Saccomanno (Lega): "Ferma condanna per l’attentato e solidarietà all’On. Cannizzaro"

"La grave intimidazione in danno della segreteria dell’On. Francesco Cannizzaro di Forza Italia è un atto vile che deve ed è duramente condannato. I tre colpi di pistola calibro 38 indirizzati alla vetrata della segreteria nel mentre era in corso una riunione politica è una condotta intollerabile e dimostra come in Calabria sia molto difficile portare avanti una attività indirizzata al bene comune. La Lega è accanto all’On. Cannizzaro e chiede alle forze dell’ordine di voler espletare tutte le indagini e accertamenti possibili per cercare di trovare i responsabili e dare tranquillità a chi svolge un compito che dovrebbe essere esente da tali inverosimili aggressioni".  

Lo dichiara Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega in Calabria.

Spari contro segreteria Cannizzaro, De Nisi: “Colpita l’intera Calabria”

«In Calabria qualcuno pensa ancora di utilizzare la violenza per sopraffare le regole democratiche e del vivere civile».

Il consigliere regionale e coordinatore in Calabria di Italia al Centro Francesco De Nisi esprime solidarietà all’indirizzo del deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro per il vile atto intimidatorio perpetrato ai suoi danni.

Ignoti, infatti, hanno esploso tre colpi di pistola calibro 38 sulla vetrata della segreteria politica dell’uomo politico a Reggio Calabria.

L’episodio è avvenuto mentre Cannizzaro stava svolgendo una riunione, in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre a cui è candidato.

«Un gesto grave – aggiunge De Nisi -  che di sicuro non impedirà a Cannizzaro di continuare a battersi con eguale fervore per la Calabria, i suoi territori e le sue popolazioni anche se non possiamo non nascondere l’amarezza di dover ancora assistere nella nostra terra a episodi così orridi che cercano di minare il lavoro di chi si adopera per questo spicchio d’Italia con onestà e dedizione».

De Nisi, nel condannare quanto avvenuto, sottolinea che «si tratta di un fatto che colpisce non solo il deputato Cannizzaro ma il territorio Reggino, la Calabria e i calabresi».

Colpi di pistola contro la segreteria del deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro

Tre colpi di pistola calibro 38 sono stati esplosi ieri sera a Reggio Calabria all'indirizzo della segreteria politica di Francesco Cannizzaro, deputato di Forza Italia ricandidato alle elezioni politiche del 25 settembre.

L'accaduto avrebbe potuto avere gravi conseguenze, dal momnento che nei locali era in corso una riunione politica, cui stavano partecipando  Cannizzaro e alcuni collaboratori. Nessuna delle persone presenti è rimasta ferita. Sull'accaduto indaga la poliizia.

"Regionalismo differenziato", Forza Italia propone un referendum

In una dichiarazione congiunta i Capigruppo in Consiglio regionale Alessandro Nicolò (Forza Italia) e Francesco Cannizzaro (Casa delle libertà) affermano quanto segue:

“Un rilancio del regionalismo differenziato in chiave di opportunità e di sviluppo per i territori che, pur nella cornice unitaria, veda protagoniste le realtà locali conferendo loro maggiori funzioni decisionali, accrescendo i poteri dei Sindaci, riconoscendo un più incisivo esercizio dei poteri sostituivi statali per conseguire obiettivi di perequazione economica, infrastrutturale e sociale nonché l’uguaglianza dei cittadini nell’erogazione dei servizi essenziali.

E’ questo lo spirito che anima la proposta referendaria lanciata in occasione del recente incontro alla Camera dei deputati promossa dal gruppo parlamentare di Forza Italia.

In sintonia con i Parlamentari Roberto Occhiuto e Jole Santelli - Coordinatrice Regionale - i Sindaci ed il Responsabile Nazionale degli Enti Locali di Forza Italia Marcello Fiori, cureremo un lavoro finalizzato alla redazione di una serie di quesiti da sottoporre ai Consigli comunali per un ripensamento del sistema Stato-Autonomie Locali. Dunque, maggiore sussidiarietà e cogestione del livello centrale e dei livelli periferici. Allo studio, un disegno di legge per chiedere un referendum consultivo: il percorso è quello previsto dall’art. 116 della Costituzione che dà la possibilità alle Regioni di richiedere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia concernenti alcune materie elencate nell’art. 117. Quel regionalismo a ‘geometria variabile’ nel quale - lungi dal coltivare velleità identitarie - s’intende invece aumentare l’intervento dello Stato nelle regioni del Mezzogiorno per inverare processi di crescita e sanare lo storico divario che le separa da quelle del Nord.

