Rischio "cancro" per i Bronzi di Riace
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I Bronzi di Riace sono a rischio “cancro”. L'allarme è stato lanciato dall'Università del Salento che, in collaborazione con l'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, ha condotto uno studio presentato al Museo archeologico di Reggio Calabria dove le due statue sono custodite.
Condotto con la fluorescenza a raggi X, lo studio ha permesso di mappare ed analizzare la composizione di tre diverse patine superficiali che ricoprono i Bronzi.
La prima, di colore azzurrino, è formata dai pericolosi residui di cloro marino; la seconda, rossastra, è costituita dall'ossidazione naturale del rame contenuto nella lega metallica ed infine la nera multistrato, compatta e liscia, è fatta di solfuro di rame.
Più delle altre, a far temere per l’integrità e la conservazione delle due opere d’arte è la patina di colore azzurrino. I residui di cloro marino minacciano, infatti, la lega metallica in diversi punti. Il rischio è, quindi, che il metallo possa essere corroso dal cosiddetto 'cancro del bronzo'.
Il pericolo è rappresentato, dunque, dai residui di cloro depositatisi sulle statue durante la loro lunga permanenza in acqua. I Bronzi vennero trovati, infatti, il 19 agosto 1972 nel mare Jonio a poche centinaia di metri dalla costa di Riace Marina.
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