Chiaravalle, Foti contro Tino: già finito l'idillio con Pino Maida?

“E' già finito l'idillio tra Gregorio Tino e Pino Maida?”. Se lo chiede l'esponente del movimento “Annozero” e assessore comunale al Bilancio Claudio Foti, dopo la sortita dell'ex sindaco forzista che ha attaccato le precedenti amministrazioni comunali a guida Pd e, quindi, direttamente anche lo stesso Maida oltre che l'ex sindaco Nino Bruno.

Terreno di scontro, le bollette dell'acqua che oggi stanno arrivando nelle case dei cittadini chiaravallesi. Secondo Foti “Tino si arrampica sugli specchi cercando di svincolarsi dalle sue evidenti responsabilità politiche che hanno determinato lo sfascio delle casse comunali, il dissesto dell'ente, e le relative conseguenze per tutti i contribuenti”. “Tino - continua Foti - è bravissimo nello scaricare sugli altri le sue colpevoli mancanze. Ma se adesso arrivano nelle case dei chiaravallesi le bollette del 2013, del 2014 e ancora prima quelle del 2012, chiuse nel cassetto dalla sua amministrazione, c'è poco da domandarsi.

Insomma, è da quattro anni che Tino non riesce a spiegare le vere ragioni che hanno indotto la sua amministrazione a omettere l'invio dei tributi nei tempi dovuti e oggi i cittadini-contribuenti registrano l'accavallamento di ruoli vecchi e nuovi. Né valgono i suoi consueti artifici retorici, a colpi di proverbi e frasi fatte, con i quali tenta di coccolare i suoi pochi sostenitori rimasti in paese. E' però politicamente grave, e questo va sottolineato, che Tino si scagli contro i suoi stessi compagni di banco dell'opposizione. In particolare contro Maida, con cui ha pure condiviso tanti anni di amministrazione della cosa pubblica. Oppure non ha saputo spiegare bene il suo pensiero? Ovviamente, siamo sempre disponibili a confrontarci con lui, fatti, atti e documenti alle mani, in tutte le sedi. Ma già sappiamo che declinerà l'invito. Come sempre. Come al solito”.

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Chiaravalle, Sanzo e Tino replicano al sindaco Barbieri: "nota mai trasmessa ai vertici di FI"

Riceviamo e pubblichiamo una piccata replica da parte di Marzia Sanzo e Gregorio Tino, rispettivamente coordinatore cittadino di Forza Italia per Chiaravalle e coordinatore comprensoriale del medesimo partito, rivolta a Mario Barbieri, sindaco di Torre di Ruggiero, relativamente alla nota stampa divulgata dallo stesso nella giornata di ieri.

TORRE DI RUGGIERO, IL SINDACO: DA TINO E SANZO AFFERMAZIONI GRAVISSIME E FALSE

"Con una nota indirizzata agli organi di informazione mai pervenuta se non attraverso i social, il Sindaco del Comune di Torre di Ruggiero, Mario Barbieri, invita gli scriventi, coordinatrice cittadina del Partito di Forza Italia Maria Teresa Sanzo e coordinatore comprensoriale dello stesso partito, Gregorio Tino, a ritrattare quanto dagli stessi dichiarato nei giorni scorsi, rassegnando scuse pubbliche ed ufficiali e, riservandosi, altresì, anche eventuali azioni nelle sedi opportune.

A tal proposito, appare, pertanto, opportuno e doveroso ricordare quanto dichiarato dal coordinamento cittadino di Forza Italia con nota datata 05.01.2018, nella quale, dovendo replicare all’ennesimo attacco sconsiderato e gratuito dell’Assessore Foti, ci si limitava ad evidenziare “la gigantesca incompatibilità dello stesso generata dal conflitto d’interessi di trovarsi controllore di un dipendente che, essendo Vicesindaco di un Comune che gli conferisce l’incarico di Responsabile dell’Area Tecnica, dovrebbe esercitare il controllo del suo controllore ed il risultato di questa alchimia si può apprezzare sull’albo pretorio on line del Comune di Torre di Ruggiero dove campeggiano, in bella mostra, determinazioni di incarichi a parenti ed amici”.

