"La Calabria e l'alta velocità che non c'è e non ci sarà"

"Dopo il lungo lockdown a causa della pandemia Covid-19, l’emergenza ora è economica e sociale e con l’ultimo decreto, il report della task force di Colao e gli Stati Generali si è cercato di focalizzare l’attenzione del Paese sui temi nodali per una reale “ripartenza”, con l’obiettivo di superare finalmente il divario tra le tante Italie diversamente connesse. Se La Calabria e più in generale una parte di tutta l’Italia del Meridione ha salutato con entusiasmo l’arrivo di Italo e della Frecciarossa, dall’altra il piano Colao solo marginalmente ha toccato i veri bisogni del Sud e del Mezzogiorno. Totalmente assente la questione legata alla perequazione infrastrutturale, passaggio decisivo per chiarire e far emergere le ambiguità e le pseudo volontà di continuare a relegare il Sud in una condizione di marginalità e sottosviluppo. AVR e AVAC sono le proposte che Roma sta perseguendo in tutta Italia e null’ultimo annuncio il governo ha espresso la decisione che il Sud sarà interessato solo dall’AVR. Un passo notevolmente indietro rispetto a ciò che la Calabria aveva proposto nella scorsa legislatura, chiedendo di studiare anche l’AVL. Per le infrastrutture, quindi, l’equivoco e poi il sottosviluppo si gioca in poche parole: Alta Velocità di Rete (AVR) nel Mezzogiorno e in Calabria come dichiarato dalla ministra De Micheli nella conferenza stampa del 14 maggio, contro Alta Velocità-Alta Capacità (AVAC) al centro e al nord. Ciò impone un approfondimento sulla differenza tra servizi e infrastrutture, tra vettore e rotaia. Alta Velocità/Alta Capacità (AVAC) è l’infrastruttura oggi percorribile a 300 km/h, domani 350 km/h, su cui possono anche passare treni merci da 2000 tonnellate e lunghi sino a 1500 metri: cioè l’Alta Velocità vera. Alta Velocità di Rete (AVR) è una rete in cui sono comprese sia le infrastrutture AVAC (quindi 300-350 km/h), sia le infrastrutture tradizionali in cui si fanno interventi per portare la velocità a 200 km/h. Per semplificare brutalmente se una infrastruttura è in AVR e non è infrastruttura AVAC, vuol dire che è una vecchia infrastruttura dove si fanno lavori portando la velocità massima a 200 km/h. Alta Velocità LARG (AV LARG) è invece una infrastruttura di nuova generazione in cui possono passare i treni passeggeri viaggiando a 300 km/h e più, costruita dove esistono già linee storiche e dove possono continuare a viaggiare i treni merci da 1500 metri, da 2000 tonnellate e a sagoma alta. Questa è la proposta fatta dalla Calabria con il Piano dei Trasporti regionali, dato che a Roma si è già deciso di utilizzare per i treni merci il corridoio ionio-adriatico. Un ampio dibattito si è svolto nella nostra regione nel 2016 sul tema della Alta Velocità coinvolgendo da protagonisti la società civile, le istituzioni regionali (Consiglio, Dipartimenti, Giunta), provinciali e locali, le rappresentanze sindacali e datoriali, le università, i media. All’interno di questo grande confronto è nata la proposta dell’AV LARG. L’intenzione è quella (sempre con 300-350 km/h per i treni passeggeri) di introdurre altre opzioni tecnologiche e di tracciato i cui costi potrebbero essere ancor più ridotti, realizzando quella che si può definire AV LARG: Lean, Agile, Resilient, Green. Cioè una linea con