Iachino: "Rispettate le regole nell'approvazione del regolamento delle unioni civili di Reggio Calabria"
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“Mi feriscono nel profondo le accuse mosse dalla minoranza, essendo quelli della democrazia e della libertà di espressione e di partecipazione alla Cosa Pubblica, fra i pochi valori che da sempre caratterizzano il mio impegno politico e quindi la gestione del mio mandato”. Lo afferma la consigliera comunale di Reggio Calabria Nancy Iachino che spiega: “nei giorni in cui si aprivano i lavori che avrebbero portato alla stesura ed alla discussione della bozza di regolamento per le unioni civili, ho personalmente fatto proposta di aprire ad associazioni e cittadini la sala del Consiglio comunale per raccogliere il contributo che ciascuno avesse ritenuto di voler dare alla discussione, mediante interventi programmati. In tal modo, in un’unica sede, avremmo raccolto i vari spunti per procedere con i lavori nelle dovute sedi. Questa proposta – specifica l’esponente del Pd - è stata ritenuta non idonea da parte di chi di competenza. Pertanto non ha avuto seguito. Sorvolando su questo dettaglio, cui ho accennato per chiarire la mia personale posizione sul diritto di ascoltare tutti, nessuno escluso, mi sembra chiaro che, ai tentativi di alcuni colleghi di minoranza, di procrastinare a tempo indeterminato le audizioni, pur di non giungere a conclusione dei lavori, non poteva darsi ulteriore seguito. Per la seconda volta, dopo aver chiuso questa importante fase, si presentava richiesta di audizione di altre associazioni, pur avendo già ascoltato in riunioni aperte a pubblico e stampa, ben 12 associazioni, 8 contrarie e 4 favorevoli alle istituzioni del registro. Chiarisco infine un aspetto fondamentale, determinante nella scelta di proseguire la mia partecipazione ai lavori: di fronte alle richieste di ulteriore audizioni, il presidente Martino ha dichiarato di aver contattato tutte le associazioni che hanno presentato richiesta nel termine prestabilito (3 aprile). Sulla base di questa dichiarazione e relativa assunzione di responsabilità – prosegue Iachino - io, come buona parte dei colleghi, ho ritenuto che non fosse stato leso il principio democratico che la commissione stessa si è impegnata a rispettare. Nulla scrivo, perché già troppo è stato scritto, sull’importanza e sul valore di civiltà della istituzione di tale registro, né voglio commentare la scelta discutibile infondata della minoranza di abbandonare l’aula e non partecipare al dibattito sulla bozza di regolamento. Attestato che in ogni caso – conclude - non si sarebbe riusciti a coinvolgere nella discussione la minoranza, il regolamento è stato approvato in commissione nel rispetto delle normali regole, a maggioranza dei componenti”.