Riteniamo, dunque, di non aver affermato nulla che non corrisponda al vero e che chiunque non possa agevolmente riscontrare e verificare (anche, eventualmente, in qualsiasi altra sede, compresa quella invocata dal Sindaco Barbieri) trattandosi, del resto, di questioni che il coordinatore comprensoriale, nella sua qualità di consigliere di minoranza al Comune di Chiaravalle Centrale ha già opportunamente e tempestivamente provveduto a segnalare.

Possiamo ritenere che, così come non è stata mai recapitata agli scriventi, la nota in oggetto non sia mai neanche pervenuta ai vertici provinciali e regionali di Forza Italia, tuttavia, conoscendo la logica che ispira l’azione del nostro partito ad ogni livello, gli stessi sarebbero ben lieti di portare la questione fino in fondo. Infine, non si comprende, questa inedita presa di posizione del Sindaco Barbieri a tutela dell’Assessore Foti, il quale, del resto, non è solito risparmiarsi in vigorose e tempestive repliche e controrepliche".

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Chiaravalle Centrale, l'assessore Foti lancia il guanto di sfida a Gregorio Tino

“Finalmente siamo arrivati al punto. Ecco a cosa serviva tutta l'operazione Forza Italia a Chiaravalle Centrale: dare a Gregorio Tino una grancassa con la quale fare eco alle proprie vendette personali, dopo che il sottoscritto lo ha mandato a casa per manifesta, tangibile incapacità di gestire la cosa pubblica, interrompendo la scellerata iniziativa di privatizzare la nostra acqua pubblica volendo affidare un incarico per oltre 12 milioni di euro in un Comune prossimo al dissesto finanziario. E qui lascio libero spazio alla fantasia...”.
 
E' quanto scrive l'assessore comunale al Bilancio di Chiaravalle Centrale, Claudio Foti, commentando una recente nota della sezione cittadina di Forza Italia.
 
“Sì perché un conto è dire quattro fregnacce come un Pinocchio qualsiasi - prosegue Foti. - Un altro è ripetere le stesse fesserie con il simbolo del grande Silvio a fare da scudo. E' tutta una questione di immagine, insomma. Peccato, per Forza Italia, essersi fatta trascinare così in basso da un personaggetto siffatto, incapace di argomentare politicamente una benché minima difesa del proprio operato politico degli ultimi 25 anni. Cinque lustri vissuti con le mani sempre in pasta e le terga accomodate sulle poltrone del Comune. Lì dove ha potuto manovrare, cucire trame, tessere interessi, fino a distruggere e mandare in dissesto tutta la baracca. Non ha argomenti, non dà una sola risposta sul piano politico, il povero Pinocchio, e prova a sputare veleno e fango, aiutato da suggeritori legulei di pari statura (fisica e politica), nel tentativo di nascondere le sue evidenti responsabilità per lo sfascio nel quale ha gettato un intero paese. I cittadini di Chiaravalle sanno bene cosa e quanto sono costretti a pagare, per saldare i tanti debiti che lui ci ha lasciato in eredità, infischiandosene delle conseguenze. Un sindaco che Chiaravalle non meritava e che, fortunatamente, è durato relativamente poco. Tanto quanto basta, però, per affondare le casse del Comune nel default finanziario. Mai si era visto un disastro così grande, concentrato in così poco tempo. Insomma, un tipo del genere se ne dovrebbe stare zitto e buono, nell'attesa di redimersi pagando le dovute conseguenze per le azioni compiute. Invece, eccolo dare ancora fiato alle trombe, ovviamente guardandosi bene dall'affrontare un confronto pubblico con il sottoscritto, carte e documenti alla mano. Lo sfido per l'ennesima volta (mi dica lui dove: in teatro, in piazza, in televisione, alla radio...) a supportare tutto ciò che dice con gli atti e non con le chiacchiere da bar, alle quali è evidentemente abituato. Lo sfido a parlare con documenti ufficiali del ticket scuolabus, da noi trovato a 2 euro e 60, quando ci siamo insediati, e da noi ridotto a 1 euro e 60. Lo sfido a parlare di fogne, strade, pubblica illuminazione, rete idrica: tutte da noi ereditate in condizioni fatiscenti. Lo sfido a parlare del ticket mensa, sempre da noi trovato a 2 euro e 55 e sempre ridotto a 2 euro. Lo sfido a parlare di finanziamenti attinti da altre fonti. Lo sfido a parlare sui contributi da lui elargiti, come se le casse comunali fossero il suo personale bancomat. Lo sfido a raccontare le storie dei fornitori che scappavano dal nostro Comune perché creditori di somme ingenti maturate sotto la sua gestione (vedi scuole senza riscaldamenti, ecc.). Quanto alle sue illazioni del tutto gratuite, e che centrano davvero poco con la sua malagestione della cosa pubblica, su presunti incarichi che io, addirittura, avrei personalmente assegnato ad amici e parenti in qualità di responsabile dell'area tecnica del Comune di Torre di Ruggiero, se ne ha la capacità dica pubblicamente nomi e cognomi. Io le carte che lo riguardano ce l'ho. Confrontiamole e vediamo che ne pensano i cittadini. Purtroppo per lui, le chiacchiere stanno a zero, mentre carte, atti e fatti testimoniano univocamente la sua incapacità manifesta ad amministrare un paese. E non lo dice solo il sottoscritto. Lo diceva la Corte dei Conti quando bocciava il suo Piano di riequilibrio, tacciandolo di falsità. Lo diceva anche Annozero, ma lo diceva anche il Pd. Lo diceva la sua stessa maggioranza, tanto da mandarlo anticipatamente a casa prima di fargli fare altri danni”.
 
