Bonifica amianto, Ferrara (M5S) sollecita la Regione a mettersi in regola

L'amianto non è stato ancora rimosso dal 98% degli edifici pubblici e dei luoghi di lavoro in cui è presente. Senza perdere altro tempo, per questa necessaria e impellente bonifica, è possibile intercettare fondi europei. "Spero che gli amministratori calabresi non perdano ulteriore tempo", così commenta l’importante notizia Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 Stelle eletta nella Circoscrizione Sud. "In Calabria ad oggi non esiste un vero e proprio censimento dei manufatti pubblici contenenti amianto. Per cui è necessario mappare immediatamente il territorio e non farci sfuggire questa occasione di bonifica. L’amianto, come più volte denunciato anche dal Movimento 5 Stelle – continua la Ferrara – è presente sui tetti di scuole, ospedali e caserme, rappresentando una seria minaccia per la salute dei cittadini". Secondo la Portavoce pentastellata, dunque, le pubbliche amministrazioni non potranno più adire la scusa della mancanza di fondi. “L'Europa adesso tende una mano a Comuni e Regioni. Nell'accordo di partenariato Italia-Ue per la programmazione dei fondi 2014-2020 si prevede la possibilità di smaltire l'amianto e ristrutturare il patrimonio edilizio pubblico, ma prima occorre mettersi in regola con la comunicazione delle aree e gli edifici in cui l’amianto è presente". "Nonostante una legge regionale, la 14/2011, stabilisca termini e obblighi precisi, tanto per i privati quanto per gli amministratori, nulla è stato fatto in Calabria. Se da un lato si registra l’ennesimo ritardo da parte di amministratori distratti, dall’altro lato i dati delle vittime da mesotelioma (il cancro dell'amianto), sono in continua crescita. “Le bonifiche sono urgenti – conclude l’eurodeputata - e la Calabria non può permettersi distrazioni su questo tema. Spero che tutti i pubblici amministratori dei comuni calabresi non si lascino scappare questa opportunità”.

 

Olio d'oliva calabrese, Parentela e Ferrara (M5S): "Danni incalcolabili se l'UE non cambia parametri"

Le normative Ue rischiano di mettere fuori mercato un terzo dell'extravergine prodotto in Calabria. Il riferimento è all'allegato I relativo alle caratteristiche dell'olio di oliva del regolamento Ue 2015/1830. In esso vengono indicati i limiti alla composizione degli acidi grassi, al fine di impedire le sofisticazioni dell’olio extra vergine con altri oli vegetali. Questi limiti penalizzano in maniera decisiva una varietà olivicola molto diffusa in Calabria, la Carolea, il cui olio, per la modifica del metodo di calcolo degli acidi grassi, supera facilmente i valori indicati nell'allegato in questione. Del tema se ne sta ampiamente occupando il Movimento 5 Stelle, in particolare il portavoce alla Camera Paolo Parentela, che in Commissione agricoltura ha depositato una risoluzione, e Laura Ferrara che nel suo ruolo di eurodeputata ha interrogato la Commissione europea, rea del varo della normativa. "Capita che l’olio ottenuto dalle olive prodotte dalle aziende agricole nazionali, una volta analizzato, presenti valori non conformi al regolamento e, pertanto, non è consentita la vendita come ‘olio di oliva’ oppure come 'olio extravergine', a meno di essere miscelato con altri oli perdendo così tutto il valore aggiunto che gli conferiscono le informazioni relative alla propria storia, origine ed identità"- lamentano Parentela e Ferrara, e continuano - "la qualità Carolea, cultivar ad ampia diffusione in Calabria, per esempio, supera i limiti consentiti di acido eptadecenoico (0,30 punti percentuali) senza che tuttavia tale superamento costituisca un tentativo di sofisticazione. Stessa problematica si vive in Puglia con la Coratina. Olii di altissima qualità, in pratica, diventano fuorilegge". Va sottolineato che il superamento di questo limite stringente non va ad incidere sulla genuinità del prodotto. Al contrario, il danno non sarebbe quantificabile per la filiera calabrese e non solo, se si continuasse a mantenere la normativa così come è stata modificata lo scorso ottobre.  I Portavoce del Movimento 5 Stelle hanno chiesto, rispettivamente, al Governo nazionale ed a quello europeo, di intervenire secondo i loro ambiti d'azione. "Continuare a mantenere questi limiti può essere interpretato unicamente come un chiaro endorsement alle multinazionali, le quali non garantiscono la qualità e la tracciabilità del prodotto, riscontrabile nelle aziende agricole nazionali –. Concludono Paolo Parentela e Laura Ferrara – continueremo a chiedere la revisione dei parametri esistenti, i quali non fanno altro che mettere in ginocchio la già precaria economia che ruota intorno al made in Italy".

