Evasione fiscale, maxi sequestro a Catanzaro

Giovedì scorso, i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione al provvedimento con il quale il gip del Tribunale di Catanzaro ha disposto il sequestro preventivo di 4.223.000 euro, pari all’imposta evasa e alle ritenute non versate, nei confronti di una società catanzarese esercente l’attività di “servizi di ristorazione”, sia a livello locale che nazionale, nonché nei confronti del suo amministratore di fatto, indagata per indebita compensazione e omesso versamento di ritenute certificate.

Il provvedimento cautelare giunge all’esito di una verifica fiscale svolta da funzionari dell’Agenzia delle entrate di Catanzaro e di successive attività investigative condotte dai militari del locale Nucleo di polizia economico-finanziaria, che hanno consentito di ipotizzare l’indebita compensazione tributaria a fronte della illegittima qualificazione di normali spese di esercizio come afferenti a costi per ricerca e sviluppo (per i quali lo Stato riconosce il beneficio del credito d’imposta) e l’omesso versamento di ritenute operate ai dipendenti nelle annualità dal 2017 al 2020.

Le indagini hanno anche consentito di sostenere che la reale amministrazione della società sarebbe riconducibile alla figlia della rappresentante di diritto.

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Movimento terra senza autorizzazioni, sradicate piante di quercia e macchia mediterranea: due denunce

I carabinieri forestale della Stazione di Cerzeto (Cs) hanno posto sotto sequestro un’area di 15000 mq in località “Maiolungo”, nel comune di San Marco Argentano, dove erano stati eseguiti lavori abusivi di movimento terra.

Inoltre, dal controllo è emerso che per effettuare i lavori è stata sradicata la vegetazione preesistente, consistente in area boscata di essenze quercine con presenza di macchia mediterranea. Tale attività sarebbe stata eseguita dal proprietario del terreno, senza alcuna autorizzazione, in una area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale.

Per tali motivi, i militari hanno sequestrato l’area e i mezzi utilizzati per i lavori, oltre a denunciare il proprietario del terreno, appartenente ad una società agricola della zona, l’amministratore della stessa e dell’autore materiale dei lavori.

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Violazione di sigilli e omessa bonifica di sito inquinato: denunciato un 51enne

Lo hanno trovato mentre lavorava all’interno della sua officina posta sotto sequestro. Per tale motivo i carabinieri forestale della Stazione di Montalto hanno denunciato un 51enne del luogo per violazione di sigilli e omessa bonifica di sito inquinato. I militari dell’Arma Forestale nel controllare la regolarità dei sigilli apposti alla struttura ancora sotto sequestro, hanno constatato che l’uomo nel frattempo nominato custode giudiziario, si trovava al suo interno intento a riprare alcuni mezzi agricoli. Pertanto è stato denunciato in stato di libertà per violazione dei sigilli e per omessa bonifica e messa in sicurezza del sito inquinato, perché nell’esercizio sono stati rinvenuti, stoccati in assenza di autorizzazioni, ulteriori rifiuti speciali, quali rottami e carcasse di autovetture smontate.

 La struttura era stata sequestrata nel mese di marzo del 2021 durante un controllo sulla regolarità dell’esercizio e sul rispetto della normativa sullo smaltimento dei rifiuti prodotti, poiché l’area era stata segnalata come inquinata in relazione alla raccolta delle acque di dilavamento meteoriche che confluivano con residui di lubrificanti in una vasca di stoccaggio non a norma che, attraverso un by-pass, faceva defluire i reflui nei sottostanti fossati di scolo comunali. Nel corso del controllo era emerso anche che nel sito veniva svolta attività di gestione incontrollata di rifiuti speciali e pericolosi, mentre il titolare dell’impresa, privo di autorizzazione per la gestione di quei rifiuti speciali, era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza.

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Scoperta macelleria abusiva, sequestrati 143 Kg di carne e insaccati

I militari della Compagnia di Bianco (Rc), supportati da personale del Nas di Reggio Calabria, hanno sottoposto a controllo alcune attività commerciali della Locride.

