 8 sia stato violato e che la tabella elaborata dall’Amministrazione di Reggio Calabria sia quantomeno da rivedere e da sottoporre ad un controllo anche da parte degli organi ministeriali. Concludiamo, dunque, affermando che a noi appare evidente come la sinistra - quella sinistra che negli anni scorsi ha utilizzato le criticità del bilancio come arma di distruzione di massa per gli avversari politici- si ritrovi oggi nella stessa (misera) condizione di coloro i quali predicano bene ma razzolano male!" 

 

 

 

Sede Agenzia Beni Confiscati: centrodestra compatto contro "la spoliazione di Reggio"

"Sembra non avere mai fine l’opera di spoliazione della nostra città". E' questo il giudizio espresso dai movimenti del centrodestra di Reggio Calabria nel corso della odierna conferenza stampa convocata per discutere della sede dell'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati. "Sulla falsariga delle nefandezze compiute dal governo centrale - hanno sostenuto nel corso dell'incontro con i giornalisti - quaranta e passa anni addietro, con l’avvento del centrosinistra al potere è ormai ripresa con lena l’abitudine di togliere tutto ciò che caratterizza e pertanto necessita alla città più grande della nostra regione. Le questioni degli ultimissimi giorni dell’Aeroporto e del Decreto Reggio, fanno il paio ora con quella dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, la cui sede principale, Reggio Calabria appunto, ancora una volta viene messa in discussione. Roma, fortissimanente Roma, lamentano a gran voce i parlamentari del Pd. Per i più attenti non è un fatto nuovo tutto ciò, visto che sin da qualche mese dopo la sua istituzione, varie interrogazioni parlamentari, cercarono da subito e con risibili motivazioni di delegittimare o quantomeno di declassare la funzione e quindi il  ruolo strategico della sede reggina.  Cinque anni di lavoro incessante e proficuo per l’Agenzia, ma sempre con l’orecchio rivolto a carpire i sussurri molesti della politica dei veleni e degli inciuci e purtroppo, nel silenzio generale dei rappresentanti calabresi in Parlamento, la campana a morto per la sede reggina dell’Agenzia scandisce in queste ore sempre di più i suoi tristi rintocchi ed è in quest’ottica che va considerato quindi il senso dell’emendamento nr. 0.22.1.1 dell’on. Rosy Bindi – seduta del 15 ottobre 2015 della 2^ Commissione Giustizia della Camera - che prevede lo spostamento della sede principale dell’Agenzia Nazionale da Reggio Calabria a Roma. Insomma, l’Onorevole Rosy Bindi, eletta in Calabria, ci riprova ancora, e proprio lei, bravissima a stilare liste tese ad affibbiare patenti di impresentabilità a chicchessia, ci mette la faccia e presenta in prima persona la volontà del suo partito di demolire ciò che di buono e duraturo aveva pensato un Governo di segno politico opposto cinque anni prima, con l’appoggio non richiesto (?), tra l’altro, del Movimento 5 Stelle nelle persone dei parlamentari Sarti e Nuti".   "Come si può pensare d- è la domanda retorica che si pongono i rappresentanti del centrodestra reggino -  spostare la sede principale dell’Agenzia, vero e proprio presidio di legalità, da Reggio Calabria, nel cuore della provincia reggina della ‘ndrangheta, oggi la mafia di tutte le mafie, a Roma, svilendo quello che aveva  rappresentato un avvenimento storico nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata? La sinistra, il PD in particolare,  che ha  fortemente richiesto, per poi anche esultare, lo scioglimento per mafia del Comune di Reggio Calabria, 'regalando' ai reggini due anni bui di commissariamento, per i quali la città  deve essere risarcita, a cui si è aggiunto un anno di inettitudine del governo cittadino, con quale arroganza propone lo spostamento della sede principale dell’Agenzia a Roma dove la mafia, per bocca dello stesso premier Renzi del PD,  non esiste ???  La  sinistra, in particolare il PD reggino e calabrese, riesce a comprendere   che la città di Reggio Calabria anche in questo caso è sotto attacco e va difesa, o è lì che aspetta che Reggio Calabria subisca l’ennesima mortificazione, per poi mistificare  di avere un dialogo alla pari con quello che definisce  un 'governo amico'"? All'appuntamento svoltosi stamane hanno partecipato Comitato per la Ricostruzione del Centro Destra, Reggio Futura, Alleanza Calabrese, Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale, Destra per Reggio, Destra Popolare, Movimento Dialogo Civile, Centro Studi Tradizione e Partecipazione, Alleanza Cristiana Popolare.

