Crisi Provincia: Soddisfatta la delegazione vibonese per l'esito degli incontri a Roma

Esprime soddisfazione per l’esito degli incontri istituzionali avuti ieri, nella Capitale, la delegazione di amministratori composta dal Presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, dai sindaci di Gerocarne e Spilinga,Vitaliano Papillo e Franco Barbalace, nella duplice veste di consiglieri provinciali, dai primi cittadini di Maierato, Pizzoni e Vazzano, Sergio Rizzo, Tiziana De Nardo e Domenico Villì, nonché dal vicesindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio e dall’assessore al Comune di Soriano, Anna Grillo. Nel corso della missione romana, gli amministratori vibonesi sono stati affiancati dai deputati Ernesto Magorno e Bruno Censore. Da quanto appreso da una nota diramata dal sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, “I due parlamentari hanno indirizzato gli amministratori vibonesi direttamente verso il sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze, Pierpaolo Baretta, il quale ha preso a cuore la vicenda”. L’incontro con Baretta ha permesso, inoltre, di fissare “un ulteriore incontro al Mef” dove, “alla presenza dei dirigenti, Bilardo e Castaldi, esperti di finanza locale, si è fatto un esame dettagliato delle preoccupanti problematiche oggetto d’esame, cercando di valutare le possibili soluzioni alla luce delle richieste avanzate”. In particolare, la delegazione guidata da Niglia ha chiesto: “ lo sblocco dei trasferimenti per il 2013/2014 (circa due milioni di euro); lo slittamento dei termini per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui; interventi straordinari finalizzati all’ottenimento di anticipazioni di liquidità”. Le richieste avanzate coincidono con la gran parte “ delle misure contenute nel documento sottoscritto a inizio marzo” ed “ utili a garantire il pagamento delle spettanze arretrate e la ripartenza della macchina amministrativa dell’Ente”. In totale, quindi, sono stati “quattro gli appuntamenti romani affrontati dalla rappresentanza vibonese, tutti finalizzati a raccogliere il maggior numero di elementi propedeutici all’ulteriore incontro di mercoledì prossimo (domani Ndr) al Ministero dell’Interno, che è quello competente ad intervenire nel caso in cui gli enti locali siano gravati dallo stato di dissesto economico – finanziario”. In vista dell’incontro di domani “è stato costituito il tavolo tecnico tra Mef, Mininterno e membri della delegazione che, alla presenza di tecnici e politici, tra cui il sottosegretario di stato all’Interno Giampiero Bocci, cercherà di sciogliere definitivamente l’intricata matassa”. “La delegazione – conclude la nota - sta pensando di concedere qualche mese in più al ministero, di modo che venga garantita liquidità almeno fino a giugno. Fermo restando che si è già proiettati nel lavoro per trovare, dopo, soluzioni a lungo termine”.

Gli errori della politica ed i silenzi della cultura

 Vibo e il suo territorio un tempo godevano di buona fama quanto ad economia: la città, pur piccola, fungeva da centro servizi con seria cultura e uffici e scuole e una vivace rete commerciale; era solido il Nucleo industriale; la costa da Pizzo a Nicotera si distingueva, per strutture turistiche, dal solito approssimativo calabrese. Poi chiusero le industrie e, alla calabrese maniera, pensarono di sostituirla con la più comoda provincia: uscieri e bidelli invece di operai. Era un’illusione funesta, e tutto quello che accade fu che qualche passacarte vibonese invece che a Catanzaro si sedette più vicino casa; nuove assunzioni, quasi nulla; effetto economico, zero.  Commerci e servizi paiono non ammodernati; la pessima, e meritata, opinione sull’ospedale di Vibo è sufficiente esempio del degrado generale. Il turismo è rimasto quello degli anni 1980: una rendita, non un’impresa. Da tale degrado, gli effetti che vediamo, e i dipendenti non pagati, l’ente provincia in dissesto, i comuni sulla strada della crisi. Non chiedetemi soluzioni, perché occorrerebbe uno studio scientifico del territorio, per scoprire se e quali risorse abbia, e come fare per creare lavoro e produttività reale. Quello che è certo è che bisogna sparisca ogni assistenzialismo da “posto”. Intanto, chiudere la provincia e la gran parte dei microscopici comuni. Poi ripensare il turismo, integrandolo con cultura, storia, archeologia; e soggiorni di salute destagionalizzati. Servizi moderni, trasporti, internet…

 Ma cosa si può fare con l’attuale classe culturale e politica? Dai fatti, niente. E niente avviene.

