La poesia: I corvi
- Written by Ulderico Nisticò
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I CORVI
I corvi intorno
gracchiano: "Ma le regole, le norme,
le convenzioni dove finiranno,
se voi fate così? c'è grave rischio
che si diffonda un seme di anarchia!"
Le cornacchie dei rami
accennano di sì col becco chino;
e le upupe amiche dei cadaveri
rispondono di sì. C'è un gran vociare
nella foresta, sul conto dei lupi:
"Animali da preda, irti, selvatici,
dolorosi a sé e agli altri, inquieti, cupi,
di che ridete, di che i vostri occhi
gialli di notte infuocano le vie?
Non c'è anche per voi
una ciotola piena come i cani,
un giaciglio, una casa? veramente
fanno bene nel tendervi le trappole
in difesa del gregge mite quieto!"
I lupi intorno sorridono
nella selva intricata senza sole.
Lupi tu ed io senza speranza, senza
casa di pietra, senza stirpe nobile,
senza pace nei giorni,
maledicendo alla mia sorte ancipite
ed alle leggi indomite del cuore,
lupi tu e io d'angoscia e di fortuna,
segno d'odio tra gli uomini, tu e io
non invidiamo forse il corvo e l'upupa,
la cornacchia screziata,
cui basta un frusto, un mattino, una sera,
e son detti felici, e non si curano
d'alti pensieri? Ah, beati
sette volte, se trovano una piccola
esca, un passero stanco, un verme, un fiore
putrido, e chi li ami dentro un cavo
di rupe senza sole. E tu e io, lupi
insaziati, tu e io lucida pena,
senza dio sotto il cielo, con la nostra
disperazione per le selve andiamo,
per i monti gelati, per le arene,
dove ci sferza il desiderio amaro,
d'un solo cuore, e per diverse strade.
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