 

Centrodestra sarcastico contro l'Amministrazione Falcomatà: "Un anno di Bagaladi caput mundi"

"Archiviata la 'best practice' di uno studio legale i cui tre soci assurgono ai ruoli di Sindaco, Assessore e Capo di Gabinetto, non ti resta altro - scrivono in una nota congiunta Reggio Futura, Destra per Reggio , Alleanza Calabrese, Dialogo civile, Comitato per la ricostruzione del centro destra, Centro studi tradizione partecipazione, Destra Popolare, Alleanza Cristiana Popolare - che prendere atto dell'importanza che assume il 'metodo' nella sfida che mira a cambiare il mondo. E dunque il metodo deve essere affidabile ed infallibile, soprattutto se si tratta di dover pilotare non greggi,  ma il processo di metropolizzazione della nostra Reggio. Ecco quindi che le 'buone pratiche' (chiamiamoli pure protocolli di famiglia) ti suggeriscono di volgere lo sguardo "altrove", alla maniera del più ispirato Ronaldinho impegnato in uno dei suoi formidabili assist no look. Ed è così che ti ritrovi a 'guardare' a Bagaladi, centro aspromontano abitato da poco più di mille anime". "È proprio a Bagaladi - scrivono gli estensori del comunicato - che conducono le origini della moglie di Serafino Nucera, consigliere di amministrazione della Reges, nominato ai primi di ottobre dal Sindaco e, di fatto, dotato dei poteri di un amministratore delegato. Ed è sempre Bagaladi a riconquistare la scena grazie alla parentela che ha consentito al Sindaco Falcomatà di individuare in Rino Abenavoli l'amministratore delegato di Castore e Polluce, nuova società in house del Comune di Reggio Calabria. Si tratta di scelte che rimettono in pista due protagonisti attivi del tanto vituperato Modello Reggio? Poco importa, se a Bagaladi il Sindaco è tuo suocero...ed ha così tanti parenti a cui dimostrare gratitudine! Potrai dire sempre che sono tappe di un percorso virtuoso finalizzato ad esaltare i valori fondanti di una società solidale e la 'famiglia', in questo senso, è senz'altro un valore al quale assicurare una corsia del tutto preferenziale. Se dovessero obiettare che Bagaladi sarebbe caput mundi in un rusticano, medievale processo di metropolizzazione, potrai sempre replicare con il tuo provincialissimo mantra: diamo centralità alle periferie! Ma mentre i tuoi compagni di partito, di studio e di giochi tacciono attendendo le briciole della tua 'caritatevole azione' di affidamento di incarichi, dove sono gli avversari politici, la minoranza consiliare, l'OPPOSIZIONE dei Marino e D'Ascoli? Nessun problema: i Reggini proveranno a mandare giù anche questo e se ne faranno una ragione - termina il documento dei movimenti del centrodestra - dell'ennesima supercazzola con scappellamento a sinistra!"

