Attentati a Parigi: forse in Italia uno dei terroristi, si cerca una Seat nera

"Si prega di voler ricercare un'autovettura Seat Ibiza di colore nero, targa GUT 18053 con probabile ingresso a Ventimiglia. Possibile collegamento con gli attentati in Francia". Questo il contenuto di una nota trasmessa, alle autorita` italiane, dal servizio di cooperazione internazionale di polizia. Sulla scorta delle informazioni ricevute, la polizia stradale ha tempestivamente avviato le ricerche della Seat Ibiza in questione, allertando " tutte le pattuglie in servizio sulle autostrade del Piemonte e sulla tangenziale di Torino". Alla guida del veicolo ci sarebbe un 32enne francese che le autorità francesi sospettano possa essere coinvolto negli attentati terroristici compiuti venerdi` sera a Parigi. Allo stato, pero` pare non ci sia alcuna certezza in merito alla presenza dell' auto in Italia. La segnalazione, infatti, sarebbe stata inviata a tutte le polizie dei paesi confinanti con la Francia.

Ultimo bilancio attentati Parigi: 128 morti, 250 feriti, dispersa un'italiana

E' di 128 morti e 250 feriti, di cui 99 versano in gravi condizioni, l'ultimo bilancio dell'attacco a Parigi. Tra le persone rimaste coinvolte negli attentati ci sono anche tre italiani. Di una, Valeria Solesin, non si hanno notizie da ieri sera, mentre gli altri due sono rimasti feriti e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Quello diffuso dalle autorità transalpine è un vero e proprio bollettino di guerra. Era dai tempi del Secondo conflitto mondiale che la Francia non subiva un attacco così sangunoso sul proprio territorio metropolitano.

Attentati di Parigi, paura e fuga per una coppia di serresi

Si trovavano nella capitale francese per una vacanza che, però, si è trasformata in un incubo. Perché dalla gioia di assaporare l’ambiente chic parigino sono passati a momenti di smarrimento e di terrore. Una coppia di serresi, poco più che quarantenni, ha vissuto quasi da vicino una strage che è già entrata nella storia. Li abbiamo raggiunti telefonicamente e ci hanno raccontato un’esperienza che li ha scossi e li ha indotti alla fuga. Due ore prima che i fatti accadessero si trovavano proprio là, sui luoghi in cui l’Isis ha deciso di eliminare i “nemici” cristiani rivendicando la grandezza di Allah. Poi, quando la tragedia si è concretizzata, un paio di chilometri separavano i due dal coinvolgimento diretto. Sono così rientrati in tutta fretta in albergo, mentre lo scenario diveniva più cupo. La raffinatezza d’oltralpe in un attimo si è infatti trasformata in sguardi sconvolti, segnati dal dolore. Il loro soggiorno nella città della Tour Eiffel terminerebbe domani, ma stamattina la hanno abbandonata in tutta fretta trasferendosi in Germania dove ad attenderli ci sono dei parenti. “La città – affermano riferendosi agli ultimi frangenti in terra francese – era presidiata da agenti antisommossa”. La sicurezza è ormai – ovunque – un bene di cui non si ha più la certezza.

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"Colpiremo anche Roma", oltre 120 morti a Parigi

Il bilancio, ancora provvisorio, delle stragi compiute a Parigi è di 126 morti ed oltre 200 feriti. Gli attentati, rivendicati dall'Isis, hanno colpito cittadini inermi intenti a divertersi. I luoghi presi di mira sono una partita di calcio, un concerto rock, ristoranti, bar e fast-food. I terroristi hanno agito contemporaneamente in diversi punti della citta` (18 vittime al bar La Belle Équipe, cinque morti alla pizzeria La Casa Nostra, almeno dodici morti nel bar Le Carillon e nel ristorante Le Petit Cambodge). Le altre vittime, invece, sono quelle del teatro Le Bataclan, alle quali vanno aggiunti i quattro terroristi morti all’esterno dello Stade de France. Insieme alle rivendicazioni sono arrivate le minacce rivolte all'indirizzo di molti Paesi europei, compresa l' ltalia. "Dopo Parigi colpiremo Roma, Londra e Washington", questo il contenuto di una delle minacce fatte circolare su twitter dai sistenitori dei terroristi.

Libano: kamikaze a Beirut, morti e feriti

Pomeriggio di sangue a Beirut dove, nel pomeriggio, due esplosioni hanno provocato morti e feriti. Secondo i media libanesi, gli attentati sarebbero stati compiuti alla periferia meridionale di Beirut, tra il campo palestinese di Burj Barajne e via Husseiniya, ovvero un quartiere in cui ha una delle sue roccaforti il movimento sciita Hezbollah, attualmente impegnato nei combattimenti in Siria al fianco dell'esercito governativo. Le esplosioni, che secondo le prime informazioni sarebbero state innescate da quattro kamikaze, avrebbero causato 41 morti e 200 feriti. L'attentato è stato rivendicato dall'Isis.

Terrorismo islamico, operazione del Ros: 17 arresti

I carabinieri del Ros, in collaborazione con forze di polizia di altri 6 Paesi europei, hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla procura di Roma. Le persone destinatarie dei provvedimenti sono 16 curdi ed un kosovaro. L’accusa è di associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla trans-nazionalità del reato. Non tutti gli indagati sono reperibili, alcuni, infatti, sarebbero morti in combattimento in Siria ed Iraq. Dalle indagini sarebbe emerso che il centro dell’organizzazione si trovava in Norvegia, dove operava Mullah Krekar, al secolo Faraj Ahmad Najmuddin, fondatore, nel 2001, del gruppo terroristico Ansar Al-Islam. L’uomo, ritenuto il capo dell’organizzazione, pur essendo recluso riusciva a guidare e coordinare i suoi adepti sparsi in giro per l’Europa. Alle indagini, svolte in Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Germania e Svizzera, ha partecipato Eurojust, l’organismo, creato nel 2002, per coordinare le autorità nazionali nella lotta alla criminalità che opera nell'Unione europea.

Attentato al consolato italiano al Cairo, ucciso l'ideatore

E`stato ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia egiziana, il jhiadista ritenuto responsabile dell'attentato compiuto l'11 luglio scorso contro il Consolato italiano al Cairo. Considerato uno dei leader della cellula Isis in Siria,  Ashraf Ali Hassanein el Gharabli, secondo quanto affermato da fonti del ministero dell'Interno egiziano, sarebbe stato ucciso a nord-est del Cairo dalle forze dell'ordine mentre cercavano di arrestarlo.

   

Afghanistan: decapitati 7 civili

Sette passeggeri di un autobus, fra cui tre donne, sono stati decapitati ieri sera in Afghanistan nella provincia meridionale di Zabul. A riferirlo è Tolo Tv. Le persone giustiziate erano state rapite, alcuni mesi fa, mentre stavano rientrando a Ghazni, loro provincia di residenza. Secondo il capo della polizia provinciale, Jailani Farahi, i sette sarebbero stati decapitati da uomini del Daesh (acronimo arabo dell'Isis). "Abbiamo ottenuto la restituzione dei cadaveri - ha affermato Farahi - grazie all'intervento di alcuni anziani tribali" .L'Isis è attivo in Afganistan da alcuni mesi dopo essere riuscito a reclutare adepti attulamente attivi nelle province orientali.

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