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Iniziativa M5S: venerdì infoday sui fondi europei per agricoltura e turismo

Un modo per accorciare le distanze con l’Europa e dare un’opportunità concreta al nostro territorio. Questo l’obiettivo dell’iniziativa "InfoDay sui Fondi europei". Dopo il focus sulle Pmi, venerdì 6 novembre dalle ore 16.30 alle 19 a Camigliatello Silano sarà dato ampio spazio a due tematiche cardine per la crescita della Calabria: agricoltura e turismo. All'iniziativa, targata Movimento 5 Stelle Europa, prenderanno parte anche le eurodeputate Rosa D'Amato e Laura Ferrara, il deputato Paolo Parentela e l'europrogettista Andrea Boffi. Sede dell'incontro sarà la Proloco cittadina. "L'obiettivo - commentano i portavoce M5S – è quello di permettere a tutti, cittadini, imprenditori e associazioni, di acquisire le nozioni base sui fondi diretti, nella speranza di creare delle nuove opportunità per la Calabria". Troppo spesso progetti importanti vengono abbandonati a causa degli ostacoli burocratici che l'iter di accesso ai fondi indiretti presenta. L'Europa offre però strumenti alternativi, per finanziare idee che potrebbero risultare il giusto volano per la crescita di settori decisivi per il territorio calabrese, senza passare necessariamente dalla farraginosa e ritardataria programmazione regionale. La vocazione naturale della Calabria favorisce le iniziative che puntano, appunto, al settore turistico e a quello legato all'agricoltura. Attraverso una analisi delle opportunità dei finanziamenti comunitari, si porteranno a conoscenza le modalità di accesso ai fondi diretti, quelli erogati cioè dall'Unione europea.

Statale 106: mercoledì dibattito con Laura Ferrara (M5S)

Qual è la giusta prospettiva rispetto al progetto definitivo del terzo megalotto della statale ionica calabrese? Un'opera evidentemente necessaria ed urgente, ma che rischia di essere troppo impattante dal punto di vista ambientale. Se ne parlerà mercoledì 4 novembre alle 17.30 nella sala consiliare del Comune di Trebisacce. Alla discussione parteciperanno l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara, gli ingegneri Marco Martens e Sante Camo. Modererà l'incontro il professor Fabio Auddino. L'incontro di mercoledì vuole portare alla luce tutti i dubbi circa le posizioni discordanti per la definitiva realizzazione del tratto Roseto Capo Spulico-Sibari. In particolare si illustreranno ipotesi alternative rispetto al progetto attuale, rimasto da troppo tempo sulla carta. "Il Movimento 5 Stelle – afferma Laura Ferrara – attraverso i suoi Portavoce alla Camera ha impegnato il Governo ad adoperarsi affinché si provveda nel minor tempo possibile alla messa in sicurezza dei tratti esistenti della 106. Con un'apposita mozione si chiede la realizzazione dei nuovi tratti in tempi certi, secondo logiche di correttezza, economicità ed efficienza, rivalutando in alcuni tratti l'analisi costi-benefici e riducendo al minimo l'impatto ambientale dell'opera”. Esiste la reale possibilità di mettere finalmente in sicurezza quella che in Calabria è definita la “strada della morte”, un'opportunità che non deve per forza sacrificare le bellezze paesaggistiche e che potrebbe realizzarsi nel massimo rispetto dell'ambiente circostante.

Riduzione portata idrica, esposto di Ferrara (M5S) contro le "violazioni di Sorical"

Continua la battaglia del Movimento 5 Stelle contro la riduzione della portata idrica da parte di Sorical nei confronti dei Comuni morosi.  Con un esposto all'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, denuncia le molteplici anomalie nella gestione della fornitura idrica. La segnalazione della Portavoce calabrese è articolata seguendo il filone di tre motivazioni. In primo luogo, si legge, "la Sorical gestisce l'acqua come un prodotto commerciale al pari degli altri. La società, infatti, dichiara che la riduzione idrica ha anche «lo scopo di ridurre i costi di gestione», la Ferrara sottolinea che Sorical "disconosce il delicato compito affidatole ovvero che l'acqua, come chiarisce la direttiva quadro Ue, «va riconosciuta come bene pubblico e valore fondamentale per tutti i cittadini Ue e non come merce». "Sorical – aggiunge la Ferrara - è beneficiario di finanziamenti europei, così come riportato sul sito dell'azienda, contributi comunitari erogati per opere di ampliamento e risanamento, così da migliorare sia la qualità che l'accesso fisico ai servizi idrici. In particolare, i fondi erano finalizzati ad aiutare le società in difficoltà così da estendere la copertura idrica anche ai segmenti di popolazione più povera". "Al contempo - rincara la dose l'europarlamentare pentastellata - Sorical si erge ad ente moralizzatore, avocando a sé funzioni di sensibilizzazione mai delegategli da alcuno, rivolgendole in maniera coercitiva ed umiliante anche nei confronti dei cittadini che pagano regolarmente la bolletta dell'acqua, nel maldestro tentativo dichiarato di provocare un'indignazione nei confronti dei debitori additati spregevolmente dalla Sorical come chi si crede più furbo. Il comportamento della Sorical è in netta violazione, se non in spregio, ai principi ed agli orientamenti oramai consolidati nelle massime istituzioni europee e in violazione dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione". La Ferrara inoltre denuncia "la scarsa trasparenza delle informazioni in ordine alla riduzione della portata idrica, non compaiono né nelle diffide inviate tanto meno sul sito – conclude la Ferrara – le modalità con cui verrà (se verrà) assicurato il servizio alle strutture sanitarie pubbliche, alle scuole, alle forze dell'ordine ed ai vigili del fuoco, ai fini di non compromettere servizi costituzionalmente garantiti. L’accesso all’acqua dovrebbe essere pubblico e per tutti così come confermato dal referendum del 2011. 27 milioni di italiani, votarono per l'abrogazione di qualsiasi norma che affidava la gestione dell’acqua ai privati. In Calabria non solo il volere dei cittadini è rimasto inascoltato, ma si permette ad una società in liquidazione di fare il buono e cattivo tempo con un diritto fondamentale come quello dell'accesso all'acqua".