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Fitto ed il #ricostruttori tour, Venerdì 6 marzo a Vibo Valentia

In una sempre più scricchiolante Forza Italia, assume consistenza la fronda interna guidata da Raffaele Fitto. L’obiettivo dichiarato dell’ex Governatore della Puglia, è di accreditarsi come il successore di Berlusconi. Per farlo ha bisogno di alleati. Non è un caso, che da mesi, stia girando in lungo ed in largo, per la Penisola con l’obiettivo di catalizzare attorno a sé il malcontento che serpeggia nelle guarnigioni azzurre. Nel marasma generale, una delle regioni in cui la confusione regna sovrana è, neppure a dirlo, la Calabria. Nell’ex fortino di Scopelliti, non passa giorno, infatti, che i forzisti non se le diano di santa ragione. Una guerra per bande, in cui non esiste una linea di demarcazione. Non ci sono amici o alleati, perché nessuno si fida più di nessuno. I sodali di ieri, il più delle volte, sono diventati i nemici di oggi, mentre del “doman non v’è certezza”. E’ in questo contesto che, venerdì 6 marzo, accompagnato da Giuseppe Galati,” arriverà a Vibo Valentia, Raffaele Fitto. La tappa calabrese, rientra nel #ricostruttori tour, l’iniziativa con la quale l’europarlamentare azzurro vorrebbe rifondare Forza Italia.  Il tema dell’incontro che si svolgerà, alle 16, presso l’Hotel 501, sarà: "Costruiamo idee per restituire Speranza al futuro dell'Italia e dell'Europa, #Ricostruttori di Forza Italia e del Paese".

Vibo: Rapina in pieno centro

Rapina in pieno centro a Vibo Valentia dove, stamattina, alle 8,30, due malviventi incappucciati ed armati di pistola sono entrati in azione in un negozio (Splendidi Splendenti) ubicato nelle vicinanze del comando della polizia municipale. Intervenuti tempestivamente su posto, i carabinieri hanno acquisito i filmati di alcune telecamere poste all’esterno del negozio per cercare di risalire ai responsabili del gesto.