 

 

Bando per lo staff di Falcomatà: centrodestra all'attacco fra ironia e accuse di ipocrisia

"Finirà mai di sorprenderci il nostro primo cittadino? Smetterà, una volta per tutte, di raggirare i Reggini abusando della loro buona fede?" A chiederselo sono alcuni fra i movimenti che gravitano nell'area di centrodestra: dal Comitato per la ricostruzione del centrodestra a Reggio Futura, che vanta la presenza di tre suoi esponenti in Consiglio Comunale, da Destra per Reggio a Destra Popolare. Al centro della loro attenzione è finita la vexata quaestio legata alla scelta dei membri dello staff da parte del sindaco Giuseppe Falcomatà. Si tratta di nomine fiduciarie per le quali, tuttavia, il Primo Cittadino ha scelto la strada del bando pubblico sebbene rumors insistenti diano per acquisite tutte le caselle che sarebbero occupate da persone legate a doppio filo al sindaco. A questo proposito, scrivono in una nota le organizzazioni politiche che hanno diffuso il testo della nota: "E’ grande l’indignazione che si prova dopo aver appreso dell’ennesima pantomima, utile soltanto a garantire l’interesse di pochi, pochissimi amici del sindaco: è stato di recente pubblicato sul portale dell’amministrazione comunale un avviso pubblico per la selezione del personale del Gabinetto del sindaco. Si cercano otto unità di cui due in possesso di laurea, cinque di diploma superiore, una di scuola primaria (??). L’unico requisito sembra essere appunto il titolo di studio; si legge nell’avviso che 'alla valutazione dei curricula provvederà direttamente il sindaco che individuerà a suo insindacabile giudizio i candidati in possesso dei requisiti richiesti' (?? Quali??.... Nulla si evince a parte l’esser andati a scuola, preferibilmente col sindaco stesso!!!)…. Una volta si nominavano le commissioni per valutare i titoli dei concorrenti... Ma era la preistoria.. questa è l’epoca di facebook e twitter: il mondo gira molto più in fretta! Posto che i futuri vincitori sono già noti (l’arte divinatoria è una tara genetica per i Falcomatà!! ), posto che i loro nomi sono già stati pubblicati da un giornalista di un noto quotidiano in un profetico articolo, posto che l’avviso non richiede alcuna competenza specifica né caratteriste tecniche in capo a coloro che dovranno ricoprire quei ruoli e posto, infine, che il sindaco sceglierà in tutta discrezionalità chi più gli starà simpatico (non ponendo l’avviso alcun vincolo o requisito!), qualcuno può spiegarci cosa serve un bando del genere?? Appare piuttosto evidente: è soltanto un modo per inneggiare ipocritamente alla legalità mentre ci si prende gioco della città, di tutti quei professionisti e di quei ragazzi appena laureati o diplomati che penseranno di poter davvero concorrere regolarmente ed avranno invece l’amara sorpresa di essere esclusi, pur possedendo molti più titoli ed esperienza lavorativa di chi invece vincerà! Qualcuno potrà obiettare che si tratta di incarichi fiduciari, intuitu personae. Perfetto! Qual è dunque l’utilità di pubblicare un avviso di selezione, fingendo che di vera selezione si tratti? Lo impone la norma? Ma la norma impone anche di scegliere i vincitori soltanto dopo aver espletato la selezione e valutato tutti i candidati!! Non è forse più onorevole assumersi la responsabilità di una scelta che non rivesta le forme di una farsa? Si è spesso rimproverato alle passate gestioni di aver reperito il personale all’esterno quando invece sarebbe stato più giusto, ed economicamente più vantaggioso per l’ente, valorizzare le professionalità già in forza all’amministrazione comunale: Falcomatà deve aver dimenticato questo suggerimento che, peraltro, è sempre stato il suo cavallo di battaglia e il leit motiv del suo partito…o forse non ha trovato nessuno all’altezza di gestire le sue innumerevoli attività istituzionali?? Il Comune vanta migliaia di dipendenti e, con l’assorbimento delle società miste, il numero è destinato a crescere; il rischio che si è profilato nei mesi scorsi è addirittura quello di licenziamenti indiscriminati al fine di ridurre i costi del personale… perchè non offrire, allora, a questi lavoratori i ruoli che Falcomatà fittiziamente cerca attraverso un bando fantasma?? Non è rendendo pubblica una selezione che non ci sarà mai che si garantiscono legalità e trasparenza (a questo proposito: i dati presenti sul sito del Comune sono a dir poco insufficienti e non adeguati agli obblighi che la legge impone in materia!!). Del resto, cosa ci si poteva aspettare da un sindaco che sin dalla sua elezione ha inanellato unicamente scelte discutibili, personalistiche ed a tutela di soli parenti ed amici?!? Si facciano pure avanti i compagni d’asilo! Magari c’è posto anche per loro!!