Un’azione incisiva dunque, non in termini di assistenzialismo, ma che ponga le basi reali per un sviluppo endogeno soprattutto rispetto ai temi del progresso sostenibile contro lo svilimento dei diritti sociali e del sistema ‘sanità’ e per la promozione dell’agricoltura e del turismo.

Il progetto potrebbe guardare anche alla creazione di Macroregioni, quali enti sovraordinati di programmazione e normazione territoriale, con l’obiettivo di favorire tutte le intese necessarie (ai sensi dell’art. 117, ottavo comma, della Costituzione) per l’esercizio unitario.

Il valore autentico risiede nell’impegno di rinnovamento per il progresso del Sud e dell’Italia. Perché se cresce il Mezzogiorno, cresce l’intero Paese”.

Calabria: presentata propoposta di legge per valorizzare il gelato calabrese

“La Regione Calabria intende tutelare l'intera categoria di produttori di gelato artigianali sul territorio calabrese, valorizzare il prodotto attraverso azioni che ne esaltino l’unicità e le caratteristiche dominanti territoriali, e attivare le sinergie necessarie alla maggiore diffusione del gelato artigianale calabrese in Italia e nel mondo”.

E’ quanto si legge all’articolo 1 della proposta di legge per la “tutela e valorizzazione del gelato artigianale calabrese” d’iniziativa del consigliere regionale Francesco Cannizzaro (capogruppo della Casa delle Libertà) che ha una corposa normativa di riferimento, europea, nazionale e regionale. Per assicurare protezione e tutela ad una delle produzioni gastronomiche d’eccellenza del ‘made in Italy’, la Regione - una volta approvata la legge - “individua i settori d'intervento per lo svolgimento e la regolamentazione delle attività successive da adempiere”, indicandoli con specificità: “a)sicurezza e tutela dei prodotti e della catena di produzione e della individuazione degli strumenti che ne garantiscono ogni forma di unicità sul mercato locale e non; b)realizzazione di una filiera che sia in grado di effettuare rigidi controlli e verifiche igienico-sanitarie per l’utilizzo di locali ed indumenti da laboratorio idonei; c) difesa contro azioni di plagio e contraffazione del gelato artigianale; d) produzione di iniziative di carattere promulgativo per finalità turistico -alimentari territoriali, locali, regionali e nazionali; e)introduzione di procedure di carattere commerciale ed economico che favoriscano l'attività sul mercato regionale e nazionale, individuando un disciplinare che regoli e veicoli gli interessi del mercato del gelato artigianale separandolo dettagliatamente da quello industriale”. Ancora: al fine di  raggiungere gli obiettivi individuati, la proposta di legge considera “necessaria l'attivazione di un ristretto gruppo di lavoro composto da esperti settoriali provenienti dai dipartimenti competenti della Regione Calabria, dai rappresentanti di categoria e da docenti universitari di competenza specifica, che operano a titolo gratuito”. La proposta di legge inserisce “la valorizzazione e la tutela dei prodotti artigianali calabresi in un'ottica di espansione e diffusione sull'intero territorio nazionale ed europeo” e si muove nel pieno rispetto della legislazione vigente. “In questo ambito - spiega il consigliere regionale -  si deve collocare una specifica azione a favore dell'eccellenza artigianale reggina dei mastri gelatieri custodi di un'arte antica ed eccelsi artefici di un prodotto alimentare giudicato il migliore d'Italia”. Spiega Cannizzaro: “Indiscusse e notevoli sono  le ricadute economiche previste sul versante del turismo enogastronomico e non solo, collocandosi il gelato artigianale in un segmento di indotto commerciale derivante da una offerta regionale turistica che vede come volano principale molte offerte provenienti dal territorio di Reggio Calabria”. La proposta di legge, all’articolo 3 riconosce “ il ruolo fondamentale della formazione a tutela delle tradizioni e della metodologia di produzione, al fine di conservare e tramandare l’arte del gelato artigianale in territorio regionale, istituendo specifici corsi di formazione professionale”. All’articolo 4, la proposta legislativa prevede, inoltre, l’Istituzione della Fondazione Metropolitana del gelato artigianale. Testualmente: “ai sensi dell'art. 54, comma 3 dello Statuto della Regione Calabria è istituita la“Fondazione Metropolitana del gelato artigianale”, come ente in house della Regione Calabria”.