progettazione snella ad altissimo tasso tecnologico, svincolata dalle pesantezze dei treni merci tradizionali, solida e capace di far fronte ai rischi naturali meglio delle infrastrutture attuali, con grande caratterizzazione ambientale. Ma non solo perché il costo per AVR e AV LARG in Calabria è al massimo di 10 miliardi, mentre quello della AVAC è almeno di 20 miliardi! I treni Freccia Rossa sono treni di tipo ETR 1000 o ETR 500. L’ETR 1000 è progettato per i 400 km/h, sulle infrastrutture italiane AVAC ad oggi è abilitato per i 300 km/h. L’ETR 500 è progettato per i 300 km/h. Entrambi sono predisposti con allestimenti particolarmente innovativi, con alto confort per i viaggiatori e servizi a bordo curati e ampi. L’ETR 500 con la livrea verde e non con quella rossa attuale, ha viaggiato per molto tempo sulla Roma Reggio Calabria. E il suo è un ritorno gradito. Invece, i treni Freccia Argento sono treni di tipo Pendolino (cioè ad assetto variabile) ETR 485 ed ETR 600, dall'estate 2019, anche da ETR 700 (senza pendolamento). I Freccia Argento sono treni che su infrastrutture di tipo AV possono raggiungere i 250 km/h. È ben evidente, quindi, che portare un treno ETR 1000 o un ETR 500 a Reggio non vuol dire portare l’Alta Velocità, anche perché allora vorrebbe dire che c’era già da dieci anni e nessuno se ne era accorto. Avere un Freccia Rossa o un Italo significa, elemento importante, avere del materiale migliore, una qualità del servizio eccellente, carrozze fiammanti, confort elevatissimo, livree riconoscibili, livello di sicurezza, spazio personale, climatizzazione, bassa rumorosità, comodità del posto a sedere: ma non è Alta Velocità. Bisogna poi considerare il tempo per andare da Reggio Calabria a Roma, perché questo valutano i cittadini. L’utilizzo del passante di Napoli-Afragola, richiesto a gran voce dalla Regione Calabria nel 2016, dopo un approfondito studio, ha permesso di abbattere di quasi mezz’ora il tempo complessivo di viaggio. Questo a costo zero e con un aumento della domanda e si possono fare ancora miglioramenti rivedendo fermate e tempi tra Reggio e Roma. Qui c’è un altro paradosso che sta tra ambiguità e sottosviluppo! Chiunque va a guardare l’orario del Freccia Rossa, tanto decantato e spinto sui social, tra Roma e lo Stretto scopre che impiega 5 ore e 32 minuti, praticamente un’ora in più di quanto avrebbe dovuto impiegare. Cioè invece di ridurre il tempo, con un colpo di spugna si sono cancellate le tante battaglie politiche precedenti, riportando il tempo del miglior treno al punto di partenza di cinque anni addietro. Non è accettabile questo gioco dell’oca, per cui nel Sud bisogna ripartire sempre da principio. La Ministra e il Governo dicano chiaramente perché in Calabria vogliono realizzare un semplice aggiustamento della infrastruttura attuale. Spieghino ai calabresi perché hanno messo un Freccia Rossa che invece di impiegare 10 minuti meno del Freccia Argento impiega quasi un’ora in più. Il mezzogiorno è stanco delle politiche romane che viaggiano tra ambiguità e sottosviluppo. Bisogna impedire che decisioni cruciali passino inosservate nell’ambito delle migliaia di notizie che ogni attimo ci sommergono. Dobbiamo fare le scelte con la massima trasparenza perché da questa scelta dipende il futuro non solo del Sud ma di tutto il Paese".

