Elezioni provinciali, Tassone contro Di Bartolo: "Totalmente inadeguato a svolgere il ruolo di segretario provinciale"

«Ci sono aspetti rispetto ai quali non si può più tacere. Il dato, d’altronde, è lampante, è chiaro che l’azione messa in campo dal segretario provinciale Giovanni Di Bartolo, che ha agito in estrema solitudine e senza la preventiva concertazione e condivisione, abbia svilito e marginalizzato completamente il Partito democratico».

E’ quanto afferma il dirigente regionale del Pd, nonché consigliere comunale di Serra San Bruno, Luigi Tassone.

«Il segretario provinciale del Partito democratico - continua Tassone - ha di fatto teorizzato e accentuato la debolezza minoritaria cui in molti vorrebbero relegare il nostro partito. Innanzitutto, ha svalutato autorevoli figure istituzionali, ha svilito i sindaci del Pd, partito che ricordo essere la prima forza del centrosinistra, ai quali non è stata chiesta un’eventuale disponibilità alla candidatura. Inoltre, ha calpestato la democrazia interna e le regole basilari su cui si basa un partito democratico per definizione come il nostro, atteso che la direzione provinciale non si è mai espressa sulla candidatura civica e non politica, come definita dallo stesso candidato, e che di fatto, nonostante i tentativi di aggiustare il tiro, travalica il campo progressista e riformista che, invece, doveva essere la nostra stella polare non negoziabile. Sia chiaro, pur non ritenendola dunque una proposta delimitabile al campo del centrosinistra, per spirito di disciplina mi adeguerò alle decisioni assunte. Ma chiusa questa fase non è più procrastinabile un’attenta riflessione: Di Bartolo si è dimostrato totalmente inadeguato a svolgere il ruolo, mi auguro che sappia trarne le dovute conseguenze altrimenti la questione relativa al nostro partito e alla evidente carenza di leadership deve essere affrontata senza ulteriori tentennamenti».

Pd, Luigi Tassone si schiera con Bonaccini

«Prima un’attenta analisi, poi una accorta riflessione condivisa assieme ad amici sindaci, amministratori locali e tantissimi dirigenti e militanti di partito e infine una scelta decisa e ponderata: da questo percorso, per farla breve, è scaturita la decisione di sostenere convintamente Stefano Bonaccini alla segreteria nazionale del Partito democratico».

E’ quanto riferisce il dirigente regionale del Pd, nonché già Consigliere regionale, Luigi Tassone annunciando la scelta di sostenere alle primarie del Partito democratico il presidente della Regione Emilia-Romagna.

«In questo percorso congressuale - spiega ancora Tassone - ho deciso di stare al fianco di Bonaccini nella convinzione che in questo contesto storico serva al Partito democratico una leadership forte che non sia intesa come l’uomo solo al comando, bensì la saldatura di un gruppo dirigente capace di offrire, da sinistra, una prospettiva al nostro Paese che non sia il populismo della destra. Figura di grande autorevolezza ed esperienza politica e amministrativa, Bonaccini ha già dimostrato sul campo che attraverso un’offerta politica definita e attraverso percorsi virtuosi si possono battere le destre; noi dal canto nostro ci prefiggiamo l’obiettivo di portare al centro del dibattito congressuale anche la questione meridionale, decisi a dare voce alle istanze dei territori che spesso non si sono sentiti rappresentati pur continuando a condividere i valori fondanti del nostro partito che – conclude Luigi Tassone - sulla falsariga del percorso tracciato alle nostre latitudini dal segretario regionale, Sen. Nicola Irto, potrà rialzarsi e rigenerarsi attraverso l’autorevole guida, la credibilità, la chiarezza di intenti e l’entusiasmo cagionati dalla candidatura alla Segretaria nazionale di Stefano Bonaccini».

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Serra, la minoranza chiede un Consiglio comunale aperto: “Ospedale e Casa delle comunità devono essere entità distinte e separate”

I consiglieri di minoranza Antonio Procopio, Luigi Tassone, Biagio Figliucci e Vito Regio chiederanno la convocazione di un Consiglio comunale aperto per chiedere lo spostamento dell’allocazione della Casa della comunità. La realizzazione della struttura è ad oggi prevista all’interno dei locali dell’ospedale “San Bruno” e ciò è interpretato come fattore di criticità dagli esponenti dell’opposizione.