Inchiesta Cara: Laura Ferrara (M5S) avanzò dubbi già nel 2014

Smentita nei fatti. Più di un mese fa le Misericordie diramavano un comunicato in cui si affermava che, in seduta segreta, il Capo Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del Ministero dell'Interno aveva accertato l’assenza di irregolarità sulla gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto da parte delle stesse. Di irregolarità, criticità ed ombre invece ne aveva denunciate l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, in seguito alla sua visita ispettiva nel 2014, denunce che aprirono la strada ad una serie di inchieste giornalistiche anche su organi di stampa nazionale. Oggi quei numerosi dubbi insistono in un’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Crotone, sul business dei migranti in cui appare, fra gli altri, il nome del vicepresidente delle Misericordie, Leonardo Sacco. "Ero rimasta stupita dalla completa fiducia che Morcone aveva riservato alla gestione di alcuni servizi del Cara – commenta Laura Ferrara –. La convinzione che la gestione del Cara di Crotone sia un sistema ai limiti della legalità e della trasparenza è radicata nel fatto che la stessa prefettura non è in possesso di documenti importanti, come i bilanci consuntivi e quelli relativi ai subappalti. Inoltre io stessa – aggiunge – sono ancora in attesa di documentazione regolarmente richiesta e della quale ad oggi non riesco ancora a prendere visione". Documentazione che la Ferrara aveva richiesto proprio perché in base alla convenzione esistente dovevano essere in possesso della Prefettura competente. "Da tempo si parlava di questa inchiesta a Crotone – continua la portavoce pentastellata – non poteva passare inosservato agli inquirenti il passaggio da una ditta a cui è stato sospeso il certificato antimafia, ad un’altra gestita comunque della stessa famiglia". Il riferimento dell’europarlamentare è alla società di catering il Quadrifoglio, sul cui affidamento della fornitura vertono le indagini. "Mi auguro che le indagini possano una volta per tutte chiarire quanto avviene nel Centro di Isola, come Movimento 5 Stelle continueremo a rimanere vigili. Siamo in attesa inoltre del blitz annunciato dallo stesso Morcone durante la sua audizione. L’accoglienza può sì essere un’occasione per il nostro territorio al centro del Mediterraneo, ma non può essere un business sulla pelle dei migranti e a scapito dei cittadini italiani".

Movimento 5 Stelle: domani in Calabria l'evento #Insiemeperlalegalità

"#Insiemeperlalegalità. Contro la corruzione e le mafie" è l'evento promosso da Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che si terrà domani, sabato 21 novembre, al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria alle ore 17.30. Laura Ferrara, titolare del rapporto sulla lotta alla corruzione a alla criminalità organizzata, discuterà dell'opportunità di mettere in campo una prospettiva comune in ambito europeo per un'efficace lotta alla corruzione e alle mafie, insieme ai portavoce del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e Federica Dieni, con Don Giacomo Panizza dell'associazione Progetto Sud, il giornalista Michele Albanese, Vincenzo Linarello del gruppo Cooperativo GOEL e Matilde Pirrera dell'agenzia Nazionale Beni Confiscati. Il giornalista Emiliano Morrone modererà il dibattito.

