Nicolò Picardo, il calabrese ucciso dai turchi "in odium Fidei"

Padre Jacques Hamel, anziano sacerdote di Saint-Etienne-du-Rouvray in Normandia, è stato orrendamente ucciso da un musulmano il 26 luglio scorso. Il papa, forzando un poco le procedure che richiedono al meno cinque anni di attesa, ha già autorizzato l’inizio del processo di canonizzazione. La Dottrina lo consente, direi che lo impone. Padre Hamel è stato, infatti, ucciso per nessun’altra motivazione che “in odium Fidei”, per manifestare odio nei confronti della Fede cattolica; non intervengono altri fattori se non quello religioso; né l’assassino aveva altra motivazione, e neppure conosceva il sacerdote.  Perciò padre Hamel è un martire, come esplicitamente sancito da san Tommaso d’Aquino per l’eventualità di una simile persecuzione. E ciò è tanto vero, che, afferma l’Aquinate, sarebbe martire, anche se avesse in qualsiasi modo agito per difendere la chiesa, l’altare, il Santissimo, gli oggetti sacri e i fedeli.  Addurrò due esempi: uno ben noto; l’altro, dovrebbe esserlo, almeno in Calabria.  Nei canti XIV – XVIII del Paradiso, Dante, nel cielo di Marte, incontra il trisavolo Cacciaguida, il quale, creato cavaliere dall’imperatore Corrado (II o III?), cadde combattendo contro i Turchi, o così pare. Secondo Dante, morì martire, perciò non dovette nemmeno scontare del Purgatorio, ma dice di sé “e venni dal martirio a questa pace”. Nello stesso cielo dei combattenti, un elenco di altri personaggi promossi, con una certa larghezza, anche loro a martiri: tra questi, Roberto Guiscardo, quanto dire! Nel 1480 i Turchi presero Otranto, e decapitarono 800 cittadini che si rifiutavano di abiurare. Papa Benedetto XVI li ha santificati. La città venne riconquistata da Alfonso duca di Calabria, erede al trono. Il suo comandante della cavalleria, Nicolò Picardo, era l’amico del cuore di Francesco di Paola: Cicco e Cola, dice ancora il popolo calabrese in loro ricordo. I Turchi catturarono Nicolò, e lo torturarono orribilmente, senza ottenere che abiurasse. Nel momento della morte, Francesco ne ebbe la visione, e lo proclamò martire. Forse il papa lo avrebbe aggiunto ai santi di Otranto, se qualcuno si fosse degnato di informarlo delle virtù di Picardo: manco per niente!

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