Serra, la produzione giornalistica di Sharo Gambino consultabile presso la biblioteca “Enzo Vellone"

“Il grande patrimonio condiviso dalla famiglia Gambino con il Comune di Serra San Bruno, è ora consultabile presso la Biblioteca comunale 'Enzo Vellone'.
Dopo mesi di incessante lavoro, infatti, è ora possibile consultare la catalogazione e la digitalizzazione delle raccolte di articoli inerenti alla produzione giornalistica di Sharo Gambino. Si tratta di articoli che vanno dal 1949 al 1978: importanti documenti che riportano la cronaca e le riflessioni del grande scrittore serrese, pubblicati su il Giornale d’Italia, Il Mattino, il Corriere Calabrese, il Messaggero, il Roma, Il Tempo, La Gazzetta del Sud, Calabria Oggi, Calabria Settegiorni; oltre alla corrispondenza con la sede calabrese della Rai e altre pubblicazioni su testate minori".

E’ quanto annuncia in una nota, il consigliere comunale Raffaele Andrea Pisani, per il quale: “Mettere a disposizione del pubblico il patrimonio culturale di Sharo Gambino è stato fin da subito uno degli obiettivi dell’amministrazione Barillari ed è un passo fondamentale per intraprendere, finalmente, un percorso culturale che negli ultimi anni a Serra è mancato. Il lavoro sull’archivio Gambino non finisce qui: con la famiglia Gambino continueremo a collaborare per catalogare altri lavori di Sharo che presto saranno fruibili da tutti”.

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Serra, l'Istituto "Einaudi" ricorda Sharo Gambino con un premio di scrittura creativa

Sarà il Premio di scrittura creativa dedicato a Sharo Gambino, il leit motiv della giornata che l’Istituto scolastico “Einaudi” di Serra San Bruno ha organizzato presso l’aula Magna, a partire dalle ore 11.00 di mercoledì 6 giugno.

Dopo una breve interruzione, il Premio istituito dall’ "Einaudi" quasi un decennio addietro, riparte per ricordare l’opera e la figura del giornalista, saggista e romanziere calabrese scomparso dieci anni fa.

Nel presentare l’edizione del Premio 2018, il preside dell'Einaudi, Tonino Ceravolo ha dichiarato: “Gambino rappresenta una voce narrante di storie, luoghi e personaggi di una regione estremamente carica di contraddizioni economiche e sociali  che emergono a chiare lettere in quasi tutti i romanzi ed i saggi che recano la sua firma nonché nelle inchieste che lo scrittore ha pubblicato su riviste e giornali di tutta Italia per oltre un cinquantennio di  attività giornalistica”.

A dialogare con i ragazzi e con i docenti dell’ "Einaudi" e delle scuole medie del circondario, ci sarà  l’antropologo dell’Unical, Vito Teti, profondo conoscitore dell’opera omnia di Gambino, il quale, insieme alla signora Melina Ceraso Gambino, offrirà nuovi spunti per una rilettura attenta degli scritti di un autore il cui messaggio "rappresenta l’autocoscienza di una regione  che vuole guardare oltre senza rinnegare le proprie radici culturali".

L’appuntamento, che si concluderà con un riconoscimento in libri per gli alunni finalisti, vedrà la premiazione in buoni da spendere per l’acquisto di libri per i primi ed i secondi classificati delle due sezioni, rispettivamente dedicate alle scuole medie ed alle superiori. 

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Sharo Gambino ricordato a Stefanaconi

Una via ed un concorso giornalistico, intitolate a Sharo Gambino. Questi alcuni degli impegni assunti dal sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano, in occasione della commemorazione dello scrittore calabrese a dieci anni dalla morte, svoltasi mercoledì pomeriggio (25 aprile) nella biblioteca di Stefanaconi alla presenza, tra gli altri, della famiglia Gambino, della scrittrice Titti Preta e del direttore del Sistema bibliotecario vibonese Gilberto Floriani. Ma non è tutto.

L’impegno del primo cittadino è finalizzato anche ad istituire una sezione della biblioteca con i libri dello scrittore e, ancora, avviare la richiesta all’Università della Calabria per conferire a Sharo Gambino la laurea honoris causa alla memoria. In questa direzione è intenzione del sindaco chiedere ai sindaci calabresi, alle associazioni culturali e agli intellettuali di sottoscrivere l’appello che verrà stilato da Solano nei prossimi giorni. “Impegni concreti – ha affermato il primo cittadino di Stefanaconi – per dare continuità all’incontro di Stefanaconi, nonché dare il giusto riconoscimento ad uno dei scrittori più brillanti che la Calabria ha avuto”.

