I carabinieri forestali sequestrano una cava

I militari della Stazione carabinieri forestale di Cosenza con il supporto dei colleghi di Montalto Uffugo, hanno proceduto a dare esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di una cava per l’estrazione di materiale inerte attualmente in coltivazione in località Costiera – Borgo Partenope nel Comune di Cosenza.

La cava oggetto del sequestro è stata realizzata su terreni sottoposti a vincolo paesaggistico ambientale in quanto area formata da bosco misto di roverella con presenza di corbezzolo, orniello ed erica arborea e area ricadente nella fascia di rispetto estesa 150 metri del sottostante fiume Ispica.

Le indagini, condotte dai carabinieri forestale di Cosenza, hanno portato alla emissione del decreto di sequestro preventivo dell’area di cava e la contestazione del relativo reato di violazione delle “Norme per la tutela dei beni culturali e del paesaggio”.

A seguito di tale indagini due imprenditori sono stati deferiti per il reato di coltivazione di cava in area vincolata paesaggisticamente in assenza di nulla osta paesaggistico ambientale.

Con tale attività è stata effettuata una rilevante modifica dell’originario stato dei luoghi che hanno subito, al fine di procedere all’estrazione di materiale inerte per un quantitativo stimato di circa 250 mila metri cubi, il disboscamento di  una vasta area posta sul versante destro del tratto finale del fiume Ispica, influente del fiume Cardone ed è interamente composta dai tipici soprassuoli boscati rinvenibili sulle colline a sud di Cosenza.

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Chiede assistenza giudiziaria allo Stato perché povero, ma è titolare di 3 società

Dichiara redditi personali e familiari per 1.450 euro e chiede l’assistenza giudiziaria gratuita a spese dello Stato, ma spende oltre 130 mila euro, in viaggi e ristoranti.  

Le fiamme gialle cosentine hanno ricostruito l’effettiva posizione reddituale di una persona che, per beneficiare del gratuito patrocinio a carico dello Stato, aveva autocertificato redditi per 1.450 euro riferibili al padre convivente, titolare di pensione sociale. I finanzieri hanno avviato mirati accertamenti per rilevare il reddito effettivo, riscontrando un elevato tenore di vita dell’uomo che,  tra l’altro, viaggiava spesso sia in Italia che all’estero. Al termine delle attività d’indagine, il richiedente il gratuito patrocinio è risultato titolare di ben tre società con capitale sociale complessivo pari a 170 mila euro ed un volume di affari di oltre 2 milioni e 300 mila euro. Quale socio unico ed amministratore, il soggetto - dichiaratosi ora non abbiente - nel solo 2014 avrebbe sostenuto facendosele rimborsare spese personali dall’azienda per oltre 130 mila euro, attraverso l’utilizzo di cinque conti corrente ed altrettante carte di credito.

Successivamente coinvolto in un procedimento penale, l’uomo ha richiesto l’ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato, previsto per le persone con un reddito proprio e dei familiari non superiore a 11.528 euro. Per la falsa dichiarazione reddituale è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica. Saranno, inoltre, avviate le attività di recupero delle somme indebitamente erogate, mentre le spese personali sono state segnalate all’Agenzia delle entrate per i recuperi a tassazione.

Controlli straordinari dei carabinieri, dieci denunce nel reggino

Nell’ambito dei servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal Comando compagnia carabinieri di Villa San Giovanni (RC), in occasione della festività del 1 Maggio, i militari dell’Arma hanno eseguito numerose perquisizione personali, veicolari e domiciliari, nonchè verifiche alla circolazione stradale.

In particolare, i carabinieri della Stazione di Scilla hanno denunciato una donna 46enne del posto e tre uomini, rispettivamente di 70, 60 e 26 anni, quest’ultimo di nazionalità georgiana, per furto aggravato e distruzione e deturpamento di bellezze naturali. I tre sono stati sorpresi sul lungomare della cittadina tirrenica mentre cercavano di asportare, senza le previste autorizzazioni, un' ingente quantità di ghiaia dalla battigia, al fine di utilizzarla per riempire la piattaforma di uno stabilimento balneare della zona, di proprietà della donna.