“Chiediamo che venga individuata un’altra struttura - spiegano i consiglieri di minoranza - perché, tralasciando per il momento ogni discorso sull’idoneità dei locali attualmente scelti, pensiamo che nel lungo periodo i servizi offerti dalla Casa della comunità possano andare a sostituire integralmente le prestazione ospedaliere e questo è un rischio che non possiamo permetterci. La popolazione delle Serre, costituita per buona parte da anziani, non può arretrare di un millimetro dopo le privazioni subite negli ultimi 15 anni”.

Procopio, Tassone, Figliucci e Regio rilevano che “all’incontro in Cittadella non si è presentato il presidente della Regione Calabria e commissario alla Sanità Roberto Occhiuto ma dei tecnici che hanno rassicurato sul mantenimento della classificazione del ‘San Bruno’ come ospedale di montagna”.

Ciò non è considerato “sufficiente”, anche se rappresenta almeno “un punto di partenza”.

“È opportuno - sostengono - che l’ospedale e la Casa della comunità siano delle entità distinte e separate, perché ogni tipo di confusione deve essere evitata. Pertanto - aggiungono - nel Consiglio comunale ribadire al sindaco ed alla maggioranza la nostra posizione che è quella di trovare una nuova e più funzionale allocazione per la Casa della comunità. Vogliamo impegnare l’intero Consiglio nella ricerca di un’altra sede per la Casa della comunità per poi inviare la deliberazione all’Asp di Vibo Valentia ed al commissario alla Sanità Roberto Occhiuto per i successivi adempimenti”.

I consiglieri promettono infine di “mantenere alta l’attenzione sul rispetto degli impegni che sono stati presi e sulla loro corretta esecuzione”.

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Ospedale San Bruno, Tassone: “Dall’Asp solo fumo negli occhi”

“Un aspetto mi sembra chiaro: presi probabilmente dalla frenesia di placare una legittima protesta che parte dal basso, portata avanti con grande determinazione dal comitato San Bruno, i vertici dell’Asp di Vibo continuano a prendere in giro un’intera comunità oltre che le istituzioni che la rappresentano.
È di ieri, infatti, la delibera dell’Asp di Vibo con la quale si dà mandato ai tecnici per definire i lavori necessari per poter allocare numero 6 posti letto di recupero e riabilitazione presso il primo piano dell’ospedale San Bruno.
Detta così la notizia, sembrerebbe anche una buona cosa. Quasi trionfalistica. Ma di fronte a tale delibera non posso tacere per onestà intellettuale di chi conosce fino in fondo i fatti e per amore di un territorio a cui dedico, con tutti i limiti umani, tutte le mie energie e la mia azione politica.
Ciò detto è doveroso fare alcune precisazioni al fine di ricostruire i fatti e mettere in evidenza l’ennesima presa in giro dei vertici dell’Asp, che spero non abbia avuto l’avallo consapevole del sindaco di Serra San Bruno.
Il Dca 64 del 2016 prevede per l’Ospedale di Zona disagiata di Serra San Bruno ben 20 posti letto destinati a recupero e riabilitazione. A seguito di tale decreto, su continue insistenze dei sindaci del comprensorio, comprese quelle del sottoscritto in qualità di sindaco pro tempore, l’Asp di Vibo procedeva a conferire incarico ad un professionista per la progettazione di un reparto di recupero e riabilitazione, compresa la realizzazione di una palestra all'uopo destinata.
A seguito della realizzazione di tale progetto, che esiste nella sua interezza, non si continuano tuttora a capire i motivi del perché non siano mandati in appalto i lavori necessari, così come invece è stato fatto per il reparto di lungodegenza.
Questi i fatti rispetto ai quali non temo smentite da chi pensa di poter offendere l’intelligenza di un popolo che vive già i disagi di una zona interna di Calabria.
Alla luce di quanto sopra esposto, la delibera emanata ieri è irrispettosa di quanto stabilito dal Dca 64 e quindi non tiene, tra l’altro, conto delle indicazioni di una norma superiore.
Si tratta insomma di un giochino attraverso il quale si vuole gettare fumo negli occhi ad una comunità che magari non conoscendo fino in fondo i fatti, potrebbe pensare ad una buona notizia.
Per tale ragione nei prossimi giorni investirò di quanto sta avvenendo le massime istituzioni regionale del mio partito ed il segretario regionale Nicola Irto al fine di valutare le azioni da intraprendere nei confronti di chi continua a pensare che la sanità possa essere gestita in questo modo”.