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Ricorso Wanda Ferro. Orsomarso, Tallini, Cannizzaro e Mangialavori contestano: “Regione non imparziale”

“Sulla base di quali presupposti la Regione si è costituita nel procedimento che riguarda l’entrata in Consiglio di Wanda Ferro? Quali le  motivazioni per cui l’attuale Amministrazione regionale ha indicato il criterio da  applicare per l’assegnazione del seggio spettante all’avente diritto? Ritiene (il presidente della Regione) che nella circostanza l’Amministrazione regionale abbia agito nella più stretta osservanza del principio costituzionale di imparzialità? Ritiene che la prassi politica, improntata ai principi di equanimità, sia stata rispettata o meno anche nel caso di specie?”. Sono le domande che i capigruppo Fausto Orsomarso (Misto), Francesco Cannizzaro (Cdl) e il consigliere Domenico Tallini hanno rivolto al presidente della Regione in un’interrogazione a risposta scritta avente come oggetto “Costituzione nel procedimento promosso presso il Tar Calabria, sede di Catanzaro, dall’istante Wanda Ferro. Violazione del principio di imparzialità e della prassi politica orientata dall’equanimità”. Spiegano: “Successivamente alle elezioni regionali del 23 novembre 2014 sono stati promossi, da parte di alcuni candidati non eletti, vari procedimenti giudiziari di carattere amministrativo. Fra questi, anche quelli  avanzati da Wanda Ferro, candidata alla Presidenza regionale del Centrodestra e miglior perdente dietro l’eletto Mario Oliverio.  Proprio a seguito di un ricorso promosso da Wanda Ferro, giusta sentenza n. 243/2016 la Corte Costituzionale ha disposto la declaratoria: ‘d’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge della Regione Calabria 12 settembre 2014 n. 19 per la parte in cui elimina il rinvio all’art. 5, comma 1, della legge costituzionale 22 novembre 1999,  n. 1 (Disposizioni concernenti l’elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale e l’autonomia statutaria delle Regioni) anziché al solo ultimo periodo del comma 1 di tale articolo)’. In virtù di tale decisione - è scritto nell’interrogazione - Wanda Ferro ha avviato ricorso amministrativo presso il Tar Calabria, sede di Catanzaro, per l’attribuzione del seggio spettantele a seguito della su menzionata sentenza. Da sottolineare che controparti interessate al ricorso sono più consiglieri dello schieramento di Centrodestra. La Regione Calabria, con atto definito: ‘Note di accompagnamento alla produzione documentale’ del 3 gennaio  ha esplicitato una linea difensiva ben delineata, improntata a indicare il criterio applicativo per l’assegnazione del seggio spettante alla ricorrente Ferro. La memoria difensiva in questione indicante il criterio anzidetto implicherebbe la decadenza del seggio assegnato all’onorevole Giuseppe Mangialavori. Il tutto, peraltro, sulla base di un’argomentazione affatto imparziale e fondata”. Ad avviso di Orsomarso, Cannizzaro e Tallini si tratta di “una costituzione, da parte della Regione, tutt’altro che coerente e rispettosa della prassi politica storicamente improntata, in simili fattispecie, al fair play e alla più rigorosa neutralità”.

