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Reggio, l'annuncio di Falcomatà: "Ok definitivo alle risorse per Atam"

Un altro passo di capitale importanza è stato compiuto lungo il percorso di risanamento dell'Atam (Azienda di trasporti dell'area metropolitana) di Reggio Calabria. Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, infatti, ha appena annunciato che il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha apposto la sua firma al decreto che sancisce il via libera definitivo all'erogazione di otto milioni di euro all'Atam. Il primo passaggio formale era stato compiuto dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, che mercoledì aveva dato l'ok allo sblocco dei fondi. 

Reggio, sindaco Falcomatà annuncia novità importanti per il futuro dell'Atam

"Notizia importantissima per il futuro di ATAM: il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha firmato il decreto di sblocco delle somme da destinare all'azienda reggina del trasporto pubblico". Ad annunciare le novità, fondamentali per il futuro prossimo dell'Azienda di trasporti dell'area metropolitana di Reggio Calabria, è il sindaco Giuseppe Falcomatà. "Si tratta - spiega il Primo cittadino - del primo fondamentale tassello, in vista dell’ok definitivo da parte del Ministero delle Finanze. Ed è questo, per altro, un risultato di grande rilevanza, in considerazione della prossima udienza del Tribunale fallimentare, fissata per il 18 giugno. Ancora una volta, l’Amministrazione Comunale risponde con fatti concreti, lasciandosi alle spalle le sterili e pretestuose polemiche di chi ancora tenta di ingannare i cittadini"."Il nostro obiettivo- rivendica Falcomatà -  è, e rimane sempre, quello di riportare la Città Metropolitana di Reggio Calabria alla normalità, con servizi pubblici essenziali efficaci ed efficienti, a tutela dei cittadini e dei livelli occupazionali.

Falcomatà scrive ad Oliverio: "Un nuovo ospedale anche a Reggio"

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha indirizzato una lettera al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, rappresentando la necessità di nuovi ospedali nelle tre sedi principali della regione previste dal riassetto della rete assistenziale sulla base di considerazioni oggettive. Infatti, nel territorio calabrese, gli edifici che ospitano i tre principali ospedali hanno non poche difficoltà soprattutto di ordine strutturale. Per quanto riguarda gli ospedali Riuniti della nostra città, il presidio “Bianchi-Melacrino”, si tratta di una struttura la cui realizzazione risale ai primi anni ’70, epoca in cui i criteri e i canoni della Medicina e dell’assistenza in regime di ricovero erano abissalmente lontani da quelli odierni. «A ciò aggiungo che il presidio “Morelli”, struttura appartenente alla stessa Azienda -ha scritto il primo cittadino- ancorché di più recente costruzione ed attivazione, non è stato progettato per il trattamento di “patologie impegnative”, prova ne è che non è dotato di Pronto Soccorso. Ricordo che la legge regionale n. 8 del 26 febbraio 2010, tuttora vigente, autorizza la Giunta regionale a finanziare la progettazione e la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero dell’Azienda ospedaliera di Cosenza in sostituzione di quelli esistenti e, nel contempo, impegna la stessa Giunta a verificare la fattibilità tecnica, economica e finanziaria della realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero nella città di Reggio Calabria che sostituisca l’attuale presidio “Bianchi-Melacrino” e nella città di Crotone che sostituisca l’attuale ospedale “San Giovanni di Dio”». «Esistono, quindi, tutti i presupposti affinché si possa valutare la mia proposta di realizzare un nuovo ospedale a Reggio Calabria interessando anche, a tal fine, i Ministeri competenti per un supporto tecnico e finanziario», conclude così la lettera Giuseppe Falcomatà.