Vibo e l'antico vezzo di cambiar nome

Ho molti motivi per amare Vibo Valentia, tra cui non pochi dolci ricordi; e vi ho tenuto molte conferenze e relazioni; ed enumero dei cugini e molti amici. Insomma, Vibo è una città cui, tutto sommato, voglio bene. Ciò premesso, sorridiamo un po’ assieme. Ragazzi, quella di cambiare nome a qualcosa dev’essere proprio una mania epicorica! Non sappiamo se ai tempi del re Italo qualcuno abitasse, e con che nome, sull’alta collina ad affaccio del mare: affaccio, e torneremo. Sappiamo che i Locresi fondarono Ipponio (Ἱππώνιον), che par voler dire mercato di cavalli. Era una subcolonia autonoma, quando venne dedicato ad Olimpia lo scudo con l’iscrizione “gli Ipponiati vincitori sui Crotoniati insieme a Medmei e Locresi”; ed è forse una guerra che il mito affida alla leggenda di Eutimo. Non mi fate dilungare troppo. Verso la fine dello stesso V secolo però Ipponio e Medma si schierano, da indipendenti, contro la stessa Locri. Dopo il 356 la Confederazione dei Bruzi si scaglia contro i Greci, e Ipponio diviene Veipunium, a quanto appare da una moneta. Secondo, o forse terzo nome. Subito dopo la Seconda guerra punica, Roma vi dedusse una colonia, ed ecco il nome di Vibo colonia Valentia, che in qualche modo sa di forza, in greco Rhome/a: scusate se è poco! Strabone però continua a chiamare Ipponiate il golfo oggi di S. Eufemia. Solo Valentiam leggiamo nel Lapis Pollae. Vibonem leggiamo in Cicerone, in una lettera del 58, mentre andava in esilio. Seguirono varianti di Vibona, Bivona e altre, di cui rimane qualche traccia nella toponomastica del territorio. Vibona Balentia si legge nella Tabula Peutingeriana. Resta la memoria, e il titolo nominale, di un vescovato di Bivona, distrutto dai saraceni nel IX secolo. Fu molto tempo dopo, nel 1243, che Federico II rifondò la città e un castello, e volle il nome di Mons Leonis, Monteleone, forse dalla collina che sovrasta ad oriente. Si disse, dopo l’unità, Monteleone Calabro. Desiderosi di romanità, i fascisti locali, guidati da Luigi Razza, vollero, nel 1928, riprendere il nome di Vibo Valentia con tanto di “t”! La superstite opposizione propose Ipponio, ma, come in tutto il resto, senza successo. Un distinto signore di buona famiglia, che frequentai negli anni 1970, però amava dirmi “Ieu sugni di Muntiliuni”, per distinguersi forse dai Vibonesi di recente immigrazione. Come a Soverato diciamo “Soveratani” e “Soveratesi” con lo stesso criterio. Quanti nomi, Vibo, in tremila anni; ma sempre lì, sempre sopra l’acrocoro e l’affaccio. Ma la via Affaccio è diventata Dante Alighieri. E intanto la città, capoluogo di provincia, ha conquistato la sigla VV. Via Cassiodoro è diventata FCL: ne abbiamo detto e stradetto, e ormai la frittata è fatta. Sì, cambiare nomi è una vera mania ipponiato-monteleon-vibonese. A proposito, anch’io, dovendo scrivere dei versi in onore di fanciulla vibonese, la chiamai Iole e non con il nome vero: ci mancava pure!

 

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"Vibo ed il suo futuro" al convegno del Rotary club

“Vibo ed il suo futuro”, questo il tema dell’incontro, organizzato dal Rotary Club di Vibo Valentia, presieduto da Antonello Fuscà. Alla manifestazione, moderata dal giornalista Pietro Comito, prenderanno parte i consiglieri regionali, Giuseppe Mangialavori, Vincenzo Pasqua e Nazzareno Salerno. Sarà, invece, assente per impegni istituzionali, il rappresentante del Partito democratico, a palazzo Campanella, Michele Mirabello. L’iniziativa si svolgerà, stasera alle 18,30, nei locali dell’hotel 501. "Il Rotary Club di Vibo valentia – ha detto Antonello Fuscà – da tempo ha pensato di relazionarsi con le istituzioni per cercare di contribuire al dibattito e soprattutto alla realizzazione di quei progetti destinati a superare l'attuale e precaria condizione socio economica ed occupazionale del territorio.

Sorical sospende l'acqua ai Comuni morosi. Ci sono anche Vibo, Tropea e Soverato

Sono quattro, Vibo Valentia, Tropea, Joppolo e Ricadi i Comuni del vibonese interessati alla prossima riduzione delle forniture idriche. A comunicarlo, Sorical Spa che, sul proprio sito, all’indirizzo: http://www.soricalspa.it/index.php?option=com_wrapper&Itemid=141, ha pubblicato l’elenco dei 39 comuni calabresi che, a partire dal prossimo 3 marzo, dovranno fare i conti con la diminuzione dell’erogazione dell’acqua. Il provvedimento, secondo il calendario predisposto dalla società che si occupa della gestione delle risorse idriche in Calabria, troverà attuazione in due fasi. Nella prima, che inizierà il 3 marzo, la riduzione verrà resa operativa in 20 Comuni, tra questi, anche, Vibo Valentia, Tropea e Soverato. La seconda, invece, prenderà il via il 10 marzo, ed interesserà i restanti 19 centri, tra cui Joppolo e Ricadi. La misura draconiana con la quale Sorical intende far valere i propri diritti trova origine nello stato di morosità dei Comuni che, in molti casi, pur facendo pagare l’acqua ai cittadini, non provvedono ad onorare i loro debiti nei confronti del fornitore. Una situazione che, con ogni, probabilità, a breve interesserà la gran parte degli Enti calabresi alle prese con situazioni finanziarie sempre più precarie ed ingestibili.

