Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 992

L'Europa ed i limiti dell'accoglienza

Quando venne approvato il Trattato di Schengen, nel 1985, la ratio dell’accordo era che i cittadini degli Stati aderenti potessero liberamente viaggiare tra gli Stati aderenti. Non era all’orizzonte alcun problema di immigrazione, e i pochi extraeuropei erano ancora un caso di curiosità. Quando, nell’Ottocento, si cominciò a parlare di rifugiati politici, e la Gran Bretagna liberale accoglieva i più o meno genuinamente perseguitati da regimi più o meno reazionari, si trattava, per l’Italia, di Ugo Foscolo e Giuseppe Mazzini e sparuti altri; e nessuno immaginava che potessero arrivare centinaia di migliaia o milioni di più o meno genuini richiedenti asilo.  Oggi pacta sunt reformanda. Né il diritto d’asilo né Schengen possono essere applicati a un fenomeno di enormi masse che corrono verso l’Europa nella convinzione, spesso artatamente indotta da trafficanti e scafisti, di poter trovare il benessere che attribuiscono agli Europei. E così l’Austria, piccolo Paese, si difende con una barriera… Si difende da che e da chi? Dalla furbata italiana di santificarsi salvando i migranti e prendendo anche quelli che non hanno bisogno di essere salvati, ma, non sapendo che farne, poi lasciarli andare alla chetichella verso il Nord Europa. Il Nord Europa lo ha capito, e chiude i passaggi. Si aggiunga, e non è da poco, che l’Austria, come l’Ungheria, la Slovacchia, la Slovenia, la Croazia, la Polonia sono millenarie terre cattoliche che non intendono veder stravolgere tale loro natura ricevendo un numero pesante di musulmani. Il cattolicesimo è una religione, e, per i cattolici, la sola religione; non è un’associazione umanitaria generica. E anche le opere di misericordia alla voce “ospitare i forestieri” non si riferiscono certo a interi popoli, ma a singoli o a piccoli gruppi di viandanti; e sempre che questi si sappiano comportare! Né Schengen né la più sbrigliata fantasia buonista avrebbero mai pensato che mezza Bruxelles diventasse una kasbah; o che arrivassero ogni giorno due o tremila “migranti”, il che fa minimo 730.000 l’anno; 7.300.000 in dieci anni. Da rilevare poi che l’Europa non mostra la minima capacità di assimilare i forestieri; non lo mostra l’Europa credente e praticante, che evidentemente crede poco e tanto meno converte gli altri; e meno che meno ci riesce l’Europa illuministica e laica ed edonista e scettica, che è anzi la nemica da abbattere dei potenziali tagliagole. Asiatici e Africani non diventano cristiani, e odiano a morte proprio l’Europa volterriana e divertaiola che, secondo qualcuno, sarebbero i “valori occidentali”. Rischiamo perciò un’Europa multietnica in perpetuo conflitto. Il problema, che è molto serio, andrebbe affrontato con fredda razionalità. Nell’attuale Europa non si vede alcuna testa pensante in grado di partorire un’idea a questo proposito.

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.