Lo scrive, in un nota, il dirigente regionale del Partito democratico e già consigliere regionale della Calabria, Luigi Tassone.

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Serra, Procopio e Tassone criticano Barillari: “Limita la democrazia, se necessario investiremo la Prefettura”

“Siamo guidati da una Amministrazione che ormai naviga a vista e non riesce nemmeno a convocare in modo corretto un Consiglio comunale”.

I consiglieri del Pd Antonio Procopio e Luigi Tassone insistono nella critica alla maggioranza spiegando che “ieri ci sono state notificate due distinte convocazioni di Consiglio comunale, con gli stessi punti all’ordine del giorno, per la giornata di sabato prossimo alle ore 15. La prima convocazione - precisano - chiaramente errata, perché non rispettava i tempi previsti dal regolamento e subito dopo, segnalato l’errore, ci veniva notificata una seconda convocazione ‘straordinaria e urgente’ in questo caso corretta dal punto di vista formale perché notificata 3 giorni prima dello svolgimento del Consiglio”.

In questo, gli esponenti della minoranza vedono una “conferma” rispetto alle precedenti accuse di “confusione amministrativa” ad “una maggioranza incompetente ed inadeguata”.

Inoltre, Procopio e Tassone ricordano “il fatto che sempre per sabato prossimo, su richiesta della minoranza, il sindaco aveva già convocato un Consiglio comunale aperto alle ore 16:30 per discutere dei problemi che riguardano l’ ospedale San Bruno”.
Gli esponenti di opposizione si domandano “come fa il sindaco a convocare un consiglio alle ore 15 con ben 7 punti all’ordine del giorno, considerato che alle ore 16:30 risultata convocato il Consiglio comunale per discutere di sanità”.
“Probabilmente - s’interrogano - il sindaco vuole impedire il normale svolgimento del Consiglio comunale? Decide lui quanto deve durare un Consiglio? Questo atteggiamento non limita la democrazia?”. Pertanto, chiedono al sindaco di “spostare il Consiglio comunale convocato per le ore 15 per consentire che tutti i punto all’ordine del giorno possano essere discussi con tranquillità e serenità. Se la nostra richiesta - concludono - non sarà accolta, annunciamo sin da adesso che interesseremo la Prefettura perché non si può limitare la democrazia”.

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Serra, nuovo accesso agli atti dei consiglieri del Pd: “Fare chiarezza sulla carenza idrica”

Il circolo Pd di Serra San Bruno, guidato dal segretario Biagio Damiani, per il tramite dei propri consiglieri comunali ha presentato un accesso agli atti indirizzato al responsabile del settore per cercare di “capire con precisione il perché in diverse zone del paese si registra ormai da diverse settimane la mancanza di acqua”.

In particolare, i consiglieri Antonio Procopio e Luigi Tassone chiedono di sapere “quanti litri di acqua al secondo arrivano quotidianamente da Sorical nei serbatoi comunali” e “se sono state comunicate riduzioni della portata dell’acqua negli ultimi sei mesi”.

Inoltre, lo stesso accesso agli atti punta a verificare “lo stato di fatto del serbatoio di località Scorciatina che fornisce acqua a gran parte del quartiere di Terravecchia e sul quale dal 18 ottobre scorso vige un’ordinanza di non potabilità”.

“A distanza di due anni anche in questo settore - affermano gli esponenti del Pd - al di là della propaganda di facciata e del fantomatico distacco da Sorical del quale non si intravede nemmeno l’ombra, il sindaco Barillari e la sua Giunta, sempre più in difficoltà, mostrano tutti i loro limiti amministrativi. Piuttosto che pensare ai problemi interni alla maggioranza, e magari a come utilizzare il ‘bilancino’ per il prossimo rimpasto di Giunta - concludono - farebbero bene a concentrarsi ai problemi che attanagliano la cittadina. Altrimenti per il bene della comunità rassegnino le dimissioni per incapacità amministrativa e politica”.