 

Vicenda Atam, Destra Popolare non sta al giochino dell'"appropriazione indebita di salvataggio"

"Appropriazione indebita di…salvataggio. Come definire altrimenti - argomenta Antonio Virduci, portavoce di Destra Popolare - la vicenda, per fortuna andata a buon fine, che riguarda l’azienda di trasporto cittadina, ovvero l’Atam, che con un colpo di bacchetta magica del nostro sindaco è stata riportata in vita al momento opportuno, lasciando quindi correre su quello che poteva essere svolto nei mesi precedenti e non è stato invece fatto. Come non rammentare a tutti coloro i quali oggi salgono sul bus…del vincitore che senza l’intervento della Regione Calabria (autunno 2014, centrodestra al governo) con la destinazione all’Atam di 11 milioni di euro, soldi che la nostra città attendeva da vari anni, ma che, stranamente, non si era mai riusciti a rivendicare con successo dalle parti di Catanzaro, nulla oggi sarebbe stato possibile? Infatti, se nel novembre scorso quel giusto credito non fosse stato finalmente soddisfatto, dove sarebbero state trovate le risorse per tirarsi fuori dall’empasse? Sono aspetti e non certo particolari di secondo piano che l’attuale amministrazione di centrosinistra, per ovvi motivi, preferisce omettere". "Molto meglio - è l'accusa mossa da Destra Popolare - attaccare il cappello sulla giusta decisione di ieri nelle aule di Tribunale  ed accorrere nella sede dell’Atam, dopo aver raccattato in strada un paio di inconsapevoli consiglieri a caso,  onde soddisfare l’ennesima voglia matta di selfie a go-go. Un bel post su Facebook ed il gioco è fatto. Sequenza, tra l’altro, provata e riprovata in questi mesi in tanti altri campi. Ad ogni modo, fatto salvo il futuro delle maestranze, ora è il momento di adoperarsi per riportare l’Atam ai livelli di servizi raggiunti nel 2011. A tal uopo ci preme tratteggiare alcuni dati di crescita dell’azienda dal 2003 fino al commissariamento che anche in fatto di trasporti, quindi, ha comportato un bel po’ di danni per la città di Reggio. Nel 2003, infatti, il valore della produzione era di 10,974 milioni, nel 2010 di 19,007; i km di trasporto pubblico sono passati da 3,612 a 4,396 milioni; i dipendenti da 273 a 331; i bus da 103 a 156; i bus turistici da 1 a 6. Complessivamente in otto anni sono stati acquistati 112 bus, e l’età media del parco vetture è passata da 12 anni e mezzo del 2004 ai circa 7 anni, che hanno portato l’Atam in una posizione di eccellenza a livello nazionale e in linea con gli standard europei. Numeri importanti per i cittadini, gli studenti, i lavoratori, le donne, i giovani e gli anziani che quotidianamente utilizzano i mezzi pubblici di trasporto. Durante gli anni appena citati, inoltre,  furono varate importanti e preziose novità come l’utilizzo del pullman scoperto, le aperture dell’autostazione di Botteghelle e della stazione di interscambio urbano di Piazzale della Libertà, il parcheggio della zona 'Tempietto' con relativo bus navetta per il collegamento con il centro e gli uffici, nonchè i negozi del Corso Garibaldi, cosa quest’ultima che se sindaco, assessori e consiglieri andassero a farsi un giro, ad esempio fra gli esercenti della zona cantierata del Duomo, la gente reclama a gran voce! Tutto frutto, pertanto, di una strategia tesa a rafforzare un percorso di miglioramento della viabilità della nostra città e di uno sforzo enorme, prodotto in otto anni, per cercare di offrire ai cittadini reggini dei mezzi adeguati e un servizio affidabile. Un suggerimento, speriamo gradito, all’attuale amministrazione: tempo fa la Giunta regionale di centrodestra aveva stanziato per  'ATAM - Azienda Trasporti per l'Area Metropolitana S.p.A." la  somma di € 1.634.013,04 quale contributo regionale per l'acquisto di 10 autobus nell'ambito della "Rimodulazione del Piano pluriennale per la sostituzione degli autobus adibiti al tpl in esercizio da oltre 15 anni nonché per altri interventi'. Spendeteli questi soldi, una buona volta". "In definitiva l’epilogo della vicenda Atam - ricorda Virduci - rappresenta l’ennesima e solo apparente vittoria a tavolino spacciata per successo sul campo di questo sindaco, ma visto che siamo giunti al traguardo del primo anno di vita di governo cittadino del centrosinistra, giorno più giorno meno, noi di Destra Popolare ci sentiamo di dire che giochetti del genere possono solo mettere una pezza ad un sipario strappato in più punti. Il grande bluff che va in scena da ottobre scorso è già vecchio e stantio…"   