Nell’ambito di un ulteriore servizio di prevenzione e repressione di reati in materia di urbanistica ed edilizia, i militari hanno denunciato un 77enne pregiudicato di Bagnara Calabra, per lavori abusivi e omessa denuncia dei lavori. L’uomo, in qualità di committente e proprietario, stava procedendo alla realizzazione di un gazebo in legno, della superficie di circa 25 mq, nella frazione Solano Superiore di Scilla. Il manufatto è stato, quindi, sottoposto a sequestro preventivo.

A Campo Calabro, i carabinieri della locale stazione hanno denunciato per furto in abitazione in concorso due persone di Reggio Calabria, ossia M.F. e B.D.V., rispettivamente di 36 e 35 anni, noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, la persona e la pubblica amministrazione. In seguito alla denuncia sporta, nell’ottobre 2016, da due donne del posto ed alle risultanze emerse nel corso dell’attività investigativa, i militari dell' Arma avrebbero accertato che i due, dopo aver forzato una finestra, si sarebbero introdotti in uno stabile di Campo Calabro. Una volta all’interno, avrebbero, quindi, messo a soqquadro gli appartamenti delle due vittime, asportando dalla camera da letto di una di loro monili e gioielli per un valore economico di circa 500 euro. B.D.V. è stato inoltre denunciato per  violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale, in quanto pur essendo sottoposto alla misura di prevenzione con obbligo di soggiorno nel comune di Reggio Calabria, avrebbe violato la prescrizioni, considerato che, per commettere il furto si sarebbe recato in un comune diverso da quello destinato all’espiazione della misura preventiva.

I Carabinieri dell’aliquota operativa hanno denunciato per furto aggravato B.P., 29enne di Lamezia Terme (RC) domiciliato nel quartiere Arghillà di Reggio Calabria, noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, la persona e la pubblica amministrazione. In seguito alla denuncia sporta, nel gennaio 2017, da un cittadino di Villa San Giovanni, i militari avrebbero accertato che il 29enne avrebbe compiuto il furto di un’autovettura, successivamente ritrovata dai militari all’interno di un capannone in disuso ubicato nella zona industriale di Campo Calabro.

Gli uomini in servizio all’aliquota radiomobile hanno, infine, denunciato un 50enne di Roma, noto alle forze dell’ordine, per porto ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli. Nel corso di una perquisizione personale e veicolare, il 50enne è stato sorpreso con un coltello polifunzionale a serramanico della lunghezza complessiva di 17 centimetri, dalle spiccate potenzialità offensive considerato il sistema di bloccaggio per l’irrigidimento della lama, munito inoltre di pinza, cacciavite a taglio ed a stella, atte alla forzatura delle serrature. L’arma rinvenuta è stata sottoposta a sequestro.

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Medico Asp apre studio odontoiatrico, denunciato

Un medico dell'Asp di Catanzaro è stato denunciato per truffa aggravata dalle fiamme gialle di Lamezia Terme che hanno proceduto, anche, al sequestrato di uno studio odontoiatrico.

Pur essendo dipendente con "patto di esclusività", secondo i finanzieri, il medico avrebbe avviato, senza dichiararlo al fisco uno studio odontoiatriaco, nel quale avrebbe prestato attività privata impiegando anche una segretaria in "nero".

Le indagini condotte dal Nucleo mobile della guardia di finanza, con il coordinamento del procuratore Salvatore Curcio e del sostituto Giulia Maria Scavello, hanno portato alla scoperta di un appartamento di proprietà del medico nel quale erano presenti sale d'attesa, reception e due stanze adibite ad ambulatorio.

L'immobile e le attrezzature, per un valore di 500 mila euro, sono state sequestrate, mentre il medico è stato denunciato.

Secondo i finanzieri, dal 2007 il professionista avrebbe percepito indebitamente 210 mila euro. Il gip, su richiesta del pm, ha disposto il sequestro di beni per 170 mila euro (per alcune annualità è scattata la prescrizione) che ha riguardato una quota di un altro appartamento.