Momento di grande emozione quando a prendere la parola è stata Melina Ceraso, moglie di Sharo Gambino, che ha regalato ai presenti alcuni momenti inediti della vita dello scrittore.

La signora Ceraso ha raccontato del rapporto di Sharo con la famiglia “marito e padre esemplare”, sottolineando la grande umiltà e sensibilità di cui lo scrittore era dotato. Inoltre ha raccontato del suo rapporto con i grandi personaggi della cultura calabrese e italiana.

Sharo Gambino è stato un intellettuale a 360 gradi, pittore, scrittore, giornalista e poeta, come rimarcato, nel corso dei lavori, da Titti Preta, Gilberto Floriani e Salvatore Berlingieri. Lucida ed esaustiva l’analisi sulle opere di Gambino svolta da Titti Preta, che ha posto in evidenza la caratura morale e intellettuale dello scrittore. Floriani, dal canto suo, ha ricordato la sua collaborazione con Gambino, nonché le iniziative intraprese dal Sbv per ricordarne la figura.

A tal proposito ha reso noto dell’acquisto di gran parte dei libri di Gambino e la digitalizzazione di alcuni documenti messi a disposizione dalla famiglia.

Ad incorniciare una giornata in cui la cultura è stata messa al centro, le dolci e calde voci del duo 2note, Sabrina Consoli e Alessandra Itria, che hanno regalato hai presenti autentiche emozioni in musica.

Un incontro, si è detto, non fine a se stesso, che ha saputo gettare le basi per un percorso teso a valorizzare ulteriormente la grande figura dell’illustre scrittore calabrese.

Impegni per i quali il sindaco di Stefanaconi si è impegnato dinanzi alla famiglia, convinto del fatto che dare continuità alla commemorazione sia il giusto modo per ricordare alla Calabria e all’Italia come Sharo Gambino vive attraverso le sue opere. Vive grazie al grande patrimonio culturale che ha lasciato in eredità alla Calabria.

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Serra San Bruno ricorda Sharo Gambino a dieci anni dalla morte

Il 25 aprile ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Sharo Gambino, giornalista, scrittore e intellettuale calabrese, nato a Vazzano nel 1925 ma trapiantato a Serra San Bruno, dove visse fino al giorno della morte.

In vista della ricorrenza, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Tassone ha voluto organizzare un’iniziativa, che si terrà martedì prossimo, 24 aprile, alle ore 18, nel salone di palazzo Chimirri.  

L’evento, moderato dal giornalista Sergio Pelaia, vedrà gli interventi del primo cittadino, Luigi Tassone; di Melina Ceraso, moglie dello scrittore; del dirigente dell’Istituto d’istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, Antonino Ceravolo e del responsabile della comunicazione esterna di Rubbettino Editore, Antonio Cavallaro.

Non mancherà, infine, il ricordo fotografico a cura di Franco Gambino, fratello dello scrittore.   

 

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“Calabria erotica”, sensibilità su tela. L’arte di Rossana Gambino conquista il pubblico calabrese

“Bellissime, sensuali, erotiche. Sanamente e gioiosamente”, questa la definizione dell’antropologo Vito Teti riferita alle dieci tele che compongono la personale di pittura dell’artista Rossana Gambino, ispirata dall’opera del padre Sharo, “Calabria erotica”, promossa dall’associazione “Sole Nero”, in esposizione al museo “Limen art” e realizzata con il patrocinio dell’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale e con la compartecipazione della Camera di Commercio di Vibo Valentia.

Sabato scorso l’inaugurazione della mostra, visitabile fino al prossimo 29 maggio. Artisti, estimatori d’arte, rappresentanti delle istituzioni non hanno voluto mancare a questo appuntamento che segna il ritorno alla pittura dell'artista serrese. Vito Teti, a cui è stato affidato il compito di presentare la mostra, non ha mancato di sottolineare il talento artistico di Rossana, indirizzata alla pittura dal padre. L’antropologo ha svolto una lucida analisi sull’opera di Sharo Gambino, evidenziando la similitudine tra lo scritto e la riproposizione su tela dell’opera stessa.