 

"La Spallata", l'orgoglio di Destra Popolare: "Popolo reggino di nuovo in piazza"

"A tre anni esatti dalla pugnalata alle spalle inferta alla Città, leggasi scioglimento del Consiglio Comunale e successivo commissariamento, il popolo reggino - scrivono in una nota Giuseppe Guarnaccia ed Antonio Virduci, rispettivamente presidente e portavoce di Destra Popolare - ha scelto di ritrovarsi di nuovo in piazza e cominciare finalmente a fare quadrato, consapevole che più in basso di così Reggio Calabria non può scendere. Uomini, donne e… bambini, è stato ironicamente sibilato da qualcuno, ma a questi personaggi, costretti a mordersi la lingua circa i numeri dei presenti in piazza, dopo le loro beffarde quanto incaute previsioni della vigilia, ampiamente smentite dal colpo d’occhio offerto, vogliamo dire che Destra Popolare in primis è orgogliosa di aver fatto accorrere le proprie famiglie sabato sera. Famiglie vere, che lottano ogni giorno in una città sempre più asfissiata da una crisi economica e morale in verità globale, ma certamente resa ancora più complicata a queste latitudini da una scellerata condotta politica di chi ci avrebbe dovuto governare secondo i principi del buon padre di famiglia, per mutuare i termini utilizzati dal sindaco pro tempore". "Di esempi, purtroppo, ne abbiamo a iosa in soli dieci mesi di governo della città da parte del Pd e molti di questi - ricordano i due rappresentanti di Destra Popolare - sono stati puntualmente sviscerati nel corso del vibrante dibattito svoltosi sabato sera in piazza. Chi ha inteso usare la cultura della Legalità come uno strumento di attacco politico piegato a logiche di parte è stato chiamato, proprio davanti a Palazzo San Giorgio, a spiegare alla Città come in un solo anno l'amministrazione comunale abbia posto in essere atti irregolari se non addirittura illegittimi, ad iniziare dalla vicenda che ha visto l'occupazione di stanze e scrivanie del Municipio da parte di chi esercita funzioni di staff del sindaco, senza averne alcun titolo all'arrogante atto di affidamento del Miramare in spregio alle più elementari regole di trasparenza ed imparzialità degli atti pubblici; tutto come se fosse cosa e casa propria. Potremmo continuare con l'elencazione di tante altre vicende, fatti che sabato le voci in piazza hanno richiamato,  ma ve n'è una che per la sua importanza meriterebbe un capitolo a sé: la nomina del comandante dei vigili urbani, vicenda iniziata con le dimissioni del dottor Romeo, indiscusso professionista nelle forze dell'ordine che ha lasciato dignitosamente un corpo di polizia municipale che pare sia divenuto panacea di diatribe e discussioni sull'agire dell'Ente; a seguire la tentata nomina del dottor Militello, già insolita nella forma visto che Falcomatà usa la radio per formalizzare volontà amministrative, e nell'immediato cassata dal Senatore Molinari, membro della commissione antimafia che la bolla subito come 'censurabile' per delle irregolarità nell'azione di polizia amministrativa che avrebbero visto coinvolto lo stesso dirigente voluto dal sindaco. Queste alcune delle grandi azioni di trasparenza che il primo cittadino dovrà spiegare alla Città. In conclusione, un doveroso ringraziamento a tutti i nostri militanti che, bandiere al vento, hanno contribuito al successo indiscusso della manifestazione, nonché ad Enzo Vacalebre, 'scintilla' di questa 'spallata'. Un’altra indiscussa verità che è uscita fuori dall’appuntamento di Piazza Italia è che gli assenti hanno sempre torto". Pertanto, - termina Destra Popolare - al netto di Lucio Dattola e Massimo Ripepi, consiglieri comunali di (presunto) centrodestra compresi!