In particolare, durante i controlli effettuati a Bianco sono state riscontrate  irregolarità in tre bar – pasticceria, con annesso laboratorio.

L’attività ispettiva ha interessato anche il comune di Brancaleone, dove presso una macelleria in cui sono state rilevate irregolarità di carattere igienico – sanitario, sono stati sequestrati 143 chili tra carni ed insaccati privi di tracciabilità, nonché 7 ovicaprini rinvenuti nelle celle frigo.

L’attività commerciale, condotta da un soggetto sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, era già stata sospesa nel mese di maggio 2021, in seguito alla revoca della licenza al proprietario, il quale ora dovrà rispondere della violazione degli obblighi inerenti la misura cui è sottoposto e di macellazione clandestina di animali, reato che prevede l’ammenda fino a 150 mila euro.

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Capannone abusivo, scatta il sequestro

I carabinieri forestale hanno posto sotto sequestro un capannone, realizzato abusivamente in contrada Cataldo di Mongrassano (Cs). Il sequestro è avvenuto in seguito a un controllo durante il quale è emerso che la struttura era stata realizzata senza il necessario  permesso a costruire.

Pertanto, i  militari hanno proceduto al sequestro della costruzione  e alla denuncia del proprietario e dell’esecutore materiale dei lavori. Infine, è stata elevata una sanzione amministrativa in quanto il terreno movimentato per la realizzazione dell’opera ricade in zona sottoposta a vincolo.

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Violazioni ambientali e costruzioni abusive, sigilli per l’autodromo di Tarsia

I carabinieri forestale delle Stazioni di Cerzeto (Cs) e Terranova da Sibari, insieme ai poliziotti del Commissariato di Castrovillari, hanno eseguito un decreto di sequestro, emesso, dal gip del Tribunale di Castrovillari, a carico di un autodromo ubicato nel comune di Tarsia.

Al sequestro degli oltre dieci ettari di superficie in località “Scuse – Scorciapecora”, si è giunti in seguito alle indagini dalle quali sono emerse diverse violazioni alla normativa ambientale in quanto l’area, posta in prossimità del “Lago di Tarsia” e ricadente nella fascia di rispetto di 150 metri dal fiume Crati, è sottoposta a vincolo paesaggistico/ambientale. In particolare, è stato accertato che nell’area, in parte privata e in parte di proprietà comunale e demaniale, oltre alla pista sono stati realizzati senza autorizzazione alcuni fabbricati. Inoltre, sull’area e in un magazzino realizzato al suo interno, sono stati rinvenuti, sparsi in maniera miscelata e depositati su suolo nudo, numerosi rifiuti “speciali” come pneumatici fuori uso, pannelli coibentati, materiale plastico, numerosi veicoli e pezzi di ricambio.

Dopo aver sequestrato l’autodromo, i militari hanno denunciato il titolare per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e per violazioni alla normativa edilizia.

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Scarico non autorizzato, sequestro in un'officina

In seguito a un controllo in località ‘Petraro’, nel comune di Rose (Cs), i Carabinieri forestale della Stazione di San Pietro in Guarano hanno sequestrato delle vasche, dei pozzetti di raccolta e una condotta di scarico di proprietà di un’officina meccanica del posto.

Per i militari, tramite il sistema di scarico, l’officina avrebbe fatto defluire i liquidi prodotti dall’attività di lavaggio e riparazioni della auto nell’alveo del torrente Javes, affluente del fiume Crati. Inevitabili, quindi, il sequestro dello scarico e la denuncia del titolare dell’officina per violazione della normativa ambientale.

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Strada abusiva in un bosco, due denunce

I Carabinieri forestale della Stazione di Paola (Cs) hanno sequestrato una strada in terra battuta realizzata in un terreno privato  in  località “Carrera”, nel comune di San Fili.

L’opera, usata da una ditta intenta a effettuare il taglio di un bosco regolarmente autorizzato, sarebbe stata realizzata senza alcun permesso.

Pertanto, i militari, dopo aver sequestrato la strada, hanno denunciato il legale rappresentante della ditta boschiva e il tecnico che ha curato il progetto esecutivo di miglioramento del bosco.

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