Reggio C., Ferrara (M5s): "I fondi europei destinati al servizio di car sharing rischiano di essere revocati"

«I fondi europei destinati alla Città Metropolitana di Reggio Calabria per il servizio di car sharing rischiano di essere revocati».

Lo afferma l’eurodeputata Laura Ferrara che sulla questione aveva interrogato la Commissione europea.

«Il progetto – spiega la Ferrara riferendosi a quanto contenuto nella risposta della Commissione - si chiama "C'entro con Car sharing e Car pooling" ed è stato incluso nel programma Calabria del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013 con l'obiettivo di rafforzare la mobilità sostenibile. La sua attuazione ha generato un pagamento pari ad oltre 200mila euro, come certificato nella domanda di pagamento finale dalle autorità responsabili del programma. Ad oggi però il servizio effettivo non è mai partito e le 20 automobili già acquistate, di cui 3 elettriche giacciono in un parcheggio inutilizzate».

«Quello appena descritto potrebbe essere l’ennesimo caso di fondi comunitari mal gestiti da una pubblica amministrazione calabrese. Si parte con le migliori intenzioni, un servizio di spostamento innovativo e sostenibile di persone, e si finisce con il completo fallimento, per incompetenza, scelleratezza o totale indifferenza nei confronti del denaro pubblico. Emblematico è quanto scrive la Commissione nella risposta alla mia interrogazione, ovvero che ad oggi l'Autorità di gestione non è stata in grado di confermare che il progetto sia operativo e a disposizione dei cittadini. Se la piena funzionalità non venisse confermata - conclude l’eurodeputata del M5s riportando le informazioni fornitele da Bruxelles - la Commissione potrebbe disimpegnare gli importi corrispondenti o, addirittura, recuperare le somme già versate».

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Tirocini bando scuola, Laura Ferrara (M5S): “un bando nato male e finito peggio”

«Continuano gli effetti negativi delle fallimentari politiche attive promosse dal governo regionale targato Oliverio». Così l’eurodeputata Laura Ferrara, riferendosi ai circa 600 tirocinanti degli istituti scolastici calabresi.

«Disoccupati - spiega la Ferrara - che a giorni concluderanno i tirocini formativi nelle scuole così come previsto dal bando le cui finalità erano: “assicurare alle scuole calabresi la possibilità di avvalersi delle prestazioni di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga e di disoccupati, al fine di concorrere a creare condizioni favorevoli all’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità grave; dare la possibilità, ai lavoratori disoccupati, di essere avviati in percorsi di formazione, svolgendo un’attività lavorativa di indubbia valenza socio – professionale e beneficiando di un indennità di partecipazione ai servizi formativi”».

«Questo bando - ricorda la Ferrara - non nacque sotto una buona stella. Un programma annunciato, come al solito, in pompa magna a giugno 2016, dall’allora assessore al ramo, Federica Roccisano e dal governatore. Seguì un iter burocratico lento e contorto, avviato solo ai primi di settembre del 2016 con l’emanazione da parte della Regione Calabria di specifico bando. I tirocini partirono un anno dopo, quindi a settembre del 2017, per ultimarsi il 22 novembre di quest’anno. Va da sé che alla Regione Calabria, oltre a procedere con i soliti ritardi, non sono nemmeno in grado di farsi bene i conti. I percorsi di formazione e orientamento, che vedono i beneficiari impegnati con soggetti vulnerabili, a cui andrebbe garantita continuità e assistenza, terminano dopo due mesi dall’inizio delle scuole, quando sarebbe stato più ragionevole concluderli alla fine dell’anno scolastico, quindi nel mese di giugno. Alcuni genitori di studenti disabili ci stanno segnalando le difficoltà che questa brusca interruzione comporterà nel sereno proseguimento dell’anno scolastico per i propri figli. Così come gli stessi beneficiari del bando lamentano di aver svolto nelle scuole, non un percorso di formazione, ma una vera e propria attività lavorativa senza, ovviamente, il compenso e le tutele previdenziali proprie di un normale lavoratore».

«Non crediamo più alla bugia narrata da Oliverio secondo cui lui erediterebbe dalle passate amministrazioni le tantissime vertenze di migliaia e migliaia di stagisti e tirocinanti calabresi. Lui stesso, e questo bando è solo un esempio, ha portato avanti, in piena continuità con il passato – conclude l’europarlamentare – politiche volte a ingrossare la sacca di precariato e che certamente non si configurano come misure concrete di politica occupazionale».

