Maltrattava la moglie e il figlio disabile, allontanato da casa

Gli agenti della polizia di Stato di GioiaTauro hanno eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare, con la quale il gip di Reggio Calabria ha disposto, a carico di un 69enne, l'allontanamento da casa e la prescrizione a non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie.

L'uomo avrebbe, ripetutamente, usato violenza, maltrattato e minacciato di morte la propria consorte.

Vittima delle angherie del 69enne, anche, il figlio minore affetto da epilessia e da ritardo mentale.

I continui maltrattamenti sarebbero stati confermati, anche, dalla figlia della coppia che, con le sue dichiarazioni, avrebbe contribuito alla ricostruzione dei fatti.

Maltrattrava e umiliava gli anziani genitori e la sorella disabile, 39enne allontanato da casa

Maltrattamenti in famiglia a danno degli anziani genitori ottantenni e della sorella invalida.

Queste le motivazioni che hanno portato all'allontanamento da casa di un cosentino di 39 anni.

L'ordinanza, emessa dal gip del tribunale della città Bruzia, è stata eseguito dai carabinieri di Camigliatello Silano.

Il provvedimento è stato disposto al termine delle indagini, avviate nel marzo scorso in seguito alla denuncia presentata da parte di alcuni familiari.

Nel corso delle loro attività investigative, i militari dell'Arma avrebbero raccolto una serie di riscontri circa le vessazioni, le umiliazioni e le privazioni che l'indagato avrebbe inflitto ai genitori ed alla sorella.

Tra l'altro, l'uomo si sarebbe costantemente disinteressato dei bisogni dei congiunti, dispondendo a suo solo favore delle risorse economiche del nucleo familiare.

Maltrattamenti in famiglia, in manette 33enne

Gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Taurianova hanno tratto in arresto in flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia, un 33enne del luogo.

Già destinatario di un provvedimento ammonimento, emesso dal Questore della Provincia di Reggio Calabria nell’agosto 2013, l’uomo è accusato di aver posto in essere condotte persecutorie e violente nei confronti dell’ex moglie.

Nello scorso mese di gennaio, il 33enne era stato denunciato, inoltre, per minacce ed ingiurie nei confronti dell’ ex cognata.  

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Detenzione di arma clandestina e maltrattamenti in famiglia, arrestato pregiudicato

 Gli uomini della Polizia di Stato di Cosenza hanno tratto in arresto per detenzione illegale di una pistola clandestina e per il reato di maltrattamenti in famiglia L. R. di 44 anni.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, è stato arrestato in seguito ad una chiamata al 113 con la quale la moglie ha denunciato l’ennesimo caso di maltrattamento.

Giunti a casa della coppia, gli agenti sono riusciti a mettere fine alla condotta violenta dell’uomo che, nonostante la presenza dei figli minori, ha continuato a profferire minacce di morte nei confronti della consorte.

Dopo aver riportato alla calma l’arrestato, gli uomini della Polizia di Stato hanno effettuato un accurato sopralluogo, rilevando chiari segni di danneggiamento agli infissi. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato una pistola Beretta calibro 6,35 con matricola punzonata, provvista  di caricatore rifornito di cinque colpi, nonché altre sei cartucce per pistola calibro 9x21.

L. R. è stato, quindi, tratto in arresto per detenzione illegale di arma clandestina e maltrattamenti in famiglia.

Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato tradotto in carcere.

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Violenza privata e maltrattamenti in famiglia, arrestato 36enne

Personale della Polizia di Stato di Cosenza ha tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza privata Giuseppe Pignataro di 36 anni. A partire dal tardo pomeriggio di venerdì scorso, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, avrebbe sottoposto la compagna a “inaudite violenze fisiche e morali”.

In particolare, nonostante i continui episodi di violenza subiti, la donna sarebbe stata costretta a trascorrere la notte con il 36enne.

Solo nella tarda mattinata di sabato, approfittando del sonno dell’uomo la donna è riuscita a scappare chiedendo un passaggio ad un automobilista in transito.

Dopo essersi svegliato e accortosi della fuga della convivente, Pignataro avrebbe  rintracciata la donna presso l’abitazione della madre dove l’avrebbe minacciata di morte lanciando pietre verso il balcone e successivamente cercando di sfondare il portone di ingresso.

Il tempestivo intervento dei poliziotti, allertati dalla vittima, ha messo in fuga l’arrestato che, dopo lunghe ed ininterrotte ricerche è stato individuato presso la Stazione Vaglio Lise in procinto di prendere il treno per Paola.

Alla luce di tutti gli elementi di reità raccolti, il 36enne è stato tratto in arresto per violenza privata e maltrattamenti in famiglia, per aver con “condotte reiterate e perduranti nel tempo malmenato la vittima procurandole lesioni personali guaribili in giorni 25, nonché minacciato di morte costringendola a subire e tollerare il ritiro del cellulare e gravi limitazioni della libertà personale”.

Dopo le formalità di rito il Pignataro è stato tradotto in carcere come disposto dal pm di turno.

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Maltrattamenti in famiglia, tre persone in manette

“È necessario abbattere il muro del silenzio e trovare il coraggio di rivolgersi alle Forze dell’Ordine per denunciare ciò che si verifica all’interno delle mura domestiche. Gli arresti di ieri sono il risultato ed il segno tangibile dell’attenzione che la Polizia di Stato presta nei confronti delle vittime di violenza domestica e di genere”.

Queste le parole del questore della Provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi in merito all’attività condotta dalla Polizia di Stato nella Piana di Gioia Tauro che ha portato all’esecuzione di tre  provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria di Palmi.