“Ti aspetto in pubblica piazza” conclude l'assessore “ben sapendo che, da coraggioso quale sei, continuerai a scappare”. 
 

 

Chiaravalle, il duro j'accuse di Forza Italia all'assessore Foti

Riceviamo e pubblichiamo

"Forza Italia Chiaravalle è il vero destinatario dell’attacco scomposto, squallido e intriso di falsità, oltre che di gratuita cattiveria, che Foti ha indirizzato al nostro Coordinatore di Comprensorio e Consigliere Comunale. Infatti l’amministrazione contro cui si scaglia era sì guidata da Gregorio Tino ma sostenuta e condivisa da assessori e consiglieri comunali che ancora oggi si ritrovano in Forza Italia o nell’area di centro destra; quello che hanno fatto, fanno o faranno i mercenari e i trafficanti di pellame “a 360 gradi” riguarda, evidentemente, Foti e l’amministrazione di cui fa parte. A questo tipo di commerci il nostro partito non è interessato!

Ma andiamo ad analizzare le falsità e le menzogne che va ripetendo Foti in preda ad una forma inquietante di delirio cronico.

Chi ha portato al Dissesto Finanziario il comune di Chiaravalle è stata l’amministrazione guidata dall’Ing. Antonio Bruno di cui faceva parte l’attuale Sindaco Domenico Donato. Questo lo certifica la Corte dei Conti, sezione controllo, che ha avviato la procedura di dissesto guidato, prevista dalla legge, esprimendosi sul Conto Consuntivo del 2010.  Lo attestano, inoltre, le risultanze delle indagini svolte dal MEF nello stesso periodo. Queste cose Foti dovrebbe saperle visto che in quel tempo si affannava a divulgare documenti, volantini e vignette contro la gestione finanziaria scellerata del tempo ed invocando ad ogni piè sospinto la dichiarazione di dissesto; ma quella era un’altra era, era una “nuova era”. In ogni caso, alla richiesta di convocazione di Consiglio Comunale avanzata dalla minoranza per analizzare origini, cause e conseguenze del Dissesto Finanziario, ha preferito scappare; Come sempre! La sola colpa che ha avuto l’amministrazione Tino è stata quella di aver cercato di pagare debiti lasciati dalle amministrazioni precedenti mentre Foti, infischiandosene altamente delle ditte e degli artigiani chiaravallesi, continuava solo a fare denunce proditorie ed inconcludenti!

