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Il Pd verso il congresso, Censore: «Noi proponiamo Insardà». Lo Iacono entra nel partito

 

«Il congresso è fatto dal lavoro quotidiano e non dalle tessere. Noi non imponiamo Enzo Insardà, la nostra è una proposta con la quale vogliamo aprire un confronto». Mano tesa alla minoranza del Partito democratico che sta da tutt’altra parte, il deputato Bruno Censore, nella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia ha concluso una iniziativa precongressuale a cui hanno partecipato molti dirigenti, tanti sindaci ed altrettanti amministratori locali del Pd vibonese. La manifestazione, presieduta dal segretario provinciale uscente Michele Mirabello e conclusa da Censore, ha elaborato, attraverso un dibattito aperto a tutti gli iscritti ed in particolar modo agli amministratori locali, la piattaforma programmatica e la base della mozione congressuale  su cui verrà incardinata la candidatura a segretario di Enzo Insardà. I  democratici vibonesi riuniti in assemblea innanzi anche al responsabile enti locali del Pd, Sergio Rizzo, hanno quindi sottoscritto un documento comune, unitario ed aperto, chiedendo che nel più breve tempo possibile, ultimate le procedure necessarie nel pieno rispetto delle regole, il partito vada  al congresso entro i primi 20 giorni di gennaio e conseguentemente la guida dei democratici venga affidata ad un nuovo segretario ed ad un rinnovato organismo dirigente. «Il documento – ha spiegato Censore – è la base della discussione di una proposta condivisa da 50 circoli e molti membri dell’assemblea, quella di eleggere come segretario provinciale Enzo Insardà, persona aperta e moderata». Ma Censore prima del suo intervento un pensiero lo ha voluto mandare alle vittime degli attacchi di Parigi e agli ostaggi che ancora sono in mano all’ISIS. Tono pacato, dunque, ma idee chiare: «Questa – ha detto – non è una prova muscolare ma è la nostra proposta indirizzata alla minoranza». Minoranza che, ora, non può che prendere atto e forse fare un “mea culpa” per tutte le polemiche nate, inventate, e raccontate sui giornali. Anche Insardà è stato sulla stessa linea di Censore: «I congressi – ha esordito – servono per discutere qual è il progetto migliore per lo sviluppo del territorio e il dovere del Pd è quello di discutere. Dobbiamo parlarci – ha detto indirizzandosi alla minoranza – e dirci anche le cose che non vanno. Do la mia disponibilità alla candidatura delle segreteria provinciale del Pd vibonese ma non sarò un uomo solo al comando, sarò il coordinatore di tutti». Poi l’invito al dialogo: «Siamo tutti nella stessa famiglia e bisogna dare un senso a questa appartenenza finendola con i trampolini personali. Sarò vicino ai circoli locali del partito, ascoltandoli e tirando fuori una piattaforma programmatica che verrà poi sottoposta a tutti». Gli interventi, tra gli altri, si sono poi arricchiti di quello di Ciccio Scopacasa che si è definito «renziano della prima ora» e quello di Raffalele Lo Iacono, ex sindaco di Serra San Bruno, in procinto di entrare nel Partito democratico: «Le strade non si dividono – ha detto riferendosi alla parentesi di allontanamento tra lui e Censore – si percorrono in maniera diversa ma poi il cerchio si chiude. Il Pd – ha detto Lo Iacono – è l’unica speranza per questo territorio ed nel contempo la casa per chi vuole fare politica nel centrosinistra». Poche parole ma chiare, Lo Iacono, a breve entrerà nel Pd.

 

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