Papa Francesco esprime la sua "vicinanza" ai lavoratori di Vibo

Dopo avere rivolto un "saluto speciale", Papa Francesco ha manifestato il suo "affetto" ai lavoratori della Provincia di Vibo Valentia presenti stamane all'udienza generale in piazza San Pietro.  "Desidero unirmi agli interventi del loro Vescovo, Mons. Luigi Renzo – ha detto – esprimendo la mia preoccupazione e vicinanza ai loro assillanti problemi. Rivolgo un accorato appello, affinché non prevalga la logica del profitto, ma quella della solidarietà e della giustizia. No alla logica del profitto, sì alla logica della solidarietà e della giustizia! Al centro di ogni questione, specialmente di quella lavorativa, va sempre posta la persona e la sua dignità e per questo avere lavoro è una questione di giustizia, è una ingiustizia non avere lavoro. Quando non si guadagna il pane, si perde la dignità! Questo è il dramma del nostro tempo, specialmente per i giovani, i quali, senza il lavoro, non hanno prospettive per il futuro e possono diventare facile preda delle organizzazioni malavitose. Per favore, lottiamo su questo: la giustizia del lavoro. Dobbiamo lottare su questo".

Furto e rapina, i carabinieri arrestano un ricercato

Un marocchino di 20 anni, Said Zarrouq è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri di Vibo Valentia perchè destinatario di una ordinanza di custodia cautelare per estorsione, rapina e furti compiuti a Bassano del Grappa (Vicenza). Il giovane sfuggito all'arresto nel novembre del 2014, insieme ad altri complici di età compresa tra i 18 e i 20 anni, avrebbe picchiato, derubato e minacciato con coltelli alcuni minorenni.

Sabato 21 Marzo, "Giornalisti d'azione" a Vibo Valentia

Sarà Vibo Valentia la prossima tappa del movimento "Giornalisti d'Azione". Sabato, 21 marzo, alle ore 16,30, presso il Sistema Bibliotecario, si svolgerà, infatti, l'incontro dei giornalisti residenti sul territorio vibonese. All'incontro, organizzato dalla responsabile territoriale del movimento, Stella Pagano, prenderà parte il presidente, Mario Tursi Prato, la vice presidente, Saveria Maria Gigliotti, e i componenti del direttivo, Salvatore Audia e Sergio Tursi Prato.

Crisi Provincia, Niglia: "Il vibonese è una polveriera"

Dopo l’iniziale ottimismo, frettolosamente espresso da qualche componente la delegazione di amministratori vibonesi che, nei giorni scorsi, ha preso parte agli incontri svoltisi presso i ministeri dell’Interno e delle Tesoro, la soluzione della grave crisi che colpisce la Provincia di Vibo Valentia sembra essere ancora in alto mare. A confermarlo, il contenuto di una missiva indirizzata dal Presidente dell’Ente di palazzo ex Enel, Andrea Niglia ai parlamentari calabresi, ai consiglieri regionali, ai presidenti, nazionale e regionale,  dell’Upi e per conoscenza al prefetto di Vibo Valentia. "La situazione createsi – scrive Niglia - è diventata una vera e propria polveriera sociale, arrivata al culmine della sopportazione e, dunque, pronta ad esplodere da un momento all'altro, con consequenziali ripercussioni per il mantenimento dell'ordine pubblico". Un timore dettato da una condizione complessiva, in cui i 380 dipendenti della Provincia, da mesi senza stipendio, rappresentano solo la punta più appariscente dell’iceberg. Il vibonese rischia, infatti, di essere travolto da una crisi senza precedenti che si abbatte sui decine di lavoratori di aziende in difficolta', chiuse o fallite. In una situazione del genere, per Niglia “appare strano e comunque del tutto inammissibile il silenzio delle Segreterie dei Partiti". Per tale ragione, il presidente della Provincia invita i rappresentati istituzionali calabresi a "sensibilizzare il Presidente del Consiglio Ministri ed i competenti Ministri, al fine di fornire concrete, appropriate, risposte ad una crescente domanda di 'rinascita' che, seppur tra indubbie difficoltà, tende a farsi strada in seno ad una comunità – quella vibonese – che al fine di una duratura riattivazione della propria parte sana e vitale, a mio avviso necessita di segnali concreti, forti e chiari, magari con un provvedimento ad hoc ‘Salva Vibo’. In tale ordine di idee, e pur consapevole dei vostri innumerevoli impegni istituzionali e di governo, con la presente – prosegue Niglia - sono a chiederVi di sostenere alcune iniziative atte a creare una vera ‘Vertenza Vibo Valentia’ con un tavolo istituzionale per la salvaguardia dei livelli occupazionali del territorio vibonese. Al fine di garantire l'assolvimento delle funzioni essenziali così come individuato dalla Legge n. 56/2014 si ha bisogno di un intervento straordinario che consenta di presentare un ipotesi di bilancio in equilibrio e di finanziare il disavanzo pregresso. Il credito vantato dallo Stato è pari a circa 1.500.0000,00 di euro, e comunque non sufficiente a risolvere i problemi dell'Ente. Nell'immediato, in attesa che lo Stato effettui le modifiche normative necessarie per finanziare un intervento straordinario – che vorrete sostenere attraverso la vostra attività - si intende proporre ai competenti Ministeri una disposizione normativa che consenta alla provincia di Vibo Valentia l'utilizzo dei propri fondi vincolo oltre i 5/12 già autorizzati. Tale proposta non comporterà costi aggiuntivi visto che si tratta del'utilizzo di risorse proprie subito disponibili. Inoltre bisogna proporre per gli Enti in stato di dissesto finanziario la cancellazione delle sanzioni per il mancato rispetto del ‘Patto di Stabilità 2014’ diversamente l'Ente inevitabilmente subirà un ulteriore taglio dei trasferimenti e la conseguente possibilità di ottenere maggiore spazi finanziari per saldare i debiti di parte capitale. Tale considerazione - chiosa Niglia - non può però consentirmi di tergiversare nell'accorata richiesta di interventi straordinari, assolutamente indispensabili per assicurare una normale attività amministrativa, allo stato completamente impossibile”. La missiva si conclude con un invito, rivolto ai destinatari, a partecipare all’incontro in programma, il prossimo 30 marzo, presso la sala del Consiglio Provinciale.

