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Dissesto del territorio calabrese: il ministro dell'Ambiente Galletti spiega le mosse del Governo

Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti è stato ascoltato in Commissione Ambiente per una audizione nel corso della quale, fra l'altro, ha fatto il punto della situazione in merito ai disastri in Calabria provocati dal maltempo nei giorni a cavallo tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre e, più in generale sulla situazione di dissesto del territorio nella nostra regione. "La Calabria, tra il 30 ottobre ed il 2 novembre scorso, è stata interessata nuovamente - ha ricordato l'esponente dell'Esecutivo - da eventi naturali di particolare intensità e violenza nell’area ionica, tirrenica e cittadina dell’area metropolitana di Reggio Calabria. In considerazione della gravità della situazione, la Regione, con delibera di Giunta n. 452 del 3 novembre, ha deciso di chiedere lo stato di emergenza per gli eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico che hanno colpito il territorio calabrese in quei quattro giorni. La richiesta è stata quindi trasmessa al Dipartimento della Protezione civile, che è attualmente in attesa di ricevere la documentazione prevista al fine di concludere l’istruttoria finalizzata all’eventuale deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri. Per mitigare le situazioni a maggiore rischio del territorio regionale, causa di precedenti fenomeni di dissesto, il Ministero e la Regione Calabria, come già evidenziato in altre occasioni, in data 25 novembre 2010 hanno stipulato un Accordo di programma che finanzia 185 interventi per complessivi 220 milioni di euro. Tra gli interventi finanziati sono compresi 12 interventi, per un importo complessivo di  23.400.000 euro, che ricadono proprio nelle aree colpite dagli eventi alluvionali che si sono verificati a partire dal mese di agosto. Il soggetto attuatore degli interventi, nominato dal Presidente della Regione in qualità di Commissario di Governo, ha comunicato che i medesimi interventi sono immediatamente cantierabili. Saranno pertanto avviati quanto prima i lavori per la loro realizzazione. Al fine di assicurare l’avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico e tempestivamente cantierabili, caratterizzati da un livello prioritario di rischio e ricadenti nell’ambito delle aree metropolitane nonché delle aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio idrogeologico, d’intesa con la Struttura di Missione di Palazzo Chigi, è stato varato – come è noto - il Piano Stralcio per le Aree Metropolitane, dal valore di 1,3 miliardi di euro. Il Piano è stato approvato con DPCM del 15 settembre scorso". "Si segnala  - ha sottolineato il rappresentante del Governo - che i 7 interventi per la Regione Calabria, per un importo richiesto totale di 9 milioni e 800 mila euro, sono inseriti nella sezione programmatica del Piano stralcio aree metropolitane, in quanto non tempestivamente cantierabili poiché mancanti di progettazione definitiva o esecutiva. In aggiunta a tale Piano, le richieste di finanziamento relative alle diverse tipologie di dissesto saranno comunque inserite in un nuovo Piano nazionale di mitigazione del rischio idrogeologico che sarà varato non appena saranno disponibili le relative risorse. La procedura, infatti, prevede che ciascuna Regione inserisca e validi, attraverso la compilazione di  apposita scheda, le richieste di finanziamento nel sistema ReNDiS – web (Repertorio Nazionale degli Interventi di Difesa); tali richieste saranno poi valutate secondo  procedure,  modalità e criteri fissati dal d.P.C.M. 28 maggio 2015, condiviso con le Regioni le Province Autonome. Ciò consentirà di garantire la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia nell’utilizzo delle stesse rispetto agli obiettivi di protezione dell’incolumità di persone e beni esposti a rischio idrogeologico".  "Allo stato - ha precisato Galletti - risulta che la Regione abbia fatto richiesta, con inserimento nel sistema telematico ReNDiS, di ulteriori interventi – articolati sui vari livelli di progettazione – che, a seguito di istruttoria tecnica e selezione alla luce dei criteri definiti dal d.P.C.M. 28 maggio 2015, sulla base delle disponibilità finanziarie e delle priorità individuate con il d.P.C.M. medesimo, potranno essere inseriti nel Piano Nazionale contro il dissesto idrogeologico. Tra queste richieste di finanziamento, che ammontano complessivamente a circa 876 milioni di euro, si segnala che 482 interventi pari ad una richiesta di circa 729 milioni di euro sono al livello di progettazione preliminare, mentre solo 30 progetti presentano un livello di progettazione esecutiva, per una richiesta di ammontare pari a circa 36 milioni di euro".

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