Dal canto suo, Giuseppe Mangialavori ha commentato: “È impressionante constatare, in questa specifica vicenda, l’abisso di arbitrarietà,  discrezionalità e direi anche prepotenza in cui l’Istituzione Regione, con la guida del presidente Mario  Oliverio, è precipitata. Siamo dinanzi ad un caso che può rientrare perfettamente nel capitolo sulla mancanza di senso delle istituzioni di un manuale di diritto pubblico. Dinanzi a questi aspetti che avrebbero dovuto vedere la Regione in una posizione di rigoroso distacco e piena neutralità e invece rivelano, nello stesso tempo, assenza di etica pubblica e una visione padronale e privatistica delle istituzioni, proprie di chi non ha la benché minima consapevolezza di svolgere una funzione pubblica di servizio, c’è da preoccuparsi ed allarmarsi. La Regione non ha inteso, come sarebbe stato suo dovere  anche per recuperare autorevolezza e credibilità, istituire una commissione d’inchiesta per scoprire chi ha ingannato i calabresi cancellando nella legge elettorale, la scorsa legislatura, il diritto del miglior perdente alla presidenza di entrare in Consiglio, ma, guarda caso e contro ogni norma etica e giuridica, ora si costituisce in giudizio per indicare chi tra i consiglieri regionali del centrodestra debba lasciare lo scranno. Roba da repubblica delle banane! Ovviamente, difenderò le mie ragioni in ogni sede e luogo, ma considero, quanto accaduto, un abuso politico ancorché giuridico, e un vero e proprio scempio delle regole democratiche”.

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Forza Italia, Santelli nomina Nicoló e Cannizzaro sub-commissari della provincia reggina

Procede per Forza Italia l'opera di riorganizzazione territoriale del partito a Reggio Calabria. Il coordinatore regionale On. Jole Santelli, commissario provinciale di Forza Italia nel reggino, rende note le nomine a sub-commissari dei consiglieri regionali Alessandro Nicolò e Francesco Cannizzaro, che lavoreranno a stretto contatto con il commissario per il radicamento di Forza Italia sui territori mettendo a disposizione la loro esperienza nelle istituzioni. Il commissario ed i sub-commissari si avvarranno inoltre dell'apporto del coordinamento provinciale, composto da  membri rappresentativi di tutta la provincia, nelle persone di: Ali Wiliam, Attinà Antonino, Barreca Giuseppe, Catalano Domenico, Casella Oscar, Coluccio Giuseppe, Crea Patrizia, Crinò Franco, Cusato Vincenzo, Dattola Luigi, De Leo Francesco, De Pietro Rocco, Di Giorgio Elisabetta, D'Ascoli Giuseppe, Fedele Cosimo, Genovese Giovanni, Lamberti Armando, Lizzi Rudj, Mansueto Umberto, Mafrica Giovanni, Marino Celestina, Palamara Rocco, Polimeno Alessandra, Politano Vincenzo, Shipilliti Francesco, Scrivo Domenico, Sgarlato Pietro. Fanno parte del coordinamento inoltre Vincenzo Primerano, coordinatore regionale di Studenti per le Libertà in Calabria,  Francesco Bruzzaniti, coordinatore provinciale di Forza Italia giovani a Reggio Calabria e Lucrezia Romeo, membro della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria. Viene contestualmente indicato quello che sarà il Direttivo provinciale del movimento azzurro di cui fanno parte oltre al commissario, i sub-commissari ed il vicecoordinatore regionale Nino Foti anche Caracciolo Maria Antonietta, Cavallaro Salvatore Alessandro, Giannetta Domenico, Lamberti Castronuovo Edoardo, Macrì Francesco, Micari Lorenzo, Modafferi Francesco, Musco Giuseppe, Pizzimenti Antonio, Pizzimenti Giovanna  ed inoltre il vicecoordinatore vicario di Forza Italia Giovani in Calabria Giuseppe Romeo e la presidente del Consiglio della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria Falcomatà Monica. "Un mix tra forze fresche ed esperienze consolidate - dichiara Jole Santelli - in un progetto che mette al centro i territori e le loro connotazioni. Il coordinamento provinciale unitamente al direttivo lavoreranno pertanto al coinvolgimento attivo dei territori e nell'ottica di riavvicinare alla politica elettori e militanti, che della politica ne sono l'essenza”. “Lavoreremo in sinergia con il coordinatore regionale Jole Santelli e con il collega Francesco Cannizzaro - dichiara il consigliere regionale Alessandro Nicolò - per il rilancio di Forza Italia nel reggino e come sempre metterò a disposizione tutta l'esperienza maturata nel partito in tanti anni. Il nostro sarà un lavoro ambizioso mirato alla condivisione ed al coinvolgimento di risorse, culture ed energie capaci di apportare quel cambio di passo che ci permetta di essere credibili ed alternativi ad una sinistra che sta sfasciando la Calabria”. Segue il collega Francesco Cannizzaro: "Dopo un periodo di transizione per il partito nella nostra provincia, in piena sinergia e collaborazione con il collega Nicolò e con la coordinatrice Santelli, siamo riusciti, finalmente, a costruire un gruppo dirigente formato da donne e uomini che saprà, con impegno e dedizione, nel breve tempo, radicare e riaffermare ancor di più i valori del nostro partito sull'intero territorio provinciale con la volontà di divenire il motore dell'intera coalizione di centrodestra e imporci come alternativa ad un PD e ad un centrosinistra più che mai fallimentare”.