Chiuse le indagini per il carabiniere che non trasmetteva all'autorità giudiziaria le denunce

E’ accusato d’omissione d’atti d’ufficio, l’ex maresciallo dei carabinieri Sebastiano Cannizzaro, già imputato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambio dell’inchiesta Romanzo criminale” sul clan di 'ndrangheta Patania di Stefanaconi. Secondo il sostituto procuratore di Vibo Valentia, Santi Cutroneo che ha chiuso le indagini, Cannizzaro avrebbe omesso di trasmettere all’autorità giudiziaria oltre 100 denunce ricevute in qualità di comandante la Stazione carabinieri di Sant’Onofrio. Oltre alle omesse denunce, l’ex sottufficiale non avrebbe avviato alla distruzione le armi sequestrate, che sarebbero rimaste in caserma, chiuse in una stanza alla quale aveva accesso esclusivo.

Palermo (Pd): "A Vibo nessuna ombra sulle primarie"

"A proposito delle polemiche, montate ad arte,  relativamente alle primarie,  tenutesi recentemente a Vibo Valentia ed in merito, alla  difesa d'ufficio di S.E. il Prefetto, apparsa oggi sulla stampa a firma del segretario Nazionale della Cisal, ritengo doveroso, in qualità di presidente della Commissione di garanzia Provinciale del Partito Democratico, nonché coordinatore del circolo PD di Dinami, evidenziare che le elezioni primarie per individuare il candidato a Sindaco alle prossime elezioni amministrative del comune di Vibo Valentia si sono svolte nel pieno rispetto delle regole e nella massima trasparenza". E' quanto afferma in una nota stampa Antonio Palermo. "Credo - aggiunge - che il Segretario nazionale della Cisal Cavallaro, farebbe bene ad occuparsi di più delle problematiche che affliggono il Comune di Dinami ed ai disagi che i suoi concittadini subiscono giornalmente, anzichè proporsi come grande manovratore della politica ed avventurarsi in analisi strampalate contro il Partito Democratico. La difesa d'ufficio del Prefetto ha svelato ciò che già sapevamo, e cioè qual è il gruppo che lavora in ombra contro il Partito Democratico. Per completare il quadro - conclude Palermo - manca a questo punto solo la difesa d'ufficio di Niglia, ed ecco svelato l'arcano mistero. Proprio l'intervento di oggi conferma l'esistenza del partito che tutti conoscono".

