Furgone in transito prende fuoco, illeso il conducente

Un furgone è andato a fuoco questa mattina, mentre stava transitando nella zona industriale ex Sir, a Lamezia Terme. 

A bordo il solo conducente che ha fatto in tempo ad abbandonare il mezzo. 

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. 

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Auto finisce in un torrente, morto un ragazzo

Un giovane automobilista ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto oggi, in via Salvatore Raffaele, a Lamezia Terme (Cz). 

La vittima viaggiava sulla sua Opel Corsa che, per cause in corso d'accertamento, è finita in un torrente, ribaltandosi. 

Per recuperare il veicolo ed estrarre il cadavere dalle lamiere si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco. 

Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118 che, al loro arrivo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. 

La dinamica del sinistro è al vaglio della polizia che ha effettuato i rilievi del caso. 

I controlli del Nas nel Catanzarese e nel Vibonese, riscontrate diverse irregolarità

Nel corso dell'attuale periodo estivo, i carabinieri del Nas di Catanzaro, hanno ispezionato, nei territori delle provincie di Catanzaro e Vibo Valentia, 70 attività del settore alimentare, rilevandone 22 irregolari (pari al 31% degli obiettivi ispezionati), che hanno portato alla contestazione di 10 sanzioni penali e 37 violazioni amministrative per oltre 20 mila euro.
 
Complessivamente sono state deferite all'Autorità Giudiziaria 8 persone, mentre 18 sono state segnalate alla Autorità Amministrativa.  
 
In particolare a Squillace (Cz), Lamezia Terme (Cz) e Nicotera Marina (Vv), presso un supermercato e tre ristoranti, sono stati rinvenuti e sottratti alla vendita complessivamente oltre 150 chili di alimenti per varie irregolarità. 
 
Sono stati inoltre disposti 3 provvedimenti di chiusura di depositi annessi ad attività di vendita e preparazione di alimenti, poiché attivati in assenza di autorizzazioni e di requisiti igienico sanitarie e strutturali.   
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Lamezia Terme, vasto incendio nel campo nomadi di contrada Scordovillo

Un vasto incendio si è sviluppato alle prime luci dell’alba di ieri nel campo nomadi di contrada Scordovillo, di Lamezia Terme.
 
Si tratta dell’ennesimo rogo in contrada Scordovillo che ha interessato cataste di rifiuti di vario genere (materiale plastico, gomme, carcasse di elettrodomestici, bottiglie di gpl etc.) provocando colonne di fumo intenso con enormi disagi per quanti abitano a ridosso del campo rom ed ai pazienti ricoverati nel presidio ospedaliero Giovanni Paolo II. 
 
L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco del distaccamento di Lamezia Terme.
 
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno effettuto gli adempimenti di competenza. Non si registrano danni a persone.

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Individuata piantagione di marijuana con 650 arbusti

Nella notte tra il 5 e il 6 agosto scorsi, i finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme hanno sequestrato 650 piante di cannabis indica, in una coltivazione rinvenuta a Lamezia Terme.
 
In particolare, in seguito a prolungate ricognizioni effettuate dalla Sezione Aerea della Guardia di finanza lametina, è stata segnalata la presenza di piante sospette in un'area impervia compresa tra le frazioni Acquafredda e Mitoio.
 
Le pattuglie hanno quindi perlustrato la zona segnalata, individuando la piantagione in un terreno di proprietà del Comune di Lamezia Terme.
 
Le piante, una parte delle quali era già stata interessata da un primo raccolto, sono state campionate e distrutte sul posto.

In auto sul tratto calabrese dell'A2 con 60 Kg di cocaina, arrestato

Durante un servizio di controllo, i finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme (Cz) hanno individuato e fermato un'auto che procedeva con un’andatura anomala sull’autostrada A/2 del Mediterraneo, all’altezza dello svincolo di Lamezia Terme (Rc).

Nel corso del controllo il nervosismo della persona fermata non è sfuggito alle fiamme gialle, che hanno approfondito il controllo mediante una perquisizione
accurata del mezzo, eseguita con l’ausilio del cane antidroga “Indic”, il quale, ha segnalato al proprio conduttore la possibile presenza di droga.

L’accurata ricerca effettuata successivamente dai finanzieri in corrispondenza dei punti in cui il cane si era soffermato, ha consentito di rinvenire, stipati ed abilmente occultati in apposita intercapedine, 50 “panetti” di cocaina per un peso complessivo di 60 chilogrammi.

L'intercapedine realizzata sotto il pianale del veicolo, si apriva con un congegno meccanico, occultato sotto la moquette, all’altezza dei sedili anteriori.

Al termine delle operazioni i militari hanno sequestrato l'auto e lo stupefacente, che dalle analisi è risultato di elevato grado di purezza. Per il conducente, del mezzo si sono, invece, aperte le porte della casa circondariale di Catanzaro.

Scontro tra due auto, donna incinta finisce in ospedale

Una Fiat Punto ed una Opel Astra si sono scontrate poco dopo le 9 di oggi in via Aldo Moro, a Lamezia Terme. 

A bordo della Punto viaggiavano: una donna incinta, un'anziana e una bambina. Solo il conducente, invece, sull'Astra. 

La donna in gravidanza e l'automobilista sono stati trasferiti in ospedale dai sanitari del 118, per essere sottoposti agli accertamenti del caso. Illese la bambina e la pensionata. 

Sul posto sono interventi anche i vigili del fuoco,  la polizia locale e la guardia di finanza.

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Operazione “Mari neri” contro lo sfruttamento del lavoro: beni per 665 mila euro sequestrati a 2 imprenditori

E' stata chiamata "Mari neri", l'operazione con la quale i finanzieri di Catanzaro hanno eseguito un decreto di sequestro di beni per 665 mila euro, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di due imprenditori, amministratori di diritto e di fatto di tre società di capitali, una delle quali fallita, operanti nel settore della grande distribuzione, indagati per il reato di sfruttamento del lavoro ai danni di 79 dipendenti, per fatti accaduti tra il 2016 e il 2017.

Dalle indagini, avviate dal Gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme e proseguite con il coordinamento della Procura lametina, sarebbero emersi gravi indizi a carico dei due imprenditori in ordine all'impiego di manodopera in condizioni di sfruttamento. Ai lavoratori, secondo quanto emerso, sarebbero state corrisposte retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali e violando la normativa relativa all'orario di lavoro e approfittando del loro stato di bisogno derivante dall'assenza di ulteriori opportunità occupazionali.

Inoltre, per gli investigatori, gli indagati avrebbero imposto ai lavoratori di rinunciare a parte delle ferie, alle indennità per impiego nei giorni festivi e alle ore di straordinario, pena la mancata assunzione. La condotta avrebbe consentito agli imprenditori di trarre gli illeciti profitti oggetto di sequestro preventivo.
Le indagini sarebbero risultate particolarmente difficili sia per l'iniziale scarsa collaborazione di molti dipendenti, timorosi delle ritorsioni dei datori di lavoro, sia perché formalmente le buste paga non presentavano palesi irregolarità.

 

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