Calabria Itinerante si presenta a Vibo: i particolari dell’esposizione

Calabria Itinerante è un progetto che nasce dalla volontà di Pasquale Raffaele Demasi, con il fine ultimo di promuovere la Calabria, l’arte e la cultura calabrese, il singolo calabrese ed il territorio. L’intento del gruppo di lavoro è quello di “navigare” in senso itinerante il progetto sia in Calabria che in altre regioni. Calabria Itinerante è gruppo, è amalgamarsi di sfumature diverse, quelle della fotografia artistica di Luigi Curti, della fotografia concettuale di Stefania Sammarro, dell’arte ed opere metafisiche di Angelo Ventimiglia, dell’arte pittorica e dei disegni in china di Alinà - Pasqualina Caterina, del teatro di Anna Macrì, della Musica di Yosonu e dei The Clack Bat's ai docufilm di Nicola Barbuto; con il supporto nella direzione artistica dell' architetto conservatore Claudia Viola e Pasqualina Caterina e racchiuso il tutto dall'impegno nella coordinazione dell' architetto pianificatore urbanista Pasquale Raffaele Demasi. Calabria Itinerante farà tappa a Vibo Valentia, negli spazi di Palazzo Gagliardi, dal 3 al 7 gennaio 2016, con la “esposizione itinerante” di circa 50 opere degli artisti, come segue:

· Luigi Curti, classe 1951, fotoreporter di Luzzi (CS), esporrà il progetto fotografico “Centri Storici di Calabria”, premiato con “Attestato di meriti fotografici organizzativi”, il 23 maggio 2015 a Maiori, in provincia di Salerno, durante il 26° Congresso Nazionale UIF;

· Alinà - Pasqualina Caterina, classe 1977, architetto conservatore, esporrà la sua collezione "Chine di Calabria", segmento artistico dedicato alla città di Vibo Valentia, composto da circa dieci opere, eseguite in china, ritraenti luoghi del centro storico in tema;

· Angelo Ventimiglia, classe 1984, artista UCAI di Villapiana (CS), esporrà opere inedite e opere della collezione “LiberaMi”. Nel mese di Ottobre è stato premiato, durante la XVIII Manifestazione di GalArte, tenutasi a Rende presso il Musei del Presente, con un riconoscimento patrocinato dalla Medaglia del Presidente della Repubblica, Medaglia del Presidente del Senato, Club della Grafica e dal Ministero dei beni culturali;

· Stefania Sammarro, classe 1988, specializzata in fotografia ed esperta di cinema, pubblicista sul portale di Photo Vogue Italia, le sue fotografie e i suoi best Of sono stati ammessi anche all’ Art + Commerce di New York, dopo la sua recente esposizione nel cuore di Londra, riceve il riconoscimento come “Fotografa Intimista” da parte della Commissione Cultura di Cosenza ed il 5 settembre 2015 viene premiata come “Talento di Calabria”, al Festival Corto di Diamante per la sua fotografia concettuale. La Sammarro esporrà il progetto “Il Museo dell'abbandono”.

Ricatto all'ex amante della mandante: arrestato anche il secondo giovane di Sorianello

E' stato arrestato dai Carabinieri anche il secondo giovane coinvolto nella storia del presunto tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore piemontese. Entrambi di Sorianello: cinque giorni fa nelle maglie dei militari dell'Arma era finito Giovanni Nesci, 25 anni. Oggi è toccato a Pasquale De Masi, 26 anni. E' stato scovato a Ciriè, in Piemonte, la cittadina presso cui si era trasferito con Nesci, individuato, invece, nella località natia in provincia di Vibo Valentia.  Erano partiti a caccia di fortuna lavorativa. Sia l'uno che l'altro sono stati sottoposti al regime dei domiciliari. Sulla scorta di quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero stati pagati da una donna di 28 anni per minacciare, malmenare e ricattare l'uomo, sposato, che con lei aveva intrattenuto una relazione segreta. Le accuse nei confronti dei due calabresi sono tentata estorsione ed usurpazione di titoli. Gli investigatori ritengono che gli indagati di Sorianello, fingendo di essere Carabinieri, dopo aver  fermato l'autovettura della vittima, lo hanno obbligato a scendere e percosso ripetutamente a calci e pugni.  L'imprenditore, sostengono i Carabinieri, avrebbe dovuto pagare 20 mila euro per impedire che riferissero alla moglie quanto sapevano a proposito del rapporto extraconiugale.