Crisi Provincia: Soddisfatta la delegazione vibonese per l'esito degli incontri a Roma

Esprime soddisfazione per l’esito degli incontri istituzionali avuti ieri, nella Capitale, la delegazione di amministratori composta dal Presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, dai sindaci di Gerocarne e Spilinga,Vitaliano Papillo e Franco Barbalace, nella duplice veste di consiglieri provinciali, dai primi cittadini di Maierato, Pizzoni e Vazzano, Sergio Rizzo, Tiziana De Nardo e Domenico Villì, nonché dal vicesindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio e dall’assessore al Comune di Soriano, Anna Grillo. Nel corso della missione romana, gli amministratori vibonesi sono stati affiancati dai deputati Ernesto Magorno e Bruno Censore. Da quanto appreso da una nota diramata dal sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, “I due parlamentari hanno indirizzato gli amministratori vibonesi direttamente verso il sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze, Pierpaolo Baretta, il quale ha preso a cuore la vicenda”. L’incontro con Baretta ha permesso, inoltre, di fissare “un ulteriore incontro al Mef” dove, “alla presenza dei dirigenti, Bilardo e Castaldi, esperti di finanza locale, si è fatto un esame dettagliato delle preoccupanti problematiche oggetto d’esame, cercando di valutare le possibili soluzioni alla luce delle richieste avanzate”. In particolare, la delegazione guidata da Niglia ha chiesto: “ lo sblocco dei trasferimenti per il 2013/2014 (circa due milioni di euro); lo slittamento dei termini per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui; interventi straordinari finalizzati all’ottenimento di anticipazioni di liquidità”. Le richieste avanzate coincidono con la gran parte “ delle misure contenute nel documento sottoscritto a inizio marzo” ed “ utili a garantire il pagamento delle spettanze arretrate e la ripartenza della macchina amministrativa dell’Ente”. In totale, quindi, sono stati “quattro gli appuntamenti romani affrontati dalla rappresentanza vibonese, tutti finalizzati a raccogliere il maggior numero di elementi propedeutici all’ulteriore incontro di mercoledì prossimo (domani Ndr) al Ministero dell’Interno, che è quello competente ad intervenire nel caso in cui gli enti locali siano gravati dallo stato di dissesto economico – finanziario”. In vista dell’incontro di domani “è stato costituito il tavolo tecnico tra Mef, Mininterno e membri della delegazione che, alla presenza di tecnici e politici, tra cui il sottosegretario di stato all’Interno Giampiero Bocci, cercherà di sciogliere definitivamente l’intricata matassa”. “La delegazione – conclude la nota - sta pensando di concedere qualche mese in più al ministero, di modo che venga garantita liquidità almeno fino a giugno. Fermo restando che si è già proiettati nel lavoro per trovare, dopo, soluzioni a lungo termine”.

Gli errori della politica ed i silenzi della cultura

 Vibo e il suo territorio un tempo godevano di buona fama quanto ad economia: la città, pur piccola, fungeva da centro servizi con seria cultura e uffici e scuole e una vivace rete commerciale; era solido il Nucleo industriale; la costa da Pizzo a Nicotera si distingueva, per strutture turistiche, dal solito approssimativo calabrese. Poi chiusero le industrie e, alla calabrese maniera, pensarono di sostituirla con la più comoda provincia: uscieri e bidelli invece di operai. Era un’illusione funesta, e tutto quello che accade fu che qualche passacarte vibonese invece che a Catanzaro si sedette più vicino casa; nuove assunzioni, quasi nulla; effetto economico, zero.  Commerci e servizi paiono non ammodernati; la pessima, e meritata, opinione sull’ospedale di Vibo è sufficiente esempio del degrado generale. Il turismo è rimasto quello degli anni 1980: una rendita, non un’impresa. Da tale degrado, gli effetti che vediamo, e i dipendenti non pagati, l’ente provincia in dissesto, i comuni sulla strada della crisi. Non chiedetemi soluzioni, perché occorrerebbe uno studio scientifico del territorio, per scoprire se e quali risorse abbia, e come fare per creare lavoro e produttività reale. Quello che è certo è che bisogna sparisca ogni assistenzialismo da “posto”. Intanto, chiudere la provincia e la gran parte dei microscopici comuni. Poi ripensare il turismo, integrandolo con cultura, storia, archeologia; e soggiorni di salute destagionalizzati. Servizi moderni, trasporti, internet…

 Ma cosa si può fare con l’attuale classe culturale e politica? Dai fatti, niente. E niente avviene.

  • Published in Diorama
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