Ad aprire le danze un magistrale reading di poesie di Sergio Gambino, che ha particolarmente appassionato il pubblico presente in sala. Poi una breve presentazione delle tele, ad opera di Salvatore Berlingieri, che ha definito la mostra “un racconto nel racconto; un’arte nell’arte, capace di provocare un sussulto emotivo”. Dieci tele, dunque, 180x130, attraverso le quali “Rossana Gambino racconta, con eleganti pennellate, un capolavoro della letteratura calabrese”.

Doveroso, da parte degli organizzatori, il ringraziamento a tutte quelle persone che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, in particolare al presidente della Camera di commercio, Michele Lico, che ha messo a disposizione gli spazi del museo Limen. Segno questo, hanno evidenziato gli organizzatori, di “un’attenzione particolare per il territorio e per l’arte, che stimola la crescita degli artisti calabresi”, un ringraziamento esteso “a tutto il personale dell’ente camerale”.

“Calabria erotica”, dunque, è la mostra nella quale la Gambino esalta la bellezza dell’eros con quella sensibilità che le è propria. Il pubblico in sala, attento ed assorto, non è stato per nulla avaro di applausi. Il punto emotivamente più alto lo si è raggiunto con l’intervento dell’artista, che ha inteso dedicare la serata alla madre Melina Ceraso. Rossana Gambino ha poi reso partecipe i presenti sulla motivazione che l’ha spinta a chiedere al professore Teti di presentare la mostra, spinta “dalla certezza che nessuno meglio di lui avrebbe potuto farlo, vista la fraterna amicizia che lo legava a mio padre”. Poi ha ricordato la telefonata tra lei e l’antropologo, in particolare una frase, “ha lasciato il segno ed ha fatto eco nella mia mente: quella di tuo padre è una presenza quotidiana per me”.

Anche per Rossana Gambino quella del padre è una “presenza quotidiana” e “nonostante la sua assenza fisica faccia ancora così male, allo stesso tempo sento e vedo la sua presenza. La sento e la vedo in mia madre, alla quale voglio dedicare questa serata, la sento e la vedo nell’immensa ricchezza che mi ha lasciato: le mie sorelle e mio fratello e l’ho sentita mentre guidava la mia mano nella realizzazione di queste opere. Si perché forse non tutti sanno che Sharo Gambino oltre ad essere un grande uomo di cultura era anche nella pittura che esprimeva la sua sensibilità e la sua nobiltà d’animo. Più volte mio padre, il mio maestro d’arte e di vita, ha espresso il desiderio che fossi io a completare questo suo percorso artistico che per vari motivi, seppur a malincuore, aveva abbandonato. Quasi come se fosse un passaggio del testimone, un’altra bellissima eredità.  Anche per questo motivo, sperando di non peccare di presunzione, ho deciso rubargli le prime lettere del nome che, insieme alle mie, lo ricompletano, riportando quindi su ogni tela il suo nome fuso al mio, con un lavoro realizzato insieme, come a voler indicare quella presenza quotidiana di cui parlavo prima”.

Per Rossana Gambino, dunque, “il ripercorrere attraverso la pittura una sua opera letteraria è stato al tempo stesso completamento di questa simbiosi ed inizio di un nuovo percorso, oltre che un grande onore per me. Vissi d’arte, vissi d’amore era il pensiero che più di altri aveva fatto proprio ed è stato così... Ha vissuto d’arte e d’amore. Anche così voglio renderti onore Papà... Vivendo d’arte e d’amore come te e per te...”. L’interminabile applauso ha preceduto il tradizionale taglio del nastro rosso, per consentire al pubblico l’accesso alla “Galleria nera” per ammirare le opere esposte.

A conclusione dell’inaugurazione di un evento che ha lasciato il segno una deliziosa degustazione di prodotti vegani, sapientemente preparati da Annagioia Gaglianò, fondatrice dell’associazione “Vegando in Calabria”. Un buffet che ha fatto maturare nei presenti la convinzione che è possibile nutrirsi in maniera del tutto alternativa senza rinunciare ai sapori. La mostra potrà essere visitata fino al 29 maggio in orario di apertura della Camera di commercio.

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"Calabria erotica", sensibilità su tela. Sabato al museo “Limen art” personale di pittura di Rossana Gambino

Un racconto nel racconto prende forma quando la penna incontra il pennello. Un racconto nel racconto, quando i versi diventano immagini, riportate su dieci tele, formato 180x130. Da questo incontro l’idea di raccontare, ad olio, un capolavoro della letteratura calabrese.