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Vibo: sequestrata una tonnellata di gasolio, denunciate due persone

Proseguono i controlli delle fiamme gialle vibonesi finalizzati a  contrastare il dilagante fenomeno delle frodi tributarie nel settore petrolifero.

Recentemente, infatti, i militari della Compagnia della guardia di finanza di Vibo Valentia hanno sottoposto a controllo numerosi mezzi di trasporto, alcuni dei quali sono risultati privi della regolare documentazione fiscale necessaria a comprovare che il prodotto petrolifero trasportato fosse stato effettivamente assoggettato al pagamento dell’accisa.

In particolare, a seguito di un’apposita verifica tecnica del livello del carburante trasportato all’interno di alcune autocisterne sottoposte a controllo, i finanzieri hanno accertato che trasportavano un quantitativo superiore, per un surplus pari a circa una tonnellata, rispetto a quello che avrebbero dovuto movimentare sulla base del relativo  documento di trasporto. Il tutto, in totale evasione delle previste imposte.

Immediato è scattato, pertanto, il sequestro del gasolio di illecita provenienza, nonché la denuncia all’Autorità giudiziaria di due persone accusate di contrabbando di prodotti petroliferi.

Contrabbando di sigarette e detenzione di armi, denunciate due persone

I carabinieri della Stazione di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, hanno denunciato, in stato di libertà, S.A. di 54 anni ed S.G. di 28, già noto alle forze dell’ordine.

I due sono ritenuti responsabili dei reati di contrabbando di sigarette in concorso e detenzione abusiva di armi.

La denuncia è scattata in seguito ad una perquisizione domiciliare nel corso della quale i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro 68 stecche di sigarette prive dei bollini dei monopoli di Stato ed un caricatore per pistola di marca e calibro ancora sconosciuti.

Furto di gas metano, arrestate cinque persone

Nell’ambito di un’ampia strategia elaborata in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, finalizzata al contrasto delle manomissioni e degli allacci abusivi alla rete del gas metano nella Piana di Gioia Tauro, è stata svolta un’attività di controlli interforze, coordinati dal Questore della Provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, con l’impiego del personale del Commissariato della Polizia di Stato di Gioia Tauro, unitamente al personale della locale Compagnia carabinieri ed al personale del Comando di Polizia provinciale di Reggio Calabria, con il supporto di tecnici specializzati della società erogatrice “CPL Gas Distribuzione”.

 Coordinate dall’Autorità Giudiziaria di Palmi, le attività, svolte nel comune di Rosarno, hanno portato all’arresto in flagranza di cinque persone responsabili dei reati di furto aggravato di gas e danneggiamento della rete di distribuzione. 

Per le stesse ragione, un'altra persone è stata, invece, denunciata in stato di libertà.

Si tratta del quarto blitz che le forze dell’ordine hanno effettuato nel territorio di Rosarno, per contrastare i furti di gas e le manomissioni alla rete di distribuzione.

L'azione di contrasto agli allacci abusivi della rete di distribuzione del gas metano è particolarmente prezioso a garanzia della pubblica incolumità e della legalità.    

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Detenzione abusiva di armi, denunciato un 49enne

Nel pomeriggio di oggi, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Paola hanno denunciato in stato di libertà P.O. di 49 anni.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è accusato del reato di detenzione abusiva di armi.

In particolare, nel corso di una perquisizione,  personale del Commissariato di Paola e del Reparto prevenzione crimine “Calabria Settentrionale” ha rinvenuto e sottoposto a sequestro le seguenti armi:

1) un Revolver presumibilmente marca bulldog cal. 7,65 di provenienza Belga o Britannica, costruita dal 1870 al 1890 (classificata come arma antica). L’arma era priva di matricola, grilletto e della molla di connessione ;

2) un pugnale di 33 centimetri di lunghezza, comprensivo di guaina in ferro auto affilante all’estrazione ;

3) un machete di 44 centimetri di lunghezza, con custodia in similpelle.

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