Comunali, De Raffele: "Il Pd refrattario alla stampa"

SERRA SAN BRUNO – «Ancora una volta il Pd sentendosi osservato cerca di sviare il discorso proponendo linee programmatiche che difficilmente potrebbero essere più vaghe ed evitando accuratamente di parlare della questione che, al suo interno, crea maggiore turbamento, e cioè quella del candidato a sindaco». Dopo il documento con il quale la segreteria cittadina del Partito democratico ha approvato i 10 punti che costituiscono e linee programmatiche alle qual i democrat si atterranno nello svolgimento per la campagna elettorale per le comunali del prossimo anno, il presidente del consiglio comunale, Giuseppe De Raffele, non perde tempo per stigmatizzare questa strategia. Va diretto al punto, quello della modalità di scelta del candidato a primo cittadino che in questo momento sta tenendo banco all’interno del Pd. «La pantomima in questa occasione – sottolinea il presidente dell’assise cittadina - consiste nell’aprire apparentemente ad altre forze politiche e della società civile, salvo riservarsi il diritto di scegliere il candidato a sindaco che, in realtà, come il resto della lista, è già stato deciso dall’unica persona che in quella coalizione può fare e disfare». Un chiaro riferimento al deputato Pd Bruno Censore, vero ed incontrastato dominus del centrosinistra vibonese e serrese. «Un pacchetto già pronto con buona pace dell’anima per quanti ambiscono, essendo stati illusi, a guidare la nostra cittadina». Quanto alla volontà di rinnovare «non si capisce se questo compito sia stato affidato a chi, avendo avuto ruoli da protagonista nelle ultime due amministrazioni di centrosinistra, oggi da dietro le quinte continua a suggerire azioni e strategie». Su questo aspetto «si preferisce il silenzio, come se ci fosse qualcosa da nascondere ai cittadini». Spontaneo verrebbe inoltre domandarsi «il perché tutti i generici obiettivi che vengono indicati dalla segreteria del Pd non siano stati perseguiti e raggiunti nei 10 anni delle amministrazioni Censore-Lo Iacono». Secondo Giuseppe De Raffele, infine andrebbe detto che «il Pd che tanto ama la libertà di parola e di stampa quando riguarda gli altri, si affretta a precisare che il documento programmatico è stato diffuso per frenare pettegolezzi sterili e inutili e il chiacchiericcio senza senso. Della serie: potete parlare sempre e di tutti tranne che di noi».

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