Reggio, Falcomatà: "Il Comune ha debiti per 873 milioni di euro"

"Il debito del Comune di Reggio Calabria è quello che stanno pagando i nostri concittadini, con aliquote insostenibili per servizi non sempre all’altezza". Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha scritto una nota per porre fine al balletto di cifre che stanno circolando negli ultimi giorni a proposito delle reali condizioni in cui versano le casse comunali. "Nonostante numerose sentenze della Corte dei Conti, verifiche ispettive del Ministero dell’Economia, indagini istruttorie della Procura della Repubblica ed evidenze giudiziarie, vi è chi ancora - argomenta il Primo Cittadino - gioca con i numeri del bilancio di Reggio Calabria. E lo fa, per ignoranza o in mala fede, cercando di far passare all’opinione pubblica il concetto che il disavanzo ed il debito siano sinonimi della stessa grandezza. Purtroppo non è così. Infatti, il disavanzo non è altro che una differenza algebrica di valori contenuti nel bilancio, e non rappresenta il debito in carico all’ente". "Il debito complessivo a carico del Comune di Reggio Calabria - spiega Falcomatà - è rappresentato dagli oltre 740 milioni di euro di residui passivi rimasti ancora da pagare, come è possibile rinvenire nei documenti relativi all’approvato rendiconto. Ma se ciò non bastasse, a tale debito vanno aggiunte le somme a specifica destinazione per 80 milioni di euro che, usate negli anni passati per spese correnti, devono essere ancora ricostituite per portare avanti le opere pubbliche che si trovano oggi senza possibilità di essere pagate. E siamo già a 860 milioni di euro: ben oltre, quindi, i 679 milioni del 2012. A tale situazione debitoria, si aggiungono giorno per giorno tutti i debiti fuori bilancio, molti di questi per sentenze da esproprio milionarie, che portano l’Ente a dover coprire, ad oggi, oltre 13 milioni di euro. È una montagna di debiti, che questa Amministrazione si trova ad onorare senza poter contare su una adeguata attività di riscossione che, al netto delle difficoltà economiche delle famiglie, sconta decisioni e prassi adottate nel passato". È nostro obiettivo primario - assicura il sindaco Falcomatà - quello di non lasciarci imbrigliare da “pettegolezzi” e da speculazioni, ma individuare percorsi nuovi che possano garantire l’erogazione dei servizi ed il miglioramento delle condizioni della collettività.

Reggio, approvato Bilancio 2014. Falcomatà: "Uniti per evitare il default"

Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria ha approvato il Bilancio Consuntivo 2014. Sono stati 23 i voti a favore, contro i 6 che hanno detto no al rendiconto presentato in apertura di seduta dall'assessore Armando Neri. Le parole on cui l'esponente della Giunta presiduta dal sindaco Giuseppe Falcomatà ha accompagnato la descrizione dei meri principi contabili lasciano trasparire con chiarezza quanto le maglie siano tuttora ristrette a causa del Piano di riequilibrio decennale concepito durante la gestione commissariale. Il motore della macchina guidata dagli inquilini di Palazzo San Giorgio,del resto, non può non risentire degli effetti direttamente prodotti dalla condizione di handicap ereditata dal recente passato. "Coraggio, trasparenza e legalità" i fari che Neri ha indicato per spiegare l'operato dell'Esecutivo comunale, da contrapporre ad una conduzione "ardita di cui si sono rese responsabili le Amministrazioni precedenti. La seduta odierna, sostanzialmente tranquilla, ha vissuto pochi picchi, uno di questi nel momento in cui sono stati evocati i "grandi assenti": i Revisori dei conti che, con la loro perdurante latitanza, hanno provocato fastidio ed ira in un paio dii consiglieri, sia della maggioranza che dell'opposizione. Circa novanta minuti sono stati necessari all'assessore Neri, delegato al Bilancio, per esporre gli elementi caratterizzanti il documento contabile successivamente licenziato dall'Aula. "Diminuire l'asfissiante ed ingiustificata pressione fiscale sui cittadini figlia gestione dissennata anni passati", è l'obiettivo dichiarato. Un lavoro impegnativo che procede di pari passo con le richieste formulate al Governo perché: "Ridurre il tasso d'interesse sul Piano di riequilibrio dal 3,30% all'1,30% comporta un risparmio di 60 milioni di euro". Una gabbia, quella costruita dalla necessità di rispettare nel dettaglio quanto sancito dallo schema concepito dai Commissari prefettizi, che serve ad impedire, ha ricordato l'assessore "la sanzione del dissesto". "Abbiamo fatto - è stata l'orgogliosa rivendicazione di Neri - una operazione di pulizia del bilancio comunale nella gestione dei residui. Dopo una attenta e dettagliata analisi di queste voci, abbiamo ritenuto di stralciare oltre 51 milioni di residui attivi, in quanto non ci sono documenti idonei e giustificativi. Nonostante ciò, siamo riusciti a mantenere il target del piano di riequilibrio. Nei bilanci passati venivano mantenute come poste attive, mentre noi abbiamo ritenuto di stralciarle, seguendo un solo principio: la verità". Nel provvedimento in oggetto sono contenute le somme, pari a 2,5 milioni di euro, da accantonare ogni anno e per un decennio "in previsione di vertenze nei confronti del Comune di Reggio Calabria". "Ritengo - ha però rimarcato Neri - sia una previsione ottimistica, in quanto ci troviamo, soltanto nel 2014, con oltre 5 milioni e 300 mila di debiti fuori bilancio. L'80% discendono da soccombenze". Le velenose punture di spillo, seguite alla conclusione della relazione di Neri e che hanno scaldato gli animi dei rappresentanti degli opposti schieramenti, sono state originate dall'eterna diatriba tra difensori e contestatori di quel "Modello Reggio" che, come certificato da dati oggettivi, ha lasciato una montagna di macerie incombente sul presente e sul futuro della città. Dura, al riguardo, è stata la posizione assunta da Filippo Burrone che, guardando dritto verso gli scranni su cui siedono i consiglieri dell'opposizione, ha replicato: ”Criticate la gestione commissariale, ma sapete bene che i Commissari avrebbero potuto arrivare a Reggio e dichiarare il dissesto, così veramente si sarebbe evitato che certi personaggi continuassero a fare politica. Oggi dite di voler difendere la città, ma andava difesa quando c’era davvero bisogno, quando c’erano le file umilianti al Cedir, quando si assumevano Vigili urbani senza procedure di evidenza pubblica, quando per la guerra tra bande si è portato in questa città un assessore leghista. Il sindaco Falcomatà si reca spesso a Roma per porre rimedio a questo disastro. Cosa ben diversa da chi invece frequentava i locali milanesi per incontrare qualche impresario e portare a Reggio nani e ballerine. Noi porteremo fuori la città dal pantano nel quale si era cacciata a causa della vostra gestione”. Una polemica che Pasquale Imbalzano, capogruppo del Nuovo Centrodestra, ha provato a smorzare: "Riconosciamo – sono state le sue parole – la non liceità di alcune condotte del passato. Noi, però, vogliamo aprire una nuova fase, una nuova era nel centrodestra". Misurato nei toni e ragionevole nella sostanza l'intervento di Demetrio Marino, capogruppo di Forza Italia che, pur dai banchi della minoranza, con onestà intellettuale ha pubblicamente apprezzato l'operato del sindaco Falcomatà, lodandone "coraggio e responsabilità istituzionale". Parole che ha accompagnato, con intelligenza politica, ad un invito a muovere passi decisi volti a segnare una netta cesura col passato.  L'intervento del Primo Cittadino ha messo fine al dibattito precedente il via libera del Consiglio al Consuntivo 2014: "Quello che è accaduto in questa città - ha rammentato Falcomatà - non è accaduto per caso o per sfortuna, ma perché una classe politica non è stata all'altezza della situazione e ha utilizzato le casse comunali come un bancomat personale. Solo chi è indifferente ai sentimenti e alla morale comune ha potuto produrre questo disastro"."Questa maggioranza - ha sottolineato - si assume la responsabilità di approvare il rendiconto dell’ultimo anno di gestione commissariale, fortemente condizionato dalle precedenti amministrazioni. Non possiamo continuare a mettere la polvere sotto il tappeto. L’abbiamo scoperchiato e ora è il momento di fare pulizia”.  "La nostra classe politica, adesso, si deve unire - è stato l'accorato appello del sindaco - affinché questa città eviti un default. Se c’è un tema attorno al quale la classe dirigente dovrebbe unirsi è proprio la salvezza finanziaria della città oggi sappiamo benissimo che i Commissari hanno prodotto una vera e propria alchimia finanziaria per evitare il dissesto. Ma ci chiediamo: per salvare chi?”.