 

 

 

Il Calendario dei distacchi ed i Comuni Interessati

Comune

Diffida Prot.N.

Data e ora REDUCTIO

Stato

PAOLA

733

03/03/2015 08.00

 

SCALEA

734

03/03/2015 08.00

 

MONTEPAONE

732

03/03/2015 08.00

 

SOVERATO

737

03/03/2015 08.00

 

DIPIGNANO

727

03/03/2015 08.00

 

MARANO PRINCIPATO

730

03/03/2015 08.00

 

BELVEDERE DI SPINELLO

722

03/03/2015 08.00

 

CIRO MARINA

724

03/03/2015 08.00

 

LAMEZIA MULTISERVIZI S.P.A.

728

03/03/2015 08.00

 

SOVERIA MANNELLI

738

03/03/2015 08.00

 

LOCRI

729

03/03/2015 08.00

 

MARINA DI GIOIOSA IONICA

731

03/03/2015 08.00

SOSPESA

CONSORZIO ACQUEDOTTO VINA - PALMI

726

03/03/2015 08.00

 

SEMINARA

736

03/03/2015 08.00

 

CONDOFURI

725

03/03/2015 08.00

 

SCILLA

735

03/03/2015 08.00

 

CASTROVILLARI

723

03/03/2015 08.00

 

SPEZZANO ALBANESE

739

03/03/2015 08.00

 

TROPEA

740

03/03/2015 08.00

 

VIBO VALENTIA

741

03/03/2015 08.00

 

AMANTEA

778

10/03/2015 08.00

 

BELVEDERE MARITTIMO

779

10/03/2015 08.00

 

BIANCHI

780

10/03/2015 08.00

 

BOVA MARINA

791

10/03/2015 08.00

 

CARPANZANO

781

10/03/2015 08.00

 

CAULONIA

790

10/03/2015 08.00

 

CROPANI

793

10/03/2015 08.00

 

DAVOLI

792

10/03/2015 08.00

 

FIRMO

782

10/03/2015 08.00

 

FRANCAVILLA MARITTIMA

783

10/03/2015 08.00

 

GIOIOSA IONICA

789

10/03/2015 08.00

 

JOPPOLO

795

10/03/2015 08.00

 

MANGONE

784

10/03/2015 08.00

 

MOTTA SAN GIOVANNI

788

10/03/2015 08.00

 

OPPIDO MAMERTINA

782

10/03/2015 08.00

 

RICADI

794

10/03/2015 08.00

 

SAN FERDINANDO

782

10/03/2015 08.00

 

SAN SOSTI

785

10/03/2015 08.00

 

UMBRIATICO

796

10/03/2015 08.00

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Venerdì, a Vibo, la giornata di studio degli operatori dei servizi demografici

 VIBO - VALENTIA - E’ per venerdì 27 Febbraio, presso il Palazzo Santa Chiara castello normanno svevo di Vibo Valentia, che, l’associazione Anusca (Associazione nazionale uffici di stato e anagrafe), con il patrocinio del Comune di Vibo Valentia e con la collaborazione del Comitato provinciale del capoluogo, organizza una giornata di studio, in materia di stato civile, rivolta agli operatori dei servizi demografici dei comuni della provincia di Vibo Valentia. Parteciperanno all’evento: il Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno; il Sindaco della città capoluogo di provincia, Nicola D’Agostino; il Presidente regionale Anusca Calabria, Amelia Cicirelli; il vice Domenico Linarello ed il  Presidente comitato provinciale Anusca, Pasquale Salerno.  L’incontro prevede un vasto programma il cui punto chiave ruoterà attorno al problema delle occupazioni abusive e della nuova disciplina di cui alla legge del 28 marzo 2014, n° 47, successivamente modificata nella legge n. 80, del 28 maggio 2014, che all’articolo 5 stabilisce: “chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non può richiedere la residenza, né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”.

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