Stato d'emergenza in Turchia

Stato d'emergenza per i prossimi tre mesi. È quanto ha deciso il Consiglio di Sicurezza Nazionale (Mgk) turco in seguito al fallito colpo di stato di venerdì scorso. La decisione è stata assunta, in base all'articolo 120 della Costituzione, per "affrontare rapidamente" le minacce legate al fallito golpe. L' annuncio è stato fatto direttamente dal presidente Recep Tayyip Erdogan che ha spiegato : "Non si tratta di una decisione contraria alla democrazia, al contrario serve a garantirla". Per quanto riguarda la possibile reintroduzione della pena di morte ed il rischio che la Turchia si veda negare l'accesso all'Unione europea, Erdogan ha dichiarato:" Per 53 anni abbiamo bussato alla porte dell'Unione europea e ci hanno lasciato fuori, mentre altri entravano. Se il popolo decide per la pena di morte, e il Parlamento la vota, io la approverò".

Turchia: fallito il colpo di stato, almeno 60 morti

È fallito il tentativo di colpo di stato condotto da una frangia dell'esercito turco. La notizia è stata data, a tarda ora, dal primo ministro turco Binali Yildrim che ha assicurato: "La situazione è largamente sotto controllo". Anche il presidente Erdogan è ritornato al suo posto dopo la precipitosa fuga all'estero che lo aveva visto protagonista nella fase cruciale del tentato golpe. Intorno alle 22 di ieri i militari avevano occupato i centri nevralgici ed annunciato di aver preso il potere. La situazione è rimasta caotica per diverse ore, con alcuni scontri a fuoco che avrebbero provocato oltre sessanta morti. Le persone arrestate sarebbero, invece, 754, mentre 5 generali e 29 colonnelli sarebbero stati rimossi dai loro incarichi. 

Turchia: i militari prendono il potere a Istanbul

Colpo si Stato in Turchia dove l'esercito ha annunciato di aver preso il potere. L'esercito turco ha chiuso l'accesso a due ponti sul Bosforo a Istanbul. Colpi di arma da fuoco sono stati sentiti ad Ankara, mentre elicotteri militari stanno sorvolando la capitale turca. I militari hanno fatto irruzione nella sede della tv statale turca. Le trasmissioni sono state interrotte ed è stato bloccato l'accesso ai social network. Bloccato l'aeroporto di Istanbul. L'esercito 

 

Strage all'aeroporto di Istanbul: 36 morti e 147 feriti

E' di 36 morti e 147 feriti il bilancio ufficiale dell'attacco terroristico compiuto ieri sera all'aeroporto "Ataturk" di Istanbul. Molte delle vittime sarebbero turisti stranieri. Stando a quanto dichiarato dal primo ministro turco, Binali Yildirim, la strage sarebbe stata compiuta da uomini legate all'Isis. In ogni caso, anche alla luce dei precenti attacchi compiuti nella capitale turca, ciò che maggiormente suscita sconcerto è la facilità con cui i terroristi si sono mossi. Gli aggressori, infatti, sono arrivati all'aeroporto in taxi e si sono fatti esplodere dopo aver aperto il fuoco sulla folla. 

Istanbul: attentato all'aeroporto "Ataturk", almeno 10 morti

Ancora un attentato terroristico ad Istanbul, dove due esplosioni avvenute all'aeroporto Ataturk avrebbero causato almeno dieci morti. Per il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, due uomini si sarebbero fatti saltare in aria durante uno scontro a fuoco con la polizia. Prima d'ingaggiare la sparatoria con le forze dell'ordine, i terroristi avrebbero fatto fuoco sulla folla. Sul posto numerose ambulanze, comunque non sufficienti a trasportare le vittime, molte delle quali sono state caricate su dei taxi. Sul luogo dell'attentato sarebbe stato ritrovato un fucile Ak-47, verosimilmente uno di quelli con cui gli attentatori hanno sparato sulla folla

La Turchia chiede "perdono" per l'abbattimento del jet russo

Alla fine la Turchia non ha potuto fare altro che piegarsi al cospetto della fermezza del presidente  russo Vladimir Putin. Recep Erdogan ha fatto recapitare a Mosca una lettera nella quale ha chiesto "perdono" per il pilota russo morto in seguito all'abbattimento, ad opera di un F 16 di Ankara, di un cacciabombardiere Su-24. L'episodio, verificatosi lo scorso novembre nei cieli al confine tra Siria e Turchia, ha alimentato un clima di profonda tensione tra i due paesi. La reazione russa non si fece attendere, soprattutto con una serie di atti ritorsivi che hanno pesantemente danneggiato l'interscambio commerciale tra Russia e Turchia.  Alla luce delle conseguenza economiche negative subite prevalentemente da Ankara, Erdogan ha deciso evidentemente di cospargersi il capo di cenere  affermando, tra l'altro, la propria disponibilità ad intraprendere "qualsiasi iniziativa" per alleviare il danno arrecato e per ripristinare "amichevoli" rapporti fra Russia e Turchia. Nella sua missiva, il presidente turco ha, inoltre, sottolineato che è in corso un'indagine giudiziaria contro un cittadino turco implicato nella "morte del pilota russo".

   

"Francia e Gran Bretagna sostengono il terrorismo"

"Il terrorismo è il vero problema.   E' sostenuto direttamente dalla Turchia. E' sostenuto direttamente dalla famiglia reale dell'Arabia Saudita e da un certo numero di stati occidentali, in particolare dalla Francia e dal Regno Unito". È quanto ha affermato il presidente siriano Bashar al Assad a Sputnik, testata vicina al Cremlino. "Dobbiamo combattere il terrorismo a livello internazionale perché non coinvolge solo la Siria: il terrorismo c'è anche in Iraq", ha aggiunto.

Turchia: esplosione ad Ankara numerosi morti e decine di feriti

Ancora un attentato ad Ankara in Turchia dove, nel pomeriggio di oggi una violenta esplosione avrebbe provocato almeno 27 morti e 75 feriti. La deflagrazione, molto probabilmente provocata da un'autobomba, sarebbe avvenuta nel quartiere di Kizilay teatro, lo scorso 17 febbraio, della strage costata la vita a 29 persone. Secondo i media turchi, sul posto sarebbero intervenute numerose ambulanze e diversi mezzi della polizia. Le forze di polizia avrebbero isolato l'area di Güvenpark dove ci sarebbeto molte auto in fiamme. Pare che l'esplosione si avvenuta nei pressi di una fermata degli autobus. La deflagrazione, molto potente, sarebbe stata udita in molti quartieri della città. Le notizie, sono ancora piuttosto frammentarie, anche perché le autorità turche hanno proibito alle televisioni di trasmettere notizie sull'attacco.

 

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