È quanto scrive in una nota, il segretario federale dell'Italia del Meridione, Orlandino Greco.

Semina il panico su un'isola pedonale e tenta di aggredire i poliziotti, arrestato un ventenne

La Polizia di Stato della Questura di Cosenza, nell'ambito del piano straordinario di controllo del territorio, predisposto in sede di tavolo tecnico ed in esecuzione delle direttive impartite dal Questore Dr. Luigi LIGUORI, continua nella sua costante ed incisiva azione preventiva e repressiva dei reati.

In particolare, nella mattinata di ieri, personale della Polizia di Stato della Squadra Volante della Questura di Cosenza ha tratto in arresto, T.D. cl 98 per violenza, minaccia, resistenza a P.U. e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

Gli uomini della Squadra Volante, durante il servizio di controllo del territorio, venivano avvicinati da alcuni cittadini spaventati su viale Mancini che segnalavano un’auto ad alta velocità sullo spartitraffico pedonale di viale Mancini.

La Volante della Questura di Cosenza, dirigendosi prontamente verso la direzione indicatagli, intercettava una Ford Fiesta che seminava il panico tra le persone che passeggiavano e facevano jogging sull’isola pedonale.

Gli agenti intimavano al conducente dell’auto di fermarsi, ma quest’ultimo con una brusca manovra si immetteva sulla carreggiata e ad alta velocità tentava di seminarli, creando pericolo per l’incolumità degli altri automobilisti. Solo dopo alcune centinaia di metri e dopo aver cercato di speronare l’auto di servizio, gli uomini della Volante riuscivano ad arrestare la corsa della Ford Fiesta.

Il conducente della Ford Fiesta vistosi bloccato, scendeva repentinamente dall’auto e con una grossa mazza da carpentiere cercava di aggredire “gli agenti”, che solo grazie alla loro prontezza e reattività riuscivano ad evitare i colpi e, strappandogli di mano l’arma, lo immobilizzavano.

Il fermato, dopo aver seminato il panico e messo in pericolo l’incolumità dei cittadini su viale Mancini, veniva portato presso gli uffici della Questura di Cosenza ed arrestato per violenza, minaccia, resistenza a P.U. e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. L’arrestato, con precedenti di polizia per reati specifici, dopo le formalità di rito veniva messo a disposizione della A.G. in attesa del rito per direttissima.

Inoltre l’auto veniva sequestrata amministrativamente ai fini della confisca perchè l’arrestato neopatentato guidava in stato di ebbrezza ed il mezzo, già sottoposto a sequestro amministrativo, era privo della copertura assicurativa. 

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Alta velocità, Nicolò: "Basta propaganda a ridosso delle elezioni"

“C’è in atto una nuova ‘campagna di primavera’ sull’alta velocità ferroviaria in Calabria, una campagna tutta propagandistica, tutta fumo, vaga e senza date né cifre né scadenze e, tra l’altro, già abbondantemente scaduta perchè usata, anzi stra-usata in passato, sempre, ‘casualmente’, a ridosso di altri appuntamenti con le urne elettorali”. È quanto dichiara Alessandro Nicolò, capogruppo di FI in Consiglio regionale, che puntualizza: “Dio solo sa se, prima ancora che da uomo politico, da cittadino calabrese e reggino, non sarei pronto a rallegrarmi per la possibilità di raggiungere Roma in treno da Reggio in sole quattro ore e da Lamezia Terme in tre…”. “Però – aggiunge Nicolò – leggo oggi che l’annuncio è della Giunta Oliverio che se ne assume tutto il merito, facendo discendere questo risultato ‘dall’adozione della proposta preliminare del Piano Regionale dei Trasporti, approvata dalla Giunta con la delibera 150 del 29 aprile’ e , addirittura, da un’altra delibera approvata, sempre in Giunta, giusto l’altro ieri. Ed è qui che i conti non tornano, è qui che salta fuori il carattere tutto pubblicitario dell’annuncio”. “Come fanno a suonare la grancassa, la Giunta Oliverio e gli esponenti della maggioranza? – prosegue Nicolò – Sperano forse che i calabresi siano smemorati e che abbiano dimenticato che già nell’ottobre di quattro anni fa, l’allora ministro alle infrastrutture del Governo Monti, Corrado Passera, aveva annunciato il piano delle Ferrovie (RFI) che, allora!, dava per imminente la possibilità del collegamento in 4 ore e mezza Reggio-Roma?”. E ancora: “Di quale merito pensano di potersi appropriare, forse illudendosi di poter contare sulle amnesie? Sappiamo bene, e l’hanno letto i calabresi, che appena sei mesi fa, nel novembre 2015, l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, ha presentato e illustrato dettagliatamente quella che è stata definita l'alta velocità ‘virtuale’,  tutta tecnologia e pochissimo, quasi nulla, cemento, che grazie alla fibra ottica lungo i binari ed alle nuove tecnologie di segnalamento e gestione del traffico consentirà presto i tagli di un’ora sul collegamento Reggio-Roma”. “Le Ferrovie, Rfi, dunque – incalza Nicolò – non Oliverio e la sua Giunta hanno approntato un piano che consente di velocizzare i collegamenti ferroviari sull’asse tirrenico e di controllare praticamente tutta la rete da pochi punti e questo consente di far andare i treni più veloci e di farne viaggiare molti di più”. “Ci vuole davvero una notevole faccia tosta – conclude l’esponente politico di Forza Italia – per tentare di appropriarsi dell’allestimento di 9 mila chilometri di fibra ottica lungo le rotaie… D’altra parte gli annunci calabresi dei nuovi collegamenti ferroviari veloci non precisano date né accennano all’avvio dei nuovi orari. Per loro sembra più importante metterci un cappello sopra, pur senza alcun merito”.