 

Anche Destra Popolare parteciperà a "La Spallata" contro la Giunta Falcomatà

Anche Destra Popolare, movimento politico sorto di recente e che ha designato nella sua ultima assemblea come presidente Giuseppe Guarnaccia e come portavoce Antonio Virduci, parteciperà attivamente alla manifestazione di sabato venturo, denominata 'La Spallata'. "Tutti insieme a Piazza Italia quindi: partiti, associazioni, movimenti e soprattutto cittadini, gli ultimi non necessariamente legati ad un parte politica precisa, perché - spiega una nota diffusa da Destra Popolare - Reggio è di tutti ed è sotto gli occhi di tutti quest’ultimo triennio che, fra commissariamento e sindacatura Falcomatà, ha fatto compiere a tutti noi un triste salto nel fosso. Precisato che il movimento Destra Popolare si colloca nell’ambito del Comitato di ricostituzione del centrodestra cittadino, va ribadito che sabato si scenderà in piazza per dare la giusta attenzione alla Svolta annunciata, ironizzando quindi su uno slogan più che abusato negli ultimi tempi da parte di un gruppo di personaggi senza arte e né parte e che solo un’abile regia romana, con la complicità della dabbenaggine di una parte di stampa locale, ha portato al governo della città più grande e più importante della nostra regione, facendo sì che si giungesse a questo punto, speriamo di non ritorno, per tutti noi.  Un sindaco, il giovane Falcomatà, ostaggio di inconcepibili cambiali ideologiche, quali il registro delle unioni promiscue, l’accoglienza indiscriminata ai migranti con annessa boutade su probabili risorse per i nostri centri montani, la recente mozione sulla liberalizzazione delle droghe leggere, che fanno il paio con questioni ben più concrete, ma che allo stesso tempo vengono affrontate nel modo più sbagliato possibile". "Ci riferiamo - è scritto nel comunicato - al definanziamento, si spera solo ipotizzato, per importantissime opere pubbliche come il Waterfront e la nuova Fiera di Reggio, tanto per illustrare i due esempi più lampanti. E poi, per andare ancora di più nel quotidiano, la manutenzione delle strade, inesistente, l’incuria delle stesse e di tutto quanto dovrebbe concorrere al concetto di Decoro Urbano. Due parole, queste ultime, che assieme a tante altre quali buonsenso, competenza, affidabilità, trasparenza, non hanno nulla a che vedere con questa Giunta dai pugni chiusi e dai selfie compulsivi.  E poi, una esasperata pressione fiscale con i tributi portati alle stelle, senza alcun riguardo per anziani ed indigenti,  una crisi del commercio lampante, serrande abbassate ed attività che chiudono". "Per questo, ma ci sarebbe tanto altro (quaestio Miramare, Reggina, Gazebo, etc) ribadiamo - è l'annuncio finale - la nostra convinta adesione alla 'Spallata' di sabato prossimo, consapevoli che è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e togliere Reggio dalle mani di chi ha dimostrato di non sapersene prendere cura".         

 

Subscribe to this RSS feed