Reggio, ok della Giunta alla riorganizzazione della burocrazia comunale

La Giunta comunale di Reggio Calabria ha deliberato il nuovo assetto dell'organizzazione della burocrazia comunale che si completerà con lo spostamento delle figure dirigenziali dei vari settori. E' lo stesso sindaco Giuseppe Falcomatà a spiegare nel dettaglio il contenuto del provvedimento: "La delibera ridisegna la complessiva organizzazione dell'Ente con una struttura che prevede una diversa articolazione degli undici settori dirigenziali attraverso la relativa rielaborazione per macro funzioni ed attività". L'ultima seduta dell'Esecutivo di Palazzo San Giorgio è servita a dare il via libera alle modifiche adottate ottemperando al nuovo profilo dell'apparato burocratico disegnato dal Primo Cittadino all'interno dei confini imposti dalle norme e dalle limitazioni finanziarie che gravano sul Comune. La configurazione che ne è scaturita poggia le basi sull'"attuale dotazione organica" e sul "vigente programma di fabbisogno del personale, prevedendo i necessari uffici di supporto agli organi di governo", nello specifico lo staff a disposizione del sindaco. E' stato deciso di separare il settore dei Tributi da quello del Bilancio e, contestualmente, di unificare Lavori Pubblici ed Urbanistica che andranno a costituire il cosiddetto macrosettore "Pianificazione urbana e lavori pubblici". Analoga scelta è stata fatta per quel che riguarda welfare e politiche comunitarie. Spacchettato, invece, il settore Cultura, che in riferimento alla "Programmazione e produzione dell'offerta culturale" rimpinguerà il settore delle Attività Produttive e Turismo, a differenza della Conservazione del Patrimonio destinato ad un diverso ambito settoriale. Rimanendo nei confini dettati dalle regole cui sono soggetti gli enti pubblici, i dirigenti legati al Comune da un contatto a tempo indeterminato verranno chiamati a ricoprire le caselle apicali della burocrazia di Palazzo San Giorgio. Falcomatà ha spiegato che: "A tale riorganizzazione è assegnato il compito di assicurare maggiore autonomia operativa che si traduce in una maggiore efficienza nell'erogazione dei servizi. La rotazione dei dirigenti, è motivo di arricchimento del background professionale dei dipendenti comunali, ma è anche motivo di prevenzione rispetto ai rischi di corruzione. La scelta relativa alla riorganizzazione dei settori sarà comunicata attraverso una apposita conferenza stampa".

Emergenza immigrazione, Falcomatà: "I reggini stanno diventando sempre più insofferenti"

