Mattarella oggi in Calabria: le parole dei politici regionali

Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro, ha così salutato l'arrivo del Capo dello Stato Sergio Mattarella a Catanzaro, dove ha tagliato il nastro della la nuova Cittadella regionale: "L'inaugurazione coincide con i 70 anni della Repubblica, si realizza oggi un regionalismo che era monco. La struttura deve essere simbolo dell'unità regionale, è la fine dei campanilismi. Qui, nella terra degli italiani, nasce il nome Italia che poi con l'avanzare della conquista romana si è esteso a tutta la penisola. Mi auguro che il presidente Oliverio voglia intitolare questa struttura come "Palazzo degli italiani. "È necessario - ha sottolineato il Primo Cittadino del capoluogo - che il Governo investa sulla Calabria, non consenta signor Presidente che la nostra regione affondi. C'è una Calabria che reagisce e che rappresenta la speranza. Questa giornata vorrei che fosse dedicata ad una donna coraggiosa, Lea Garofalo, che ha saputo ribellarsi alla mafia e ai suoi rituali pagando con la vita". Da parte sua, Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale, ha espresso il suo pensiero focalizzando l'attenzione sui drammi che investono la Calabria e sulla necessità di guardare oltre gli orizzonti ristretti degli stereotipi: "Rifiutiamo l'etichetta dei meridionali che si compiangono e aspettano assistenzialismo, siamo terra di emigranti e di accoglienza e grazie alla sua visita vogliamo trasmettere una Calabria viva e colma di speranza. La ndrangheta non dev'essere un alibi e c'è bisogno di una politica alta che aiuti lo sviluppo. Il lavoro è il più potente guerriero contro la mafia". Mario Oliverio, presidente della Giunta regionale, era raggiante: "La presenza del presidente Mattarella è motivi di orgoglio per la nostra regione. Oggi alla decima legislatura nasce la prima casa dei calabresi. L'amministrazione regionale era dislocata in trenta edifici, così smette di essere l'Araba Fenice. Il completamento e la messa in funzione della cittadella è stata una priorità. Oggi è un nuovo inizio per la Calabria. La nascita della regione ebbe un moto di protesta ricondotta ad una mobilitazione campanilistica, lo scenario è mutato. Noi calabresi siamo orgogliosi del ruolo di importante porta di accesso per l'Europa, e vogliamo essere protagonisti della sua costruzione".

 

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