Imbarcazione carica d'immigrati affonda in Calabria, numerose vittime

Tragedia all'alba di oggi davanti alle coste di Steccato di Cutro, nel Crotonese, dove un'imbarcazione con a bordo diversi immigrati è affondata a causa delle avverse condizioni del mare. 

Sul natante - un peschereccio spezzato in due tronconi dalla furia delle onde - viaggiava un numero imprecisato di persone. 

Allo stato si contano 59 vittime, mentre i superstiti sarebbero un'ottantina. 

Le operazioni di soccorso e recupero sono ostacolate dalle condizioni proibitive del mare. Al momento, per cercare d'individuare altri sopravvissuti, i vigili del fuoco stanno utilizzando, in sinergia con la capitanerie di porto, gli acquascooter. 

La zona della sciagura è battuta da un elicottero della guardia costiera impegnato ad individuate eventuali corpi in mare. 

Notizia in aggiornamento

Imbarcazione con 252 immigrati a bordo approda in Calabria, identificati i presunti scafisti

Nella giornata di domenica scorsa due unità navali della guardia di finanza hanno intercettato un natante - di probabile provenienza turca– con 252 immigranti a bordo, a pochi metri dalla costa crotonese.

L’imbarcazione, una volta abbordata, è stata condotta nel porto di Crotone dove sono state avviate le operazioni finalizzate all’individuazione degli scafisti che, al termine dell’indagine sono stati identificati in due persone di nazionalità egiziana. Contestualmente, i finanzieri hanno individuato anche quattro membri dell’equipaggio, tutti di nazionalità pachistana.

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Immigrati positivi al coronavirus trasferiti ad Amantea, Di Natale (Iric) chiede l'intervento del governo

“Non nascondo forti preoccupazioni per la notizia appresa ieri del trasferimento ad Amantea di tredici migranti risultati positivi al covid 19. La Calabria in generale non è in condizioni di fronteggiare emergenze di questa portata ed una situazione del genere –sottolinea il segretario-questore del Consiglio regionale, Graziano Di Natale (Iric)-, va assolutamente scongiurata. È necessario, pertanto, senza ulteriori perdite di tempo, un intervento immediato del Governo per evitare che possa accadere il peggio”.

Aggiunge Di Natale: “Ritengo che la scelta di trasferimento di Amantea sia infelice sia per il posto individuato che si trova al centro della città sia per motivi di chiara opportunità trattandosi di una cittadina che da sempre è meta di tanti turisti. Fortemente preoccupato, in modo particolare, per l’adeguatezza sia della struttura che dell’assistenza, chiedo – conclude Di Natale-, quindi un intervento immediato del presidente della Regione Calabria perché è impensabile che si possa gestire l’emergenza sanitaria in questo modo.” 

Immigrati positivi al coronavirus sbarcati in Calabria, Wanda Ferro (FdI) annuncia un'interrogazione

Sullo sbarco a Roccella Jonica di 28 migranti positivi al coronavirus il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro annuncia un'interrogazione al presidente del Consiglio Conte, al ministro dell’interno Lamorgese e al ministro della Salute Speranza.

“Gli italiani - spiega Wanda Ferro - non hanno sopportato i lunghi mesi di lockdown per vedere vanificati i loro sacrifici dall’apertura incontrollata dei porti. I calabresi hanno contenuto il diffondersi dell’epidemia con il rispetto delle regole, e ora vedono i loro confini spalancati a chi proviene da paesi in cui sono presenti vasti e pericolosi focolai. La Calabria è sempre stata terra di accoglienza, ma deve continuare a proteggere il proprio fragile sistema economico e sanitario dalla minaccia del coronavirus e non può essere sacrificata sull’altare delle battaglie ideologiche. Come ha rimarcato l’assessore al Turismo Orsomarso, essere una regione libera dal covid ha consentito alla Calabria di proporsi come meta turistica sicura, con riscontri incoraggianti in termini di presenze e prenotazioni. Il turismo è linfa vitale per l’economia regionale, ma se si trasforma la Calabria nel pre-triage covid dell’Europa ogni sforzo delle istituzioni, degli imprenditori e dei cittadini sarà mandato in fumo. Occorre un impegno straordinario per controllare le coste ed impedire gli sbarchi di soggetti positivi al coronavirus che rischiano di fare esplodere una pericolosa ondata dell’epidemia, che rappresenterebbe un colpo letale per le regioni del Sud."