Non risulta da nessuna parte la verifica o la constatazione di una costante violazione di leggi e di norme operata dalla precedente amministrazione se non nelle oniriche ed allucinate sentenze del giudice Foti che farebbe bene invece ad affrontare la realtà e a rivedere alcune condotte amministrative che di legale, regolare e trasparente hanno poco o nulla, basti solo porre attenzione agli oltre 500.000,00 Euro di affidamenti diretti per lavori o incarichi professionali dati in appena 18 mesi di sua amministrazione! così come farebbe meglio a verificare l’efficacia degli interventi effettuati sulla rete idrica dalla sua amministrazione, costati oltre 100.000,00 euro e valsi solo a lasciare senza acqua e a secco l’intera popolazione delle zone rurali durante tutto il periodo estivo, piuttosto che blaterare le solite falsità su un progetto finanza che avrebbe portato solo economie per le casse dell’Ente, efficienze e benefici per la rete idrica e fognaria di Chiaravalle C.le. E ancora dovrebbe andare ad analizzare meglio il rapporto costi- beneficio del servizio trasporto alunni che è ormai ridotto ad un quarto del servizio che la nostra amministrazione svolgeva con ben 5 scuolabus, per una popolazione scolaresca di oltre 170 bambini e ragazzi e con una distribuzione capillare, porta a porta, per un costo inferiore a quello sostenuto dalle amministrazioni precedenti in cui Donato era assessore alla Pubblica Istruzione; altro che la bugia dei 110.000 euro all’anno che vanno ripetendo, altro che il servizio attuale capace solo di mettere tristezza per quanto misero e desolante ed oberare

le poche famiglie che ne usufruiscono con un ticket che Foti & C. hanno voluto raddoppiare! Ancora sui campetti farebbe bene a precisare meglio i termini delle farneticanti affermazioni sui danni al centro sportivo Foresta, magari nel consiglio comunale chiesto all’uopo dalla minoranza e che lui e la sua amministrazione hanno paura di convocare; Come sempre!

Continuare a questo punto sarebbe come infierire ed approfittare di una persona che appare priva di lucidità. In condizioni normali, infatti, un soggetto che sa di aver mentito su tutto, di aver ingannato gli elettori promettendo la rivoluzione ed attuando la sua autogratificazione e quella degli amici e comparucci. Uno che, con agghiacciante disinvoltura, si insinua nella massa passiva del comune per pretendere il pagamento di 14.000,00 euro di interessi e poi si siede in Giunta e delibera di non aderire alla procedura semplificata per la liquidazione del dissesto; che è rimasto l’unico a non vedere, o a far finta di non vedere, la gigantesca incompatibilità generata dal conflitto di interessi di trovarsi controllore di un dipendente che, essendo Vicesindaco di un comune che gli conferisce l’incarico di Responsabile dell’area tecnica, dovrebbe esercitare il controllo del suo controllore ed il risultato di questa alchimia si può apprezzare sull’albo On line del comune di Torre di Ruggiero dove campeggiano, in bella mostra, determinazioni di incarichi a parenti ed amici. Insomma un uomo comune, dotato di un minimo senso del pudore sarebbe stato più prudente, ma purtroppo dobbiamo parlare di Foti che ormai appare materia di analisti e studiosi".

Forza Italia, Chiaravalle Centrale

Chiaravalle Centrale, la controreplica di Foti: Tino? La sua parola vale zero

“Incapace, come sempre, di rispondere sul piano politico, l'ex sindaco Gregorio Tino spara con la pistolina ad acqua senza, peraltro, colpire nessuno”. E' l'incipit della nuova controreplica dell'assessore comunale al Bilancio di Chiaravalle Centrale, Claudio Foti, nei confronti dell'appena nominato capogruppo consiliare di Forza Italia.