Nello specifico, il personale del Commissariato di Polistena ha arrestato un 35enne di Cinquefrondi ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale aggravata in danno della moglie, nonchè dei reati di ingiurie, minacce e percosse in danno del figlio minore.

L’attività d’indagine, che ha avuto origine da numerose segnalazioni e denunce rese dalla moglie dell’arrestato, e poi ritrattate, avrebbe consentito al personale della Polizia di Stato di accertare, con numerosi riscontri, la condotta criminale dell’uomo, oggi ristretto presso la casa circondariale di Palmi.

Personale del Commissariato di Gioia Tauro ha, inoltre, eseguito la misura personale degli arresti domiciliari nei confronti di un 49enne di Rosarno, responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia in danno dei due figli minori e di violenza sessuale in danno della moglie. Le indagini hanno evidenziato che l’uomo avrebbe ripetutamente minacciato e percosso gravemente i figli e la moglie, costringendo, quest’ultima, a subire atti sessuali.

Infine, il personale dei Commissariati di di Taurianova e Polistena ha arrestato un 22enne di Polistena, pregiudicato e già destinatario di provvedimento di ammonimento, ritenuto responsabile di atti persecutori, percosse, lesioni e violenza sessuale nei confronti della ex compagna. L’uomo è stato ristretto presso la casa circondariale di Palmi.

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Quando a scuola s'insegnava e si bacchettava con il tacito assenso dei genitori

Chi ormai conta una certa età e ha seduto in cattedra in varie scuole conosce certamente (almeno  presume) che la società umana e quindi la scuola si evolvono col passare del tempo, avendolo potuto vivere e rilevare di persona. 

Ciò vale anche per i rapporti tra maestri e discepoli, tra fanciulli e fanciulle, questi ultimi in Italia, divisi in classi diverse, come è noto, sino al 1963. 

Uno "status" che negli ultimi anni è tornato ad essere evocato, come documentano vivaci dibattiti tra pedagogisti, medici, e psicologi, favorevoli e contrari in Italia e nel mondo per tornare a classi omogenee, posti in evidenza sui mass media: basti citare i rendiconti pubblicati dal " Corriere della sera " dal 2009 al 2016.

Uno dei temi oggi ricorrenti è il maltrattamento nella scuola dell'infanzia, giustamente denunciato e censurato in tutto il Paese, a tal punto che si vogliono dotare le aule e di video sorveglianza, come richiesto anche ad Oppido Mamertina per maltrattamenti spropositati.

Ne vedremo delle belle! E se venissero filmate le bizzarrie di allievi ribelli o - come si diceva, non so se oggi si possa dire - ineducati o male educati, attivi in bizzarri spintoni, parolacce e insulti, sempre disobbedienti e scontenti per bassa valutazione, sostenuti in questo talora da genitori e parenti ? 

Sarebbe reato di resistenza a pubblico ufficiale? Non mi sembra sia previsto per i minorenni! Qualche colpicina non dovrebbero assumersela i genitori, che a casa omettono talora di schiaffeggiare i figli disobbedienti ? Ma come suol dirsi: i panni sporchi si lavano a casa e non a scuola!

Chissà che dirà dall'alto dei cieli, quel mio professore di latino e greco, che con la bacchettina pronta ad agire sulle nostre mani, ci faceva schierare prima di ogni lezione per declinare i verbi latini e greci transitivi e intransitivi.

Ad ogni errore dava un colpetto, che si accresceva, se ripetuto. Ma se poi si controllavano i risultati, erano davvero significativi negli esami finali, quando si sapeva ben declinare, ricordando indubbiamente l'errore bastonato, che era giunto a buon fine e i nostri genitori erano davvero contenti.

Certo, se il docente fosse stato ripreso in video sorveglianza, avrebbe avuto indubbiamente qualche problema con la giustizia e l'esiguo stipendio. Per non dire di quel bidello dell'Università di...( omissis ) che nel controllare l'ingresso degli allievi nell'aula, notando (era la prima volta non solo per lui ) un'ubertosa fanciulla in minigonna, le  interdì assolutamente l'accesso, pena la denuncia per reato osceno in luogo pubblico. Sarebbe stato accusato per molestie femminili?

Era quel giorno l'8 marzo: festa della donna! di diversi anni fa, quando le donne iniziavano a emanciparsi, aspettando in particolare che venisse cancellato il delitto d'onore, come finalmente avvenne con la legge n. 442 del 5 settembre 1981. 

Speriamo in un futuro migliore prima dell'imprevedibile fine del mondo!

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Maltrattamenti in famiglia, 41enne allontanato da casa

In esecuzione di un ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palmi (Rc), i carabinieri della Stazione di Laureana di Borrello hanno disposto l’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti di R.C., quarantunenne del luogo.

L’uomo è ritenuto responsabile di aver sottoposto la propria convivente a ripetuti maltrattamenti.

Il provvedimento cautelare è giunto al termine dell’ attività istruttoria svolta dai militari di Laureana di Borrello in stretta sinergia investigativa con il Comando compagnia carabinieri di Gioia Tauro diretto dal Tenente Gabriele Lombardo.

L’indagine ha preso l’abbrivio in seguito alla denuncia presentata, nel 2016, dalla donna, esausta per i numerosi atti vessatori subiti.

I carabinieri hanno, quindi, raccolto una serie di elementi indizianti a carico dell’uomo in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia. Il quarantunenne è stato, quindi, immediatamente deferito all’Autorità Giudiziaria. In poco tempo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, valutati sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, ha disposto  l’allontanamento di R.C. dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.

Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato riposto in libertà col divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla ex convivente e di comunicare con la stessa mediante qualsivoglia mezzo, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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