Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 992

Neto commenta la decisione del Tar di accogliere il ricorso dei proprietari dei gazebo

In merito alla decisione del Tar di accogliere il ricorso presentato dagli avvocati che difendono le ragioni degli imprenditori titolari dei gazebo chiusi l'11 agosto scorso e dissequestrati in ragione del decreto dei giudici, l'assessore alle Attività produttive del Comune di Reggio Calabria, ingegner Mattia Neto ha trasmesso una nota in cui si legge: "Apprendiamo della pubblicazione del decreto di sospensione inaudita altera parte (ossia, senza ascoltare la controparte) della ordinanza di sgombero dei gazebo siti sul Lungomare Matteotti della nostra città. A tal proposito, occorre specificare - secondo l'interpretazione della rappresentante dell'Esecutivo comunale - che, come si può ben notare dall’esame del provvedimento in questione, il Presidente del TAR di Reggio Calabria ha ritenuto di dover provvisoriamente sospendere l’esecuzione degli atti impugnati solo ed esclusivamente in quanto “[…] l’indifferibilità della sollecitata cautela consegue al pregiudizio riveniente dalla disposta chiusura dell’esercizio commerciale; il quale pur dimostrando consistenza prevalentemente economica nondimeno rivela la presenza di ricadute anche di carattere occupazionale; e, comunque, evidenzia perplessi profili di eventuale ristorabilità per equivalente […]”. In base a tale decreto il TAR di Reggio Calabria, essendo fissato l’esame dell’istanza di sospensiva in data 23 settembre 2015, ha ritenuto, nel frattempo, di sospendere fino alla data dell’udienza tutti i provvedimenti di sgombero dei gazebo solo ed esclusivamente per la tutela. In sostanza, sospende in attesa dell’udienza per la sospensione del provvedimento". La decisione adottata oggi con decreto, pertanto, non riguarda - è il pensiero espresso dalla Neto nel comunicato- in alcun modo l’attività amministrativa posta in essere dal Comune, nè la correttezza dei relativi atti. Il decreto di accoglimento sarà, infatti, efficace solo fino alla data della camera di Consiglio (ossia fino al 23 settembre) Il Comune provvederà a dare immediata attuazione al provvedimento del TAR, in attesa di conoscere la pronuncia del prossimo 23 settembre".

 

Accolto in toto il ricorso al Tar: riaprono i gazebo a Reggio

Come era facilmente prevedibile fin dai giorni immediatamente successivi all'adozione dell'ordinanza, la nota vicenda del sequestro dei cinque gazebo di Reggio Calabria prende una piega contraria rispetto alle mosse compiute dell'Amministrazione Falcomatà. I legali degli esercenti comunicano, infatti, l'accoglimento del ricorso al Tar, nello specifico, della richiesta di sospensiva che era stata presentata con urgenza dagli avvocati degli imprenditori. Con una nota pervenuta in redazione a firma degli avvocati Marcello Morace e Marco Tullio Martino, i legali fanno presente che questa mattina è stata accolta in toto la richiesta di sospensiva di tutti i provvedimenti in oggetto emessi dal Comune di Reggio Calabria. Il ricorso, così come tiene a precisare l'avvocato Marcello Morace, abbracciava tutta una serie di questioni, quali "l'illegittimità di un diniego di accesso agli atti (mai potuto operare dalla difesa), ma soprattutto la richiesta di revoca della rimozione dei sigilli apposti - come è ormai noto - una decina di giorni fa" ai famosi locali situati sul Lungomare. L'ordinanza, molto discussa per la tempistica e le modalità di esecuzione, aveva comportato in data 11 agosto la chiusura immediata dei gazebo, con turisti fatti alzare dai tavolini e costretti ad allontanarsi dalla Polizia Municipale che stava dando fedele esecuzione ai provvedimenti emessi dalla Amministrazione Falcomatà. Il testo dell'ordinanza di accoglimento - fanno sapere i legali - rivela in modo palese che la sospensione dell'esecutività certifica in modo inequivocabile il riconoscimento della fondatezza delle ragioni difensive. Dalla lettura del decreto uscito fuori dalle aule dal Tar si evince la presa d'atto dell'assoluta gravità dei provvedimenti che erano stati attuati da Palazzo San Giorgio. In particolare, fa riflettere il peso dell'importanza enorme che assume la decisione dei giudici prima ancora che si celebri l'udienza di sospensiva fissata per il prossimo 23 settembre. La portata, rispetto a tutto quanto era stato chiesto in sede di ricorso, è tale che non si può non rimarcare come il verdetto indichi all'Amministrazione di non aver agito in autotutela. Una lettura che scaturisce dall'attenzione riservata dal Tribunale all'"indifferibilità della sollecitata cautela che consegue al pregiudizio riveniente dalla disposta chiusura dell’esercizio commerciale; il quale pur dimostrando consistenza prevalentemente economica nondimeno rivela la presenza di ricadute anche di carattere occupazionale; e, comunque, evidenzia perplessi profili di eventuale ristorabilità per equivalente".  

Subscribe to this RSS feed