“Gregorio Tino - argomenta Foti - conosce bene i suoi limiti, l'impotenza a tirarsi fuori dai disastri che ha causato all'intero paese, e si tiene prudentemente lontano dai temi del dissesto, dei debiti e delle tasse. Tenta, furbescamente, di mischiare le carte in tavola, da consumato Pinocchio della politica qual è, pensando che i suoi concittadini siano allocchi o smemorati. Ma così, purtroppo per lui, non è. Parla di me, mastica la solita, consumata chiacchiera che non cambia mai da vent'anni, e tira in ballo, non si capisce bene perché, il consigliere regionale Mirabello!Ma che c'azzecca? Un giorno, forse, me lo spiegherà da vicino, quando accetterà quel confronto pubblico che gli chiedo da anni e che lui, puntualmente, rifiuta e nega, per paura e per mancanza di argomenti.

Parla di botole e di fogne, argomenti che dimostra di conoscere molto bene. Parla dell'attuale sindaco e gli contesta, come fosse un difetto, una capacità di dialogo e una autorevolezza che portano Mimmo Donato a poter dialogare, per il bene di Chiaravalle, a 360 gradi con parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e sindaci di tutti di schieramenti. Solo nell'universo parallelo in cui vive Tino questa qualità e un problema. Del resto, lo si capisce bene guardando al passato: quando amministrava lui, vigeva la consegna del silenzio. Mutismo e isolamento! Così governava il neo berlusconiano, ex Socialista, ex Laburista, ex Democratico di Sinistra, ex amico di Nazzareno Salerno, poi abbandonato alla prima curva.

Oggi, proprio lui, il querelatore seriale, contesta a me di volerlo zittire e nel frattempo, però, continua a mettere paletti contro l'ingresso di altri politici chiaravallesi in Forza Italia. Quasi fosse una sua proprietà privata. Addirittura tenta di far capire che io stesso volevo entrare in quel partito e lui me lo avrebbe impedito. Che ridere”.

“Ebbene - conclude Claudio Foti - per dimostrare che la sua parola vale zero e la sua autorità è pari a niente, nel suo stesso partito, sono disposto a sfidarlo sul suo stesso terreno. Vedremo...”.  

Chiaravalle, Gregorio Tino (FI) replica all'assesore Foti: "Solo menzogne che alimentano la collezione di brutte figure"

Non si fa attendere la replica di Gregorio Tino alle dichiarazioni al vetriolo con le quali l’assessore comunale di Chiaravalle Centrale Claudio Foti, ha commentato la sua investitura a capogruppo  azzurro in consiglio comunale.

“Non ho mai avuto il piacere e l’onore, in verità nemmeno l’intenzione – scrive Tino in una nota - di conoscere l’On. Flora Sculco che d’altronde rispetto; né, tantomeno, ho mai nutrito l’interesse di passare dall’altra parte dove, forse, tanti altri carissimi amici, con i quali corrono maggiori affinità politiche e culturali, sarebbero stati ben lieti di accogliermi!”.

Alla smentita, il neo capogruppo di Forza Italia, fa seguire una stoccata all’indirizzo di Foti la cui “ ennesima menzogna – scrive - probabilmente serve per la stupenda collezione di brutte figure che con impegno, dedizione e pervicacia sta cercando di completare talvolta facendo scomodare, come nel recente caso dell’On. Mirabello, i destinatari delle sue millanterie”.

“Bisognerebbe analizzare – aggiunge Tino - il profilo di chi si ritiene politico di razza solo perché ad ogni stormir di foglie prende carta e penna e con animo sereno, la bava in bocca e gli occhi di brace, sputa veleno, offende gli avversari, calunnia le persone con le stesse falsità che ripete cacofonicamente da tempo, ritenendo in questo modo di poter intimidire e spaventare qualcuno, o ancora sperando di costringere al silenzio chi si oppone, senza esitazioni o timori, all’andazzo squalificato, becero e dannoso che, insieme alla Sua carinissima compagnia, sta portando avanti!

Ma a parte la frustrante ansia di prestazione ormai incurabile, appare tuttavia strano che si erga proprio lui, esponente di una amministrazione che un giorno si mostra vicino agli On.li Aiello ed Esposito, un altro fa i selfie con l’On. Bova, un altro ancora invita a patetiche manifestazioni i deputati di Cinque Stelle e, per finire, (forse) si concede il brindisi nella sede del Pd di Soverato accanto ad esponenti provinciali di quel partito, insomma dovunque e con chiunque fuorché con Forza Italia e con il centro destra; proprio Foti, insomma, sente l’urgenza di tutelare “i politici con la p maiuscola”, come ama definirli, nel loro tardivo, disperato e scomposto tentativo di rientrare nel nostro Partito”.