Commissaria UE avverte la Calabria: "Fondi europei a rischio"

Non lasciano tranquilli i calabresi le parole che sono state pronunciate da Corina Cretu, Commissario UE agli Affari regionali. A denunciarlo è Laura Ferrara, parlamentare europea del Movimento 5 Stelle. La componente dell'Esecutivo europeo, infatti, in merito alla gestione dei programmi operativi di Campania e Calabria, ha avvertito che sarà indispensabile procedere ad una "revisione profonda". "Gli errori del passato e i milioni di euro tornati indietro - è il grido d'allarme della rappresentante M5S - non hanno insegnato niente a questa classe ‪‎politica‬. Se non presentano i programmi corretti in tempi rapidi, sarà impossibile avviare lo stanziamento delle risorse entro la fine dell’anno". La lenta programmazione da parte della Regione guidata da Mario Oliverio mette, dunque, a rischio, il felice esito delle procedure necessarie per stanziare le cifre disponibili. "Se non presentano adesso i programmi - ha avvertito Corina Cretu in occasione della risposta ad una interrogazione orale presentata da Rosa D'Amato, deputata europea del Movimento 5 Stelle - c'è il rischio che perdano i soldi a livello regionale fino alla fine dell'anno". L'auspicio è che il messaggio sia arrivato forte e chiaro alle orecchie dei vertici di Palazzo Alemanni che, in una situazione complicata e difficile come quella vissuta dalla popolazione calabrese, non possono certo permettersi di indugiare oltre. Il denaro direttamente proveniente da Bruxelles rappresenta, come noto, il principale strumento per dare sostanza alle sbandierate idee di rilancio e sviluppo della regione.

Metalli pesanti nelle acque, il caso Legnochimica arriva a Bruxelles

Da Rende a Bruxelles il passo diventa breve. Per merito di Laura Ferrara che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta alla Commissione sul caso Legnochimica. “Due – spiega la portavoce del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo - le tematiche messe in evidenza: i danni ambientali che ha subito l’area dove operava la società oggi in liquidazione e i danni alla salute causati alla popolazione residente. In entrambi i casi si prefigurerebbe una violazione della normativa europea. Ed è su questo punto che si interroga la Commissione, per sapere quali iniziative intende intraprendere affinché siano rese realmente efficaci le norme europee in materia ambientale, con particolare riferimento alle direttive 2004/35/CE, 2000/60/CE e 2008/98/CE. Il caso della ex Legnochimica parte da lontano. Sin dal 1969 – chiarisce la Ferrara coadiuvata dal portavoce grillino al Comune di Rende Domenico Miceli - nell’area persistono enormi bacini, privi di impermeabilizzazione, dove inizialmente venivano sversati i residui di lavorazione. Questi bacini, i cosiddetti ‘laghetti’ sono ancora là in attesa della necessaria bonifica. Nel luglio 2011 la Procura della Repubblica ha disposto la redazione di una consulenza tecnica sull’area. La consulenza evidenzia che «la falda acquifera sotto ed in prossimità dei bacini artificiali, risulta gravemente contaminata, anche in profondità e che detta contaminazione si è estesa ai pozzi esistenti in zona» ed evidenzia l’inquinamento da metalli pesanti: alluminio, ferro, manganese, arsenico, berillo, cromo, nickel, mercurio, benzene e tricloroetilene, con concentrazioni fino a centomila volte superiori al valore consentito. Tali sostanze sono classificate dalla IARC come rischio oncogeno documentato. I rilievi effettuati dall’Arpacal sulle acque sotterranee confermano la contaminazione da sostanze cancerogene: diclorometano, tricloroetano, bromoclorometano, dibromoclorometano, Toluene e P-Isopropiltoluene. I molteplici interventi di tutte le autorità competenti sono sempre risultati vani, pertanto emerge palese la violazione attuale e continuativa della normativa europea in materia. Ad oggi si attende ancora l’avvio della bonifica dell’area in questione. Come Movimento 5 Stelle – concludono i due esponenti - siamo ancora in attesa di risposte concrete da parte dell’azienda in liquidazione che deve ancora presentare un piano di bonifica che possa essere oggetto di valutazione da parte della conferenza dei servizi”.

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