L’artista Rossana Gambino racconta, percorre un nuovo sentiero, inesplorato, per lasciare il segno. Con lei la letteratura e la poesia incontrano la pittura. L’eros diventa poesia, approda in quella stanza dedicata alla contemplazione del bello. Con lei l’eros diviene sensibilità su tela. Diventa delicato racconto di passione. Passione che abbraccia l’eleganza. Quando la penna incontra il pennello rappresenta un percorso innovativo che amalgama sapientemente la letteratura con la pittura.

Rossana Gambino ripubblica su tela l’opera postuma dell’adorato padre Sharo Gambino. Ripubblica su tela un capolavoro della letteratura calabrese e lo presenta al pubblico sabato prossimo (29 aprile) con l’apertura della mostra “Calabria erotica”. L’appuntamento è alle 18 alla Camera di commercio di Vibo Valentia. Un racconto nel racconto, impreziosito dalla presentazione della mostra a cura dell’antropologo Vito Teti, il quale, insieme alla pittrice Rossana Gambino, introdurrà i presenti in un viaggio entusiasmante e ricco di emozioni. Ad arricchire ulteriormente la serata il reading di poesia con Sergio Gambino, accompagnato dalla musica di Mariolino Latella. Non ultimo, tanto per aggiungere qualcos’altro di “innovativo”, un delizioso buffet vegano preparato dalle sapienti mani di Annagioia Gaglianò, fondatrice dell’associazione “Vegando in Calabria”.

Un evento d’arte reso possibile, affermano gli organizzatori, grazie alla sensibilità e alla disponibilità del presidente della Camera di commercio, Michele Lico, e allo staff dell’ente camerale.

Rossana Gambino, la definizione è della sorella Marinella, è “dotata di un non comune talento figurativo e di una fertile sensibilità d’artista. Capacità che, negli anni, coltivate con pervicacia, sono state il centro di una maturazione personale e di un progetto di vita, di veicolo di affetti familiari, nonché la forma di un legame con i luoghi di appartenenza”.  L’artista, quindi, sceglie un capolavoro della letteratura Calabrese dove “il tema dell’eros diventa indagine sui sentimenti umani, sui costumi popolari e sulla figura della donna, oggetto e vittima del desiderio maschile… ” Così dall’incontro di due artisti diversi e simili allo stesso tempo, Sharo e Rossana, padre e figlia, prende vita un evento culturale unico nel suo genere. Un’arte nell’arte, l’arte che incontra l’arte, la penna che incontra il pennello, Sharo che incontra Rossana, la letteratura che incontra la pittura, per regalare un sussulto di emozioni visive, perché la “Calabria erotica” di Rossana Gambino è arte nell’arte, provocazione culturale, sensibilità su tela, raffinata eleganza.

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Serra, nasce l'associazione culturale "Sole Nero"

Riceviamo e pubblichiamo.

Valorizzare l’arte in tutte le sue diverse forme espressive; costituire un punto di incontro per gli artisti calabresi; riaccendere i riflettori per rilanciare la cultura come momento aggregante e stimolo per l’economia: sono questi alcuni degli obiettivi che si prefigge l’associazione di volontariato culturale “Sole Nero”, costituita nei giorni scorsi a Serra San Bruno e che vede tra i promotori l’artista, figlia d’arte, Rossana Gambino, il giornalista Salvatore Berlingieri e alcuni giovani accomunati dalla passione per la cultura. Uno spazio reale, dunque, per facilitare il confronto tra gli artisti locali, avviando anche percorsi di sperimentazione con la letteratura e la poesia calabrese. Un progetto ambizioso, che nasce in terra di Calabria, per diffondersi nel resto del Paese e proiettare l’immagine di una regione che vuole fare della cultura il suo punto di forza.

