Oliverio, i centri storici e le promesse mai mantenute

Mentre c'e chi si prodiga per rinnovare la legge Scelba per condannare il fascismo, forse non sarebbe fuor di luogo rinnovare almeno per la Calabria la "damnatio memoriae "che il diritto romano - come è noto - puniva rigorosamente.

Ora il Presidente Oliverio, da San Marco Argentano e da Santa Caterina sullo Jonio, proclama l'impegno di far risorgere i centri storici della Regione, ignorando che un minuto e preciso progetto era stato già definito nel 1990 con apposita legge.

Un disegno che aveva  intuito la prof. Ermanna Carci Greco, la quale nella III Legislatura presieduta da Dominianni fu assessore all'istruzione e ai beni culturali (dal 1980 al 1982 e poi sino al 18 aprile 1984), quando nel 1981 all'inizio del suo ruolo finanziò il programma Rai " I segni e la storia" con immagini dalla terra, dal cielo e dal mare, premiate al Festival del Mediterraneo a Parigi, che tuttora forniscono dati su monumenti degradati o distrutti, come la prima Torre di Scribla nel  territorio di Spezzano nella valle del Crati, che i Normanni sottrassero ai Longobardi, prima di erigere San Marco Argentano ed estinguere il gastaldato di Malvito, ottenendo il trasferimento della sede episcopale.

Si intraprese allora un interessante lavoro a partire da Altomonte, dove venne istituito dal Dipartimento di Storia dell'Unical il Centro di studi tardo antichi e medioevali calabresi, al quale aderirono illustri studiosi europei.

Molti, infatti, furono gli studenti dell'Unical (alcuni in servizio presso la Sovrintendenza, altri anche sindaci di famose località) che svolsero specifiche tesi di laurea su Torri, Castelli, fortificazioni, abbazie e monasteri, i cui dati servirono anche per stilare gli allegati alla Legge Regionale n.23 del 12 aprile 1990.

Diversi restauri furono effettuati grazie alla solerzia di due calabresi nelle direzioni generali del Ministero dei Beni Culturali: Francesco Sicilia e Mario Serio, e a coloro che iniziando da me rappresentarono la Regione nel Consiglio superiore dei beni culturali

Sarebbe lungo, ma indubbiamente interessante (sarà fatto in altra sede) elencare le tante leggi collegate ai finanziamenti europei che, in virtù del fatidico principio: "ecce nova facio omnia", i presidenti e gli assessori di turno hanno fatto sì che restassero come eterne incompiute.

Viaggi di andata senza ritorni, o addirittura sogni nel cassetto, come il viaggio di Amintore Fanfani in Calabria nel 1961 ricostruito da Gaetano Greco-Naccarato, quando si decise di attuare la A 3 Salerno-Reggio Calabria, ribattezzata nel 2016 dal.....profeta Renzi, e ancora davvero incompiuta.

Tutt'altra cosa di quel viaggio del Duce in Calabria dal 30 al 31 marzo XVII conservato nelle Teche Rai ora diffuso da Europeana, da cui (legge Scelba, permettendo) emergono altre cose.

Riuscirà Oliverio a far risorgere i  nostri centri storici e farli rivivere? come ha dichiarato nella Festa dell' Unità a Santa Caterina o sarà come la loierana, promessa dalle colonne del Corriere della Sera nell'agosto 2008 sulla balneabilità l'anno successivo dei lidi calabresi?

La speranza è ultima morire, prima che si avveri la fine del mondo delineata da Gioacchino da Fíore, fermo restando che L'unità,organo del Pc-Pd non esiste più.

 

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