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“On the news” svela i particolare del film “Il coraggio di credere”: Serre protagoniste

La puntata di sabato di “On the news” sarà dedicata al “Il coraggio di credere”, il film di Pasquale De Masi tratto dal libro di Graziella Idà “Il quadro”. Il film girato tra Soriano - dove il passaggio di San Domenico è ancora testimoniato da un’importante spiritualità - Serra San Bruno, Monte Pecoraro, Altomonte, Valle dei Mulini a Sorianello, Limbadi e, all'interno della biblioteca di San Tommaso d'Aquino, nel convento di San Domenico, narra la storia del convento e la tradizione della consegna a mano della tela Acheropita a frate Lorenzo dalla Grotteria. Un messaggio che arriva al cuore: “abbiate sempre il coraggio di credere”. Il film sarà presentato il prossimo 11 dicembre presso il Santuario di San Domenico. Ai microfoni di Antonio Zaffino ci saranno il regista Pasquale De Masi e il rettore del Santuario di San Domenico P. Remigio Romano. Inoltre ampio spazio sarà riservato all’antropologa Emerita Cretella Nuti, autrice dei testi dello spettacolo “la voce delle donne”, dedicato a tutte le donne, ad un nuovo modo di concepire la cultura. Due storie di donne, Giovanna Bertola, maestra e giornalista, e Giuditta, contadina calabrese.

"Il coraggio di credere", il film sul convento di Soriano. Le ultime scene girate a Limbadi

L’ultima scena del film “Il Coraggio di Credere” è stata girata in una vecchia cava nel territorio comunale di Limbadi. E’ quella in cui si decide il luogo della costruzione del convento. Le riprese sono iniziate a settembre scorso. Il film è stato tratto dal libro “Il quadro. Il Coraggio di Credere” di Graziella Idà. Racconta l’arrivo del miracoloso quadro acheropita di San Domenico e la costruzione del convento di Soriano che risale al XVI secolo, al centro della storia religiosa e sociale del convento di cui oggi si può ammirare, dai maestosi ruderi, la straordinaria bellezza e monumentalità di quello che ha rappresentato un tempo, fino al terremoto del 1783. La storia ci racconta infatti che si trattava uno dei più importanti conventi di tutto il Mezzogiorno se non addirittura d’Europa, un rigoglioso cenacolo di cultura e di vita intellettuale. E certamente è stato questo “coraggio di credere” che ha spinto il regista Pasquale De Masi nell’impresa di realizzare il film con passione ed ispirazione. Alla fine dell’ultimo ciak, tutto il cast presente sul set ha brindato. Soddisfatto e felice De Masi per essere riuscito nell’intento di portare a termine le riprese del film (sicuramente l’opera più impegnativa e importante della sua carriera). Manca il lavoro di post produzione, montaggio e doppiaggio. Per le enormi difficoltà che ha dovuto affrontare e superare, ha il valore dell’impresa. Ma è stato  proprio questo coraggio, sorretto da una grande tensione emotiva e religiosa. In autunno, nella sua Soriano, è prevista la proiezione in anteprima assoluta del film. Nell’occasione sarà presente il  Maestro generale dell’Ordine dei Domenicani frate Bruno Cadorè. Il film verrà, con l’accordo dei Padri domenicani di Soriano, e con il provinciale dell’Italia meridionale Francesco La Vecchia, inserito ufficialmente nella programmazione internazionale per il giubileo 2015-2016 ed in cui ricorrono gli otto secoli della bolla papale con cui è stato riconosciuto questo nuovo ordine, fondato nel 1206 da San Domenico. Saranno novanta minuti in cui emergerà la spiritualità trasfusa ai primi padri domenicani, arrivati a Soriano, dal Santo spagnolo Domenico di Guzman che Dante ha elogiato tramite San Bonaventura di Bagnoregio, francescano, nel XII canto del Paradiso, il secondo Santo insieme a San Francesco, mandato dalla Provvidenza a sostenere la Chiesa. I Domenicani sono passati alla storia per l’elevato livello culturale, filosofico e teologico, ma anche nell’immaginario popolare come Domini canes “cani del Signore” per l’azione repressiva contro gli eretici. Sono diversi gli attori professionisti che hanno partecipato, come Francesca Tripaldi e Andrea Meroni, (del Piccolo di Milano), Gianni Colarusso, nelle vesti di Padre Vincenzo da Catanzaro; Carmelo Genovesi e alcuni attori della Compagnia teatrale di Vibo, come Stefania Romano, Caterina Consoli, Mike Arruzza, Mimmo Pugliese, Antonella Daniele Mimmo La Rocca; Alfredo Stranieri e Davide Fedele attori di teatro a Roma; ma anche l’affermato attore teatrale e cinematografico Alberto Micelotta, nel ruolo di fra’ Lorenzo da Grotteria, l’umile frate che ebbe il privilegio di ricevere dalla Vergine Maria la sacra tela di San Domenico nella notte tra il 14 e 15 settembre del 1530, che è all’origine della costruzione del convento e che ha ispirato libro della Idà. Dentro il cast anche Silvano Murmura della compagnia teatrale di Pizzo. Le riprese e la fotografia sono state affidate a Pino Messina (di Limbadi), che ha collaborato con De Masi per la realizzazione di film di carattere didattico (Gli occhi di Tarra). Voce narrante del film il famoso doppiatore Michele Kalamera e a dare la voce ad uno dei più importanti personaggi anche Mario Bombardieri (noto doppiatore). Intanto per le musiche il regista sta cercando di coinvolgere il compositore Marco Frisina.

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