 

M5S, #Insiemeperlalegalità: anche Di Maio sabato in Calabria per l'evento contro corruzione e mafia

"#Insiemeperlalegalità. Contro la corruzione e le mafie" è l'evento promosso da Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che si terrà al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria sabato 21 novembre alle ore 17.30. La Ferrara, titolare del rapporto sulla lotta alla corruzione ed alla criminalità organizzata, discuterà dell'opportunità di mettere in campo una prospettiva comune in ambito europeo per un'efficace lotta alla corruzione e alle mafie insieme ai portavoce del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e Federica Dieni, con Don Giacomo Panizza dell'associazione Progetto Sud, il giornalista Michele Albanese, Vincenzo Linarello del gruppo Cooperativo GOEL e Matilde Pirrera dell'agenzia Nazionale Beni Confiscati. Il giornalista Emiliano Morrone modererà il dibattito. "In Europa ci sono 28 diritti penali che non dialogano fra di loro. La proposta targata Movimento 5 Stelle – dice Laura Ferrara a proposito del rapporto del Parlamento europeo che porterà la sua firma - si prefigge l'obiettivo di ravvicinare le normative in tema di lotta alla criminalità organizzata in modo da avere strumenti comuni a livello europeo rendendo più efficaci le azioni di contrasto. Quella di sabato sarà occasione di analisi più profonda del fenomeno mafia, insieme a persone che ogni giorno ne subiscono l'ingerenza sul nostro territorio ma che, attraverso il proprio ruolo nella società civile, cercano di contrastarla o comunque di reagire attraverso l'unica strada percorribile: la legalità".

 

Dopo l’esposto di Laura Ferrara (M5S) contro Sorical, la società modifica il sito web

"Sorical modifica la pagina del sito Internet dove spiegava le ragioni della riduzione della portata idrica e, lo fa, in seguito all’esposto - come ricordato in una nota - presentato dall’europarlamentare Laura Ferrara". Sarà anche un caso, ma la segnalazione inviata dalla portavoce a Bruxelles del Movimento 5 Stelle all'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico, denunciava, tra le altre anomalie, proprio la circostanza che 'Sorical si erge ad ente moralizzatore, avocando a sé funzioni di sensibilizzazione', così come veniva scritto sul sito prima della modifica di questa mattina. Rivolgeva dunque questa funzione, mai affidatale, nei confronti dei 'cittadini che pagano regolarmente la bolletta dell'acqua', al fine di provocare, così Sorical si augurava, 'un'indignazione nei confronti dei debitori' additati spregevolmente dalla stessa società, come 'chi si crede più furbo'. In seguito all'ultima modifica del sito, l'11 novembre 2015, così come è riportato in fondo alla pagina web (http://www.soricalspa.it/index.php?option=com_content&task=view&id=285&Itemid=143), l’attività di sensibilizzazione è stata declassata da 'obiettivo' della riduzione ad 'azione divulgativa' e scompaiono le parti aspramente criticate dal Movimento 5 Stelle e denunciate all'Autorità, come quella in cui si esortano i Comuni a sollecitare 'con forza', azioni quali la chiusura dei rubinetti, i cittadini che non pagano. Altra rimodulazione avvenuta è quella relativa ai costi di gestione, ora priorità per l'azienda, contemporaneamente scompare la reale motivazione che giustificava la riduzione, ovvero quella di diminuire i costi di gestione, relegando un bene come l’acqua ad una qualsiasi altra merce". "La goffa corsa di Sorical, nel modificare le ragioni per cui attua la riduzione della portata idrica, valgono al pari di un’ammissione di colpa – , dichiara Laura Ferrara - Sorical così facendo ammette che le ragioni del Movimento sono fondate, rischiando peraltro di scadere nel ridicolo. La modifica formale della pagina web non modifica di fatto la sostanza delle intenzioni della Società. L'acqua va riconosciuta come bene pubblico e valore fondamentale e non come merce. – conclude -  Sorical non può continuare a gestire questo servizio senza tener conto delle peculiarità di questo bene e degli orientamenti, oramai cristallizzati, nelle massime istituzioni europee e nazionali".