Alta velocità, Neri: “Calabria più vicina alle altre regioni”

“La Calabria procede sempre più spedita verso un allineamento con le altre regioni, da territorio da trainare a promotore di progetti efficienti e all'avanguardia. In questo contesto di rinascita e ricollocamento si inserisce la delibera di Giunta che prevede l'alta velocità per la tratta percorribile fino a Roma”. È quanto dichiara il segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Neri che spiega: “dallo stretto alla Capitale saranno 4 ore, senza costi aggiuntivi o cantieri da aprire; sfruttando la rete esistente ma provvedendo a cambiare percorso potremo finalmente godere anche noi dei privilegi dell'alta velocità. Un risultato così importante e significativo per tutti i calabresi – aggiunge - è stato conseguito grazie al lavoro alacre dell'assessore Russo, il suo contributo è stato determinante e grazie alla sua esperienza, riconosciuta a livello nazionale, e alla sua elevata professionalità ha carpito le esigenze dei cittadini e si è adoperato affinché terminassero disagi e si procedesse a costruire una Calabria con servizi all'altezza della nostra terra. La Tav in versione calabrese consentirà dunque di lasciare il chilometro più bello di Italia e ritrovarsi nella città eterna in sole 4 ore, da Lamezia saranno circa tre ore e da Paola poco meno di tre ore. Un altro tassello della Calabria che avanza – conclude Neri - è stato posto, con la lungimiranza l'intelligenza di chi agisce e si muove per una crescita sana e produttiva”.

Alta velocità ferroviaria, Martino (UDC) sollecita lo stanziamento delle risorse necessarie

"A seguito delle illustrazioni progettuali da parte del management di Ferrovie Italiane vi deve essere ora più che mai la compattezza di chiedere al Governo lo stanziamento della somma mancante per la realizzazione dell'Alta velocità in tutto il sud". Lo sostiene in una nota Marco Martino, Coordinatore regionale dei Giovani UDC. "Un progetto, per come si evince dalla relazione fattibile ma sopratutto - sottolinea l'esponente UDC - voluto anche da Ferrovie Italiane. Poter viaggiare percorrendo in sole tre ore la tratta Reggio Calabria-Napoli rappresenterebbe un sogno mai realizzato ed uno slancio infrastrutturale per tutto il Mezzogiorno che accorcerebbe definitivamente quel netto divario anche tempistico tra Nord e Sud.  Un futuro che riguarda non solo il trasporto passeggeri. Attraverso questo piano di interventi passa anche rilancio vero del porto di Gioia Tauro che senza un adeguato collegamento ferroviario non potrà mai tramutarsi in area di sviluppo reale per la Calabria. Mancano però la metà dei finanziamenti monetari per tramutare questa straordinaria opera su carta in mera realtà per un importo pari a 600 milioni di euro circa. Un importo certamente non piccolo, ma che il Governo non può non destinare. Penso sia una occasione irripetibile per il nostro territorio occorre quindi forte impegno e grande coesione. Mi rivolgo a tutte le istituzioni alla deputazione nazionale, regionale, ai vari amministratori locali, anche alle autorità sindacali inducendoli ad intraprendere - auspica Martino - una forte azione sinergica che possa indurre il Governo allo stanziamento della somma mancante e ridare fiducia e speranza al nostro Sud che ne ha tanto bisogno". 