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Mafia e gioco on line, Ferrara (M5S): “Le norme proposte dal M5S contrastano anche le azzardo-mafie”

«L’inchiesta scattata questa mattina dimostra ancora una volta la necessità di contrastare il gioco d’azzardo, non solo perché danneggia e rovina la vita delle vittime di ludopatia ma anche perché troppo spesso il sistema finisce nelle mani della criminalità organizzata».

Così l’eurodeputata Laura Ferrara commenta l’inchiesta coordinata dalla Dna e da cui emerge come la mafia controlli anche il gioco on line. 

«.Oltre sessanta arresti tra Calabria, Puglia e Sicilia ed intercettazioni in cui si evidenzia la volontà da parte della malavita di attrarre nove risorse con altissime competenze tecnologiche per movimentare il giro di denaro senza destare sospetti. Il volume d’affari delle giocate era altissimo, circa 4,5 miliardi di euro sottratti all’economia reale e reinvestiti all’estero».

 «Lo Stato non può essere complice di questa dilagante illegalità, per questo la contrapposizione del Movimento 5 stelle al gioco d’azzardo – afferma la Ferrara -, sarà sempre più convinta. Il disegno di legge M5S presentato per il contrasto, la riduzione e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico va esattamente in questa direzione. Vieta qualsiasi forma di pubblicità, prevede l’attivazione di progetti e campagne informative e il potenziamento dei controlli contro il gioco illegale, istituendo la figura degli agenti sotto copertura per combattere le "azzardo-mafie", per entrare nelle sale da gioco e scoprire trucchi, truffe e affari dei clan, soprattutto sulle scommesse on line».

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Lotta alla mafia ed alla corruzione. Laura Ferrara (M5S) promuove un dibattito domenica a Cosenza

Lotta alla mafia ed alla corruzione, questo l’evento che si svolgerà domenica 11 novembre alle 18.30 all’Hotel Royal di Cosenza.

Promotrice è l’eurodeputata Laura Ferrara, membro della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo, e relatrice del rapporto sulla lotta alla criminalità organizzata ed alla corruzione approvato dal Parlamento europeo nell’ottobre 2016.

Al dibattito parteciperanno Don Giacomo Panizza il prete bresciano che vive in Calabria da oltre 40 anni ed ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme la comunità «Progetto Sud» per la quale ha recuperato immobili confiscati alla ‘ndrangheta. Interverrà in collegamento dal Canada lo scrittore Antonio Nicaso, oltre a firmare oltre 30 testi sulla mafia insegna storia sociale della criminalità organizzata alla Queen’s University. La deputata del MoVimento 5 stelle, Elisa Scutellà componente della Commissione Giustizia alla Camera che illustrerà il decreto “spazzacorrotti”, introdurrà i lavori e modererà Giorgio Lo Feudo, docente del Dipartimento studi umanistici dell’Unical.

Nel corso dell'evento, grazie alla collaborazione dei meetup di Cosenza e Rende “Amici di Beppe Grillo”, sarà possibile aderire alla raccolta firme promossa dal Movimento 5 stelle per la proposta di legge “Taglio Privilegi” al Consiglio regionale della Calabria.

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Depurazione: Ferrara (M5s) scrive alla Commissione per le petizioni, sulle criticità calabresi

«Ho inteso aggiornare la Commissione per le petizioni dell’allarmante stato in cui versa il sistema depurativo calabrese anche alla luce della nuova procedura d’infrazione che coinvolge 48 agglomerati calabresi».
 
L’eurodeputata del MoVimento 5 stelle, Laura Ferrara, aggiorna il Parlamento europeo in merito alla Petizione 0398/2017, discussa ad aprile e diretta a sollecitare valide e urgenti misure dell’Ue per eliminare le criticità che riguardano il sistema depurativo in Calabria, al fine di garantire che le acque reflue urbane siano raccolte e sottoposte a trattamento appropriato in conformità alla Direttiva 91/271/Cee.
 
«L'allarmante stato in cui versa il sistema depurativo calabrese, ad oggi, non ha registrato alcun miglioramento, anzi, - continua Ferrara nella lettera indirizzata alla Commissione per le petizioni - paradossalmente, si è dovuto assistere addirittura ad un peggioramento del trattamento delle acque reflue urbane nella Regione Calabria».
 