Gestione regionale dei fondi comunitari sotto la lente d'ingrandimento del M5S

Continua l’operazione #fiatosulcollo del Movimento 5 Stelle in Calabria. Questa volta ad entrare nella cittadella regionale sono le eurodeputate Laura Ferrara e Rosa D’Amato che hanno inteso incontrare venerdì mattina il dirigente generale del dipartimento Programmazione ed autorità di gestione Por Fesr 2007-2013, Paolo Praticò, affiancato da altri funzionari della sua struttura. Scopo dell’incontro è mantenere alta l’attenzione sulla gestione della programmazione comunitaria, monitorare l’iter dell’acceleramento di spesa del Por 2007-2013 e capire se le criticità legate proprio alla passata programmazione saranno superate per la nuova che, da poco, ha superato l’esame della Commissione europea. "Tante le domande che abbiamo posto – dicono Ferrara e D’Amato subito dopo il colloquio – i calabresi non possono contare sulla presenza di un portavoce in Consiglio regionale, ma questo non impedisce a quelli nazionali ed europei di far visita nei dipartimenti con la lente d’ingrandimento". La riunione durata a lungo è apparsa proficua dal punto di vista del confronto . Partendo dalle numerose problematiche legate alla vecchia programmazione si è cercato di indagare se realmente si fossero messi in atto tutti quegli strumenti in grado di sanare le diverse problematiche. Dai sistemi di controllo, che sono valsi alla Calabria un blocco dei fondi di oltre tre anni, alla partecipazione del pubblico nella fase di redazione del Por. Passando per il Piano di rafforzamento amministrativo che "ci è stato garantito – affermano le parlamentari a Bruxelles – verrà ufficialmente presentato dal presidente Oliverio nei prossimi giorni. Obiettivo principale della visita era proprio la richiesta di trasparenza, chiarezza e semplificazione nell’accesso a tutte le informazioni relative al Programma operativo. Abbiamo inoltre espresso i nostri dubbi sugli strumenti di ingegneria finanziaria e concretizzato con l’incontro di ieri a Catanzaro – concludono Laura Ferrara e Rosa D’Amato – un percorso di costante controllo sulla gestione delle risorse europee. Fondi destinati allo sviluppo dei territori ma che in Calabria, così come in altre regioni d’Italia, nonostante gli interventi a pioggia, non hanno mai centrato l’obiettivo originario. Centinaia di milioni di euro letteralmente sprecati, con il beneplacito di una classe politica e dirigente complice silenziosa se non addirittura compiacente in alcuni casi".

Statale 106, Laura Ferrara (M5S): "Le scelte calate dall'alto non ci appartengono"

Un dibattito partecipato quello tenutosi mercoledì nella sala consiliare di Trebisacce. Un incontro fortemente voluto dall'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, così da aprire un confronto sui diversi punti di vista circa il destino del terzo megalotto della statale ionica calabrese, quello che interessa il tratto Roseto Capo Spulico-Sibari. "Sarebbe stato utile avere in sala tutti i punti di vista – commenta Laura Ferrara in riferimento agli attacchi ricevuti dall'associazione 'Basta Vittime Sulla Strada Statale 106' - il Movimento 5 Stelle non è al governo in Italia e, in Europa, poco si può fare visto che i fondi destinati alle infrastrutture sono programmati dagli Stati membri e dalle Regioni. Abbiamo proposto un dibattito pubblico. La posizione emersa, anche a seguito di quanto detto e illustrato dagli ingegneri Sante Camo e Marco Martens, è che il progetto definitivo, fermo da sette anni, non convince nessuno. Forse se si fosse proceduto al dibattito pubblico molto prima si sarebbe risparmiato tempo, si sarebbero salvate tante vite e ad oggi avremmo un progetto già realizzato. Continueremo a fare pressione in questo senso perché non siamo mossi da alcun interesse personale. L'unico scopo che perseguiamo è che la nuova 106 sia presto una infrastruttura concreta, sicura e sostenibile". Sulla condivisione si basa il metodo mostrato la scorsa sera in sala. Si tratta, come illustrato dagli esperti, di un sistema matrice a multicriteri. Seguendo questo metodo sarà possibile arrivare ad una scelta più condivisa possibile, basandosi su criteri oggettivi. "Le scelte calate dall'alto non ci appartengono – continua la portavoce pentastellata - proviamo solo a dare un metodo di scelta ai cittadini, a loro rimane l'ultima parola così da agire finalmente in piena applicazione dei principi della convenzione di Aarhus che contempla la partecipazione del pubblico ai processi decisionali.  Una via di mezzo che tenga conto della tutela della salute, dell'ambiente e della sicurezza è necessaria e percorribile – conclude la Ferrara – se finora trova difficoltà ad emergere, è per la mancanza di volontà politica del Governo nel prendere degli impegni economici che vadano finalmente a favore dei cittadini e non di interessi di altra natura".

 

 

 

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