L'atto d’accusa, precede alcuni interrogativi: “Quale interesse hanno lui e la sua maggioranza per esercitare una difesa cosi accorata? Quali vantaggi sperano di ottenere? E come mai gli apprezzamenti alla mia persona ed il monito all’On. Tallini non li ha formulati tre mesi fa in occasione della mia nomina a coordinatore comprensoriale? Non è che dietro a questa messa in scena c’era il disegno di trasmigrare tutti insieme, amorevolmente, armi e bagagli, in una posizione più felice e alla ricerca di migliori fortune?”

“In attesa di risposte serie e pertinenti – conclude Tino - nella speranza di poter vedere, finalmente, questi leoni rampanti confrontarsi coraggiosamente in consiglio comunale senza nascondersi dietro ad una tastiera o nel puerile di qualche disegno animato o peggio, nell’anonimato di messaggini squallidi, potremmo parlare del cattivo funzionamento del sistema fognario che, ogni tanto, da qualche tombino sempre aperto rilascia questo fetore al quale ormai, purtroppo, la gente non fa più caso!”

Chiaravalle Centrale, Foti interviene sulla nomina di Tino: "Sarà la rovina di Forza Italia"

“L'incauto Mimmo Tallini scoprirà tra poco, suo malgrado, in che mani ha consegnato il partito di Forza Italia a Chiaravalle Centrale”.
 
Lo dichiara, in una nota a sua firma, Claudio Foti, assessore comunale di Chiaravalle Centrale.
 
Nel mirino di Foti, la fresca nomina a capogruppo consiliare azzurro dell'ex sindaco Gregorio Tino.
“Parliamo del peggior sindaco che si sia mai visto nella lunga storia di questa nostra città - attacca Foti. - Un personaggio ben noto ai suoi concittadini che, come ci racconta la sua storia personale, brama solo posizioni di potere, incurante dei danni e dei disastri prodotti, a discapito della sua stessa comunità. Un politicante di quelli veri, a dir poco disinvolto nelle alleanze, tanto da passare continuamente, negli ultimi venticinque anni, da destra a sinistra,  assecondando l'onda del momento. E' lo stesso soggetto, tanto per capirci, che solo pochi mesi fa lasciava Forza Italia e, con fare irriconoscente, abbandonava la stella in declino del suo ex referente regionale, Nazzareno Salerno, strizzando l'occhiolino addirittura a Flora Sculco, di tutt'altro schieramento. Lo stesso soggetto, insomma, che si ricandidava a sindaco con una lista civica, gridando a tutti che era arrivato il momento di abbandonare la zavorra dei partiti (parole sue). Sarà stata la pesate sconfitta subìta, ma c'è voluto davvero poco per fargli cambiare idea”.
 
