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Ospedale di Serra: cambiata la “postilla”, Scura si ravvede?

Un semplice cambio di dicitura potrebbe significare tanto per i presidi ospedalieri del Vibonese ed in particolare per quello di Serra San Bruno. Il condizionale è d'obbligo perchè dietro le formule vaghe del linguaggio burocratico possono nascondersi mille scenari che cambiano, a seconda della concretizzazione dell’uno o dell’altro, il destino dei territori. Con la pubblicazione del decreto n. 64 del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario Massimo Scura (“P.O 2016-2018 – Intervento 2.1.1. – Riorganizzazione delle reti assistenziali – Modifica ed integrazione Dca n. 30 del 3/03/2016”), le interpretazioni si moltiplicano, ma ve n’è una che lascia un barlume di speranza. Nel “documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti” contenente la tabella n. 43 dedicata ai nuovi ospedali non si puó non notare la modifica dell’ormai celebre “postilla”, quella che per intenderci imponeva il trasferimento di tutti i posti letto per acuti del territorio a Vibo una volta completato il nuovo ospedale del capoluogo di provincia. Stavolta la previsione è, almeno nella forma, diversa: “La programmazione dei posti letto prevista per i nuovi ospedali risponde alla domanda di prestazioni attualmente programmata. La verifica del ruolo degli attuali presidi che insistono nell’area di riferimento, sarà rivalutata successivamente al completamento dei nuovi ospedali, anche in coerenza con le esigenze di riequilibrio dei posti letto tra le aree territoriali”. Massimo Scura si ravvede o è una variazione di locuzione volta a spegnere focolai, o meglio autentici incendi, di disapprovazione? Il tempo darà la giusta risposta.

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