Originale l’iniziativa scelta dal sodalizio per presentarsi al pubblico calabrese. Un titolo che fa subito pensare ad un dialogo culturale tra due persone: “Quando la penna incontra il pennello”, che inaugura un nuovo percorso artistico, fondendo sapientemente la letteratura con la pittura. Una trasposizione su tela dell’opera “Calabria erotica” di Sharo Gambino, che sarà allestita a Vibo Valentia nei prossimi giorni. La mostra vuole segnare l’avvio di un percorso innovativo, amalgamando, fondendo sapientemente la letteratura con la pittura. Il tutto prendendo spunto da “un’antologia di letteratura calabrese erotica”, dove, per come si legge nell’opera oggetto di studio, “il tema dell’eros diventa indagine sui sentimenti umani, sui costumi popolari e sulla figura della donna, oggetto e vittima del desiderio maschile… L’eros è visto come energia potente e vivificante, gioco e divertimento, simbolo di una cultura popolare che trae proprio dalle emozioni primitive il suo vigore e il suo felice spazio di libertà, espresso con voce anarchica e trasgressiva”.

A trasportare su tela l’opera del grande scrittore calabrese sarà Rossana Gambino, dotata, come è stata definita dalla critica, “di un non comune talento figurativo e di una fertile sensibilità d’artista. Capacità che, negli anni, coltivata con pervicacia, sono state il centro di una maturazione personale e di un progetto di vita, di veicolo di affetti familiari, nonché la forma di un legame con i luoghi di appartenenza”.

 

Un evento nell’evento, dunque, che coniuga la letteratura con la pittura, lasciandosi contaminare anche dai versi della poesia popolare, e che segna il ritorno all’arte di Rossana Gambino, pronta a stupire ancora una volta il pubblico con il suo estro creativo e la sua capacità di suscitare emozioni forti. 

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Serra: il cimitero diventi luogo della memoria e della cultura

Una bella foto del nostro artista Brunello Tripodi postata nei giorni scorsi su Facebook, una foto sul cimitero monumentale di Serra San Bruno, mi ha dato la stura ad una riflessione e ad un invito all’Amministrazione comunale perché possa attivare la procedura di realizzazione che si va proponendo di seguito.

La collina dei cipressi! Il luogo del riposo eterno è custode non solo della memoria della collettività e della storia di una comunità ma anche dell’arte che la stessa comunità ha espresso ed esprime.

In tutta Italia ci sono  cimiteri veri musei a cielo aperto che il ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo intende catalogarli in un atlante dei cimiteri monumentali e del turismo della memoria in formato digitale, come si evince da un documento sottoscritto, l’anno appena trascorso, presso la Reggia di Caserta.

 Insomma un nuovo tipo di turismo già molto apprezzato all’estero e che va coinvolgendo anche italiani: il cosiddetto tombstone tourism. Cultura e architettura, visite a personaggi storici e interiorità sono gli elementi di crescita del fenomeno. In Italia sono tantissimi i cimiteri monumentali che ben si prestano ad una funzione museale. Milano, Torino, Le Porte Sante all’esterno della Basilica di San Miniato al Monte di Firenze, l’Acattolico di Roma, la Certosa di Bologna tappa obbligata per gli escursionisti del settecentesco Gran Tour,  lo Staglieno di Genova, il già famoso Gran Camposanto di Messina con le sue architetture neoclassiche e liberty, il Cimitero delle Fontanelle a Napoli. E altri ancora.

Qui, in questi artistici luoghi del riposo, il turista, lo studioso, il curioso fanno esperienze di vita interiore e di studi e di “corrispondenza di amorosi sensi”.

Qui si vive con l’Assoluto e si vive con i grandi uomini del passato che hanno reso grande l’Italia e non solo. Insomma è necessario ben conservare questi luoghi e conservarli: dalla morte ne viene la vita anche artistica.

A questo punto non sembri cosa azzardata annoverare tra questi illustri luoghi anche la nostra collina dei cipressi.

Il cimitero di Serra San Bruno, è monumentale e nessuno può dire il contrario. È ricco di quattro artistiche chiesette e di tanti monumenti sepolcrali in granito, marmo e bronzo, tutti frutto della famosa “"astranza di la Serra" e tra i tanti spicca il monumento granitico dell’artista serrese Biagio Lo Moro e la statua bronzea del Redentore dello scultore Salvatore Pisani e quelle colonne doriche ottocentesche in granito davanti all’ingresso della chiesetta dell’Addolorata. Un piccolo  prezioso scrigno di arte e memoria. Qui riposano gli illustri vescovi serresi, gran parte del clero, architetti, scultori, pittori, scalpellini, poeti e scrittori come Mastro Bruno Pelaggi e Sharo Gambino.

 Insomma un bel luogo del riposo eterno, del ricordo e della cultura.

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