«Infatti – scrive -, da pochi mesi, con una nuova procedura d'infrazione, la n.2017/2181, la Commissione europea si è costituita in mora nei confronti dell'Italia a causa di nuove violazioni della normativa europea (Direttiva 91/271/Cee) in materia di trattamento delle acque reflue urbane. Ebbene, dei 276 agglomerati coinvolti in questa nuova procedura, ben 48 sono calabresi. 
Per cui, sommando a questi ultimi i 13 agglomerati calabresi già condannati lo scorso 31 maggio 2018 dalla CGUE a seguito della causa C-251/17 e gli oltre cento agglomerati ancora coinvolti nella procedura d'infrazione 2015/2059, se ne ricava che il sistema depurativo calabrese stia attraversando una fase di piena emergenza che interessa oltre metà del territorio regionale con altissima probabilità di ricadute negative in termini di salute pubblica e tutela l'ambiente».
 
«La discussione di questa petizione e la volontà del Parlamento europeo di volerla lasciare aperta – spiega la portavoce del M5s - ha segnato un capitolo importante in materia di depurazione in Calabria. Sono state illustrate  tutte le carenze del comparto sottolineando a più riprese le gravi responsabilità politiche di chi, avendo a disposizione milioni di euro per sanare la situazione non lo ha fatto. La Regione Calabria è ora una sorvegliata speciale e dovrà dare soluzioni concrete per queste annose criticità non solo a noi cittadini, ma anche all’Europa. So bene che la Regione Calabria ha predisposto, come richiesto dalla Commissione europea, un cronoprogramma di interventi speciali, ma so altrettanto bene -conclude la Ferrara – che i primi risultati, se non ci saranno ulteriori ritardi, arriveranno alla fine del 2020».
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La scuola entra nel Parlamento europeo, sorteggiati i 4 istituti che andranno a Bruxelles

Ipsceoa di Botricello (CZ), Istituto tecnico statale Piria Ferraris/Da Empoli di Reggio Calabria, l’Istituto d’istruzione secondaria Guarasci Calabretta di Soverato (CZ) e il Liceo Scientifico Filolao di Crotone.

Sono questi i 4 istituti scolastici calabresi sorteggiati ieri, in diretta streaming da Laura Ferrara che partiranno per Bruxelles.

L'eurodeputata del MoVimento 5 Stelle ha promosso anche quest'anno il bando “La scuola entra nel Parlamento europeo”, rivolto agli istituti di istruzione superiore secondaria della Calabria. L'iniziativa, giunta alla quarta edizione, permetterà a 32 studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori ed a 8 docenti accompagnatori di conoscere più da vicino l'Istituzione europea.
La visita si svolgerà dal 2 al 5 dicembre 2018 ed ogni scuola sorteggiata dovrà ora individuare 8 studenti che beneficeranno di questa opportunità. Si è inteso inoltre sorteggiare anche due istituti di riserva, laddove fra le scuole beneficiarie ce ne fosse qualcuna impossibilitata a partecipare, e sono: il Liceo Scientifico Bruno-Liceo Classico Colosimo di Corigliano-Rossano (Cs) e l’Ipalbtur di Villa San Giovanni (RC).

«Abbiamo inviato il bando all’ufficio scolastico regionale – spiega la Ferrara – che ha poi provveduto a diramarlo in tutti gli istituti calabresi e ne ho dato ampia promozione anche io stessa attraverso i miei canali social. I ragazzi – continua – comprenderanno meglio le funzioni e i poteri del Parlamento europeo. Sarà occasione per approfondire temi che riguardano le questioni internazionali e nazionali come immigrazione e legalità ed anche questioni calabresi ma che investono l'Istituzione comunitaria, quali ambiente e fondi europei. Gli studenti parteciperanno fra l’altro ad un gioco di ruolo e vestiranno i panni del parlamentare europeo. Sarà riservato a loro uno speciale appuntamento con personalità del mondo dell’innovazione e dei social network per approfondire meglio le tantissime opportunità legate all’era digitale».  

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Olio d’oliva, Ferrara (M5S): “Ci batteremo per i nostri produttori”

"L’olio d’oliva del Sud Italia continua ad essere in serio pericolo".

Lo fanno sapere gli eurodeputati del M5s che hanno inviato interrogazione urgente alla Commissione europea in seguito all’arrivo a Palermo di una nave contenente circa 800 tonnellate di olio extravergine d’oliva biologico proveniente dalla Tunisia a dazio zero, acquistate da un’azienda siciliana.