L'Italia, i migranti ed un piano per l'Africa

Iuventa è variante rara di Iuventus. Nulla di sportivo, vuol dire gioventù in latino. È una nave tedesca che, impipandosene delle leggi italiane, va a prendere “migranti” e li scarica in Italia; e per far ciò è palesemente d’accordo con gli scafisti. Chiaro? Non li “salva” da morte; li trasporta. Ma l’aria è cambiata, e la nave è sotto sequestro, e speriamo ci resti.

 Il governo, e in esso quello che è il vero ministro degli Esteri, cioè quello degli Interni, Minniti, mostra una strana e improvvisa decisione, e impone un codice di condotta molto logico; e chi non firma, è fuori. Vorrei fosse vero. Intanto pare che il numero dei “migranti” sia in calo. Qualcuno si stupisce che io approvi Minniti: ma i fatti sono fatti. E anche la lotta per i cantieri non mi dispiace.

 Un corollario: se Minniti fa anche il ministro degli Esteri, perché non risparmiamo lo stipendio di Alfano che sta lì a scaldare la sedia?

 Navi italiane operano in acque libiche: è la prima volta dal 1942. Il generale che controlla Tobruk, Haftar, minaccia di bombardarle. Sarà una rodomontata, sarà quello che volete, però vorrei informare il lettore che, ove mai ciò avvenisse, il dovere del comandante della missione non è di fare politica estera o stare a sentire il parere dei giornali, ma difendere le navi con uso di tutte le armi. E siccome non bastano, ci vorrebbe subito un sostegno da nostri aerei e altre navi.

 Insomma, le cose si sono messe in movimento, e non si sa dove possono finire. L’aria è cambiata, e nemmeno i più fanatici immigrazionisti continuano a sostenere la follia di “accogliamo tutti” e comunque.

 Ora è il tempo di un piano per l’Africa. Ma questo è un altro discorso.

Calabria: "Svaniti nel nulla 118 minori sbarcati a Corigliano"

"Tra il 30 giugno e il 30 luglio risultano dispersi sul territorio 118 minori stranieri non accompagnati sui 346 sbarcati soltanto sul porto di Corigliano Calabro": è quanto comunica il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.

"I dati - spiega Il Garante - sono stati raccolti da Maurizio Alfano, che ho personalmente incaricato di coadiuvarmi in questa difficile opera di ricognizione, grazie anche alla collaborazione dell'amministrazione comunale e delle strutture preposte all'accoglienza o all'inserimento di questi sventurati ragazzi".

"Dalle informazione raccolte - continua il Garante - è da rilevarsi che la soglia anagrafica dei naufraghi minorenni si è sensibilmente abbassata, mentre è aumentata del 15% circa la percentuale di sbarcati rispetto al 2016 e, tra questi, ben 11 ragazze, 9 delle quali, grazie all'intervento di Alfano per conto dell'Ufficio del Garante, sono state subito inviate in strutture di prima accoglienza sul territorio italiano, evitando così situazioni di scongiurabile promiscuità, anche se drammaticamente 2 di loro risultano disperse".

"Un altro rilievo da non sottovalutare concerne la provenienza dei minorenni coinvolti in questo esodo - evidenzia Marziale -  come la Somalia e l'Eritrea, prima d'ora coinvolti solo marginalmente".

Il Garante continua: "Difficile non dirsi preoccupati davanti ad un simile quadro, soprattutto se si tiene in considerazione la recente denuncia del Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, proprio sull'allontanamento dei minorenni, alcune volte addirittura attesi da furgoni pronti a caricarli e portarli chissà dove. Si può immaginare al ricongiungimento con altri parenti già in Italia o in Europa, ma si possono immaginare anche tante altre e sinistre possibilità".

