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Un'altra storia è possibile, anche al Sud

Francesco Laricchia, medico con la passione della storia meridionale, è il creatore della commemorazione della battaglia di Bitonto del maggio 1734, quella che portò Carlo di Borbone sui troni di Napoli e della Sicilia, e restituì loro e a tutta Italia la “libertas”, l’indipendenza. Così recita la lapide dell’Obelisco carolino. Ma Laricchia, combattente cavalleresco, non si è dimenticato del nemico, l’esercito austriaco; e, già nel 2010, dopo aver preso contatto con l’Istituto Viennese per le celebrazioni dei Caduti, ha voluto che il sacrificio dei vinti venisse degnamente celebrato. È stata affissa un’elegante lapide, con un’iscrizione in latino come sono le lapidi dell’Obelisco; ha dettato il distico Ulderico Nisticò, così versificando:

«Caesaris haud fausto quae paruit Austria Marti Pubes, fata diem, non rapuere decus»

(Alla gioventù d’Austria, che obbediva, pur senza fortuna, al comando di guerra dell’imperatore, il destino tolse la vita, non l’onore).

La commemorazione verrà ripetuta il 18 agosto. Nisticò, da noi sentito, si duole di non potersi recare a Bitonto perché impegnato nella presentazione del volume di don Franco Galeone e Maria Rosaria Fazio “Uomini e donne nella Bibbia”. Ma su Bitonto ci ha promesso un approfondimento. 


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