L'assessore Claudio Foti prosegue nel suo affondo: “Gregorio Tino, non si sa in base a quale diritto, oggi prova a sbarrare la strada all'ingresso in Forza Italia di altri politici chiaravallesi che, sicuramente, hanno più meriti e titoli di lui. Sono quei politici con la P maiuscola che hanno salvato la nostra città dalla sua sciagurata amministrazione, firmando la sua cacciata anticipata dalla sede comunale. Vogliamo, infatti, ricordare i risultati della vergognosa gestione Tino al Comune di Chiaravalle? 1) Ha portato il dissesto finanziario, generando conseguenze che i cittadini ancora pagano di tasca, con tasse alle stelle e tributi che si accavallano e si sommano ai tanti balzelli omessi e non inviati durante la sua gestione. 2) Ha condotto un'azione amministrativa in costante violazione di regole e norme, in totale disarmonia con le regole della democrazia. Era il sindaco che toglieva la parola in consiglio comunale, calcolando il tempo degli interventi con la clessidra in mano. Era il sindaco che negava i documenti ai consiglieri di minoranza. Era il sindaco che governava a colpi di querele. Era il sindaco che metteva le transenne davanti alle porte degli uffici per non fare entrare i cittadini. 3) Ha firmato contratti per pubblici servizi senza averne le competenze e senza i pareri degli uffici, arrecando danni economici che inficiano e condizionano ancora oggi la gestione dei bilanci post dissesto, con piani di rientri in corso da 700mila euro, sol perché non si era accorto che pagava il 30 per cento in più di energia elettrica. Lo stesso  sindaco che pagava il servizio scuolabus 11mila euro al mese... praticamente l'affitto di una limousine. Lo stesso sindaco che, per inciso, contro i pareri ministeriali, affidava incarichi di ausiliari del traffico. Colui che ha lasciato danni permanenti e irrimediabili nella gestione del centro sportivo Foresta, con circa 100mila euro di risarcimento, oggi sulle spalle del Comune. 4) Ha spinto per un folle progetto di privatizzazione dell'acqua pubblica, fortunatamente bloccato da una ondata di sdegno popolare. 5) Ha creato il caos nella gestione dei rifiuti, trasformando il paese in un ricettacolo di discariche e con pesanti ricadute per tutti i contribuenti. 6) Dulcis in fundo, non dimentichiamolo, ha fatto sborsare 60mila euro alle casse del nostro Comune per difendere la sua poltrona di sindaco dal ricorso presentato contro la sua elezione da Pino Maida”. “Questo è Gregorio Tino: un saltimbanco della politica, non certo un esempio da seguire, non certo il leader di cui i giovani berlusconiani possono avere bisogno. Lui chiama a raccolta cittadini, imprese e associazioni? Lui che ordinava e realizzava opere pubbliche senza pagarle? Un soggetto con queste credenziali - conclude l'assessore Foti - è stato la rovina di Chiaravalle e sarà la rovina di Forza Italia e, se avesse un briciolo residuo di onestà intellettuale, starebbe zitto invece di sproloquiare e fare valutazioni sugli atti dell'attuale amministrazione Donato, impegnata a risolvere i mille disastri che lui ha provocato e che ci ha lasciato in eredità”.
 

 

Chiaravalle Centrale, Foti: Mirabello si dimetta da presidente della commissione Sanità

“Il consigliere regionale Michele Mirabello, dopo la magra figura rimediata lunedì scorso, dovrebbe dimettersi da presidente della Commissione Sanità”.

Lo afferma, in una nota, l'assessore comunale di Chiaravalle Centrale Claudio Foti. “Per chi ancora non lo sa - prosegue Foti - ospite di una manifestazione di partito, Mirabello ha avallato, con il suo silenzio, le dichiarazioni totalmente false e prive di fondamento del proprio compagno renziano, Giuseppe Maida, sulla Casa della Salute. Maida ha affermato che il finanziamento per la Casa della Salute non c'è. E Mirabello, seduto al suo fianco, non ha avuto niente da ridire! Proprio lui che fa parte di quella maggioranza di governo regionale che ci ha messo direttamente la faccia con il governatore Mario Oliverio su una convenzione ufficialmente repertoriata, che contiene tutti i necessari richiami di legge, anche e soprattutto sulla copertura finanziaria!”. “Mirabello ha taciuto per ignoranza o per compiacere Maida?” si chiede l'assessore.

“In entrambi i casi - continua - ci troviamo di fronte ad un fatto di una gravità inaudita. Maida smentisce Oliverio, il Pd tace, un presidente di Commissione disconosce un atto dirigenziale...”. Secondo l'assessore Foti “bisognerebbe andare anche a ritroso nel tempo, per vedere a quante riunioni tecniche sulla Casa della Salute sia stato presente il consigliere Mirabello”.

“Probabilmente mai” affonda Foti, secondo il quale “tutte queste circostanze dovrebbero portarlo alle dimissioni immediate”. Un'ultima battuta sui “frequentatori dei social”. “Avevo evidenziato provocatoriamente questa vicenda con un post molto ironico - conclude Foti - ma c'è chi non comprende neanche l'umorismo e, senza conoscere atti e fatti, si è messo pure a rispondermi... non mi resta che ridere”.

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