"Non resteremo a guardare mentre le politiche comunitarie tentano di inginocchiare la nostra economia – così commenta l’europarlamentare Laura Ferrara cofirmataria dell’interrogazione – le nostre aziende olearie devono essere tutelate e la notizia secondo la quale la Commissione europea sarebbe intenzionata a concedere, per il biennio 2019-2020, l’importazione di un contingente senza dazio di 30.000 tonnellate di olio tunisino non può che destare preoccupazione anche per tutti i produttori di olio calabresi. Per il 2018 risultava esaurito il contingente di importazioni senza dazio da parte della Tunisia, per questo motivo abbiamo richiesto chiarimenti alla Commissione su questi ulteriori arrivi. Come MoVimento 5 Stelle Europa non lasceremo sole le aziende del nostro territorio – conclude la Ferrara – sono troppe le difficoltà che hanno già affrontato, dall’allarme Xylella prima e la normativa restrittiva sui valori di acido eptadecenoico, per fortuna rivista, poi. Rimarremo con loro in trincea a pretendere una politica commerciale che tuteli il made in Italy con una maggiore trasparenza anche in etichetta. I consumatori hanno il diritto di sapere se l’olio che acquistano arriva dall’Italia o meno".

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Sede calabrese a Bruxelles, Ferrara (M5s): uno spreco nonostante le promesse di Oliverio

«I miei appelli sul funzionamento della sede di rappresentanza della Regione Calabria a Bruxelles sono caduti nel vuoto».

Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 dtelle, ritorna sullo spazio in uso dalla Regione.

«I calabresi pagano circa 50mila euro l'anno per una sede inutilizzata – continua Ferrara-. Dopo l'inaugurazione, in grande stile con brindisi e aperitivi, il sipario è calato sulla sede e su quelle che dovevano essere le sue potenzialità».

«Ho monitorato questa situazione sin dal mio insediamento, denunciando il grave spreco del passato e sperando che con il “trasloco” in uno spazio meno costoso e più adeguato alle tasche dei cittadini calabresi, questo punto fisico diventasse un'opportunità di promozione, informazione e formazione per i giovani calabresi interessati a conoscere le istituzioni europee più da vicino. Il mio interesse non si è chiaramente fermato agli appelli sui mezzi di informazione, chiesi al Dipartimento Programmazione con una mail le funzioni svolte di chi avrebbe operato all'interno della sede e di indicarci quali sarebbero state le attività all'interno della stessa. A quella mail seguì una risposta molto dettagliata. La segreteria del Dipartimento Programmazione della Regione Calabria così scriveva: “Una lista parziale delle attività e funzioni, alcune già avviate altre in corso di preparazione, comprende: Informazione sulle politiche europee, networking e cooperazione internazionale, avvio e supporto a progetti di cooperazione, valorizzazione e promozione del territorio regionale in Europa, supporto alla partecipazione della regione Calabria e degli enti pubblici regionali agli Open Days e ad altri eventi di promozione e studio annualmente previsti a Bruxelles, realizzazione di eventi promozionali ed iniziative culturali a Bruxelles finalizzati a qualificare l’immagine e sviluppare la presenza della Calabria in ambito comunitario, raccordo con gli uffici della Commissione Europea, supporto agli stakeholder territoriali nella ricerca di partner per la partecipazione e l'inserimento in consorzi e reti per la costituzione di progetti/iniziative a carattere transnazionali”.

Una delle attività più interessanti sarebbe stata, se solo fosse stata reale, “l'attivazione di percorsi Training ed Internship, in collaborazione con le Università Calabresi”. Insomma una serie di ottimi propositi mai realizzati. Nel frattempo era stato pubblicato un bando, un anno fa, per individuare le figure professionali da inserire nell'organico della sede. I criteri per questa selezione lasciavano dei dubbi in quanto molto restringenti, rispecchiavano appieno le caratteristiche richieste le stesse persone che vi avevano collaborato in un precedente programma. In realtà anche questo bando cadde nel vuoto perché sospeso poco dopo e mai più riaperto. Quindi ad oggi gli uffici siti in Rd-Pt. Schuman 14 3^étage a Bruxelles, anche se ad un costo più congruo rispetto al passato, sono l'ennesimo spreco della Regione più povera d'Italia- conclude l'europarlamentare -. Uno spreco che rimane ingiustificato e del quale abbiamo chiesto più volte conto a questo governo regionale latitante sulle questioni spinose». 

 

 

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