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Serra, accesso agli atti di Procopio e Tassone: “Troppa confusione amministrativa, vogliamo vederci chiaro”

I consiglieri comunali del Pd Antonio Procopio e Luigi Tassone hanno presentato due distinte richieste di accesso agli atti indirizzate al responsabile dell’Area Affari generali e al responsabile dell’Area Lavori pubblici e igiene urbana relativamente a “tutte le aggiudicazioni di lavori e incarichi da settembre 2020 ad oggi”.

Con questa iniziativa, gli esponenti di minoranza mirano a “capire le modalità con le quali agisce l’Amministrazione comunale e quali sono i criteri adottati per la scelta dei contraenti”. Si tratta di un intervento che “rientra nelle funzioni dei consiglieri comunali” che è stato posto in essere al fine di “verificare se le azioni adottate abbiano rispettato i criteri di legalità, imparzialità e trasparenza”.

Un’ulteriore richiesta di accesso agli atti è stata proposta poiché “sembrerebbero esserci delle difficoltà nella quantificazione del debito” che “potrebbe non essere così consistente da determinare la dichiarazione di dissesto finanziario e, dunque, sarebbe bastato, come avevamo già suggerito, un Piano di riequilibrio”.

“Abbiamo chiesto - spiegano Procopio e Tassone - di prendere visione della corrispondenza fra i responsabili di area e/o servizio, gli amministratori e l’Organismo straordinario di liquidazione in quanto, secondo informazioni da noi assunte, sembrerebbe esserci una scarsa collaborazione che alimenterebbe lo stato di confusione amministrativa che denunciamo da tempo. Se ciò fosse riscontrato - concludono - sarebbe ancora una volta confermato che il sindaco e l’Amministrazione comunale non effettuano la normale attività di controllo che la legge impone dimostrando pertanto inadeguatezza rispetto ad un compito che richiede un impegno serio e costante e non semplicemente la mera attività propagandistica a cui ci hanno abituato negli ultimi anni. Noi vogliamo vederci chiaro e siamo pronti ad andare fino in fondo”.

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Elezioni politiche in provincia di Vibo, Tassone: “Contesto difficile, ora il Pd deve riorganizzarsi partendo da un vero Congresso nazionale”

“In un contesto nazionale complicato che ha registrato la netta affermazione di Fratelli d’Italia, e in un quadro regionale ancora più penalizzante, determinato dalla guida della Regione e di numerosissimi Comuni da parte del centrodestra, in provincia di Vibo Valentia siamo riusciti a raggiungere un risultato forse inaspettato visto il contesto, un risultato che almeno su scala provinciale non ci condanna all'irrilevanza, anzi ci incoraggia ad andare avanti e ci esorta a lavorare con maggiore determinazione”.

Il già consigliere regionale Luigi Tassone del Partito democratico commenta l’esito delle elezioni sottolineando le criticità incontrate e guardando, nello stesso tempo, ad un necessario piano di rilancio.

“Come dirigente di partito - afferma - mi sono speso senza alcun risparmio di energie. Nell’ambito del territorio nel quale opero, ho potuto registrare un risultato che ricalca sostanzialmente quello delle Regionali e in diversi Comuni della mia area, il Pd si è affermato tra i partiti più votati e ha toccato le più alte percentuali della Calabria. Al di la di questo, è chiaro che adesso serve un’analisi schietta e lucida per poter correggere gli errori e valorizzare ciò che, invece, ha funzionato”.

Secondo Tassone, “è indispensabile una discussione vera, sincera, pienamente collegata alla realtà, a 360 gradi, per interpretare al meglio le esigenze dei cittadini e dare risposte concrete e attuabili. Tutto ciò deve avere come momento saliente un congresso nazionale che metta al centro i bisogni della gente e una visione di futuro che incarni i nostri storici valori della solidarietà sociale e della cultura del lavoro”.

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