Ascoltato dai membri della Commissione Affari costituzionali del Senato in relazione al dramma dell'immigrazione che interessa da vicino la citta di Reggio Calabria, il sindaco Giuseppe Falcomatà non ha nascosto i suoi turbamenti. "Per la nostra città - ha ammesso - l'emergenza è diventata del tutto insostenibile. L'anno scorso, in epoca commissariale  ha ospitato oltre 17mila migranti. Lo ha fatto con lo spirito dell'accoglienza nei confronti di persone che fuggono da fame, violenza e guerra, ma noi non abbiamo nessun tipo di risorsa per fare fronte all'emergenza sbarchi. Utilizziamo le palestre, ma Reggio Calabria purtroppo non è una città nella quale abbondano gli impianti sportivi". "Questo - ha avvertito il Primo Cittadino - ci rende difficile la gestione, perché la cittadinanza si vede sottrarre spazi. Nell'ultima ondata abbiamo avuto in città 700 persone, tra minori non accompagnati, donne e uomini maggiorenni. Abbiamo riaperto perciò i centri sportivi, proprio nel periodo in cui i campionati sono nelle fasi finali. Si tratta di una palestra in una zona sud della città ad alta densità di popolazione e di un centro sportivo in un'altra zona periferica. Siccome non bastava abbiamo chiesto aiuto all'associazione "Nuova solidarietà", che è riuscita ad accogliere oltre 300 migranti. Ma queste non sono strutture che rendono facile il controllo. Diversi migranti sono riusciti a scappare nelle campagne e molti si trovano ora in città a mendicare. La cittadinanza sta diventando sempre più insofferente. I dipendenti della Protezione Civile che si stanno occupando dell'emergenza sbarchi, poi, giustamente chiedono il pagamento dello straordinario". "E noi - ha ricordato Falcomatà - non abbiamo nessuna possibilità di riconoscere loro il dovuto nei tempi giusti. Dal Governo ci dicono che rimborseranno, ma quando, come e in che misura? Ad oggi, per tutto ciò che riguarda la spesa del 2014 non è stato risconosciuto ai Comuni nulla. La spesa per gli straordinari di Polizia municipale e personale di Protezione Civile, a oggi ammonta a qualche centinaia di migliaia di euro, emolumenti che non sono stati erogati per mancanza di fondi da parte del Comune".

Reggio, Lungomare Falcomatà chiuso al traffico tutte le domeniche fino al 27 settembre

Il 17 maggio 2015 si terrà la prima "Domenica Go Green" di Reggio Calabria che prevede il blocco della circolazione, sul Lungomare Falcomatà, dalle ore 9:00 alle ore 21:00, di tutti i veicoli a motore con qualsiasi tipo di alimentazione. “L’Amministrazione – è scritto in un comunicato - intende, così, avviare una riflessione, coinvolgendo cittadini ed associazioni, sulla opportunità di rendere pedonali alcune aree della Città, a partire dal Lungomare Falcomatà, proiettandosi verso una mobilità nuova, che faccia meglio apprezzare le bellezze naturalistiche, ambientali e culturali di cui il territorio è ricco. Nelle giornate domenicali, il Lungomare Falcomatà diventerà un palcoscenico, fruibile da tutti. Saranno attrezzate aree destinate ad ospitare proposte e iniziative ambientaliste e informative, eventi sportivi, culturali, ludico-ricreativi, iniziative solidali ed espositive incentrate in particolare sulle tematiche green e della mobilità sostenibile (pedonale, ciclabile, elettrica e condivisa)”.  “Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale per la nostra città, e lo affermo senza timore di esagerazione”: queste, in occasione della presentazione dell’iniziativa, le prime parole del sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha proseguito: “Siamo cittadini troppo abituati all’utilizzo delle auto, e in generale dei mezzi a motore. Ma è altrettanto vero che noi reggini siamo un popolo che ama da sempre godere delle bellezze naturali che il Lungomare ci offre. È questa, quindi, una iniziativa che restituisce piena dignità a una delle zone più amate dai cittadini; una zona al centro di una vasta operazione di riqualificazione, che passa dalla pulizia dei graffiti e dalla risistemazione della pavimentazione, fino alla meravigliosa iniziativa di adozione delle aiuole da parte dei cittadini. Ringrazio l’assessore Agata Quattrone per essersi impegnata a pieno per questo evento, e un grazie va anche agli assessori Neto, Zimbalatti e Muraca che sosterranno, nell’ambito delle proprie specifiche competenze, le Domeniche Go Green”.  “Tutte le e associazioni ambientaliste, sportive, culturali e di volontariato, i commercianti, espositori e artisti di strada che - specifica la nota di Palazzo San Giorgio - intendono partecipare proponendo iniziative rientranti nelle aree sopra dette, tese a stimolare la partecipazione della popolazione e a creare potenziali attrattori di visitatori provenienti da territori vicini, dalla Provincia e dalla Sicilia, possono presentare le proprie proposte presso gli uffici del Settore “Servizi alle Imprese e Sviluppo Economico” a mezzo pec all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o, brevi manu, al protocollo dello stesso Settore, sito a Palazzo San Giorgio”.

 

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