 

Ma la Calabria può aspettare l'alta velocità?

E’ diventato l’argomento principale di questo scorcio d’estate calabrese. Da quando il Presidente del consiglio Matteo Renzi, nel corso della recente direzione nazionale del Pd, ha dato prova di aver scoperto che l’alta velocità ferroviaria non arriva a Reggio Calabria non si parla d'altro. Durante il suo intervento, Renzi ha sottolineato la necessità di far arrivare i treni veloci anche in Calabria. Ad offrire ulteriore impulso al dibattito, ci ha pensato il Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio che, in un’intervista concessa a Repubblica, ha annunciato che non ci sarà alcuna estensione della rete sulla quale viaggiano i treni super veloci. Al limite ci potrà essere una linea meno lenta dell’attuale, ma niente di più. Ovviamente le reazioni non si sono fatte attendere. Tasversalmente si è alzato il coro dei politici calabresi che hanno reclamato la necessità di far arrivare, anche, a Reggio Calabria i treni capaci di sfrecciare a 300 all’ora. L'indignazione manifestata dalla classe politica calabrese, per il niet del Ministro, potrebbe essere apprezzabile qualora non somigliasse ad una pessima rappresentazione da teatro delle ombre. Le reazioni di questi giorni, infatti, mal si conciliano con il silenzio dei mesi scorsi, quando il Governo presentò il Def, ed in particolare l’allegato "Programma delle infrastrutture strategiche" nel quale non è stato inserito nessun progetto destinato ad ammodernare la rete ferroviaria calabrese. In altre parole, il dibattito di questi giorni è un semplice gioco delle parti. Non essendo previsto nel Documento economico finanziario del Governo alcun intervento in merito, per il prossimo futuro, in Calabria non ci sarà né alta né media velocità. Il dibattito in corso, quindi, in assenza di conseguenti misure, è poco meno di un passatempo estivo con il quale prendersi gioco dei calabresi. In ogni caso, la discussione potrebbe essere apprezzata in ragione del fatto che rappresenta un corollario al dibattito innescato dal rapporto Svimez che ha fotografato la condizione di estremo ritardo nella quale versa la Calabria. L’alta velocità rischia però di diventare un feticcio, un’effimera speranza destinata a trasformarsi in cocente delusione. Un riedizione, in chiave moderna, di quegli interventi “salvifici” più volte propagandati nel corso della Prima repubblica e la cui unica funzione era di prendere tempo. Il rischio, quindi, è che l’alta velocità diventi qualcosa di analogo alla Trasversale delle Serre, alla Salerno - Reggio Calabria o, peggio ancora, al V centro siderurgico di Gioia Tauro. Per molti, poi, la realizzazione dell’alta velocità sembra essere improvvisamente diventata la misura indispensabile per far uscire dal pantano la Calabria. Si tratta, con tutta evidenza, di una valutazione che non tiene conto del tempo necessario alla sua realizzazione. Giusto per fare un esempio, la costruzione della rete Tav tra Milano e Bologna ha richiesto 15 anni. Ad essere ottimisti quindi, tra progettazione, iter per l’aggiudicazione dei lavori e realizzazione dell'opera servirebbero almeno 20 anni. Siamo sicuri che i calabresi possano attendere tutto questo tempo?

  • Published in Diorama
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