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Nomine, il centrodestra attacca Irto: “Scelta pilatesca, è un fallimento politico”

"La decisione del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto di procedere alle nomine dei rappresentanti negli enti sub regionali con il metodo del ‘tiro a sorte’, lascia davvero stupiti”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta i capigruppo di centrodestra Alessandro Nicolò (FI), Francesco Cannizzaro (Casa delle Libertà), Fausto Orsomarso (Misto) e del Ncd Giovanni Arruzzolo. “Nelle scorse settimane – spiegano - avevamo rappresentato formalmente a Irto il nostro punto di vista con una lettera in cui si dichiarava all’unanimità di convergere su posizioni afferenti a principi riguardanti l’alta professionalità ed ispirati ai nobili valori dell’etica manifestando espressamente la volontà di offrire quell’assist efficace per superare le diatribe  nel centrosinistra, continuamente in ebollizione e litigi, per l’incapacità di trovare una sintesi tra le varie correnti e giungere ad un orientamento comune sulle scelte da fare”. “Adesso – proseguono Nicolò, Arruzzolo, Cannizzaro e Orsomarso – la pilatesca boutade (come altrimenti definirla??) di decretare le nomine lisciando la cornucopia della Dea bendata come a pretendere che le capacità e le qualità  di un amministratore o di un professionista siano tutte da individuare nella sorte!!! Sono però passati quasi cinque mesi da quando il Consiglio regionale decise di delegare al  presidente il potere di surroga per le nomine, che non è, si badi bene, un affidavit cieco, ma un’altissima e delicata responsabilità politico-istituzionale per raggiungere una sintesi in merito alla spinosa questione. E invece? Le ripetute riunioni della maggioranza si sono puntualmente arenate e senza alcun risultato. Avremmo capito, seppure non condividendo, qualora il presidente Irto avesse agito subito con il ricorso al sorteggio, all’indomani dei poteri sostitutivi conferitigli dalla massima assise legislativa calabrese, invece il ricorso al ‘Piano B’, oggi certifica, a distanza di tanti mesi, il fallimento politico della maggioranza. Il Pd e i suoi alleati ‘usi ad obbedir tacendo’, stanno dunque imponendo in queste ore alla Calabria una sorta di maschera di ferro da cui sarà problematico, successivamente, ricavarne i lineamenti originari, un vulnus democratico. Egualitarismo? Magari. Si tratta invece di una chiara scelta di opportunità e di abdicazione dalla politica! Visto l’ampio mandato elettorale ottenuto anni or sono, chiediamo, perché evitare  di assumersi tutte le responsabilità di individuazione e nominare personalità e professionisti di provata competenza ed esperienza?  O forse il centrosinistra, in futuro, vorrà appellarsi alla cattiva sorte in caso di fallimento della gestione degli enti sub regionali? E i calabresi? Dovranno forse  anche loro imprecare contro la sfortuna per i ritardi con cui sono affrontati intanto tali inadempienze e di conseguenza i relativi problemi? Ma davvero è pensabile manifestare una presunta ‘neutralità’ – l’estrazione a sorte - nella scelta dei nominandi come fosse principio di imparzialità? La maggioranza di centrosinistra non creda di raggirare i calabresi. Il presidente Irto, invece, spieghi in Aula, in una seduta di Consiglio Regionale, cosa realmente ha impedito l’effettuazione delle nomine negli enti di gestione. Solo così – concludono - sarà garantita la trasparenza e le istituzioni potranno affrontare a testa alta il giudizio dell’opinione pubblica ormai stanca per questo tergiversare inconcludente, capzioso e avvilente”.

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