Per Marziale: "Il governo e le istituzioni europee devono molto alle prefetture, e un ringraziamento personale rivolgo io al prefetto Tomao, ai comuni coinvolti e a tutti gli attori di queste autentiche missioni di accoglienza, senza il cui apporto la situazione risulterebbe ingestibile, ma ciò evidentemente non basta a garantire ai minorenni sicurezza, se è vero, com'è vero, per esempio, che la mediazione, volta alla loro assistenza in termini legali, culturali e linguistici interviene dopo settimane, se va bene. Adesso è necessario, però, interrogarsi sul destino e sulle responsabilità di queste emorragie nei centri di accoglienza ed ė necessario individuare possibili complicità di organizzazioni che potrebbero condurre i naufraghi da un inferno ad un altro".

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Immigrazione clandestina, fermato uno scafista

Sottoposto a fermo lo scafista di un’imbarcazione soccorsa, in acque internazionali, da una Nave della Marina Militare Italiana e arrestato, in flagranza di reato, un uomo con precedenti specifici in tema di immigrazione clandestina per aver fatto reingresso nel territorio dello Stato italiano senza idonea autorizzazione.

 È questo il bilancio dell’attività investigativa condotta dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria – Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione – con il coordinamento dalla locale Procura della Repubblica.

 L’uomo sottoposto a fermo – Kamodiallo Daoudiallo di 19 anni, originario della Guinea – è gravemente indiziato di essere stato al comando di una delle imbarcazioni a bordo delle quali hanno viaggiato una parte dei cittadini extracomunitari sbarcati al porto di Reggio Calabria nella giornata del 26 maggio scorso, dopo essere stati soccorsi in mare dalla Nave della Marina Militare Italiana “Libra”.

 Al giovane, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché avrebbe condotto, dalle coste libiche verso il territorio dello Stato italiano, un’imbarcazione a bordo della quale viaggia parte dei migranti giunti al porto di Reggio Calabria. L’accusa è aggravata ulteriormente l’aver consentito l’ingresso in Italia di più di cinque persone, di aver esposto le persone trasportate a pericolo di vita, di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante e di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.

 Un secondo uomo di origine egiziana – Saber El Kot El Sayed Kamal, di 43 anni  è stato arrestato in flagranza di reato in quanto responsabile del reato di reingresso illegale nel territorio dello Stato italiano in violazione della normativa prevista dal Testo unico immigrazione, in quanto già destinatario di un provvedimento di espulsione emesso lo scorso anno dal Questore della provincia di Catania.

Dalla ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobile è emerso che i migranti che erano a bordo delle imbarcazioni, dopo aver pagato ingenti somme di denaro agli organizzatori del viaggio, sono partiti dalla Libia alla volta delle coste italiane, senza scorte di cibo e acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie.

 L’ Autorità giudiziaria ha convalidato i provvedimenti ed emesso, contestualmente, ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del cittadino guineano sottoposto a fermo e nulla osta all’espulsione dal territorio nazionale nei confronti del cittadino egiziano tratto in arresto.

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Sospettati di vendere droga ai minorenni: fermati tre africani

Nel corso della nottata i militari della Compagnia dei carabinieri di Paola hanno eseguito in Amantea tre fermi d’indiziato di delitto per spaccio di sostanze stupefacenti continuato in concorso, emessi dalla Procura della Repubblica di Paola, nei confronti di altrettanti immigrati, ospitati presso il centro di prima accoglienza.  

Le indagini, condotte dai militari della Stazione dei carabinieri di Amantea, sono state coordinate dal Pm titolare dell’indagine, dottoressa Anna Chiara Fasano, che ha firmato il provvedimento di fermo a carico di due immigrati, originari del Gambia, di età compresa tra i 22 e 24 anni, e un immigrato 19enne, di origini nigeriane.

Gli approfonditi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno svelato l’esistenza di un collaudato sistemato di approvvigionamento, confezionamento e successivo spaccio di marijuana, che poteva contare su un articolato sistema di sentinelle sparse all’interno del centro di accoglienza, che ha reso particolarmente difficili le indagini.  

Particolarmente allarmanti gli elementi emersi dai riscontri svolti dai carabinieri che hanno anche accertato come i soggetti fermati non esitassero a spacciare droga a ragazzi minorenni e come i responsabili del centro fossero particolarmente intimoriti dalle modalità con cui lo spaccio veniva esercitato all’interno del centro di accoglienza. I tre africani sono stati tradotti presso la casa circondariale di Paola a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

L’operazione condotta nella nottata ha visto l’impiego di circa 50 carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, della Compagnia Speciale e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia.

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